Un cosidetto virus può essere visto solo con microscopio elettronico a scansione tramite elaborazioni computerizzate e solo in vitro. Dal vivo non si può vedere nulla. Quindi aveva pienamente ragione Hamer quando asserisce che i virus in realtà non esistono. Fu il ricercatore russo Dimitri Ivanovskij che nel 1892 con un microscopio ottico descrisse un agente patogeno non batterico in grado di infettare le piante di tabacco. . Successivamente sono state classificate definitivamente come "virus" nel 1898 dal botanico olandese Martinus Willem Beijerinck, il quale, usando esperimenti di filtrazione su foglie di tabacco infette, riuscì a dimostrare una serie di macchie a manifestazione della presenza di virus che defini "mosaico del tabacco". E quindi con l'inizio del XX secolo che si e ' sempre tentato di attribuire una crescente nocivita' a questo nuova entita' microbica quanto mai misteriosa in quanto non verificabile se non attraverso simulazioni in vitro e la cosa non e' cambiata con l'avvento dei microscopi elettronici (anni trenta) e a a scansione di fasci di elettroni (anni sessanta) fatti convergere con lenti elettromagnetiche e successivamente avallate con elaborazioni computerizzate Da allora, circa 5 000 specie di virus sono state descritte in dettaglio, sempre pero' su elaborazioni computerizzate e si ritiene che ve ne siano milioni. Gli elettroni utilizzati dal microscopio a scansione si comportano come radiazioni con lunghezza d’onda molto minore rispetto a quella della luce visibile, offrendo una risoluzione che può arrivare a 0.2 nanometri, con ingrandimenti fino a 100.000 volte. Tali elettroni peraltro sono molto energetici (l’energia è proporzionale alla frequenza della radiazione, quindi inversamente proporzionale alla lunghezza d’onda) per cui il loro passaggio è ostacolato solo da atomi pesanti, e ha effetti distruttivi sul campione. Per questa stessa ragione l’immagine creata dal fascio di elettroni non può essere osservata a occhio nudo, ed è di solito visualizzata su un monitor. I materiali da osservare sono colorati con metalli pesanti, e si ottiene una fotografia in bianco e nero in cui le zone scure corrispondono all’assorbimento degli elettroni da parte degli atomi, le zone chiare al passaggio degli elettroni attraverso il campione. Sempre più spesso però si effettuano rielaborazioni dell’immagine al computer, introducendo falsi colori che permettono di accentuare i contrasti. Nel microscopio elettronico il preparato è posto all’interno di un tubo a vuoto, ove l’acqua evaporerebbe provocando il collasso delle strutture cellulari; per questo il materiale deve essere preventivamente disidratato e fissato. La preparazione è lunga e costosa, ma questo svantaggio è ripagato dalla quantità sorprendente di dettagli che il microscopio elettronico permette di osservare all’interno della cellula. Va notato che quella della elaborazione computerizzata e' l'unico modo di vedere i virus e risente sempre, come una sorta di macchia di Roscharch, dell'interpretazione questa volta non dell'uomo, ma dello strumento con cui viene fatta la lettura, perche' lo si ribadisce, i cosidetti virus che proprio per la loro invisibilita' e quindi inverificabilita' "de visu", hanno costituito una specie di panacea per tutti i magnati della nascente industria farmaceutica di fine ottocento e vieppiu' negli anni a venire che sempre piu' hanno visto nella paura della gente verso l'ignoto, specie se riguardante la malattia, la modalita' piu' opportuna per condizionare l'opinione pubblica e piegarla ai loro interessi. Ratifico' tale assunto uno dei primi di questi magnati David Rockfeller servendosi della collaborazione di un antenato dell'attuale Bill Gates e del protocollo sancito da un educatore Abrham Flexner che pero' aveva anche un fratello virologo che lavorava per Rockfeller che giustappunto si presto' ad individuare la presunta efficacia di vaccini elaborati chimicamente per combattere appunto qualche cosa che in realta' non esiste. Su tale protocollo del 1910, denominato appunto Flexner, quindi elaborato su tratti di pura fantasia dato che in tale epoca si poteva disporre solo di approssimati microscopi ottici, e' fondata tutta la teoria dei virus e dei vaccini, creati non a caso proprio dai magnati che avevano commissionato lo studio sui microbi. Niente e' cambiato da quel 1910, e una intera disciplina cosidetta scientifica si fonda su di una fantasia, anzi peggio, si fonda sulla peggiore delle speculazioni del consumismo, quella sulla salute
il nome è ripreso da un vecchio locale di Praga Solidni Nejistota dei primi tempi dopo la liberazione dal comunismo
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