Su di un blog parallelo, avevo scritto tempo fa un articolo titolato “Viva l’Inghilterra”, pero’ diciamolo si trattava di un articolo contingente; contingente alla ammirazione verso un Paese che per primo si sottraeva all’infame giogo della UE, e dato che io sono uno che, fin dal primo giorno e anche prima della costituzione di questa Europa falsamente e proditoriamente Unita, era stato fermamente contrario, mi era sembrato di toccare il cielo con un dito. Mi auguravo che l’esempio potesse essere trascinante per il nostro Paese, la sempre reietta Italia, relegata agli ultimi posti nella nuova compagine nata all’insegno del piu’ bieco spirito bottegaio,intessuto di sordido consumismo con falso scientismo di appoggio e blande affermazioni di modernismo progressista. In verita’ l’Inghilterra e’ sempre stata la quintessenza della Nazione bottegaia, cosi’ la defini’ Napoleone, che pur essendo un personaggio che non gode certo della mia stima e considerazione, su certe cose non si sbagliava. Spirito bottegaio significa mentalita’ retriva, attenta solo al mero tornaconto economico e pronto a sacrificare per esso qualsiasi principio, qualsiasi valore, anche la propria dignita’, quindi sputata l’Inghilterra perlomeno a cominciare dalla famosa Elisabetta che non esitava a nominare Lord anche i piu’ incalliti criminali, tipo il pirata Francis Drake, purche’ venissero incontro ai propri interessi. Una mentalita’ ed anche una prassi che non solo non e’ diminuita col tempo, ma si e’ sviluppata a dismisura precisandosi in tutta una serie di fattori che hanno giustappunto favorito quella classe di mercanti affermatesi non a caso in contemporanea ad un momento di crisi sociale quale la famosa pandemia di peste di meta’ del XIV secolo (con fortissimi sospetti di collusione nelle modalita’ di diffusione del morbo). L’inghilterra e’ la piu’ accreditata nazione e area geografica a rivestire il ruolo di protagonista assoluta dell’affermazione della classe borghese commerciale ( giustappunto l’eta’ dei mercanti che Esiodio denominava anche eta’ del bronzo) venuta a patti colla nobilta’ della quale ne ha mantenuto ancora ai nostri giorni l’impianto scenico e formale in cambio di privilegi concreti, perpetuando così la sua influenza e la sua rilevanza. Non e’ un caso che la cosidetta Rivoluzione Industriale di meta’ del Settecento sia di stretta marca inglese e così la ideazione dell’Istituzione della Massoneria, vero e proprio Stato Parallelo, anzi piu’ che parallelo, diciamo sovrastante e dominante della sempre piu’ vuota e apparente istituzione monarchica. Ho illustrato in precedenti articoli come proprio la Massoneria abbia condizionato e anche guidato determinati grandi fatti sociali tipo la Rivoluzione delle Colonie Americane, propendendo per la creazione di una nuova entita’ nazionale svincolata dalla madre patria per mere ragioni di opportunismo economico o anche il princiapiare della Rivoluzione francese quando conveniva sempre per le solite motivazioni economiche favorire l’ascesa della borghesia - la rivoluzione francese così come tutte le Rivoluzioni, non e’ mai stata una rivoluzione di popolo, ma sempre e solo di borghesi, borghesi come padroni di bottega (capitalisti), ma anche borghesi come garzoni, desiderosi cioe’ di prendere il posto dei loro padroni , quindi servi e invidiosi (comunisti). L’antesignano della perfetta sintonia tra capitalismo e comunismo , e’ Hegel con la sua teoria del “padrone/servo” contenuta in fenomenologia dello spirito , dove la socialita’ viene intesa in una sorta di geometrale dove si misurano tensioni nel senso del loro esaurimento (un po’ a mo’ del secondo principio della termodinamica) , concetto, tra l’altro ribadito nello stesso saggio, ma spostato al fattore storico laddove l’incontro con Napoleone dopo la battaglia di Jenaserve a questa sottospecie di filosofo per arzigogolare che sicccome Napoleone non aveva piu’ rivali, con lui di fatto la storia si esauriva e quindi era il degno rappresentante delle “spirito della storia” laddove, azzardo io, che la parola spirito sia stata impiegata nel senso di spettro, di fantasma, appunto come una fine, ma di certo non come un fine. Eppure prima di misurarsi in simili corbellerie, il nostro celebrato filosofo avrebbe potuto aspettare sei /sette mesi e cioe’ riincontrare Napoleone dopo la battaglia di Eylau dove di certo il suo cavallo bianco non era piu’ immacolato, ma ricoperto del sangue dei soldati francesi che sul campo ghiacciato della battaglia avevano lasciato molti piu’ uomini dell’avversario russo. Ben lungi dall’esaurirsi la tensione della storia trova sempre nuovi cimenti, eppure come se niente fosse, dopo, parecchio dopo che Eylau era stata moltiplicata moltissime volte, in Spagna, in Russia, a Lipsia, a Waterloo e lo spirito della storia ridotto a mendicare la benevolenza, non a caso, degli inglesi si e’ trovato il coraggio per replicare tutte le idiozie del cosidetto grande filosofo, la sua elementare dialettica tesi, antitesi e sintesi, formule di ridicola presupponenenza “cio’ che e’ reale e’ razionale, cio’ che è razionale è reale” ed applicarle nuovamente ad una tensione ma eminentemente sociale, riprendendo quel pseudo conflitto servo/padrone” Anche qui ci sono sempre dietro le quinte gli inglesi, della massoneria certo, ma anche della Compagnie delle Indie e di tutti gli sporchi affari che la mentalita’ mercantile perpetua ostentandone persino una sua dignita’ culturale grazie ad una serie di pseudo filosofi (Smith, Ricardo, Say, Malthus, etc.) che si sono autoproclamati cultori ed esperti di questa novella scienza che chiamano economia. Dopo aver fatto abbastanza presto marcia indietro sulla Rivoluzione Francese (diciamo dopo Valmy) l'Inghilterra e la loro mente direttiva la Massoneria , sono i piu' solerti ed efficaci avversari della Francia napoleonica che non ha rinnegato la sua ascendenza rivoluzionaria, fino al punto di distruggerla e tollerare gli anni della Santa Alleanza con tutto il suo spirito reazionario che a ben vedere e' l'unica entita' storica che ha assicurato al mondo quaranta anni di pace.Metternich e' l'unica persona nella storia del mondo che sia riuscito a contrastare la trista mentalita' bottegaia dell'Inghilterra. Le rivoluzioni del 1848 sono nuovamente fomentate dai soliti noti, che riescono in effetti ad allontanare dal potere il piu' grande statista della storia ' anche le campagne di Carlo Alberto del '48 e del '49 furono finanziate da Rotschild e cioe' un ebreo inglese e ovviamente massone, così una figura come Camillo Benso di Cavour era praticamente un faccendiere sempre della famiglia Rotschild e tutte le campagne militari compresa la famosa spedizione dei Mille di Garibaldi erano nel libro paga della Massoneria inglese. Anche nello scoppio della Grande Guerra c'è lo zampino della massoneria inglese che finanziava l'organizzazione Serba della Mano Nera che armo' la mano di Gavrilo Princip: scopo non dichiarato, distruggere i due grandi imperi dell'Europa centrale quello asburgico in Austria Ungheria e quello degli Hoenzollern in Germania, ultimi retaggi di quella Eta' dei Guerrieri o d'argento che ancora il bronzo dei bottegai non era riuscito a debellare. Dopo la guerra il testimone di mercificazione del mondo passa dall'Inghilterra agli Stati Uniti d'America, che si dimostreranno ben degni eredi di tanta abiezione di cui ancora oggi ne subiamo l'oppressione