Ecco un libro che si è rivelato una sorta di disvelamento continuo e di squarciamento delle tenebre di ignoranza, e a mo' del lacaniano "leggere e rileggere Freud".... E' stato scritto e me ne ha omaggiato una copia il mio carissimo amico Claudio Trupiano, grande esperto della teoria di Rick Geerd Hamer e che per primo mi ha introdotto allo studio delle famose 5 Leggi Biologiche; quindi il disvelatore di verita' per eccellenza sulle generali e in tante mille altre occasioni ; ad ogni rilettura difatti, e a questo punto posso dire che sono parecchie, senza dubbio non meno di una cinquantina, si fanno nuove scoperte, sensazionali e sconvolgenti. Già la prima volta che lo lessi 6 anni fa, ebbi da una semplice frase, il chiarimento del perché a 15 anni nel marzo 1963 ebbi quello sconvolgimento epocale che mi cambiò radicalmente la vita e che dal punto di vista della malattia come schermo di proiezione fu rappresentato dagli orecchioni. L'osservazione rriportata nel libro di Trupiano, pero' se debbo essere proprio sincero, mi pare del volume successivo "Grazie ancora dottor Hamer" che fu il mio "eureka" di Archimede, fu quella che "una febbre che supera i quaranta, può essere indotta solo dal foglietto embrionale dell'ectoderma" , e quindi problematiche in relazione all'essere in un gruppo, in una società e interagire con essa" - ebbene solo in quel marzo del '63 all'uscita dal cinema con il film di Corman tratto dairacconti di Poe, interpretato da Vincent Price, io ho avuto una tale febbre che mi squasso' in quel sofferissimo tratto tra cinema e casa. Lo schermo del corpo in relazione alla riflessione del vissuto andava a prendere le orecchie, indipendentemente dal fattore nosologico, ma semplicemente per il suo carattere metaforico di avere orecchie più grandi, giustappunto "orecchioni" ... per farne cosa? Elementare watson! Per sentire meglio, anzi per sentire tutto, del racconto della persona scomparsa, ma che mi faceva tornare all'inconscio più blindato, quello che non si può abreagire perché è tutto prima della coscienza, prima del linguaggio articolato, quindi tutto biologico ma anche tutto emozionale. Così iersera molto dopo mezzanotte, ho ripreso in mano il libro di Claudio e l'ho aperto a caso, come viene raccomandato ai baciapile di fare con la Bibbia. Io è notorio baciapile non sono e se apro la Bibbia ci trovo solo un cumulo di minchiate, però nel processo ci credo e se leggo uno scritto di qualcuno che vale, chesso' Freud, Nietzsche, Schopenhauer, Melville, Oscar Wilde, Thomas Man, Jung, Pauli, Evola, Calvino, Faulkner, Hamer, Matte' Blanco, Dugin, non si può mai sapere cosa potrà capitare. Eh sì proprio come Trupiano. Quindi ieri notte questo pezzo che tratta del marcamento del territorio con l'urina : "segnare con l'urina non vuol dire conquistare un territorio, ma delimitarlo con un odore, eh sì come fanno gli animali, ma che anche nell'uomo ha una arcaica memoria inconscia. Il conflitto conseguente ed anche qui siamo nella socialità dell'ectoderma, sarà dunque quello di non riuscire a controllare i propri confini territoriali. Tipico di chi, come una persona di mia conoscenza, è un bel po' di tempo, specie negli ultimi tre anni, è stato costretto a cambiare spesso territorio, dove una farsa pandemica di proporzioni universali ha reso molto insicuri quelli abituali, imponendo assurde restrizioni, controlli, infami lasciapassare e imponendo l'obbligo di sottoporsi ad inutile anzi iatrogena vaccinazione, ovvero quella immonda pratica simbolo stesso di connivenza nel mercimonio tra cialtronesca pratica medica (Pasteur) e spudorato interesse economico (Rockefeller/Flexner). Questa persona intelligente, colta, molto aperta ad accogliere sollecitazione culturali appropriate (certo non provenienti dal mondo del liberalismo o della ipocrita sinistra) si andava arrovellando sull'unico sapere medico degno di credito ovvero la teoria di Rick Geerd Hamer, per spiegare la sua compulsione a urinare molto correlata appunto a tali cambiamenti di territorio, ed in particolare sul famoso "conflitto del profugo" rilevandovi però una differenza sostanziale, ovvero il meno urina tipico di tale conflitto, rispetto al "di più" dei continui cambiamenti. Il raccordo con persone più addette ai lavori nello specifico hameriano, oltre allo stesso Trupiano, anche Davide Cerutti , Mauro Sartorio , Mark U. Pfister, Simona Cella non portava a esplicazioni convincenti (per mia propria ignoranza è bene precisarlo) ma iersera 28 marzo 2023 ecco ad un certo punto le poche frasi che hanno risvegliato da questo mini sonno dogmatico alla Hume "durante la prima fase del programma ectodermica, per una DHS un po' continuata di mancanza di delimitazione di confini, si verifica una riduzione dell' epitelio pavimentoso che riveste gli organi dell'apparato urinario e questo provoca la necessità biologica di fare defluire più urina necessaria appunto a marcare il territorio e quindi a controllare meglio i nuovi confini che si presentano. Fantastico quindi accostarsi al vero sapere, quello che ti può cambiare all'improvviso, così come il super famoso sbattito di ciglia. Trupiano e' stato per me molto meglio dello stesso Hamer i cui testi troppo da addetti ai lavori ed in uno specifico che non ho mai digerito e recentemente in occasione della farsa pandemica che ha ancora i suoi strascichi ( qualche ipercovidiota che indossa ancora la servile museruola ancora lo si vede in giro ). ha addirittura detestato, risultano troppo ostici. Comunque in merito al presente articolo e di cui ho fatto un video su tik tok al nome Lenardullier, c'è da dire che l'eccezionale scoperta di dopo mezzanotte ha avuto un sequel, anzi un vero e proprio bis, però non riguardante me. E' anzitutto importantissimo sottolineare come un similare problema col vissuto non produce il medesimo sintomo. Ecco che all'entusiastico riscontro di iernotte si aggiunge quello della persona più vicina e più coinvolta in questo continuo cavalcare la tigre del cambiamento di territori. Niente marcamento di territorio in questo riscontro, d'altronde ci troviamo in presenza di un vissuto non piu' al maschile, ma al femminile e quindi come osserva Hamer molto differente, che presenta anche lei un sintomo rispetto ad un qualsivoglia disagio esistenziale, sintomo si, ma più effimero, meno fastidioso, ma antipatico a vedersi, insomma un qualcosa che investe soprattutto il sentito di una persona femminile : le borse sotto agli occhi, specie al risveglio. Ebbene ho detto un milione di volte che il corpo altro non è che uno schermo dove si riflettono tutte le vicissitudini dell'esistenza, ma il riflesso è sempre parecchio distorto o meglio più che distorto reinterpretato metaforicamente, così come fa l'inconscio utilizzando una sorta di simmetria tra immagine che non è detto che sia sempre reale, anzi il più delle volte è immaginaria, come i numeri negativi messi sotto proiezione. Le borse sotto gli occhi sono dunque l'effetto rappresentato sul geometrale corporeo delle borse che la persona vorrebbe prendere e andare, quando la situazione recalcitra a divenire abituale
il nome è ripreso da un vecchio locale di Praga Solidni Nejistota dei primi tempi dopo la liberazione dal comunismo
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