domenica 26 ottobre 2025

CONFLITTO DEL S-PROFUGO

Devo il termine a Mauro Sartorio, che l’ha usato in un suo video su FB : “sprofugare”, cioe’ il netto contrario del “Profugo” e del suo 
 ben noto conflitto, uno dei piu’ famosi codificato da Hamer:  la ritenzione dei liquidi che si manifesta a livello renale  (quindi ritenzione d’urina) in un problema di  correlazione con il territorio, che si riferisce al sentirsi spaesati “un pesce fuor d’acqua” e che rappresenta un programma speciale della natura escogitato grosso modo trecento milioni di anni fa, cioe’ quando l’uomo era ancora un organismo che viveva nell’acqua di mare ed ancora non si era avventurato a conquistare la terra ferma  e l’aria.
In tale particolare fase evolutiva poteva accadere che una improvvisa emersione di terre o anche una semplice onda, sorprendesse appunto l’organismo vivente lasciandolo inerme e abbandonato in un contesto sfavorevole alla sua 
 sopravvivenza, impedendogli di recuperare l’elemento liquido. Ecco allora che la natura gli rendeva  possibili trattenere i liquidi senza disidratarsi e sopravvive vere magari fino all’arrivo di una nuova onda che lo ritrascinasse in mare o magari aspettando l’arrivo della successiva marea. Oppure,  e qui entra in gioco uno dei piu' geniali psicoanalisti allievi di Freud : Sandor Ferenczi , che nel suo libello "Thalassa" pone questa sorta di accidente filogenetico  come origine  della vita, nella fattispecie come origine dei rapporti sessuali, ovvero lo scavare della terra del pescetto primordiale sorpreso dal prosciugamento delle acque, fino al raggiungimento di una pozza d'acqua sita in profondita' che gli avrebbe ridato la vita, poteva essere assunto per cosazione a ripetere (be' l'ho detto no che Ferenczi era un allievo di Freud e in particolare era uno dei pochi che aveva accettato in pieno la sua totale revisione della precedente teoria della libido con quella contenuta in Al di la' del principio del piacere  e imperniata sulla pulsione di morte e giustappunto sulla coazione a ripetere ) 
Siccome le cose 
 della vita nella loro  logica di programmazione esistenziale non e’ di fondo cambiata, ma si e’ solo adattata a nuovi ambienti, nuovi contesti, nuove situazioni, ancora oggi si reagisce a livello viscerale con questo antico programma speciale e sensato, per dirla coi termini Hameriani, che configurano appunto un vero e proprio conflitto : il sentirsi persi “un pesce fuor d’acqua” appunto, anche se non siamo piu’ in presenza degli elementi primordiali che ne provocarono (oggi potrebbe essere assimilato a quell’onda o a quel flusso avverso di marea, una diagnosi di malattia grave, oppure un incidente debilitante che non ci consente di essere in sintonia col proprio vissuto, con il proprio ambiente, con il proprio territorio, e che quindi come in quell’organismo primordiale ci lascia soli, abbandonati a noi stessi senza piu’ punti di riferimento, come un profugo  appunto, da cui il nome scelto da Hamer per questi tipo di fondamentale conflitto dell’esistenza. Ora come osserva Sartorio da dove viene il neologismo “sprofugare”? elementare Watson “dal non sentirsi profughi", anzi il netto contrario, sentirsi a casa, a proprio agio, tranquilli, come dice l’etimologia del verbo abitare che deriva dal sostantivo abito ; sentirsi a casa e’ dove poter deporre l’abito e cioe’  abbandonare tutte le preoccupazioni, tutti i conflitti e potersi finalmente rilassare, in pantofole (eh si proprio come la famosa vignetta di Forattini su Berlinguer), 
in mutande e anche liberi di fa fluire i nostri liquidi e cioe’ orinare a piacimento, senza 
 impedimenti, senza la  preoccupazione di trattenere alcunche’ . Detta in questi termini l’orinare abbondantemente e’ quindi indice di soddisfazione e di tranquillita’ di sentirsi a proprio agio in un determinato ambienti, di sentirsi davvero “a casa”  Sono   d’accordo con Mauro su tale assunto al quale pero’ mi sento di fare non dico delle obiezioni, ma insomma, delle precisazioni, avendole vissute in prima persona: la prima e’ quella diciamo della medicina ufficiale che sulla base della mia eta’ piuttosto avanzata  (superamento della settantina) e di analisi sul funzionamento della prostrata, mi dice che non e’ proprio del tutto normale (meno che mai soddisfacente che tale vocabolo  ha ben poco diritto di cittadinanza nella medicina allopatica tradizionale) che io orini  frequentemente, specie nelleore notturne, c’e’ poi il fatto della marcatura del territorio daparte degli animali che potrebbe  avere qualche correlazione con noi umani  in ispecie
quando si perviene in nuovi territori, ambienti, case. In tal senso ricordo che quando fui costretto a lasciare l’Italia per l’imperversare delle  costrizioni (green pass, museruole, distanziamenti, caffe’ in piedi e non seduti, etc)  della farsa pandemica (2021) e mi ritrovati a Tenerife dove indubbiamente le misure erano molto meno invasive, ecco si,  specie nei primi tempi,  l’andare in bagno per fare pipi’ era diventata una ossessione, anzi diciamola tutta una vera e propria compulsione. Così parimenti per altri posti in cui nel periodo successivo mi sono trovato a frequentare (Andalusia, Romania, Stati Uniti e anche ritorno a casa a Roma, quando la classe politica responsabile delle restrizione era finalmente caduta e rimandata a casa (Conte, Draghi, Renzi e compagnia)  con le elezioni del 25 settembre 2022 : sempre questo problema del “pisciarmi – quasi – sotto”  Quindi aumento della prostrata o territorialita’ da marcare  oppure questa tesi di Sartorio della felicita’ e serenita’ che forse potrebbe spiegare perche’ il problema sembra ancora invariato oggi in merito al perpetuare della compulsione nelle ore notturne. Ovviamente alla fredda  diagnosi  nosologica preferisco pensare che in realta' o vogliamo dire simbolicamente,  nelle ore notturne io mi senta particolarmente soddisfatto del mio rapporto con il sogno e quindi con l'inconscio e per questo, solo per questo, sia indotto ad ogni piccolo risveglio e interruzione della 
funzione onirica, via regia per l'inconscio, a correre in bagno per fare pipi'  
via regia ma anche piazza, o meglio uno di quei bagni pubblici di tanto tempo fa, ove e' ambientato un geniale corto del '59 di Roman Polansky "quando gli angeli cadono" ove la vecchietta custode di tali antichi "ritrovi " biologici, funge da metafora di tutto questo nostro discorsetto Ho fatto riferimento al termine "sprofugare" in relazione ad un qualcosa che e ' il netto contrario del famoso conflitto del profugo di Hamer e sul finale mi e' tornato alla mente uno straordinario cortometraggio di Roman Polansky girato nel 1959 "Dove gli angeli cadono" . Poco più di una ventina di minuti di durata, quasi totalmente muto, il cortometraggio lascia ampio spazio alle musiche dirette da uno dei colleghi più assidui in questa iniziale parte della carriera di Polanski, ovvero Krzysztof Komeda e poi colpisce lo stile gia' talentuosissimo di Polansky , soprattutto la scelta di alternare il bianco e nero al colore, a seconda che la storia si svolga nel presente oppure nei ricordi passati, dove per me si rivela davvero azzeccata e degna di una temporalita' ideale quale io ritengo quella del futuro anteriore l’idea un po' controcorrente di abbinare il melanconico presente, indolente, quasi degradante per la protagonista ad un severo essenziale bianco e nero, mentre il passato della donna da giovane e piena di vita si svolge in uno sfolgorante sfoggio di colori, un po' saturi tipo quelli della pellicola Agfa usata per un film come "Die Goldene Stadt = Praga la citta' d'oro" C'è infine una nota di bizzarria nel finale, ove tutto ci si aspetterebbe da un angelo, ma non
che precipiti in una latrina pubblica sfondando un vetro e cadendo a corpo morto, laddove
I ricordi colorati della donna , l’amore per un bel soldato, la vedovanza portatale dalla guerra, si contrappongono e giustappongono al cupo presente, che ha la illogica conclusione nella caduta dell'angelo che è venuto a prenderla..

venerdì 17 ottobre 2025

clou 65-17

 

Sono felice di essere a Pieve di cadore  dove ho preso alloggio dalla sarta degli alpini del battaglione omonimo Pieve di Cadore in cui aveva militato l'amico di mio nonno Italo Balbo! facendo fotografie  sia con la Pellix che con la Leica (durante le riprese), vengo colpito da una ragazzetta che seguo poi lungo i sentieri del Roccolo fino ad una terrazzata sul lago  da cui si gode un panorama mozzafiato; eh si oramai sono piuttosto smaliziato dal punto di vista femminile, ho 8 pieces di “fino in fondo”(Maddalenna la puttana, Else danese, Ilaria e Renata di napoli, Annamaria del 3° liceo e Teresa di via Nicolo’ ; Stefania e Carla di 1 e 2 liceo al Virgilio   piu’ due  “fino ad un certo punto” (Elianna di Palermo e l’antica passione Letizia di via Sebastiano Veniero). E’ moretta, piccolina di statura (non oltre il metro e sessanta)  si chiama Ornella  e ha 17 anni,  compiuti pero’ da febbraio,  e’ di Pieve ed e’
anche fidanzata con un ragazzo che sta facendo il militare a Udine, ma non sembra darsene granche’ pena,
  lì a ridosso di quella terrazza del Roccolo , dove data l’ora di primo pomeriggio (intorno alle due ) possono darsi a forti effusioni che poi l’indomani  riesco a farla venire nella mia cameretta che avevo preso dalla sarta degli alpini  che dava sulla caserma, dato che in albergo dove era la troupe non c’erano piu’ posti  (la sarta degli alpini  aveva molta simpatia per me e conosceva Ornella  sapendo  che era un tipetto allegro, quindi non solo non aveva fatto opposizioni a lasciarci soli, ma ci ’aveva favoriti ). Il punto e’ che la troupe aveva subodorato la manovra di acchiappo della fanciulla e una volta trornati a Roma, la cosa  era risaputa in tutto lo studio Dodi, compreso lui Franco, la cui simpatia e stima con ammirazione nei miei riguardi, si era oltremodo accentuata. Le foto erano venute davvero bene laddove avevo cominciato a svilupparle, quelle in b.n., da solo, mentre quelle per  a colori mi era stato segnalato Poletto che era stato il fotografo di scena di Visconti  ne Il Gattopardo, ed aveva aperto uno studio in via Monte Asolone proprio a ridosso del Teatro Delle Vittorie e diciamolo spassionatamente “era proprio un mago” Tempo di fare qualche sessione di allenamento e partecipare ad una gara all’Acqua Acetosa (4,40 : 3°) e poi una palermo dove Dodi profitto’ per
darmi l’incarico di fare foto ai villini e complessi di Basile. Chiamai vecchi amici perche’ mi dessero una mano a individuare i posti ove c’erano le opere del Basile, e poi due acchiappi da sballo : la prima una moretta deliziosa Giusy di 19 anni  che mi feci al parco della favorita e poi in un villino prestatomi da una amica,  quindi  sulla spiaggia di Mondello una ragazzetta inglese in vacanza a Palermo
 Stella di  17 anni come me  imparentata con i Withaker, che si dioveva mostrare una bella porcellina sicche' nella capanna,   i pomeriggi,  sia subito dopo pranzo che al tramonto,  furono teatro di  vere e proprie maratone di passione. Gasatissimo, il sabato 18 settembre 1965 per la prima volta vinsi davanti Dionisi con uno strabiliante 4,63, che entrambi avevamo 4,60 (gia' mio nuovo record di oltre 10cm)
 Mi aspettavo che Renato  mettesse l’asticella a 4,65, ma vi rinuncio’ : chissa’  forse aveva voluto farmi vincere !  4,63 significava solo 7 centimetri meno l'eccezionale risultato che Renato aveva fatto l'anno scorso guadagnandosi la qualificazione a Tokio. i dirigenti della Libertas erano entusiasti e volevano investire su di me , ma questo significava sacrifici enormi che non ero per nulla disposto a sottopormi . La verita' e' che  mai piu’ riuscii a rifare una misura simile : a Rieti il mese successivo vinsi la mia ultima gara con 4,60, ma non c’era Dionisi e poi diradai gli allenamenti,  occupato sia negli studi che volevo saltare il terzo liceo, sia con lo studio Dodi dove avevo sempre incarichi non
solo come fotografo, ma anche come
segretario di produzione alle riprese e in piu’ conoscendo molta gente in televisione Franco Dodi fece in modo di farmi invitare a programmi, prima come spettatore clacquista, (ottobre 1965) , poi come capogruppo sempre di claques (novembre) in trasmissioni
  tipo Studio uno, canzonissima, etc. Dodi sapeva che ero fascista, o perlomeno di destra mentre lui era molto ammanicato con il Partito Socialista , specie per questioni di lavoro , ma in verita’ non solo non gliene fregava una mazza, ma a mio parere aveva una latente simpatia per la Destra, aveva la madre, per la verita’ detestata,  che era stata un’amante di Farinacci e lui era stato ufficiale di artigliera in Grecia sotto il Gen.Gambara che era stato commilitone di mio nonno nei reparti d’assalto alpini e nella seconda guerra mondiale a Lubiana nel marzo 1943, cte dell’ XI C’d’A.  lo aveva proposto per la medaglia d’oro al v.m. Quando seppe che ero molto legato alla figura di quell’amico di mio nonno mi porto’ una foto dove era assieme a Mussolini e Cavallero sul fronte greco nel 1941. Apprezzai molto il fatto che quello stesso giorno mio padre mi fece dono della foto che teneva del portafoglio di mio nonno a Lubiana  con il cappello d’alpino con la penna bianca.
Decisamente avevamo appianato di molto le nostre controversie anche perche’ lo ammetto non mi occupavo piu’ di politica, in quanto la mia impostazione culturale e sentimentale restava di destra ma con una specie di gran distacco verso l’orrido mondo moderno proprio come aveva raccomandato Julius Evola …. che poi questo mondo non fosse poi così tanto orrido era dato dalle attrattive che esso offriva: la
  cultura, il caffe’ del Gambrinus, la Marlboro subito dopo, un bel film, una canzone e si !!!! …anche un gran bel pezzo di f.... avevo ripreso la scuola e subito avevo messo i puntini sulle “i” , nelle solite maniere ma anche in una nuova che fino allora avevo solo sfiorato la Fisica : il punto che mi ero andato ad  appassionare al vincitore del premio nobel di quel 1965:  l’americano  Richard Feynman che anni prima e per l’esattezza nel 1948,  giusto l’anno della mia  nascita aveva ideato l’integrale sui cammini  che era un meccanismo teorico che prendeva in considerazione diversi percorsi di come approcciare il reale , con una accattivante
possibilita’ sull’immaginario e questo era un qualcosa che mi stimolava al massimo grado e aveva fatto si che la fisica quantistica divenisse l’interesse principale di quel fine 1965. Be’ interesse principale???? Non dimentichiamo la solita “f” Ecco una figurante in uno sceneggiato, intorno ai trent'anni di una trentina d'anni, 
 che riesco a farmela nel magazzino della Rai con la complicita’ del capo macchinista Ghigo che fa in modo che non entri nessuno. 
12^ piece effettiva ne defile' di conquiste femminili
Di prammatica che 
poi in Studio fa grancassa dell’episodio che ancora una volta giunge alle orecchie di Dodi portando la  considerazione che ha di me alle stelle : INTANTO PERO'  questa trentenne Valeria  sebbene sua tanto piu' grande di me  - e' del 1936 si chiama Valeria che abita a Tor  Pignattara un posto di Roma  che neppure conoscevo si insinua nella mia vita e la frequento assiduamente : e' molto esperta  e mi sento molto gratificato dal fatto di accompagnarmi ad una donna matura, mi viene anche a prendere a scuola, lei porta la macchina ovviamente (come Carolina una cinquecento)  per scopare c'è casa di via Nicolo'  che mia nonna Concetta e' spesso fuori a far visita a mia madre o al cinema o anche a casa sua a Torpignattara  dove vive da sola in un caseggiato popolare.
Questa immersione in una Roma così diversa da quella centrale che ero abituato a frequentare,  mi porta ulteriore esperienza. 
Tra il 1 e 5  novembre ci sono vacanze a scuola e ne approfitto per far ritorno  a Palermo dove zia Anna e zio Bino (che era stato colpito da un ictus anche se non fortissimo) mi fanno dono di foto dove c'e' mio nonno Mario sulla loro terrazza in via Dante dal ritorno dall'Africa. In quei pochi giorni a disposizione rivedo Giusy e acchiappo anche una  sua  amica Giuliana  di 22 anni  alla quale lei aveva parlato parecchio di me e che voleva conoscermi , e così eccoci a 13 piece. a roma ritrovo sempre Valeria , anche se debbo essere sincero comincio a trovarla un po' troppo appiccicosa, dato che, sul mio relazionarmi del mio incontro con  Giusy lei mi ha fatto scenate convinta che io vada con altre ragazze e quindi prendo a diradare i nostri incontri, anche se lo ammetto di lei ero sempre parecchio preso.
Valeria trova da ridire sulle 13 pieces
Ho abbondantemente la media dell'8 nella pagella del primo trimestre per cui posso tranquillamente fare la domanda per presentarmi direttamente alla Maturita' Classica, cosa di cui non ho neppure bisogni di professori, solo un piccolo aiutino direttivo su alcune materie tipo scienze, educazione civica, matematica ordinaria che poi e' la trigonometria di cui concordo un programma con la Graziani e il suo compagno all'Istituto Flaminio     

 

mercoledì 15 ottobre 2025

SUPER CORTE MAGGIORE ED ANCHE MINORE


 

Pimpantissimo ritorno a Roma ancora con il sapore di lei impreziosito dall’odore di caffe’ del Gambrinus e dalle volute della Marlboro:  a scuola si procede alla grande, in grande  e non c’è nessuno che mi tenga testa, in un’altra sezione c’è un ragazzo campione di scacchi e un portento in matematica e poi un paio del secondo liceo molto dotati piu’ ben 4 alle terze classi, pero’ io sono considerato tra i piu’ promettenti, anche se molti mi guardano di traverso perche’ fascista.  Vaglielo a spiegare che io non sono fascista, mi sono anche cancellato dal MSI, ma solo un  iper reazionaro, tradizionalista senza tradizione, come vado piccando  di considerarmi seconda le indicazione evoliane  e definendomi di  “super destra” a mo’ di super uomo nicciano, ma anche della "potente benzina italiana ".  Si d’accordo sono iscritto al centro Studi Ordine Nuovo e frequento Rauti e di tanto in tanto persino Julius Evola in persona, ho contatti con il centro di Padova dove il responsabile Gianfranco Freda  ha anche una piccola casa editrice dove posso anche inviargli qualche mio scritto, seguo molto la Destra Francese leggendo Guenon, Celine, Drieu de La Rochelle ed anche il tedesco Ernst Junger- Ho letteralmente divorato gia’ nel primo trimestre tutto il programma di filosofia del primo anno sul La manna e in quel gennaio sto passando in rassegna  il periodo dell’empirismo e razionalismo, soffermandomi alquanto su Leibniz, per via delle sue concezioni matematiche del calcolo infinitesimale piu’ che sulle monadi; ecco mi trovo a sfidare il campioncino di matematica del
secondo liceo, proprio su tale tema e sull’impiego dei numeri immaginari e disputiamo una specie di gara sul finire di gennaio, dove non ci sono vincitori, ma solo fantastiche disquisizioni. Diciamo che tale fatto mi propizia una veloce avventuretta con una studentessa del terzo Annamaria
  che mi vuole a casa sua proprio per discutere con me di matematica, (ma di certo non si passato il tempo in discussioni) mentre a via Nicolo’ nel marzo c’è l’avventura con Teresa una donna di trentasette anni, sposata ma separata che aveva la casa nella parte bassa sul marciapiede delle suore portoghesi e che  si ricordava di me bambino e anche di mio nonno. Be’ diciamo che non le pare vero di farsi un pimpante ragazzetto come me capace di performances davvero di eccezione (siamo quindi a 7 pieces femminili ben collaudate e non ho ancora compiuti diciassette anni). Ovviamente non mi lascio scappare per Pasqua l'occasione di andare a ritrovare Carolina e questa volta facciamo il contrario, lei ha la sua 55 e andiamo alla casetta di Licola, che e' la cittadina dove era stato mio  nonno per parecchi
anni durante i lavori di Nonifica dell'O.N.C.  Ottimo dunque sia intelletto che fisico, cui fa da
 correlato una sempre piu’ smagliante forma fisica nei tempi di kippe alla Borgo Prati e anche negli allenamenti alla palestra interna della Borgo Prati ricavata nello stadio Flaminio al Villaggio Olimpico dove comincio a viaggiare sui 4,50, anche se il mio record ufficiale e’ sempre fermo a 4 metri. Nel maggio faccio il mio esordio in una gara a Formia e riesco a portare il mio personale a 4,25, dato che il 4,30 lo sbaglio tre volte : mi haaccompagnato mio padre Lucio che le controversie politiche  tra me e lui sembrano essersi  appianate con il mio  essermi tolto dal MSI (ovviamente non gli dico che cio’ e’ avvenuto perche’  lo consideravo troppo moderato)così finisce che ci frequentiamo parecchio
In una gara allo stadio dei marmi porto il mio record a 4,30 ma in gara sono strabattuto da Dionisi e anche da altri . Finisce la scuola e sono stato promosso al 2° liceo con una abbondante media dell’8 e con l’estate ci   scappano altre due fanciulle entrambi compagne di scuola che la danno indubbiamente rapite dal suo carisma di  genialita' ma anche da aspetto e forma  notevoli  (Carla del 2° e Stefania  del 1° ma di un’altra sezione.)  Il 5 giugno1965  in una gara ad Arezzo non vinco perche' c'e' il solito Dionisi ma incremento il mio personale a 4, 40.  Compio 17 anni e festeggio con la seconda delle ragazze di cui sopra portandola su casa a via Nicolo' Oramai finita la scuola  mio padre mi presenta Franco Dodi un suo amico che ha uno studio di Produzione cinematografica e televisiva e che abita al palazzo Massimo Delle Colonne a Roma : questi rimane molto colpito dal mio, diciasmo così, geniaccio o talento ed anche dal mio modo di fare , tanto che mi invita al suo studio e mi propone di collaborare con lui dato che io mi sto sempre piu' dilettando di fotografia e sono davvero bravino, tanto che mi ero  comperato,  proprio alcuni giorni prima,  una Canon Pellix, che nella primavera di quell'anno, la Canon aveva sorpreso la comunità fotografica appunto con questa nuova straordinariafotocamera  che  presentava una nuova  funzione di misurazione

dell'esposizione TTL, sebbene impiegasse il metodo di misurazione stop-down, e l'avevo comperata seguendo il consiglio di una amico fotografo,  non con il consueto 50 mm. ma con un 28 e un 135 mm .  Vedendo che ero tanto competente  (la mia solita caratteristica di fare molta scena con le informazioni in mio possesso vendendolo davvero alla grande)  mi affida di fargli alcuni scatti per delle trasmissioni che sta facendo a Roma e anche a Sperlonga e che mio padre si offrì di accompagnarmi dato che  per il 3 che giusto giusto dovevo essere a Gaeta per una gara (mollto vicina a Sperlonga) nella quale  non essendoci Dionisi e neppure altri che mi  erano  superiori  vinsi con 4,45 incrementando di altri 5 cm il mio record.  Le foto vennero davvero bene e Dodi era molto contento di me tanto che mi offri' altre collaborazioni e non solo ma ci invito' in una villa che aveva preso in affitto proprio a
Sperlonga. Avevo un alta serie di gare per luglio e avrei dovuto allenarmi , per cui non volevo accettare, ma mio padre mi consiglio' di accettarlo perche' Franco Dodi sembrava proprio essere stato colpito da me e siccome era uno ben ammanicato e con grandi possibilita' era bene sfruttare questa opportunita' . in effetti aveva ragione perche' colpito dalle foto che avevo fatto mi incaricava di seguire una troupe su in Cadore per fare un servizio fotografico esauriente_ per fare foto senza che disturbassero le riprese, mi affido' una Leica M3 con Summicron 90 che aveva capito che le foto migliori le facevo con il tele, e il 90 era la migliore focale per fare ritratti d'eccezione - .solo che la Leica
non aveva esposimetro e per questo ebbi anche un Lunaxis che debbo sincero dovetti  sudare sette fatiche per imparare ad usare. Fregandomene così degli allenamenti e delle lamentele dei dirigenti della Libertas partii per Belluno con la troupe di Dodi e raggingemmo la mattina seguente Pieve di Cadore dove erano previste  le riprese al parco del Roccolo. Ero davvero al settimo cielo, mi trovavo nel pieno di quegli scenari montani che erano la mia passione, incaricato di un lavoro che mi piaceva molto e anche molto ben pagato, il che non e' che fosse cosa che guastava, e il fatto di aver rinunciato alla tortura degli allenamenti non e' che fosse cosa che mi dispiacesse anzi...l'impegno richiesto da una attivita' sportiva non faceva per me , anche perche' non avevo questo spiccato senso di competizione, ecco mi bastava essere in forma perfetta , ma le cose che piu' mi stimolavano erano molto piu' dal versante dell'intelletto      

martedì 14 ottobre 2025

ROMA DI RITORNO '64 e....

 

Eh si!  si riprende un po’ tutto: studio letture, ginnastica alla Borgo Prati e allenamento alla Libertas, quasi come se non ci fosse stata interruzione , anche l’impegno politico,  con tutto  che la netta sconfitta di Goldwater alle Presidenziali USA mi aveva profondamente deluso e quasi convinto che non valesse darsi tanto da fare  per cambiare,  dato che il Paese piu’ forte del mondo aveva cosi’ platealmente ripudiato la destra. Ci volle un nuovo incontro con Evola e con Rauti per convincermi che la supremazia americana era un falso e che bisognava invece costruire una alternativa autoctona, fors’anche europea piu’ che solo italiana: far riferimento anche a paesi che avevano quel qualcosa in piu’ come la Germania, l’Austria, rivedendo tutta la storia che indubbiamente aveva falsificato le cose per additare il mondo teutonico alla “damnatio,  non solo memoriae”  e quindi la Spagna di Franco, il Portogallo di Salazar e poi chesso’ l’OAS della Francia , la Guardia di Ferro del rumeno Codreanu, pensatori come Evola, Guenon, Junger, Drieu de la Rochelle, Pound, Eliade  Insomma una Destra Destra, che cominciai a qualificare col termine “Super” che avevo ripreso dalla Super Corte maggiore la potente benzina italiana. Da tutta questa diversa presa di posizione  maturai l’idea di iscrivermi al Centro Studi  Ordine Nuovo e dimettermi invece dal MSI che con Michelini andava sempre piu’ verso un partito borghesuccio e lacche’ dell’alleanza atlantica e dagli USA dai quali non mi era poi così difficile allontanarmi definitivamente e anzi passare al piu’ fiero dei disprezzi La filosofia che si respirava nel  Centro Studi Ordine Nuovo rappresentava  un'applicazione letterale della tesi di Julius Evola, in Cavalcare la tigre (un libro che avevo letteralmente divorato) che propugnava un
atteggiamento di sdegnoso rifiuto della società contemporanea, corrotta e materialista, che si trova nel periodo del 
Kali Yuga, termine preso dalla tradizione indiana, che indica un periodo di crisi dei valori tradizionali: appunto quello in cui il mondo si troverebbe a vivere nell'età contemporanea. Secondo la dottrina tradizionale, sarebbe impossibile operare un cambiamento radicale e permanente alla società democratica in questo momento, rendendo inutile qualsiasi impegno politico. È questa la teoria della non politica o apolitica, che in qualche modo avevo scelto di applicare alla mia esistenza di giovane sedicenne, dedicandomi vieppiu’ allo studio e all’approfondimento delle tematiche filosofiche alternative.   Si era arrivati rapidamente alle vacanze di natale ero cresciuto un altro centimetro (1,84) ripreso i miei tempi di kippe alla Borgo Prati e anche gli allenamenti con l’asta indoor dove ero riuscito a incrementare,  sia pure non ufficialmente il mio record personale a 4,20 e non avevo sfiorato l’elastico di prova a 4,30,  e quindi mi potevo accreditare tale misura. Malgrado la scarsa frequenza del trimestre ebbi la pagella dove a qualche non classificato come in matematica, scienze , facevano da contraltare un 9 in filosofia nuova materia che mi aveva visto subito eccellere , 8 in latino e greco, 7 in storia dell’arte e il solito 10 in ginnastica. La cosa pero’  che mancava e che si andava facendo sempre piu’ impellente era  la sessualita’;  non ero riuscito piu’ a trovare Maddalena e non mi era riuscito di approcciare nuove fanciulle,  per cui accettai con entusiasmo di fare ritorno a Napoli per le vacanze che contavo di ribeccare Elvira e Renata, crcando di inventarmi qualche storia su quella mia fugace presenza alla Nunziatella. Non fui pero’ fortunato:  Il locale a via Foria di Elvira non c’era piu’ e la villa di Posillipo di Renata era resa impenetrabile per via di una presenza continua del marito di lei  che sembrava aver avuto un qualche accidente di salute e vi stava passando la convalescenza. Tornai per consolarmi a trovare Bertoldi il commilitone di nonno Mario al btg. Monte Suello il pomeriggio del 27 che elessero Saragat a Presidente della Repubblica.
Per la festa di Capodanno si metteva proprio male che certo era tristarello passare li’ in casa degli zii. Fortuna fu che mia cugina Annamaria cl.1945 che aveva pero’ un fidanzato che aveva oltre 10 anni piu’ di lei mi fece “Guarda mario che non ti faccio venire alla festa di amici di Peppe che sono anche piu’ vecchi di lui e ti annoieresti a morte , però mi sono ricordata di una mia amica Carolina della mia eta’ , che si e’ lasciata da poco col fidanzato e so che per distrarsi frequenta molti night feste e quant’altro…be’ sono sicuro che non avra’ niente in contrario a farti venire con lei”  Detto fatto le telefono' e quella fu ben felice di portarmi con lei ad una festa di fine d'anno che si dava  verso Margellina . Ci incontrammo all'angolo del bar del professore in piazza Trieste e Trento e mi stupii nel constatare quanto somigliava a Elvira:  stessa corporatura, stesso  modo di fare e per di piu' era appassionata di musica e  suonava la chitarra, anche se solo in privato. Mi piaceva o m eglio forse piu' mi intrigava  e anche io mi resi conto che non le ero rimasto
indifferente anche se mi sapeva di due anni piu' giovane di lei (avevo pregato mia cugina di tenereper buona e presentabile  quella eta' minima di 18 anni ), Arrivammo alla festa dove lei conosceva tutti  e ci fu la solita pantomina della interruzione con tutti quanti a farmi crocchio e a spingermi a cantare Una lacrima sul viso, stante la straordinaria somiglianza con Bobby Solo "dai che ti accompagno io con la chitarra"  fece Carolina e così sulla mia somiglianza con Bobby solo ando' avanti la festa fino alla mezzanotte... "meno 9 minuti " a chi venne l'idea di far esoplodere sul davanzale della finestra una micidiale bomba carta? Il casino dei botti era gia' al parossismo , quando ci fu improvvisa quella terribile esplosione che feri' quelli davanti e a me brucio' la fronte e l'attaccatura dei capelli : "Ti fa male ? chiese Carolina " sciocchezze "  "pero'..."fece lei ridendo "hai tutti i capelli sopra la fronte bruciacchiati" e giu un'altra risata "ti dovresti vedere!" La festa era rovinata e così malgrado i botti e tutto cio' che cadeva dalla finestre  decidemmo di andare a casa sua che non era distante dove mi avrebbe messo un unguento per la fronte. Particolate intrigante  i suoi erano fuori Napoli a passare il capodanno in una casetta che avevano a Licola  ed in casa c'era solo la nonna inferma...mi raccomando' di fare piano quando entrammo, ma quella senti' e chiese se era lei  "si nonna tranquilla sono io , sono tornata prima...   dormi che e' quasi l'una " fece mentre  si metteva il dito davanti la bocca per intimarmi il silenzio. "e' allettata da un anno " mi disse appena chiusi in camera  sua che era immersa in un disordine tutto femminile dove c'erano pupazzi , manifesti di cantanti ai

muri, eh si anche Bobby Solo, ed anche reggipetti e mutandine, pantaloni sgualciti "ma non puo' venire fin qui?"sei pazzo non si alza neppure per andare al bagno " e così comincio' a medicarmi la ferita alla fronte e mettermi un'olio nei capelli, ma signori miei capirete che la situazione era davvero intrigante, c'era una tensione che sembrava tagliarsi a fette, e non passo' molto che eravamo a letto  a fare un amore davvero superbo, Notte di passione sconvolgente  e l'indomani mattino 1 gennaio 1965b a passeggiuire per il centro di napoli con caffe' al gambrinus "i' che cazzo e' cafe'" avevo fatto al cameriere al primo sorso e lei mi aveva offerto una Marlboro subito dopo , stabilendo un qualcosa destinata ad imprimersi nel rituale di abitudine di vita ovvero la Marlboro dopo il caffe' 

NAPOLI DEL '64

Diamine che botta!!!! Una napoletana verace, sensuale e così disponibile con addirittura un locale con tanto di letto annesso in una camera a parte,  e io dagli a ostentare oramai una certa abilita’ , tanto da sentirmi dire, dopo la terza volta “ mi piaci e lo sai che chiavi bene, proprio bene”  Be’ a 16 anni, anche stavolta pero’ me ero attribuito un paio d’anni in piu’  sentirsi fare tale apprezzamento non era male;  non avevo menzionato il fatto che di li’ ad una settimana sarei entrato alla Nunziatella, che avevo capito che lei aveva una mentalita' piuttosto anti convenzioni e di certo non avrebbe apprezzato la cosa  . – ecco semmai c’era da darsi da fare in quella settimana , tanto piu’ che qualche giorno dopo lei se ne era uscita che c’era una amica piu’ grande alla quale aveva magnificato le mie caratteristiche sia apparenti di fisico, sia di prestazione in pratica, tanto che questa  ci avevi invitati entrambi in casa sua a Posillipo.
Era una donna di 28 anni, Renata, piu’ paffuta di Elvira ma anche lei coi cappelli colorati con la Henne’ , sposata con un organizzatore di eventi e proprietario di un negozio di strumenti musicali
  che pero’ aveva una trentina d’anni piu’ di lei, e quindi la lasciava anche piuttosto libera .
Nella sua casa a Posillipo ebbi quindi la mia prima volta con due e fui piu’ che prestante 
venendomene numerose volte e soprattutto soddisfacendo a ripetizione sia Elvira che  la bella signora che era davvero raggiante.   Superfluo sottolineare che prima che mi andassi a rinchiudere nel collegio Militare la bella Renata me la cuccai a sola, facendole visita alla sa casa di Posillipo . Il 3 ottobre entrai al collegio mi presero le misure per l’uniforme  e due giorni dopo ero in ghingheri con la splendida divisa blu scuro a doppia abbattonatura e la ampia mantella. anche se sul colletto non portavo ancora le stellette perche’ quelle si potevano avere solo al compimento dei 17 anni  e all’iscrizione delle liste di leva che ratificava l’appartenenza ad una struttura militare.  La divisa e le prime passeggiate per Napoli lungo via Caracciolo furono probabilmente l’unica consolazione dell’impatto con la scuola che fu veramente duro….disciplina ferrea, sottoposti agli ordini e vessazioni di tutti non solo i superiori ma anche gli allievi piu’ anziani e i soldati semplici che prestavano servizio  nella scuola considerandoci dei pazzoidi masochisti  - insomma  il “chi me l’ha fatto fare” venne spontaneo quasi subito, ma di certo non mi potevo tirare indietro, pero’ ecco che  non era trascorsa una settimana che ebbi un cazziatone terribile da parte di un cadetto del 2° anno  e il giorno dopo da due del 3°, ma la peggiore fu da un Tenente dei paracadutisti  che avevo scambiato per un soldato semplice dato che stava in camicia,  e che mi aveva chiamato salamone lungo intimandomi di fare silenzio “ma tu una padellata di cazzi tuoi non te li sai fare “  gli avevo risposto secco per rivolgermi agli altri allievi  cercando di spiegatre il mio disappunto “questi cazzo di soldati qui di servizio ci disprezzano perche’ siamo dei volontari e si sentono in dovere di trattarci male, manco fossero dei colonnelli. Il presunto soldato dopo quella mia invettiva era scomparso senza replicare ma era ricomparso con la giubba dove spiccavano le due stellette, il fregio di paracadutista sopra il taschino di destra e quello del corso di ardimento sopra il sinistro e uno striminzito  baschetto grigioverde dove spiccavano pure di lato due stellette dorate. Mi chiamo’ con il dito e se ne usci’ in una ramanzina feroce con tanto di insulti e improperi “sono il tuo nuovo istruttore di educazione fisica e le vedi queste scale?” mi fece indicandomi la grande scalinate della scuola “te le faccio fare a calci in culo e a ruzzoloni, pezzo di  merda  e giu’ con tutta una serie di improperi  “Mi scusi Tenente “ gli feci io cercando di mantenere la calma  “ma lei vede stellette qui sul colletto? No!? Ebbene a allora come si permette di  insultarmi in questa maniera ? da carrettiere , debbo dire!” Dovette  interrompersi ma nei giorni seguenti mi faceva fare gli eserrcizi piu’ duri, la corda a testa in giu’,  il salto in alto di 1,80 “allora spinlungone non riesci a saltare neppure la tua altezza !“ mi fece  “allora deve mettere l’asticella a 1,83 “ gli risposi sprezzantemente . e gia’ per fortuna che ero un portento in tutte le attivita’ ginniche , in particolare le parallele dove volavo in tempi di kippe facendolo schiumare della rabbia, lui poi che sara’ stato alto si e no 1,70, e sotto il basco si notava gia’ una incipiente calvizie. Avevo fatto presente alla direzione della scuola che avevo un personale di 4 metri nel salto con l’asta e pertanto chiedevo che mi procurassero una fiberglass di ultima generazione, ma per l’intanto non si trovo’ altro che un’asta di alluminio e una di bambu’, con la prima piu’ di 3,50 non riuscii ad andare, ma con quella di bambu’ che risaliva agli anni cinquanta e che  che un minimo si fletteva,  riuscii ad arrivare a 3,90. Sempre piu’ amareggiato e anche contrariatoci fu anche la faccenda, che Elvira  passando, un pomeriggio quasi sera, proprio davanti la scuola, mi aveva riconosciuto e non sto a dire quanto mi aveva sfottuto “ma guarda  il fichetto romano che è invece uno di quei coglioncelli tutti azzimati della Nunziatella , chi l’avrebbe mai detto, sai quando lo dico a Renata….?” “Ma porca vacca!” andavo riflettendo mentre quella continuava a inveire  incurante della gente e anche di numerosi altri cadetti che assistevano allibiti alla scena  “ma possibile che in quel periodo  dovevo sorbettarmi cazziatoni e filippiche da tutti, persino dalla mignottella che mi ero strascopata?” Sembrava proprio invasata e non dava a intendere di piantarla fidando sul fatto che io mi ero ingobbito nella mantella evitando di rispondere “ ti voglio raccontare una cosa” fece cercando di scuotermi, rivolgendosi anche al crocchio di altri cadetti che erano dappresso “e anche a tutti voi fichetti in uniforme, verso giugno fui invitata ad un ballo nella vostra scuola  per cantare, dato che si  festeggiava mi pare  il fine corso, ebbene uno di voi, mi fece il baciamano ed io neppure un minuto prima avevo appena finito di fare una sega al batterista del mio complesso e avevo ancora  la mano tutta piena di spaccimme” “ Ora basta!” Tuonai imperioso piazzandomi a gambe larga e avvolgendomi nella mantella “vedi d’annattenne e fallo alla svelta se no ti porto al piu’ vicino posto di polizia !” “va bene va bene “ fece lei “aspettati pero’ domani di vederci all’uscita a me e Renata che ci faremo quattro risate a vedere te e i tuoi amici manichini” L’incidente non passo’ sotto silenzio e gia’ in serata tutta la Nunziatella sapeva dell’accaduto, anche ovviamente il mio caro tenente dei paracadutisti che non gli sembro’ vero la mattina seguente all’ora di educazione fisica in cortile,  di rompermi i coglioni  ironizzando pesantemente sull’episodio “e così il nostro salamone lungo si fa zimbello delle puttane? Certo questo e’ di gran prestigio per la gloriosa tradizione della nunziatella “ e roba del genere , forse peggio. Cercavo di non dargli adito, muovendomi con la mia asta di bambu’ e provando a fare i 4 metri, per fare  un salto disastroso in cui passai addirittura sotto l’asticella suscitando l’ilarita’ di tutti e le solite pesanti battute del tenente “ah bene un nuovo modo di ottenere risultati, passarci sotto, forse e’ piu’ facile così come con le donne,  frequentare zoccole e non ragazze per bene, e poi farsi anche insultare “Sai che nova c’è?” feci buttando l’asta ai suoi piedi e dirigendomi minaccioso verso di lui “che c’ hai proprio rotto la fodera der cazzo “ e paffete uno schiaffone a mano aperta sul centro del  viso che lo fece stramazzare a terra in una pozza di sangue. Ovviamente fui subito sospeso e sottoposto a commissione d’inchiesta il cui giudizio venne emesso il martedi’ 17 novembre 1964. Furono accettate le circostanze attenuanti del comportamento vessatorio del tenente , ma cio’ nonostante non si poteva passare sopra al grave gesto di offesa fisica  fatto allo stesso, pertanto si addivenne alla decisione di allontanamento dalla scuola adducendo  non precisati motivi fisici, senza che nulla di pregiudicante  fosse ufficializzato. Fui pertanto invitato a presentare io in prima persona le dimissioni per motivi fisici, cosa che per la verita’ feci con molto sollievo e una certa gioia. Il giorno seguente 18 novembre alle ore 17. 00 lasciai alle mie spalle il portone della Nunziatella senza il benche’ minimo senso di rimpianto, anzi facendo un bel sospiro di sollievo per essermi toto da una struttura e anche una situazione che si era rivelata sempre piu’ insopportabile. Tornai così alla mia via Nicolo’ V, ai miei studi psicoanalitici, che detto per inciso non erano per nulla visti bene alla scuola, anche alla Libertas per riprendere gli allenamenti indoor del salto con l’asta con fiberglass e infine bisognava ora vedere se il Virgilio dove avevo preso la licenza Ginnasiale  mi avrebbe ripreso in prima liceo, oppure mi sarei dovuto riiscrivere al Tasso. C'era una terza possibilita' di tornare al Flaminio per fare il salto, ma non ci si poteva presentare alla maturita' a 17 anni, in tal senso si poteva fare una
domanda entro il 25 gennaio per farla prima, ma e' una cosa che si poteva fare solo in seconda liceo e solo  se si aveva la media dell'8. quindi non mi rimaneva che tornare dai banchi di 1^ liceo e aspettare quale Istituto mi accettasse. Alla fine ebbi via libera in entrambi, ma preferii il Virgilio che mi era piu' comodo da raggiungere con il 46 che passava proprio sopra a via Nicolo' angolo via Aurelia. 

domenica 12 ottobre 2025

RACCONT'ALTRO 64

Tutto "l’altro '63 " è stato passato su preservativoimperfetto, per il '64 scegliamo unasolidainsicurezza     -    Detto questo riprendiamo con quella modalita’ di scansione rallentata del tempo che riprendeva  quella dell’infanzia, interrottasi dopo la lunga vacanza estiva a Palermo del 1957  con il ritorno ai pomelli tondi del rubinetto di via nicolo’ V che non lo aveva per nulla costretto a riabituarsi , che si era come invertita nel marzo  del ’63 e sembrava essersi mantenuta  per tutto il corso dell’anno e prometteva di rimanere tale anche per quel nuovo anno 1964 che si festeggiava coi grandi botti di Napoli per il capodanno

 Be’ si debbo dire che Napoli e’ una citta’ che mi affascina in maniera particolare, così quel 1 gennaio 1964 sono andato in giro facendomi tutta l’antica via Toledo, quindi una passeggiata

per piazza Municipio con il sequel delle statue parlanti di palazzo Reale secondo la storiella che Lucia mi aveva tramandato, ovviamente su racconto di mio nonno “chi ha pisciato qui sotto? …Mha? ….Non sono stato io …e’ stato stu’ fesso qua sopra…  Sono andato a mangiare la pizza da Brandi, ovviamente la Margherita che si dice sia stata inventata proprio qui, in onore della Regina e poi anche quella fritta da “e figliole” a Forcella , di poi siamo stati con Rita e Lucia a trovare Eugenio Bertoldi quell’avvocato  che viveva a Napoli ed era stato commilitone di mio nonno al battaglione Monte Suello del 5° alpini , che mi cslco’ in testa il vecchio cappellaccio d’alpino a falde larghissime e con la penna bianca canonicamente ricoperta dei segni di rossetto dei baci delle fanciulle, che mi racconto’ di persona del famoso salvataggio sul costone con di sotto gli austriaci e anche della morte del cte del battaglione il
capitano Corrado Venini tra il  Monte Maggio e il colle della Borcola nei primi giorni della Straf Expedition , medaglia d’oro alla memoria. Nel viaggio di ritorno dissi a mio padre della proposta di iscrivermi al centro studi della nipote di Graziani  e lui sbotto’ dalla rabbia  “non solo la comunanza con questi zozzi fascisti, ma ora vuoi anche affidarti a loro per la tua istruzione !” Morale della favola se prima avevo qualche indecisione in merito a lasciare il IV ginnasio e prepararmi per la licenza, ora ero sicuro al 100% e d’altronde i soldi, tra l’altro neppure molti,  stante il pagamento di meta’ retta, non mi mancavano, per cui detto fatto, il 5 gennaio mi iscrissi all’Istituto Flaminio e mi ritirai dal Tasso con qualche rimpianto di piu’ di un professore e tutto sommato anche compagni ovviamente non di sinistra . Chi presa bene la cosa fu invece Lorenzo e nanche Rauti che ci teneva sempre piu’ che lasciassi il MSI e mi iscrivessi a Ordine Nuovo, cosa che ancora non mi ero convinto a fare anche se debbo dire ero molto piu’ vicine alle idee di Rauti che a quelle espresse da Michelini segretario del Partito filoamericane e atlantiste. Volevo pero’ vedere come sarebbero andate le cose con il nuovo candidato per le lezioni USA Barry Goldwater che era uno sul quale facevo molto conto,  stante le sue idee di una destra molto meno borghese e piu’ tradizionalista di quanto fossero quelle di Lyndon Johnson che era succeduto a Kennedy. Eh si ero ancora molto condizionato dagli USA e dalla loro supremazia economica che mi appariva come unico viatico per detenere il potere . In proposito, riinvitato ad una riunione in casa di Evola  dovetti sorbettarmi  una sua sorta di filippica di Julius su appunto il potere maligno del denaro e dell’economia utilitaristica  sul mondo che risaliva nientemeno che al trecento, per l’esattezza alla grande
peste del 1348 e a movimenti come l’Umanesimo e il Rinascimento. Avere a che fare direttamente  con la cultura, la profondita’ e l’originalita’ davvero sconvolgente di Evola era indubbiamente una fortuna piu’ che equivalente agli ottanta milioni  vinti nel novembre scorso, ma ripeto faticavo a scrollarmi di dosso e anni e anni di americanismo e di mentalita’ bottegaia. Mi gettai a capo fitto sui suoi testi in primis “Rivolta contro il mondo moderno” che mi fece da contraltare dei saggi di Freud e di qualche altro psicoanalista che avevo cominciato ad approcciare Carl Gustav Jung, Alfred Adler,  Sandor Ferenczi, Lou’ Salome’ Marie Bonaparte. Cominciai per l’intanto a frequentare l’Istituto,  laddove inspecie il compagno della Graziani che insegnava scienze mi considerava un suo interlocutore privilegiato. diventavo giorno dopo giorno sempre piu' colto ed anche piu' alto, didfatti misuratomi in quel gennaio 1964 avevo raggiunto il metro e ottanta. Quale migliore  festeggiamento che fare ritorno da Jessica Maddalena? Qualche giorno dopo
occhieggiando la finale del festival di Sanremo, mi sorpresi a vedere un cantante, che detto per inciso cantava a mo' di Elvis Presley  una canzone che mi piacque moltissimo, mi somigliava in maniera incredibile, e di tale somiglianza non fui certo il solo ad accorgermene perche ' gia' dall'indomani tutti  tra amici, compagni di scuola, financo estranei, non facevano altro che rimarcare "anvedi aho, ma non sei quel cantante che aveva vinto  a sanremo, ma che e' stato squalificato per aver cantato in ampex". Anche Maddalena dalla quale ero tornato in quei primi di febbraio  mi fece la stessa osservazione e non volle essere pagata "ti pare che possso farmi pagare dalla copia conforme di Bobby Solo?" i rapporti con Lucio erano sempre piu' tesi per via delle nostre divergenze politiche e ho pensato che lui come parecchi altri sperasse che andassi incontro ad una sonora bocciatura agli esami di licenza ginnasiale, ma per loro sfortuna andavo sempre piu' approfondendo conoscenza e sapere  e in materie come il latino il greco la storia, l'italiano e anche la matematica e le scienze ero un vero portento  - le mie citazioni poi da grandi studiosi , oramai non solo da Freud, ma anche da Schopenauer, Nietzsche, Guenon, e ovviamente da Evola,  erano di prammatica e indubbiamente facevano sempre la differenza: sul finire di aprile la situazione fra i miei genitori precipito' e mio padre se ne ando' definitivamente di casa, ma se debbo essere sincero la cosa mi lascio' piuttosto indifferente, per mia fortuna  non avevo niente piu' a che fare con la casaccia di via Jugoslavia 12 al villaggio olimpico, paradossalmente ebbi un certo riavvicinamento con mio padre che considerandio il fatto che non frequentavo una vera scuola, mi chiedeva assai spesso di fargli dei favori di lavoro, tipo andare da noatai per delle tratte, portare documenti e via dicendo, In
uno di questa sorta di commissioni che comunque gli facevo perche' mi sentivo in qualche modo colpevole di creare troppi motivi di attrito, recandomi in via de' Burro' fui come folgorato alla vista di una ragazza bellissima rossa di capelli, palesemente straniera che si aggirava come imbambolata per la piazzetta antistante -  entrato appena nell'edificio della Borsa Valori di Roma presi le carte da mio padre che dovevo portare a monteverde da un notaio, ripensando a come mi ero fatto sfuggire quella meravigia di fanciulla, quando vidi  all'uscita che era sempre li' appena spostata sulle sinistra verso Piazza di Pietra   vicino ad un bar - diciamo un segno del destino, ma bisognava trovare il coraggio di fermarla, di dirle qualcosa, mi avvicinai lentamente e quando vidi che lei probabilmente non aspettava altro che qualcuno le desse qualche aiuto, le bisbigliai qualche parola. Non parlava una parola di italiano e neppure di francese dove magari qualche cosa io ero in grado di spiccicare, solo inglese e la sua lingua che riuscii faticosamente a capire era il danese, così come il nome Else e la citta' da dove veniva : Copenaghen;  con somma fatica capii che studiava lettere antiche all'universita' di Copenaghen quindi proposi subito di parlare latino. Nessuno potra' immaginare quanto sia difficile cercare di intendersi nel quotidiano con una lingua morta, comunque sia riuscimmo bene o male a intenderci, lei si era perduta dopo aver visto la Fontana di Trevi e voleva vedere altro di Roma, la portai quindi al Pantheon, quindi le indicai il luogo dove era stato ucciso Cesare tra le rovine dell'Argentina, ma poi  salimmo sull'autobus che portava a Monte Verde che dovevo consegnare quelle pratiche al notaio in via Jenner.  quivi la portai a Villa Sciarra dove finalmente su di una panchina la baciai. Mangiammo un tramezzino e una birretta quindi ridiscendemmo verso Prati dove lei aveva l'albergo in una traversa di via Cola di Rienzo  - ero riuscito a capire che non se l'era sentita  di passare tutta la giornata per la visita di Villa Adriana a Tivoli con la comitiva di studenti danesi cui faceva parte e pero' annoiandosi aveva preso la decisione di tentare di fare qualche escursione per il centro di Roma per suo conto, arrivati avanti l'albergo ebbi un attimo di perplessita' sul da farsi, ma lei del tutto naturalmente mi prese per mano e mi porto' su nella camera che divideva con una compagna che pero' era a Villa Adriana con  la comitiva che  di certo non sarebbe tornata prima delle sette di sera. Piu' di 4 ore a totale disposizione per riprendere il discorso della panchina di Villa Sciarra, ma con argomenti molto, ma molto piu' approfonditi. Bis di sesso completo e questa volta non con una puttana, ma una studentessa danese di 19 anni alla quale io ne avevo dichiarato diciotto, scrivendo la cifra in numeri romani  XVIII  sul tovagliolo del chioschetto a ridosso di Villa Sciarra.  
Era di maggio - Eh si!  era proprio di maggio la folgorante avventura con la danese Else di 19 anni studentessa di latino e greco a Copenaghen, bellissima e sensualissima e invero molto esperta, eppero’ non avevo sfigurato stante le esperienze con Maddalena/Jessica con quei diciotto anni che mi  era avocato e che forse avevano retto il gioco, con lei ovviamente, ma anche con la comitiva di danesi che li avevo portati tutti in pizzeria li’ su via Cola di Rienzo, nel bel locale ove si scendevano le scale e la compagna di camera di Else era andata a dormire da altri amici per rilasciare a lei e a lui la camera per la notte -  signori miei ero a dieci giorni dal compiere i sedici anni e le 4 volte che avevo fatto in quelle quattro ore del pomeriggio,  erano bissate con avanzo di una in quel “tutta la notte” prima volta in assoluto in cui avevo anche dormito con una donna. Forse condizionato da quel successo il Il 5 giugno  che era venerdi il desiderio di lei era tornato così 
impellente che decisi di prendere treno fino a Napoli e corriera fino a Positano dove dal primo giugno la comitiva di danesi compresa Else si era trasferita dal primo giugno. Mi riconobbero subito e così anche Else la cui compagna di stanza nuovamente si defilo’ per lasciarci soli, e cos’ a ridaje ma questa volta non andai oltre le sette volte. Lunedi’ 15 giugno inizio degli esami  di licenza ginnasiale al liceo Ginnasio Virgilio in via Giulia, dove la Graziani aveva delle amicizie  e ancora piu’ trionfo dell’anno precedente, che le citazioni e intromissioni da altre conoscenze furono molto piu’ numerose che per la licenza media per un risultato d’eccezione 9 in italiano, 9 in latino , 8 in greco e in matematica, 7 in scienze, 6 in francese e educacione civica , ma un 10 secco in storia e in ginnastica dove vi avevo profuso gli oramai  stravissuti tempi di kippe. Cavolo che soddisfazione verso gente come Lucio che non aveva creduto in me e sotto sotto sperava in un fallimento, ora andavo al liceo ma c’era una cosa che anche potevo realizzare e anzi avevo gia’ apparecchiato : l’ammissione alla Scuola Militare della Nunziatella.
Feci gli esami scritti al palazzo degli esami a via Induno, ma gli orali e le prove ginniche erano a Napoli nella sede della scuola che era ai quartieri Spagnoli . Presi 8,45  nella votazione del componimento scritto, uno dei migliori , quindi tutto solo soletto mi recai a Napoli per gli orali che erano a fine mese, che passai alla grande per strabiliare tutti con le mie kippe e le salite alla corda a testa in giu’ “Ammesso con lode” ma mio padre commento’ con molto disprezzo e sarcasmo in virtu’ del fatto delle mie prospettive di intraprendere la carriera militare “un mestiere schifato anche dalle serve!”, Invece di ritorno a Roma ripresi a frequentare lo stadio dell’acqua Acetosa dove Piero gareggiava ancora ma era strabattuto, in particolare  da un ragazzo trentino che aveva solo un anno piu’ di  me Renato Dionisi che come se nulla fosse stravinse la gara con 4,45 che eguagliava il record italiano vigente e che di li’ ad una settimana in Francia avrebbe portato a 4,50 per poi nell’agosto a 4,70 guadagnandosi l’ammissione alle Olimpiadi di Tokio : ci divenni amico e fu proprio guardando il suo stile di come caricava l’asta e ne sfruttava con abilita’ la flessibilita’ del materiale che anche io riuscii a sfruttare decisamente bene le possibilita’ della fiberglass: in men che non si dica superai i tre metri e in tre giorni arrivai a 3,30. Ovviamente quando le cose ti riescono bene ci provi gusto e sei portato a insistere e migliorare, cosa che d’altronde aveva avuto un precedente nel culturale, per cui fui ancora piu’ soddisfatto di questa progressione psicofisica d’eccezione: ero cresciuto in altezza fino a 1,83 e il mio corpo  con un peso di 70 chili, era oramai davvero proprio un bel vedere . se ne era accorta la solita Maddalena in una mia sortita da lei che sarebbe pero’ stata l’ultima dato che lei faceva ritorno al suo paese in Puglia che mi fece “ perbacco ti vai facendo proprio un gran ficaccio, ti fa proprio bene fare quel salto
con l’asta , hai un fisico da sballo “ Le avevo raccontato della mia avventura con la Danese e lei se ne era compiaciuta “ti ho insegnato a essere bravo a fare l’amore eh!?” Nell’agosto le cose andarono sempre a vertigine , segnai 3,50 in una gara a Rieti e 3,60 a Firenze , quindi 3,80 e 3,90 nella stessa seduta all’Acqua acetosa a Roma . Non mi ero iscritto a nessun liceo ne’ al Tasso ne’ al Virgilio essendo stata oramai ratificata la mia ammissione alla Nunziatella, pero’ cominciavo ad avere qualche dubbio su tale scelta che indubbiamente uno come  me, libero come rondine, chissa’ come l’avrebbe presa la ferrea disciplina di un collegio militare, c’era poi questo fatto del salto con l’asta che i dirigenti della Libertas mi avevano voluto prendere in squadra e avevano grandi aspettative sul mio futuro sportivo (anche questa pero’ era una cosa che aveva le sue contraieta’: mi stavo sottoponendo ad allenamenti davvero massicci  5, 6 anche 7  ore al giorno che si mi davano un fisico sempre piu’ fantastico e anche un forte aumento di capacita’ . in un caldo giorno a ridosso di ferragosto chi ti rincontro passando per via Sebastiano Veniero? Si proprio lei la bellissima Letizia  la ragazzetta delle stringhe che si avvolgeva sulle mie cosce che stava guadagnando il portone di casa ….  “Letizia!!!!” le faccio  con enfasi  - “ci conosciamo? “ fa lei 
di risposta che aveva due pacchidella spesa  “ma come non mi riconosci ? sono Mario " “Mario il nipote della signora Concetta !????” “proprio io !” ma non e’ possibile
eri un bambino e guarda ora che pezzo di giovanotto ti sei fatto!” 
 Mi offri di portarle i pacchi e lei mi invito’ a salire su casa che era al primo piano “e tua madre?” al momento e’ in ospedale al Santo Spirito, ma forse a fine settimana la dimettono “”be’ meno male e tuo fratello Umberto?” ah non lo sai?  si e’ sposato, ha anche un bambino!”quindi era sola in casa, ma giuro non pensai minimamente ad alcunche’ di seducente anche se bisogna ammettere che a lei erano stati dedicati momenti di fascinazione estrema. il punto fu lei che comincio' ad alludere e siccome io giusto giusto avevo la mia vecchia Comet Bencini mi chiese se potevo farle delle fotografie che le servivano per portarle ad un'agenzia per delle comparsate in televisione . Figuriamoci gliele feci con fervore e lei si lascio' andare a pose sempre piu' discinte fino a spogliarsi nuda, pero' niente di piu', anzi si ricompose con imbarazzo e mi congedo' frettolosamente, ne ci fu verso di rientrare in casa quando le portai le foto che avevo fattoo sviluppare da un amico . Un po' crucciato mi rifeci sotto il punto di vista atletico che ai primi disettembre riuscii finalmente a superare i 4 metri, in una gara a 
 Formia, che riuscii a replicare in altre due gare a Roma all'Acqua Acetosa e a Pescara ; di
poi, con contrastanti sensazioni mi recai a Napoli  ospite degli zii al Vomero per apprestarmi all'ingresso alla Nunziatella. Passeggiando per il centro di Napoli  ecco che notai una ragazzetta non bellissima, ma che aveva un certo non so che  che mi inquietava non poco, altezza media capelli lunghi, mora, sul magrolino , cominciai a seguirla  li' per i Quartieri Spagnoli -  be' diciamo che i recenti successi anche con il passo quasi falso di Letizia (che pero' c'erano una serie di motivi che ne  avevano reso difficile il passaggio di contatto) , mi disponevano favorevolmente ad 
un rimorchio  nella  super propizia atmosfera napoletana, tra una sfogliatella, un baba', una frittella leggera come una piuma. Quando si diresse verso piazza Plebiscito all'altezza delle famose statue del Palazzo reale, pensai di ricorrere al famoso apologo sul chi ha pisciato qua sotto  "ue' guaglunce'...  e tu credi che io napoletana de la Pigna secca mi vengo a far raccontare le cose da un romanaccio come te " aaah perfetto una rispostaccia, ma con quella cadenza super sensuale di appunto napoletana de la Pigna Secca "eh ch ti credi si e' vero sono romano ma anche mia nonna era de la Pigna secca " e li arrivo'  da parte sua  il quasi canonoco  "ma lo sai che sei spiccicato a quel cantante
della lacrima sul viso, si Bobby Solo".... "e' mio cugino!" mi inventai. Si chiamava Elvira e aveva 20 anni  (nata nel marzo 1944) si mostro' subito interessata a questa somiglianza e millantata parentela con Bobby Solo , perche' aveva delle velleita' canore e si esibiva anche con un piccolo complessino di amici;  questa fu proprio la carta vincente in quanto disponeva di un locale a via Foria dove il gruppo teneva gli strumenti e si esercitava e lei teneva la chiavi, per cui si recarono li' dove fu un tutt'uno che lei si spoglio' tutta nuda mostrando un folto pelo sia alle ascelle, sia giu' in basso .

ANNIVERSARIO E MORTE DI .... IMMAGINARIO

  25 novembre e' l'anniversario della nascita   della persona, per me, piu' importante e costitutiva di tutte quelle incontrarat...