sabato 17 aprile 2021

IL FUTURO COME DERIVATA (O)

 

Già prima il futuro non lo vedevo affatto bene, specie all'approssimarsi del terzo millennio - nei già tristissimi anni novanta, passato l'entusiasmo della Caduta del Muro, di "Vaclav na Hrad" , dei fischi della piazza di Timisoara contro Ceacescu e la perfida moglie,
ero solito lasciarmi andare a cupissime profezie "eh la vedo proprio male! - non può continuare così! - il consumismo si è troppo ingagliato nella società, guarda che roba la pubblicità e poi davvero in questo Mercato sempre più globalizzato vige solo il "valore di scambio" e non solo del denaro, ma anche di suoi succedanei, di sue proiezioni, quindi di una sua mancanza e rimessa a ipotetici debitori , eh si la radice quadrata di un numero reale ma negativa si fa l'insieme dei numeri immaginari che va a costituire un'ulteriore classe quella dei numeri complessi
....lo vedi??? facevo allora sottolineando per la centesima volta dei tratti del libro di Mattè Blanco "l'inconscio come insiemi infiniti" anche questi successivi e infiniti insiemi rientrano nel calcolo infinitesimale, limiti, derivate e integrali, Liebniz, Newton, ma in più la scoperta di Freud dell'inconscio, che rimbalza simmetricamente per questi insiemi infiniti come una pallina di ping pong "il valore di scambio" è uno solo come lo vuoi raffigurare nei registri della tua consapevolezza, reale, immaginario, simbolico proprio tramite il calcolo infinitesimale , di converso, nessuno scambio può essere più di valore, rimaniamo lì alle prese con mercato, denaro e proiezioni di denaro e intanto continuano le malefatte di questa società disgraziata, ancora più disgraziata da quando sono crollati gli unici sistemi politici che in qualche modo potevano rappresentare un'alternativa (1989) . Il decennio novanta nella sua lugubre anticipazione del terzo millennio ha già tutti i tratti del declino e del profondo squallore che emergerà nel 2020, davvero l'anno in cui le più cupe profezie di geniali scrittori (Orwell, Huxley, Breadbury, Vacca, Dick, etc) si fanno da un giorno all'altro piena realtà e nostro quotidiano.
Mi vien che ridere al ripercorrere le paure di alcuni "il fascismo potrebbe tornare" "quello somiglia a Mussolini" , ma suvvia parliamoci chiaro il fascismo è stato davvero un'acquetta di rose, rispetto a quello che stiamo vivendo oggi; nessun Regime nè Mussolini, nè Hitler, ne' Stalin, guarda neppure Bokassa o Saddam Hussein, ha mai fatto in tutta la storia dell'umanità quello che si sta perpetrando oggi: l'omicidio/suicidio della libertà in nome di un non meglio precisato stato di salute, che tradotto in termini psicoanalitici sta per supremazia del sintomo sul simbolo, della metafora condensante significati, sulla metonimia trascinante significanti. Una "derivata" neppure troppo impazzita di quel famoso calcolo infinitesimale che già finanziariamente aveva dato luogo , proprio con l'inizio millennio, allo spregiudicato uso delle proiezioni del numero immaginario :
i famosi derivati ovvero mancanze, promesse, al posto di contante : l'inaugurazione di un nuovo registro che si va aggiungere ai tre canonici di Lacan (reale, immaginario, simbolico): quello del virtuale. Se dunque per me il futuro è sempre stato una bestia nera , figuriamoci oggi, dopo quello che è successo in questi ultimi due mesi, davvero oramai lo vedo sputato a quello figurato da quegli autori prima nominati

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