sabato 10 aprile 2021

"IO CI SONO PASSATO, IO SO......"

In una situazione “pandemica” il punto di vista del personale medico operativo è probabilmente la peggiore fonte di informazione per avere una visione d'insieme dei fenomeni. È proprio quello che vado ripetendo da un anno e più....non c'è modo più sbagliato, pretestuoso e anche ignorante di colui che dice "io c'ero, io l'ho visto, eh tu non ci sei passato, io purtroppo ho degli amici che.... e altre facezie. Il guaio è che i Media ammaestrati conoscono bene questa debolezza umana di pretesa al protagonismo e ci fanno leva in maniera spudorata, proprio come correlato al sensazionalismo pauroso Se chiedo informazioni a un soldato al centro di uno scenario di guerra, durante la fase più dura della battaglia e magari dopo giorni di presidio incessante, secondo voi il suo punto di vista sull'esito e l'andamento della guerra sarà attendibile o compromesso dall'emotività del momento, dalla stanchezza, dall'esasperazione? Aggiungiamo poi che a questa situazione si sommano varie pressioni psicologiche dovute al senso di responsabilità, aspettative dell'opinione pubblica, frustrazioni di vario genere. Ricordiamo poi che lo scenario in cui si muove suggerisce un persistente senso di mobilitazione e di precarietà, nonchè di pericolo, a cui il soldato reagisce con risposte a cui è stato educato e condizionato, in uno stato di pre-comprensione ideologica. Io lo chiamo questo il complesso del reduce che tende cioè a dare al suo particolare la valenza di principio generale e informatore del tutto. trovarsi nell'occhio del ciclone dell'evento, fa vedere solo quello che sta nei pressi, ma niente della necessaria distanza che occorre per valutare con spassionata obiettività l'intero contesto, l'interazione tra figura e sfondo per dirla alla maniera della Gestalt  
Ora, un infermiere che si trova in un qualsiasi occhio del ciclone ha esattamente questo punto di vista. La sua valutazione ci parla della sua esperienza, che è limitata al luogo in cui opera e a una sua percezione che passa attraverso numerosi filtri emotivi, compresi quelli della stessa propaganda mediatica che "gli racconta" se stesso, il suo dramma, il suo eroismo. Non è possibile estendere questa prospettiva a una valutazione generale: la regola generale è che chi è più coinvolto è il meno indicato a valutare alcunchè.  Una “pandemia” ha nella dimensione sanitaria solo una delle sue dimensioni: una sua valutazione non può che passare attraverso un approccio multidisciplinare (sociologico, economico, politico, geopolitico, storico, antropologico, persino artistico percettivo come abbiamo visto a proposito della Gestalt) che medici e sanitari non sono tenuti ad avere. Limitare la propria valutazione alla prospettiva sanitaria o dei sanitari, non solo circoscrive la questione a una dimensione periferica, ma qualora questa prospettiva venga assolutizzata, ne falsa completamente gli esiti. È da oltre un anno che l'ho rimarcato e a qualcuno dei più intelligenti miei contraddittori della mia più assoluta non credenza del virus, del contagio, della pandemia ne ho chiesto una motivazione. Non ne ho avuto altro che la solita trita, ritrita affermazione "io l'ho visto si sono passato"io ho avuto amici, parenti...etc. come se da sempre non si sapesse che è proprio il diffondere il senso di protagonismo il modo migliore per far passare le peggiori bufale. Ma che vi credete che quelli del Great Reset su queste cose non ci abbiano studiato? ecco perchè hanno creato a bella posta scenari fortemente carichi di emozione negativa: gente intubata, reparti pieni e se non ce ne erano abbastanza a disposizione uuuuuuh niente di più facile che crearne a bella posta: camion che vagano nella notte allusivamente pieni di bare di morti per la pandemia, (che nessuno ha mai visto, nè verificato) altre bare prese da un evento di 7 anni prima e spacciate per il momento contingente, e migliaia , milioni di falsi e manipolazioni del genere.
Il "cui prodest" di tutta questa bailemme allarmista e terrorizzante ancora non è precisato, anche se i candidati a acquisirlo sono parecchi : un Great Reset ipotizzato da qualche magnate pazzoide e megalomane inebetito dalla troppa disponibilità economica (Soros, Gates, Schwab) personaggi di antico lignaggio su questo iper patrimonio economico (Rockfeller , Rotschild) , nuovi e squallidi paladini che si prestano ad assumere il ruolo di garanti del mercimonio dell'iperconsumismo informatico, specie di quello a carattere farmaco/sanitario (Fauci, di nuovo Gates, più sedicenti esperti di uno specifico che non c'è, il virus) e infine una pletora di lacchè garanti di questo auspicato nuovo ordine, con funzioni di carnefici di libertà (la mentalità sinistrorsa, i Mass Media) e i manzoniani di Carducciana memoria tesi a procacciarsi le "quattro paghe per il lesso" ovvero gli intellettuali e gli artisti secondo il paradigma fissato da Klaus Mann nel romanzo Mephisto .


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