Secondo la teoria della supersimmetria e delle superstringhe le ipotesi di natura corpuscolare e ondulatoria della materia non sono alternative. A livello microscopico, la materia appare composta da particelle, come abbiamo visto con l’esperimento della Doppia Fenditura diventano onde , che in realtà risultano aggregati di cariche energetiche. Ad una dimensione di analisi crescente, queste particelle si presentano composte da energia e quindi il costituente primo della materia si può ipotizzare come stringhe di energia che vibrano ad una determinata frequenza o lunghezza d’onda caratteristica. Gli infiniti universi paralleli potrebbero coesistere nello stesso continuum di dimensioni, vibrando a frequenze differenti. Il numero di dimensioni necessarie è indipendente dal numero di universi, ed è quello richiesto per definire una stringa (al momento 11 dimensioni). Questi universi potrebbero estendersi da un minimo di 4 a tutte le dimensioni in cui è definibile una stringa. Se occupano 4 dimensioni, queste sono il continuo spazio-temporale: nel nostro spazio-tempo, coesisterebbero un numero infinito o meno di universi paralleli di stringhe, che vibrano entro un range di lunghezze d'onda/frequenze caratteristico per ogni universo. Coesistendo nelle stesse nostre 4 dimensioni, tali universi sarebbero soggetti a leggi con significato fisico analogo a quelle del nostro universo. La novità di questa teoria è che gli infiniti universi non vivono in dimensioni parallele, e non necessita di postulare l'esistenza di più di 4 dimensioni di spazio-tempo. Ciò che consente di definire una pluralità di universi indipendenti non è un gruppo di 4 o più dimensioni per ogni universo, ma l'intervallo di lunghezze d'onda caratteristico. L'intervallo teorico di frequenze/lunghezze d'onda per le vibrazioni di una stringa determina anche il numero finito/infinito di universi paralleli definibili - ovviamente sulla base di questi studi più o meno fantastici ma con un sostrato di plausibilità dovuto alla lusinga di calcoli matematici trasferiti nella categoria dell’immaginario/simbolico dovuto alla coniugazione di numeri complessi ecco che ciascuno di noi può immettere nel calcolo infinitesimale serissimo ed accreditato da quel pop o di scienziati e filosofi, le proprie fantasie che sono della stessa materia dei sogni ovvero quell’equivalente di materia oscura che compone il simbolico e quindi il funzionamento dell’inconscio o ES, suscettibile anche questi di appropriarsi dell’epiteto di Super. Le indicazioni di simili esperienze sono molteplici e costellano tutta la storia della letteratura e della creazione artistica: dalla poesia alla prosa, alla pittura, alla scultura, all’architettura e con forse maggiore frequenza nell’ultima delle arti la settima ovvero il cinema.Quanti film abbiamo visto con la trama del cambiamento alternativo, del salto di stato: Frank Capra, Ernest Lubitsh, Billy Wilder, Ingmar Bergman, Louis Bunuel? Uno degli ultimi che si è impresso nell’immaginario con una certa forza anche per il particolare fascino della protagonista Gaynor Paltrow, è “Slinding doors” , dove un quotidiano banalissimo evento determina due differenti destini della stessa persona che viaggiano appunto su due universi paralleli, ma su contesti di cui uno è alternativo all’altro proprio in virtù di quell’evento banale. Quanti eventi più o meno banali abbiamo riconsiderato nella nostra vita “ah se non avessi fatto questo, ma invece quello? Oppure il canonico “non ti avessi mai incontrato! La mia vita sarebbe stata tutt’altra cosa!” Abbiamo detto che le fantasie, così come tutti i processi creativi artistici e letterari sono della stessa materia dei sogni e in passato abbiamo ipotizzato che un sogno da svegli guidato alla maniera di Desioille, magari riveduto e corretto, potrebbe essere equiparato al collasso dell’equazione d’onda così come supposto da Schrodinger e portare ad un nuovo integrale sui cammini di Feynman, quindi pervenire a qualche cosa di inusitato che merita ovviamente l’epiteto di “Super” sia che si voglia così considerare l’inconscio che appunto si nutre del simbolico dei sogni, ma anche di tutti gli altri meccanismi di rappresentazione : così la simmetria che guida il suo funzionamento diventa super e le stringhe che si compongono di quell’energia vibrante che potrebbe dare origine al tutto, diventano Super anche esse. Dopo il calcolo infinitesimale, i numeri immaginari ovvero proiezioni di negativi e l’accesso al simbolico grazie alla moltiplicazione per il numero coniugato dobbiamo anche prendere in esame la classica teoria della relatività di Einstein e il suo modo di affrontare la gravità, ovvero il modo in cui lo spazio e il tempo, e il nostro intero universo, si evolvono sotto la presenza della materia, che curva lo spaziotempo: SI Immagina lo spaziotempo come un lenzuolo sospeso, coperto di sabbia (piccole particelle che viaggiano nel vuoto), ma bloccato ad un supporto sui quattro lati lati che lo tengono in tensione. Se appoggiate ora un’arancia (una stella) sul lenzuolo, questa formerà una buca e tutta la sabbia cadrà dentro la buca. La gravità generata dalla stella attrae tutte le particelle che ci passano vicino. Se poi concentriamo troppa massa nello stesso punto, il lenzuolo si strappa e tutta la sabbia cade fuori dal lenzuolo: ecco creato un buco nero, che inghiotte tutta la materia che gli gravita attorno! La teoria classica di Einstein spiega molto bene l’effetto dell’arancia, ma non riesce a spiegare cosa succede di preciso quando si “strappa il lenzuolo.” La forza di gravità diventa infatti così intensa che gli effetti quantistici diventano importanti e la teoria di Einstein non basta più. Qui entra in gioco la stringa, che oltre al “gravitone” contiene tutta una serie di modi di vibrazione più elevati . Nella vita di tutti i giorni, non riusciamo a vedere queste stringhe ma nella situazione estrema che si crea nelle vicinanze di un buco nero, queste stringhe diventano le protagoniste per capire cosa succede e quindi sono davvero Super come Super è la simmetria di come le abbiamo supposte. In termini di associazione e anche possibile sinergia tra fenomeni di fisica quantistica e inconscio grazie al simbolico che si è appiccicato al reale nel nostro spassionato calcolo infinitesimale della equazione d'onda e del suo collasso abbiamo però la possibilità di adottare il simbolico come possibile alternativo principio di rapportarci con il reale e quindi di immaginare o meglio simbolizzare quale fosse il comportamento della gravità a livello atomico e finalmente conciliare la relatività con la meccanica quantistica. Difatti tutti i tentativi di descrivere la gravità con il linguaggio della meccanica quantistica fallirono miseramente e, dopo la morte di Einstein, nessun scienziato prese seriamente in considerazione il problema di unificare le leggi della fisica. Da allora, la fisica è come divisa in due branche, da un lato abbiamo la relatività generale che ci permette di descrivere l’universo macroscopico, dall’altro la meccanica quantistica che ci permette invece di descrivere l’universo microscopico. E’ un pò come avere due famiglie che non vanno d’accordo e non si parlano mai pur vivendo nella stessa casa. Sebbene entrambe le teorie descrivono con precisione il dominio in cui esse sono valide, sembra che non sia possibile conciliarle in un’unica teoria che sia in grado di descrivere l’Universo a tutti i livelli. Ma è proprio necessario riscrivere le leggi della fisica? E’ proprio importante che le due teorie siano incompatibili? Tra i vari tentativi di unificare la teoria quantistica e la gravità, adottiamo quindi il registro del simbolico e utilizziamo la teoria delle stringhe che ha la peculiarità di permetterci di passeggiare su questo simbolico : il mondo è fatto di minuscole stringhe. Queste particolari strutture possono essere chiuse o avere le estremità aperte, possono vibrare, allungarsi, unirsi o separarsi. È in queste diverse manifestazioni che si cela la spiegazione di tutti i fenomeni che osserviamo in natura, compresa la struttura della materia e dello spaziotempo. Inoltre, tra tutte le particolari e, in certi casi, bizzarre proprietà della teoria delle stringhe una risulta fondamentale: le stringhe non contemplano il concetto di infinito, in altre parole non possono collassare su un punto infinitesimale. Sull’altro fronte, la gravità quantistica a loop o LQG cambia il modo di inglobare la relatività nella meccanica quantistica, lasciandola, per così dire, intatta. La gravità quantistica a loop ha meno a che fare con la materia presente nello spaziotempo rispetto alle proprietà quantistiche dello spaziotempo stesso. In questo modello matematico, lo spaziotempo è una sorta di rete. Quel “tessuto” liscio e regolare caratteristico della teoria della gravità di Einstein viene qui sostituito da “nodi” e “collegamenti” a cui corrispondono delle proprietà quantistiche: ciò dà luogo ad uno spazio costituito da “strutture discrete”. che essendo simbolico ha la possibilità di descrivere tutto il reale sia quello razionale , sia quello irrazionale. Ecco quindi che possiamo lanciarci nei nostri loop fantastico/simbolici che hanno, sia carattere individuale "se non avessi fatto quello...se avessi preso quell'altra strada...? insomma una miriade di crocicchi della Focide con tanto di Sfinge, indovinelli cretini e ineluttabilità del fato del quanto mai chiacchierato Edipo , sia carattere universale e sopratutto sociopolitico"se Napoleone non avesse sposato Josephine, se Desaix non fosse tornato indietro a Marengo, se fossimo riusciti a deviare il colpo di Gavrilo Princip ....e così via
il nome è ripreso da un vecchio locale di Praga Solidni Nejistota dei primi tempi dopo la liberazione dal comunismo
domenica 8 maggio 2022
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