martedì 25 novembre 2025

ANNIVERSARIO E MORTE DI .... IMMAGINARIO

 

25 novembre e' l'anniversario della nascita   della persona, per me, piu' importante e costitutiva di tutte quelle incontrarate nella vita. Non e' un caso che tale persona sfumi nelle nebbie del ricordo in termini di indistinzione che sono una peculiarita' del Mito. In effetti questo vale anche per tutte quelle persone che si sono impresse con una certa potenza nella vita, parlo di persone non direttamente conosciute (o solo occasionalmente )   che negli ultimi tempi di questa mia estrema vecchiaia stanno  morendouna dietro l'altra  -  Ornella Vanoni, le gemelle Kessler, Pippo Baudo,Robert Redford e appena ieri Claudia Cardinale, Alain Delon, Francoise Hardy e tanti altri. io non li chiamerei modelli, ma magari riferimenti,  eh gia’  perché in genere i riferimenti, non dico quelli reali, concreti, persone di tutti i giorni, amici, familiari, ma quelli non  reali, non concreti, della nostra vita,n ecco diciamo piuttosto quelli virtuali, non dico di fantasia, ma di quella che potremmo chiamare immaginazione.  I modelli che ci hanno influenzato, per i quali ci siamo infiammati, che abbiamo preso ad esempio,  non sono quasi mai dei coetanei per il semplice fatto che il periodo di elezione per la formazione di questi,
chiamiamoli appunto  modelli  e che somigliano tanto al Mito,  e’ la giovane, giovanissima eta’,  quando non l’infanzia e perfino la primissima infanzia;  e’ in tale periodo di ciascuno di noi che Freud definisce il ”nostro personale paradiso terrestre” che si formano i modelli comportamentali e le persone che in qualche modo li interpretano  li fanno nostri, a seconda della personalita’, dei
gusti, del carattere, dell’indole di ciascuno di noi .

 Così ad esempio nel mio caso ci sono una serie di
personaggi che si stagliano sopra gli altri, perlopiù’, stante la esperienza, la cultura, personali, ripresi dal cinema e anche se non in maniera massiccia come solo qualche generazione successiva , dalla televisione , così chesso’ il Gary Cooper di ”Tamburi lontani “  : lottiamo dove lottano i coccodrilli - la danza dei Watussi in Le Miniere di Re Salomone con Stewart Grancer, la jena vicino la tenda de le Nevi del Chilimangiaro” col  serafico Gregory Peck che era anche il fascinoso giovanotto sulla Lambretta di Vacanze Romane dove c’era anche uno dei primi modelli di eterno femminino (Audrey Herpub) ripeto questo si applica a persone della mia generazione cioe’ approssimativamente nate dal 1945 al 1950, perche’ e’ ovvio e’ naturale che basta che qualcuno sia nato due , tre anni prima o dopo, che cambia tutto, così come puo’ cambiare tutto a secondo dello spazio che uno si trova ad occupare e in piu’ in relazione a tutti i condizionamenti della propria educazione e del proprio humus culturale. cosi' quando arriviamo alla vecchiezza siamo condannati, diciamo, quasi ogni giorno a veder morire  tutti i miti della nostra infanzia o comunque giovinezza, proprio per una questione anagrafica, avendo tali modelli o, spesso e volentieri, quasi miti, in genere sempre un discreto numero di anni piu' di noi, dal mezzo secolo e passa chessò di un Toto', un  Gary Cooper, un Vittorio De Sica, un Gino Cervi, un Fernandel,  ai venti venticinque  di un Sordi, Mastroianni, Gassman ( di Gassman ovviamente ce n'è uno solo,  Vittorio)  e  a qualcuno sui dieci quindici di meno (Alain Delon, Elvis Presley)  ma difficilmente di piu' giovane ovvero piu' vicino a noi ; il motivo e' sempre quello che abbiamo indicato, la giovane eta' come  peculiarita' costitutiva del mito o di quello che comunque influenza fortemente. Quando siamo sui trenta, trentacinque anni e' estremamente improbabile che  riusciamo a farci condizionare emozionalmente ed ecco perche' non ci sono miti coetanei. Diverso e' il meccanismo se si tratta di una persona di sesso femminile - eh gia' perche' allora il mito non influenza piu' il comportamento, il modo di essere,  ma solo una modalita' a noi esterna :  fascino, bellezza, attrazione, tutte componenti che difficilmente fanno parte del bagaglio di un maschio come qualita' che si vorrebbe avere in soggettiva, ma piuttosto un qualcosa che informa il desiderio di avere e non di essere (checchè ne dica Erich Fromm)  e quindi si appunta su caratteristicheestetiche  del soggetto
 femminile che e' piuttosto trasmettibile: Greta Garbo, Marlene Dietrich, Rita Hayewoort, Ava Gardner, Marylin Monroe,  Brigitte Bardot, Sophia Loren, Ornella Muti, Gloria Guida, Eva Herzigova... Ecco semmai sarebbe interessante  vedere come si struttura la cosa con un essere di sesso femminile, per quel poco che ne so di psicologia femminile, non mi pare che salvo il periodo di quando si era ragazzine, le femmine sono particolarmente attratte dal modello e
neppure , anzi tantomeno dal Mito. in questo che a prima vista potrebbe sembrare un discorso maschilista, io invece ravvedo una sorta di maggiore maturita'  di genere. ripeto trascorso il periodo degli urletti per cantannti o attori alla moda, le donne difficilmente si lasciano trascinare dal mitizzare chicchesssia e non hanno neppure,  come gli uomini, quell'a volte imbrazzante trasporto verso ragazze di anche molti anni meno di loro. si obiettera' "ma che dici? quante ce ne sono oggi di donne mature che stanno con giovanotti con venti,  anche trenta anni meno di loro? be' qui ci sarebbe da fare un lungo e profondo inciso  e senza dubbio sarei tacciato di maschio sciovinista, di esaltattatore del patriarcato e altre balle del genere. E' mia ferma convinzione che le donne femministe o meno oggi stanno sbagliando tutto della loro lotta di emancipazione, che tra l'altro c'è da dire , mi pare piuttosto compiuta. E' un po' come i comunisti e la mentalita' di sinistra in genere, rispetto alla lotta contro il capitalismo e il padronato :  non si puo ' cambiare una cosa, crearne un'altra,  fin quando non si cambiano le regole del gioco, così nessun ideologia, marxismo, comunismo, socialismo, socialdemocrazia, radicalismo e' mai riuscita financo a scalfire l'impianto del liberalismo che era fondato sul meccanismo del profitto e del mercato  previa la cancellazione di tutti quei valori che un tempo venivano scambiati  e la sostituzione con un unico solo  valore assoluto :  quello di scambio. Non ce' riuscita per il semplice fatto che non ha mai colpito quell'unica certezza,  ovvero quella di una regola che in maniera quasi sovrastorica e di indubbia derivazione fideistica-religiosa,  ha disciplinato i rapporti tra esseri umani in ispecie nel nostro mondo occidentale che ha uniformato nel principio di un mercantilismo di stampo anglosassone che io non sono certo il primo a definire "spirito bottegaio". il mondo come gigantesco mercato, questo e' quanto ha costruito la tendenza commerciale inglese come nazione marinara , tesa a non avere ne' confini, ne limiti giustappunto nella sua scelta di eleggere il mare, l'elemento liquido, fluido, appunto senza confini e limite a principio universale della sua stessa esistenza . come diceva uno dei suoi piu' famosi politici Palmerston  coll'ideale benestare dei vari Smith, Ricardo, Say, Stuart Mill e , per me, in qualche modo anche  di Hegel nel suo "conflitto Servo-Padrone di Bottega"..."noi inglesi non abbiamo amici eterni, non abbiamo nemici eterni....abbiamo solo interessi eterni"  SI, a mio modo di pensare anche un filosofo come Hegel, sebbene tedesco, ha in qualche modo piegato la sua filosofia al principio informatore anglosassone del denaro , con tutti i suoi annessi e connessi, ne ha accettato le regole del gioco, proprio nel conflitto sopracitato esposto nel suo famoso saggio e vieppiu' nella sua stessa dialettica tesi antiteesi sintesi, ha immesso, grosso modo lo stesso meccanismo "economico" ...figuriamoci quindi quanto le stesse cose siano state non solo mantenute ma addirittura accentuate da un pensatore come Karl Marx  che ne ha scimmiottato le idee esasperandone le caratteristiche. La stessa cosa io sostengo per le donne : nel loro   accettare le regole del gioco del mondo maschile, hanno snaturato quelle del  proprio mondo femminile, fino a fare di quell'antico eterno femminino, un contingentissimo femminismo, manierato e soggetto a vere e proprie farse tipo il contratto per accedere a rapporti sessuali proposto da una deputata del PD, che e' stata addirittura presidentessa della camera dei deputati e altre facezie che squalificano l'intere genere 

























 

 

martedì 11 novembre 2025

I PASTICCI TRA LUBITSCH E ZIZEK FINO A SOROS

 Ho sempre nutrito  tutti i dubbi possibili e immaginabili suI vari  profeti di apocalittiche tensioni che hanno probabilmente in Hegel  un primissimo assertore e di cui anche l’ultimo  della lista Francis Fukayama,  individuando nella caduta del comunismo a Berlino, a Praga, a Bucarest  e poi nel crollo dell’intera URSS (1991),  ci ha visto  proprio come Hegel una ennesima fine della storia -  in verita'  tali  poco profetiche  visioni  hanno  sempre  un  po' il contrappasso del Vincent Price di l''ultimo uomo sulla terra" eccezionale e senza dubbio la migliore trasposizione del  romanzo di Matheson I am legend, che appunto riproponendo sempre il rituale de l'ultimo, enfatizza sempre la differenza .

Tutte queste morti annunciate hanno sempre come epilogo qualcuno che si ripresenta come fantasma, appunto giocando sui diversi significanti della parola “spirito” così ad esempio  Alain Badiou che ha tentato di riproporre l’ipotesi comunista  come cornice di riferimento per  analizzare e forse superare  la crisi dei tempi attuali. Diciamo che Badiou fa parte di quei pochi Marxisti che sono riusciti a trascendere il mio disprezzo per tale pensiero, ma non la mia perplessita’ per la sinistra in generale che  
visto in occasione delle recenti 
farse sanitarie , si e’ fatta serva dei piu’ marchiani interessi consumistici di turbo capitalismo e del più esasperato neo liberismo.  Badiou si rifa’ ad Althusser e a Lacan e questo compensa  alquanto il suo dogmatismo, ma rimane sempre un marxista e le sue ipotesi di lettura della crisi odierna in  chiave della sua non sconfessata ideologia, non solo non convincono, ma sostanzialmente risultano velleitarie. Un altro discorso va fatto per un altro pensatore di estrazione marxista Slavoj Zizek , di cui proprio in questi giorni ho tra le mani un suo libro  “PROBLEMI IN PARADISO“ con sottotitolo  “il comunismo dopo la fine della storia"  che mi ha particolarmente intrigato per il suo tentativo di far riferimento da una parte a Lacan come Badiou, ma dall’altra al mezzo cinematografico inteso in senso scopico e didascalico/popolare trattando un immaginario che ricambia lo sguardo del reale solleticando un simbolico che non mostra la sua provenienza e neppure il supporto su cui tale sguardo si posa. Una chiara interpretazione psicoanalitica dunque che fa piazza pulita di tutti quei tentativi di seppellire storia, specifici e anche ideologie da Hegel a Fukayama,  che invece ribadiscono ad ogni angolo la loro perfetta vitalita’ e attendono solo di essere ancora una volta comprese, un po’ a mo’ del famoso integrale sui cammini di Feynman di cui vi e’ sempre un percorso alternativo per intenderne la rappresentazione di una certa sfaccettatura della realta’. Con Feyman siamo in presenza di particelle, flussi, onde, recentemente anche stringhe e superstringhe operanti in supersimmetrie - con Zizek mi e’ sembrato di ripercorrere  un tentativo di senso,  servendoci anche  dei mezzi di rappresentazione  di anche una mirata produzione cinematografica che  
ci mostrano come non solo l'ideologia non è morta, ma è possibile comprendere e spiegare complessi fenomeni sociali, come la crisi di valori e di senso attuali, partendo 
da quella che potrebbe essere intesa come evasione o forse per

dirla,  facendo il verso al binomio Freud/Lacan,  come “svista”  Nel libro citato poi Zizek si serve, gia’ a partire dal titolo “ Problemi  in paradiso” di quello che e’ probabilmente il regista piu’ idoneo a rivestire il ruolo dell’integrale sui cammini di una diversa rappresentazione della realta’ che e’ arrivata a circondarci  in questo secondo decennio del terzo millennio : Ernst Lubitsch. Ecco l’incipit introduttivo del filosofo in relazione al confronto con il famoso film di Lubitsch del 1932 “Trouble in paradise” “ il film e’ la storia  di una coppia di ladri Gaston e Lily che ruba solo ai ricchi . La loro storia si complica quando Gaston si innamora di una delle sue vittime Mariette e qui cominciano “il problema = Trouble” , come indicato dal titolo che magari noi italiani non afferriamo subito per quell’inveterato viziaccio di cambiare i titoli originali, stravolgendone spesso il significato, anzi il significante , difatti in Italia il film arrivo’ col titolo “Mancia competente “  Nelle immagini di testa e’ difatti gia’ contenuto il senso del film : prima appaiono le parole “trouble in” = problemi in”  con sotto un letto e solo dopo la intera sequenza con anche la parola “paradise”  allora ecco che e’ subito chiaro che il paradiso in questione  ha a che fare con il sesso come sottolinea la canzoncina che fa da colonna sonora ai titoli : “that’s paradise/while arms entwine and lips are kissing/but if there’s somethings missing/that signifies/trouble in  paradise = questo e’ il paradiso/quando braccia  si intrecciano e labbra si baciano/ma se manca qualcosa/allora sono/problemi in paradiso “.
Quindi per dirla tutta, i problemi in paradiso sono problemi di sesso e uno come Zizek che e’ un cultore di Lacan non poteva che intenderlo come parafraso della celeberrima massima  lacaniana  “Il n’ya pas de rapport sexuel”
  non esiste alcun rapporto sessuale – il che nell’universo Zizekiano si traduce nell’attenersi al Reale  che e’ quello minaccioso e di Lacan  aggirando l’ordine speculare dell’immaginario e sfuggire il significante del Simbolico. Tuttavia questa passione condivisa dalla pornografia e dalla scienza è destinata a infrangersi contro l’irrappresentabilità del Reale stesso: più siamo convinti di approssimarci a questo nucleo incandescente, più esso ci sfugge. Žižek in questo senso è categorico: «Che cosa separa noi umani dal “reale Reale” cui la scienza mira, che cosa ce lo rende inaccessibile? Non è la ragnatela dell’Immaginario (illusioni, false percezioni) che deforma quel che percepiamo, né il “muro del linguaggio”, ossia la rete simbolica attraverso la quale ci rapportiamo alla realtà, bensì un altro Reale. Questo Reale è, per Lacan, il Reale inscritto nel nucleo stesso della sessualità umana: “Non c‘è rapporto sessuale”.
La sessualità umana è segnata da un irriducibile fallimento; la differenza sessuale è infatti la rivalità fra i due punti di vista sessuali, che non condividono un denominatore comune. Il godimento può essere dunque ottenuto solo sullo sfondo di una perdita fondamentale»
  che Lubitsch aveva intuito nel suo film essere quella della comprensione nel rapporto di entrambi le donne. La incompiutezza del comprendere tutti e tre  conferisce un tocco malinconico al film , dove nel finale campeggia  l’immagine di un letto vuoto  che richiama e conclude giustappunto nella malinconia del mancato appagamento, l’immagine dei titoli di testa   Vedere ciò che non deve essere visto non coincide con ciò che non può essere scorto se non in negativo, insomma. Sono esattamente le lacune dell’Immaginario e del Simbolico a tradire l’insistenza del Reale, sono i vuoti delle formazioni immaginarie e delle costruzioni simboliche a suggerire, nella loro irrimediabile lacunosità, la sua inafferrabile eccedenza, e per far questo ben venga la rappresentazione filmica che si inserisce come discorso mancato nell’ottica di una futura diversa comprensione, non solo attraverso l’analisi d capolavori, ma anche nella produzione meno raffinata e persino di film hard come dimostra l’esemplificazione di un recente tentativo di un porno divo e regista Raphael Siboni  che ha scelto giusto il titolo dell’aforisma lacaniano «Il n’y a pas de rapport sexuel» per evidenziare la mancanza del reale che il rapporto sessuale non esiste, è reso impossibile dal godimento dell’organo che impedisce la fusione dei corpi, che trasforma l’atto sessuale in una sorta di masturbazione in presenza del partner. : «Per quanti rapporti sessuali io possa avere, nessun rapporto sessuale mi permetterà mai “di fare e di essere Uno con l’Altro”. Esiste una obiezione irriducibile all’integrazione reciproca del corpo dell’Uno nel corpo dell’Altro. È come e’ noto  la tesi centrale del Seminario XX giustappunto il rapporto sessuale non esiste. Manipolando il meno possibile il materiale di partenza Siboni trasferisce l’aforisma lacaniano nel genere che, apparentemente, si presta meno a convalidarne l’autenticità.
A giocare un ruolo decisivo è proprio l’avverbio “apparentemente”, poiché, concatenando blocchi di sequenze con stacchi ridotti al minimo, Siboni  ottiene un doppio, antitetico risultato: parlare direttamente della pornografia contemporanea, articolata per categorie repertoriate con parole chiave per facilitare la ricerca sul web, e mostrare indirettamente l’irriducibile distanza dall’oggetto rappresentato di questi frammenti meta-cinematografici archiviati in privato, dal momento che mostra il film nel suo farsi, dal momento che filma il film, intrattiene necessariamente una distanza col suo oggetto. Nel caso delle riprese questa materia siamo ancor piu’  nell’ambiguo, poiché è al tempo stesso un archivio personale e un prodotto commerciale destinato allo sfruttamento commerciale sotto forma di “falsa diretta”» Proprio quello che oggi si e’ ridotto il mondo nell’alludere a valori che forse non ci sono mai stati come la lealta’, l’onore, la tradizione, una forma addirittura di sacro, presentando solo il vuoto di una
mancanza nella forma di una vacua rappresentazione, che si colora di parole oramai sempre piu’ vuote ….ecco il perche’ il pasticcio in paradiso che puo’ essere benissimo inteso come l’impasse attuale dove c’e’ chi parla di morte di storia e altri specifici (Hegel, Fukayama), chi di Kali yuga, o eta’ dei servi (Esiodo e antiche culture), chi invoca un nominalismo senzariscontro come la sinistra e le varie aporie tipo Societa’ Aperta di Popper e tentaivo di messa in pratica del suo allievo George Soros, chi pero’ anche di ripresa, di recupero, magari con nuove formule di organizzazione sociale la teoria del mondo multipolare di Duginl’euroasiatismo, chi ha parlato di cavalcare la tigre come sosteneva  Evola, per  recuperare una tradizione anche senza averla 
mai avuta, contando sul fatto che tanto sono solo giochi di parte  nei vari registri indicati da Lacan ; Immaginario e Simbolico per ovviare ad un Reale che e’ sempre mancanza

sabato 1 novembre 2025

FISICA e FILOSOFIA NON SI SMERCIANO IN BOTTEGA

 

Svincolata dal noioso iter, diciamo cosi’ Newtoniano, la fisica diviene  una materia molto simile alla filosofia ed ecco allora che scatta l' interesse, addirittura la passione  : Heisenberg, che ci fa addirittura un libro  sui rapporti con la filosofia , quindi  Pauli, che colloquia e collabora con Jung sul principio della sincronicita' ed ancora   Dirac, Bell  e sopratutto Erwin Schrodinger, che da' nuova direzionalita' alla “fisica quantistica”, in una prospettiva che magari si rifaceva piu’ a Leibniz che a Newton, ovvero la “vis viva” promanante da noi e non da fuori, in-sistente e non ex-sistente, applicata in quel calcolo infinitesimale con proiezioni di numeri negativi, cioe' numeri immaginari, rendeva il tutto anche per il passato, infinitesimamente piu’ stimolante. L’effetto della doppia fenditura, l’entenglement, l’effetto farfalla, il principio di indeterminazione su particella e flusso, l’equazione d’onda e il suo collasso e poi dai, quel gatto vivo o morto riferito giustappunto al collasso d’onda: i campioni della nuova fisica Heisenberg, Schrodinger, avevano tutti i crismi per assurgere ai nuovi campioni della conoscenza, assieme a quelli piu’ collaudati della vecchia filosofia da Leibniz a Kant, saltando a pie’ pari l’improponibile Hegel (improponibile per chi come me ritiene la rivoluzione industriale la quintessenza dell’abominio della nostra civilta’ e altresi considera tutta la pratica e il teorico ad essa correlato - illuminismo, rivoluzione americana, rivoluzione francese, massoneria, cosidetta scienza economica e vari pseudo teorici tipo Smith, Ricardo, Say, Malthus, etc. del ciarpame derivato da quell’unica mentalita’ mercantile che io preferisco chiamare bottegaia) Si obiettera’ : ma come tu ritieni la rivoluzione industriale un passo indietro dell’umanita’ e anche la Rivoluzione Francese, il principio dei diritti e della liberta’, dell’eguaglianza dell’uomo un abominio? In realta’ io dico e sono in grado di dimostrare con lo studio, la conoscenza e un po’ di capacita’ di ragionamento, che a proposito de la piu’ famosa delle rivoluzioni, quella francese del 1789, fu solo una farsa, come d’altronde tutte le piu’ strombazzate pandemie della storia, non diversamente che per gli altri pseudo cambiamenti socio/politici passati alla storia come rivoluzioni o anche guerre, mettendoci magari l’epiteto di “indipendenza”, di “successione” , di “secessione”, oppure dandogli un nominativo piu’ colorito, trasferito da qualche oggetto o luogo  del contesto:  “ guerra delle tre rose, guerra del te’, guerra dell’oppio, rivolta dei garofani , rivoluzione d’ottobre , rivoluzione delle camicie nere,  marcia del sale,  primavera di Praga”….e chi piu’ ne ha piu’ ne metta. Massimo comun denominatore di tutti questi sconvolgimenti, la assoluta falsita’ rispetto a quello che dovrebbe essere un raccontato  obiettivo e veritiero sulla storia  e questo non proprio da sempre, ma in ispecie con l’avvento nella storia del mondo dell’eta’ dei mercanti, o bottegai ovvero con il progressivo affermarsi di una classe sociale , la borghesia che pone alla base del suo stesso essere e di ogni possibile giudizio di valore :  il denaro, il mercato, lo scambio.

Ci si potrebbe domandare : ma perche’ prima nell’eta’ dei guerrieri ancora in auge non avveniva lo stesso? Il denaro non aveva questa rilevante importanza? Un Crasso non era l’uomo piu’ ricco di Roma  e per questo aveva accesso alle cariche piu’ prestigiose della Repubblica? E poi la stessa differenza fra patrizi e plebei non era,  tutto sommato, ascrivibile a questioni di censo? … “Cesare il popolo chiede sesterzi” dice una simpatica freddura… “no vado dritto” risponde il condottiero, mostrando così anche  a livello di barzelletta che tutto sommato l’andare diritto, ovvero per una strada che non comporti alcuna deviazione, alcuna sterzata dal cammino del grande interesse dello Stato,  può anche essere contemplata, ma il sesterzio o “se-sterzo” non sara’ mai il cammino principale. Ecco mettiamoci un Feynman ante-ante litteram alle prese con il suo integrale sui cammini e questo tragitto diritto, senza sterzate del piu’ grande degli antichi romani : quale credete che sarebbe stato quello piu’ rispondente alle migliori opportunita’????
In sostanza il denaro diviene sempre piu’ importante con il corso del tempo ma in eta’ dell’argento e quindi dei guerrieri resta sempre in auge  la famosa risposta di di Marco Furio Camillo al “Vai victis” di Brenno : “non auro, sed ferro, reuperanda patria est” ;  così e’ anche nel periodo medioevale, con le Cattedrali, con la Cavalleria, in un Poema come la Divina Commedia di Dante Alighieri, con personaggi come Federico II, ma così non sara’ più con l’Umanesimo impostosi come nuova modalita’ di essere al mondo, grazie alla grande pandemia del 1348 e ad una sensibilita’ fondata su di un egoistico individualismo dove può fare enorme breccia la paura e un codice di rappresentazione della realta’ fondato su di una convenzione riduttiva desunta da un codice non verificabile, come quello di un immaginario classico. 
 Assunto quindi il principio che alla origine di ogni sovvertimento sociale  c’è sempre un potere costituito  e organizzato secondo ferrei dettami di precisi interessi economici, e che il tanto ipocritamente e buonisticamente  strombazzato popolo conta, ed e’ sempre contato meno del due a briscola, torniamo ai nostri interessei di fisica teoretica nell’accezione quantistica  per vedere se siamo in grado di stabilire una sorta di continuum con quelle forze che al potere bottegaio con relativi garzoni si e’ sempre opposto. In eta’ prebottegaia abbiamo figure come gli Imperatori germanici che lottarono sopratutto contro il Papato Federico Barbarossa, Federico II detto lo Stupor mundi,
ma con l’avvento del potere mercantile (i banchieri, i commercianti, l’emergente borghesia) trovata una nazione guida l’Inghilterra e poi strutturatosi in una vera setta la Massoneria, la Rivoluzione Industriale di meta’ del settecento, di cui abbiamo precisato il ruolo di acutizzazione del principio economico, realizzando il connubio con un altro elemento che diverra’ indissolubile al suo spirito : il tecnicismo con l’esaltazione del ruolo della macchina come nuovo paradigma a cui riferire la stessa essenza umana, e’ un qualcosa, non a caso di  primogenitura anglosassone , proprio in quanto altamente rappresentante dello spirito commerciale della emergente classe borghese , che come abbiamo avuto modo di osservare ha una originaria localizzazione nazionale in una specifica nazione l’Inghilterra  che aveva giustappunto scelto il commercio e il denaro come elementi di connubio con la propria tradizione – un qualcosa,  attenzione che nessuna altra nazione, specie in termini di vertice aveva mai operato, facendo oggetto di scambio il  proprio lignaggio aristocratico con non meglio precisati meriti di censo, in relazione al quale si poteva annoverare la spregiudicatezza ma anche vere e propri portamenti banditeschi e criminali. Le opposizioni al galoppante spirito bottegaio vengono unicamente da quei popoli, quelle civilta’ che si rifanno alla tradizione e pongono alla base del loro vivere sociale un certo conservatorismo dello spirito appunto di tale tradizione, venendo tuttavia ampiamente a contatto soprattutto con il tecnicismo dei tempi. E’ il caso dei Grandi Imperi della terra, quello Russo, quello austro ungarico e ultimo quello Germanico dopo l’unita’ sotto la guida prussiana di tutti i regni e ducati tedeschi. Un quarto Impero ma in grande decadenza e’ quello cinese, che tornera’ alla ribalta mondiale solo con l’adesione alla teoria comunista di cui ne elaborera’ una versione di carattere orwelliano . Un ulteriore Impero potrebbe essere annoverato nel Giappone, ma non nel XVIII e XIX secolo;  la sua rilevanza comincera’ ad essere pronunciata  solo con l’inizio del XX secolo, prima nel contrasto con un altro Impero, quello Russo , ma successivamente venendo a trovarsi in rotta di collisione con il piu’ ipocrita degli imperi,  quello statunitense che rifugge da tale epiteto e contrabbanda parole di untuoso buonismo : liberta’, democrazia, ma  è in verita’ l’erede piu’ che legittimo della bottegaia Inghilterra della quale ha fortemente  esasperato i principi,  sviluppando come mai prima si era visto, un consumismo dilagante ed un tecnicismo spersonalizzante, dandosi anche quel lustro teorico che gia’ l’Inghilterra si era accaparrata prezzolando pseudo intellettuali come i gia’ citati Smith, Say, Malthus e compagnia. In tutto questo complesso assunto si ravvede il distinguo tra popoli di terra e popoli di mare  operato dal filosofo geo politico Carl Schmitt  nel lontano 1942 .
Liberalismo era stata chiamata alludendo ipocritamente alla liberta’ questa sotto teoria e con la solita mancanza di originalita’ l’america si e’ andata stringendo sotto l’etichetta di “neo Liberalismo.  Comunque sia contro questi Imperi le forze bottegaie , ovvero l’  Inghilterra coadiuvata prima dal suo impero coloniale  ed anche abilmente coinvolgendo nelle sue camarille  altre nazioni europee meno rilevanti come  Francia, Italia, Belgio, Olanda, Serbia, Grecia ed infine passando totalmente il testimone agli Stati Uniti dopo la seconda guerra mondiale, hanno sempre visceralmente e spasmodicamente combattuto. Si crede ingenuamente che il grande nemico dell’Inghilterra sia stato Napoleone, assolutamente non e’ così Napoleone ha rappresentato solo una forma di esasperazione di un movimento, la Rivoluzione francese, che la Massoneria inglese aveva perfettamente contemplato nei suoi piani di egemonia mondiale, e che proprio l’imprevedibilita’ dell’ascesa al potere di un parvenu,  aveva costretto a correre ai ripari. Sconfitto Napoleone a Waterloo, piu’ pero’ da Radetzski e da Blucher che da Wellington, la palma del potere europeo era stata colta da quel personaggio eccezionale che fu il Principe Metternich e finche ‘ fu operativo lui, l’Inghilterra dovette rinfoderare le sue mire egemoniche europee.
Un periodo alquanto lunghetto perlomeno fino al 1848/49, quando non a caso l’inghilterra tramite i suoi faccendieri, tipo i  Rotschild, prese a fomentare le varie aspirazioni nazionaliste dei popoli  (Sicilia, Lombardo Veneto in Italia,  Ungheria, Boemia ) ed anche a creare discordie e contrasti nello stesso Impero austriaco. Con il 1849 si registrano le ultime vittorie di reazione degli Imperi conservatori e tradizionalisti, ma ecco che appena qualche anno dopo i bottegai tornano alla carica sfruttando la crisi dell’impero turco ottomano (non contemplato nella precedente elencazione per la poca rilevanza del suo impianto) e l’occasione della guerra di Crimea: perfino il risibile regno di Sardegna viene coinvolto nel conflitto fidando sulla compiacenza di uno dei piu’ solerti faccendieri dei Rotschild : quel Camillo Benso di Cavour annoverato tra i padri della patria unitamente ad un esaltato visionario (Mazzini) un brigante arruffapopoli (Garibaldi) ed un re cialtrone tipo Miles gloriosus. La miccia torna a riaccendersi e nel giro di due anni (1859- 1861) l’Inghilterra riesce a sconvolgere in suo favore non poco l’equilibrio europeo. Crea difatti  una nuova nazione sua vassalla (l’Italia) indebolisce sensibilmente l’Impero Asburgico che fa scrociare con la Francia, indebolendo anche quest’ultima (Solferino) , ratifica e afferma la sua influenza in Sicilia anche in virtù di profique iniziative commerciali (i famosi principi sotto il vulcano Ingham, Woodhouse, Whitaker),  propizia di li’ a poco uno scontro fratricida tra Austria e Prussia, non puo’ impedire pero’ l’affermazione della Prussia  nello scontro contro la Francia (1870). Tornera’ all’assalto nel 1914  favorendo una guerra fratricida dell’Europa e anzi riuscendo a coinvolgere gli Stati Uniti e ingenerare la Prima Guerra Mondiale che fara’ piazza pulita degli Imperi del territori europei . Come spesso avviene nella legge del mondo, il paradosso si insinua nei suoi anfratti e difatti il trionfo verso i Paesi Europei deve passare il testimone agli USA che diventano i nuovi iper
bottegai del mondo e l’Inghilterra passa da padrone a garzone  in una dialettica che un filosofo tedesco aveva dato per scontato (fenomenologia dello spirito di Hegel) e che un altro tedesco Karl Marx ha cercato di tradurre in termini prettamente economici (non a caso sotto parcella di un industriale con spiccati interessi in Inghilterra  Friederic Engels)

domenica 26 ottobre 2025

CONFLITTO DEL S-PROFUGO

Devo il termine a Mauro Sartorio, che l’ha usato in un suo video su FB : “sprofugare”, cioe’ il netto contrario del “Profugo” e del suo 
 ben noto conflitto, uno dei piu’ famosi codificato da Hamer:  la ritenzione dei liquidi che si manifesta a livello renale  (quindi ritenzione d’urina) in un problema di  correlazione con il territorio, che si riferisce al sentirsi spaesati “un pesce fuor d’acqua” e che rappresenta un programma speciale della natura escogitato grosso modo trecento milioni di anni fa, cioe’ quando l’uomo era ancora un organismo che viveva nell’acqua di mare ed ancora non si era avventurato a conquistare la terra ferma  e l’aria.
In tale particolare fase evolutiva poteva accadere che una improvvisa emersione di terre o anche una semplice onda, sorprendesse appunto l’organismo vivente lasciandolo inerme e abbandonato in un contesto sfavorevole alla sua 
 sopravvivenza, impedendogli di recuperare l’elemento liquido. Ecco allora che la natura gli rendeva  possibili trattenere i liquidi senza disidratarsi e sopravvive vere magari fino all’arrivo di una nuova onda che lo ritrascinasse in mare o magari aspettando l’arrivo della successiva marea. Oppure,  e qui entra in gioco uno dei piu' geniali psicoanalisti allievi di Freud : Sandor Ferenczi , che nel suo libello "Thalassa" pone questa sorta di accidente filogenetico  come origine  della vita, nella fattispecie come origine dei rapporti sessuali, ovvero lo scavare della terra del pescetto primordiale sorpreso dal prosciugamento delle acque, fino al raggiungimento di una pozza d'acqua sita in profondita' che gli avrebbe ridato la vita, poteva essere assunto per cosazione a ripetere (be' l'ho detto no che Ferenczi era un allievo di Freud e in particolare era uno dei pochi che aveva accettato in pieno la sua totale revisione della precedente teoria della libido con quella contenuta in Al di la' del principio del piacere  e imperniata sulla pulsione di morte e giustappunto sulla coazione a ripetere ) 
Siccome le cose 
 della vita nella loro  logica di programmazione esistenziale non e’ di fondo cambiata, ma si e’ solo adattata a nuovi ambienti, nuovi contesti, nuove situazioni, ancora oggi si reagisce a livello viscerale con questo antico programma speciale e sensato, per dirla coi termini Hameriani, che configurano appunto un vero e proprio conflitto : il sentirsi persi “un pesce fuor d’acqua” appunto, anche se non siamo piu’ in presenza degli elementi primordiali che ne provocarono (oggi potrebbe essere assimilato a quell’onda o a quel flusso avverso di marea, una diagnosi di malattia grave, oppure un incidente debilitante che non ci consente di essere in sintonia col proprio vissuto, con il proprio ambiente, con il proprio territorio, e che quindi come in quell’organismo primordiale ci lascia soli, abbandonati a noi stessi senza piu’ punti di riferimento, come un profugo  appunto, da cui il nome scelto da Hamer per questi tipo di fondamentale conflitto dell’esistenza. Ora come osserva Sartorio da dove viene il neologismo “sprofugare”? elementare Watson “dal non sentirsi profughi", anzi il netto contrario, sentirsi a casa, a proprio agio, tranquilli, come dice l’etimologia del verbo abitare che deriva dal sostantivo abito ; sentirsi a casa e’ dove poter deporre l’abito e cioe’  abbandonare tutte le preoccupazioni, tutti i conflitti e potersi finalmente rilassare, in pantofole (eh si proprio come la famosa vignetta di Forattini su Berlinguer), 
in mutande e anche liberi di fa fluire i nostri liquidi e cioe’ orinare a piacimento, senza 
 impedimenti, senza la  preoccupazione di trattenere alcunche’ . Detta in questi termini l’orinare abbondantemente e’ quindi indice di soddisfazione e di tranquillita’ di sentirsi a proprio agio in un determinato ambienti, di sentirsi davvero “a casa”  Sono   d’accordo con Mauro su tale assunto al quale pero’ mi sento di fare non dico delle obiezioni, ma insomma, delle precisazioni, avendole vissute in prima persona: la prima e’ quella diciamo della medicina ufficiale che sulla base della mia eta’ piuttosto avanzata  (superamento della settantina) e di analisi sul funzionamento della prostrata, mi dice che non e’ proprio del tutto normale (meno che mai soddisfacente che tale vocabolo  ha ben poco diritto di cittadinanza nella medicina allopatica tradizionale) che io orini  frequentemente, specie nelleore notturne, c’e’ poi il fatto della marcatura del territorio daparte degli animali che potrebbe  avere qualche correlazione con noi umani  in ispecie
quando si perviene in nuovi territori, ambienti, case. In tal senso ricordo che quando fui costretto a lasciare l’Italia per l’imperversare delle  costrizioni (green pass, museruole, distanziamenti, caffe’ in piedi e non seduti, etc)  della farsa pandemica (2021) e mi ritrovati a Tenerife dove indubbiamente le misure erano molto meno invasive, ecco si,  specie nei primi tempi,  l’andare in bagno per fare pipi’ era diventata una ossessione, anzi diciamola tutta una vera e propria compulsione. Così parimenti per altri posti in cui nel periodo successivo mi sono trovato a frequentare (Andalusia, Romania, Stati Uniti e anche ritorno a casa a Roma, quando la classe politica responsabile delle restrizione era finalmente caduta e rimandata a casa (Conte, Draghi, Renzi e compagnia)  con le elezioni del 25 settembre 2022 : sempre questo problema del “pisciarmi – quasi – sotto”  Quindi aumento della prostrata o territorialita’ da marcare  oppure questa tesi di Sartorio della felicita’ e serenita’ che forse potrebbe spiegare perche’ il problema sembra ancora invariato oggi in merito al perpetuare della compulsione nelle ore notturne. Ovviamente alla fredda  diagnosi  nosologica preferisco pensare che in realta' o vogliamo dire simbolicamente,  nelle ore notturne io mi senta particolarmente soddisfatto del mio rapporto con il sogno e quindi con l'inconscio e per questo, solo per questo, sia indotto ad ogni piccolo risveglio e interruzione della 
funzione onirica, via regia per l'inconscio, a correre in bagno per fare pipi'  
via regia ma anche piazza, o meglio uno di quei bagni pubblici di tanto tempo fa, ove e' ambientato un geniale corto del '59 di Roman Polansky "quando gli angeli cadono" ove la vecchietta custode di tali antichi "ritrovi " biologici, funge da metafora di tutto questo nostro discorsetto Ho fatto riferimento al termine "sprofugare" in relazione ad un qualcosa che e ' il netto contrario del famoso conflitto del profugo di Hamer e sul finale mi e' tornato alla mente uno straordinario cortometraggio di Roman Polansky girato nel 1959 "Dove gli angeli cadono" . Poco più di una ventina di minuti di durata, quasi totalmente muto, il cortometraggio lascia ampio spazio alle musiche dirette da uno dei colleghi più assidui in questa iniziale parte della carriera di Polanski, ovvero Krzysztof Komeda e poi colpisce lo stile gia' talentuosissimo di Polansky , soprattutto la scelta di alternare il bianco e nero al colore, a seconda che la storia si svolga nel presente oppure nei ricordi passati, dove per me si rivela davvero azzeccata e degna di una temporalita' ideale quale io ritengo quella del futuro anteriore l’idea un po' controcorrente di abbinare il melanconico presente, indolente, quasi degradante per la protagonista ad un severo essenziale bianco e nero, mentre il passato della donna da giovane e piena di vita si svolge in uno sfolgorante sfoggio di colori, un po' saturi tipo quelli della pellicola Agfa usata per un film come "Die Goldene Stadt = Praga la citta' d'oro" C'è infine una nota di bizzarria nel finale, ove tutto ci si aspetterebbe da un angelo, ma non
che precipiti in una latrina pubblica sfondando un vetro e cadendo a corpo morto, laddove
I ricordi colorati della donna , l’amore per un bel soldato, la vedovanza portatale dalla guerra, si contrappongono e giustappongono al cupo presente, che ha la illogica conclusione nella caduta dell'angelo che è venuto a prenderla..

venerdì 17 ottobre 2025

clou 65-17

 

Sono felice di essere a Pieve di cadore  dove ho preso alloggio dalla sarta degli alpini del battaglione omonimo Pieve di Cadore in cui aveva militato l'amico di mio nonno Italo Balbo! facendo fotografie  sia con la Pellix che con la Leica (durante le riprese), vengo colpito da una ragazzetta che seguo poi lungo i sentieri del Roccolo fino ad una terrazzata sul lago  da cui si gode un panorama mozzafiato; eh si oramai sono piuttosto smaliziato dal punto di vista femminile, ho 8 pieces di “fino in fondo”(Maddalenna la puttana, Else danese, Ilaria e Renata di napoli, Annamaria del 3° liceo e Teresa di via Nicolo’ ; Stefania e Carla di 1 e 2 liceo al Virgilio   piu’ due  “fino ad un certo punto” (Elianna di Palermo e l’antica passione Letizia di via Sebastiano Veniero). E’ moretta, piccolina di statura (non oltre il metro e sessanta)  si chiama Ornella  e ha 17 anni,  compiuti pero’ da febbraio,  e’ di Pieve ed e’
anche fidanzata con un ragazzo che sta facendo il militare a Udine, ma non sembra darsene granche’ pena,
  lì a ridosso di quella terrazza del Roccolo , dove data l’ora di primo pomeriggio (intorno alle due ) possono darsi a forti effusioni che poi l’indomani  riesco a farla venire nella mia cameretta che avevo preso dalla sarta degli alpini  che dava sulla caserma, dato che in albergo dove era la troupe non c’erano piu’ posti  (la sarta degli alpini  aveva molta simpatia per me e conosceva Ornella  sapendo  che era un tipetto allegro, quindi non solo non aveva fatto opposizioni a lasciarci soli, ma ci ’aveva favoriti ). Il punto e’ che la troupe aveva subodorato la manovra di acchiappo della fanciulla e una volta trornati a Roma, la cosa  era risaputa in tutto lo studio Dodi, compreso lui Franco, la cui simpatia e stima con ammirazione nei miei riguardi, si era oltremodo accentuata. Le foto erano venute davvero bene laddove avevo cominciato a svilupparle, quelle in b.n., da solo, mentre quelle per  a colori mi era stato segnalato Poletto che era stato il fotografo di scena di Visconti  ne Il Gattopardo, ed aveva aperto uno studio in via Monte Asolone proprio a ridosso del Teatro Delle Vittorie e diciamolo spassionatamente “era proprio un mago” Tempo di fare qualche sessione di allenamento e partecipare ad una gara all’Acqua Acetosa (4,40 : 3°) e poi una palermo dove Dodi profitto’ per
darmi l’incarico di fare foto ai villini e complessi di Basile. Chiamai vecchi amici perche’ mi dessero una mano a individuare i posti ove c’erano le opere del Basile, e poi due acchiappi da sballo : la prima una moretta deliziosa Giusy di 19 anni  che mi feci al parco della favorita e poi in un villino prestatomi da una amica,  quindi  sulla spiaggia di Mondello una ragazzetta inglese in vacanza a Palermo
 Stella di  17 anni come me  imparentata con i Withaker, che si dioveva mostrare una bella porcellina sicche' nella capanna,   i pomeriggi,  sia subito dopo pranzo che al tramonto,  furono teatro di  vere e proprie maratone di passione. Gasatissimo, il sabato 18 settembre 1965 per la prima volta vinsi davanti Dionisi con uno strabiliante 4,63, che entrambi avevamo 4,60 (gia' mio nuovo record di oltre 10cm)
 Mi aspettavo che Renato  mettesse l’asticella a 4,65, ma vi rinuncio’ : chissa’  forse aveva voluto farmi vincere !  4,63 significava solo 7 centimetri meno l'eccezionale risultato che Renato aveva fatto l'anno scorso guadagnandosi la qualificazione a Tokio. i dirigenti della Libertas erano entusiasti e volevano investire su di me , ma questo significava sacrifici enormi che non ero per nulla disposto a sottopormi . La verita' e' che  mai piu’ riuscii a rifare una misura simile : a Rieti il mese successivo vinsi la mia ultima gara con 4,60, ma non c’era Dionisi e poi diradai gli allenamenti,  occupato sia negli studi che volevo saltare il terzo liceo, sia con lo studio Dodi dove avevo sempre incarichi non
solo come fotografo, ma anche come
segretario di produzione alle riprese e in piu’ conoscendo molta gente in televisione Franco Dodi fece in modo di farmi invitare a programmi, prima come spettatore clacquista, (ottobre 1965) , poi come capogruppo sempre di claques (novembre) in trasmissioni
  tipo Studio uno, canzonissima, etc. Dodi sapeva che ero fascista, o perlomeno di destra mentre lui era molto ammanicato con il Partito Socialista , specie per questioni di lavoro , ma in verita’ non solo non gliene fregava una mazza, ma a mio parere aveva una latente simpatia per la Destra, aveva la madre, per la verita’ detestata,  che era stata un’amante di Farinacci e lui era stato ufficiale di artigliera in Grecia sotto il Gen.Gambara che era stato commilitone di mio nonno nei reparti d’assalto alpini e nella seconda guerra mondiale a Lubiana nel marzo 1943, cte dell’ XI C’d’A.  lo aveva proposto per la medaglia d’oro al v.m. Quando seppe che ero molto legato alla figura di quell’amico di mio nonno mi porto’ una foto dove era assieme a Mussolini e Cavallero sul fronte greco nel 1941. Apprezzai molto il fatto che quello stesso giorno mio padre mi fece dono della foto che teneva del portafoglio di mio nonno a Lubiana  con il cappello d’alpino con la penna bianca.
Decisamente avevamo appianato di molto le nostre controversie anche perche’ lo ammetto non mi occupavo piu’ di politica, in quanto la mia impostazione culturale e sentimentale restava di destra ma con una specie di gran distacco verso l’orrido mondo moderno proprio come aveva raccomandato Julius Evola …. che poi questo mondo non fosse poi così tanto orrido era dato dalle attrattive che esso offriva: la
  cultura, il caffe’ del Gambrinus, la Marlboro subito dopo, un bel film, una canzone e si !!!! …anche un gran bel pezzo di f.... avevo ripreso la scuola e subito avevo messo i puntini sulle “i” , nelle solite maniere ma anche in una nuova che fino allora avevo solo sfiorato la Fisica : il punto che mi ero andato ad  appassionare al vincitore del premio nobel di quel 1965:  l’americano  Richard Feynman che anni prima e per l’esattezza nel 1948,  giusto l’anno della mia  nascita aveva ideato l’integrale sui cammini  che era un meccanismo teorico che prendeva in considerazione diversi percorsi di come approcciare il reale , con una accattivante
possibilita’ sull’immaginario e questo era un qualcosa che mi stimolava al massimo grado e aveva fatto si che la fisica quantistica divenisse l’interesse principale di quel fine 1965. Be’ interesse principale???? Non dimentichiamo la solita “f” Ecco una figurante in uno sceneggiato, intorno ai trent'anni di una trentina d'anni, 
 che riesco a farmela nel magazzino della Rai con la complicita’ del capo macchinista Ghigo che fa in modo che non entri nessuno. 
12^ piece effettiva ne defile' di conquiste femminili
Di prammatica che 
poi in Studio fa grancassa dell’episodio che ancora una volta giunge alle orecchie di Dodi portando la  considerazione che ha di me alle stelle : INTANTO PERO'  questa trentenne Valeria  sebbene sua tanto piu' grande di me  - e' del 1936 si chiama Valeria che abita a Tor  Pignattara un posto di Roma  che neppure conoscevo si insinua nella mia vita e la frequento assiduamente : e' molto esperta  e mi sento molto gratificato dal fatto di accompagnarmi ad una donna matura, mi viene anche a prendere a scuola, lei porta la macchina ovviamente (come Carolina una cinquecento)  per scopare c'è casa di via Nicolo'  che mia nonna Concetta e' spesso fuori a far visita a mia madre o al cinema o anche a casa sua a Torpignattara  dove vive da sola in un caseggiato popolare.
Questa immersione in una Roma così diversa da quella centrale che ero abituato a frequentare,  mi porta ulteriore esperienza. 
Tra il 1 e 5  novembre ci sono vacanze a scuola e ne approfitto per far ritorno  a Palermo dove zia Anna e zio Bino (che era stato colpito da un ictus anche se non fortissimo) mi fanno dono di foto dove c'e' mio nonno Mario sulla loro terrazza in via Dante dal ritorno dall'Africa. In quei pochi giorni a disposizione rivedo Giusy e acchiappo anche una  sua  amica Giuliana  di 22 anni  alla quale lei aveva parlato parecchio di me e che voleva conoscermi , e così eccoci a 13 piece. a roma ritrovo sempre Valeria , anche se debbo essere sincero comincio a trovarla un po' troppo appiccicosa, dato che, sul mio relazionarmi del mio incontro con  Giusy lei mi ha fatto scenate convinta che io vada con altre ragazze e quindi prendo a diradare i nostri incontri, anche se lo ammetto di lei ero sempre parecchio preso.
Valeria trova da ridire sulle 13 pieces
Ho abbondantemente la media dell'8 nella pagella del primo trimestre per cui posso tranquillamente fare la domanda per presentarmi direttamente alla Maturita' Classica, cosa di cui non ho neppure bisogni di professori, solo un piccolo aiutino direttivo su alcune materie tipo scienze, educazione civica, matematica ordinaria che poi e' la trigonometria di cui concordo un programma con la Graziani e il suo compagno all'Istituto Flaminio     

 

mercoledì 15 ottobre 2025

SUPER CORTE MAGGIORE ED ANCHE MINORE


 

Pimpantissimo ritorno a Roma ancora con il sapore di lei impreziosito dall’odore di caffe’ del Gambrinus e dalle volute della Marlboro:  a scuola si procede alla grande, in grande  e non c’è nessuno che mi tenga testa, in un’altra sezione c’è un ragazzo campione di scacchi e un portento in matematica e poi un paio del secondo liceo molto dotati piu’ ben 4 alle terze classi, pero’ io sono considerato tra i piu’ promettenti, anche se molti mi guardano di traverso perche’ fascista.  Vaglielo a spiegare che io non sono fascista, mi sono anche cancellato dal MSI, ma solo un  iper reazionaro, tradizionalista senza tradizione, come vado piccando  di considerarmi seconda le indicazione evoliane  e definendomi di  “super destra” a mo’ di super uomo nicciano, ma anche della "potente benzina italiana ".  Si d’accordo sono iscritto al centro Studi Ordine Nuovo e frequento Rauti e di tanto in tanto persino Julius Evola in persona, ho contatti con il centro di Padova dove il responsabile Gianfranco Freda  ha anche una piccola casa editrice dove posso anche inviargli qualche mio scritto, seguo molto la Destra Francese leggendo Guenon, Celine, Drieu de La Rochelle ed anche il tedesco Ernst Junger- Ho letteralmente divorato gia’ nel primo trimestre tutto il programma di filosofia del primo anno sul La manna e in quel gennaio sto passando in rassegna  il periodo dell’empirismo e razionalismo, soffermandomi alquanto su Leibniz, per via delle sue concezioni matematiche del calcolo infinitesimale piu’ che sulle monadi; ecco mi trovo a sfidare il campioncino di matematica del
secondo liceo, proprio su tale tema e sull’impiego dei numeri immaginari e disputiamo una specie di gara sul finire di gennaio, dove non ci sono vincitori, ma solo fantastiche disquisizioni. Diciamo che tale fatto mi propizia una veloce avventuretta con una studentessa del terzo Annamaria
  che mi vuole a casa sua proprio per discutere con me di matematica, (ma di certo non si passato il tempo in discussioni) mentre a via Nicolo’ nel marzo c’è l’avventura con Teresa una donna di trentasette anni, sposata ma separata che aveva la casa nella parte bassa sul marciapiede delle suore portoghesi e che  si ricordava di me bambino e anche di mio nonno. Be’ diciamo che non le pare vero di farsi un pimpante ragazzetto come me capace di performances davvero di eccezione (siamo quindi a 7 pieces femminili ben collaudate e non ho ancora compiuti diciassette anni). Ovviamente non mi lascio scappare per Pasqua l'occasione di andare a ritrovare Carolina e questa volta facciamo il contrario, lei ha la sua 55 e andiamo alla casetta di Licola, che e' la cittadina dove era stato mio  nonno per parecchi
anni durante i lavori di Nonifica dell'O.N.C.  Ottimo dunque sia intelletto che fisico, cui fa da
 correlato una sempre piu’ smagliante forma fisica nei tempi di kippe alla Borgo Prati e anche negli allenamenti alla palestra interna della Borgo Prati ricavata nello stadio Flaminio al Villaggio Olimpico dove comincio a viaggiare sui 4,50, anche se il mio record ufficiale e’ sempre fermo a 4 metri. Nel maggio faccio il mio esordio in una gara a Formia e riesco a portare il mio personale a 4,25, dato che il 4,30 lo sbaglio tre volte : mi haaccompagnato mio padre Lucio che le controversie politiche  tra me e lui sembrano essersi  appianate con il mio  essermi tolto dal MSI (ovviamente non gli dico che cio’ e’ avvenuto perche’  lo consideravo troppo moderato)così finisce che ci frequentiamo parecchio
In una gara allo stadio dei marmi porto il mio record a 4,30 ma in gara sono strabattuto da Dionisi e anche da altri . Finisce la scuola e sono stato promosso al 2° liceo con una abbondante media dell’8 e con l’estate ci   scappano altre due fanciulle entrambi compagne di scuola che la danno indubbiamente rapite dal suo carisma di  genialita' ma anche da aspetto e forma  notevoli  (Carla del 2° e Stefania  del 1° ma di un’altra sezione.)  Il 5 giugno1965  in una gara ad Arezzo non vinco perche' c'e' il solito Dionisi ma incremento il mio personale a 4, 40.  Compio 17 anni e festeggio con la seconda delle ragazze di cui sopra portandola su casa a via Nicolo' Oramai finita la scuola  mio padre mi presenta Franco Dodi un suo amico che ha uno studio di Produzione cinematografica e televisiva e che abita al palazzo Massimo Delle Colonne a Roma : questi rimane molto colpito dal mio, diciasmo così, geniaccio o talento ed anche dal mio modo di fare , tanto che mi invita al suo studio e mi propone di collaborare con lui dato che io mi sto sempre piu' dilettando di fotografia e sono davvero bravino, tanto che mi ero  comperato,  proprio alcuni giorni prima,  una Canon Pellix, che nella primavera di quell'anno, la Canon aveva sorpreso la comunità fotografica appunto con questa nuova straordinariafotocamera  che  presentava una nuova  funzione di misurazione

dell'esposizione TTL, sebbene impiegasse il metodo di misurazione stop-down, e l'avevo comperata seguendo il consiglio di una amico fotografo,  non con il consueto 50 mm. ma con un 28 e un 135 mm .  Vedendo che ero tanto competente  (la mia solita caratteristica di fare molta scena con le informazioni in mio possesso vendendolo davvero alla grande)  mi affida di fargli alcuni scatti per delle trasmissioni che sta facendo a Roma e anche a Sperlonga e che mio padre si offrì di accompagnarmi dato che  per il 3 che giusto giusto dovevo essere a Gaeta per una gara (mollto vicina a Sperlonga) nella quale  non essendoci Dionisi e neppure altri che mi  erano  superiori  vinsi con 4,45 incrementando di altri 5 cm il mio record.  Le foto vennero davvero bene e Dodi era molto contento di me tanto che mi offri' altre collaborazioni e non solo ma ci invito' in una villa che aveva preso in affitto proprio a
Sperlonga. Avevo un alta serie di gare per luglio e avrei dovuto allenarmi , per cui non volevo accettare, ma mio padre mi consiglio' di accettarlo perche' Franco Dodi sembrava proprio essere stato colpito da me e siccome era uno ben ammanicato e con grandi possibilita' era bene sfruttare questa opportunita' . in effetti aveva ragione perche' colpito dalle foto che avevo fatto mi incaricava di seguire una troupe su in Cadore per fare un servizio fotografico esauriente_ per fare foto senza che disturbassero le riprese, mi affido' una Leica M3 con Summicron 90 che aveva capito che le foto migliori le facevo con il tele, e il 90 era la migliore focale per fare ritratti d'eccezione - .solo che la Leica
non aveva esposimetro e per questo ebbi anche un Lunaxis che debbo sincero dovetti  sudare sette fatiche per imparare ad usare. Fregandomene così degli allenamenti e delle lamentele dei dirigenti della Libertas partii per Belluno con la troupe di Dodi e raggingemmo la mattina seguente Pieve di Cadore dove erano previste  le riprese al parco del Roccolo. Ero davvero al settimo cielo, mi trovavo nel pieno di quegli scenari montani che erano la mia passione, incaricato di un lavoro che mi piaceva molto e anche molto ben pagato, il che non e' che fosse cosa che guastava, e il fatto di aver rinunciato alla tortura degli allenamenti non e' che fosse cosa che mi dispiacesse anzi...l'impegno richiesto da una attivita' sportiva non faceva per me , anche perche' non avevo questo spiccato senso di competizione, ecco mi bastava essere in forma perfetta , ma le cose che piu' mi stimolavano erano molto piu' dal versante dell'intelletto      

ANNIVERSARIO E MORTE DI .... IMMAGINARIO

  25 novembre e' l'anniversario della nascita   della persona, per me, piu' importante e costitutiva di tutte quelle incontrarat...