Ci sono anche una serie di rivolte, sommosse, rivoluzioni e rivolunzioncine di cui non sempre la matrice massonica e’ così scontata : ad esempio il Brigantaggio meridionale in Italia, la figura di Giovanni Corrao in Sicilia subito dopo la annessione all'Italia e la sua uccisione nell'estate del 1863, la molto occultata "rivolta del sette e mezzo" a Palermo che vide il cannoneggiamento della citta' da parte della monarchia sabauda nel settembre del 1866 da oramai 5 anni accreditata alla guida della Nazione, ancora trenta'anni dopo sempre in Sicilia quella dei Fasci siciliani del 1894: diciamo anche che la matrice massonica e' forse del tutto inesistente e alcune volte addirittura antitetica. Se ad esempio nel processo di unificazione dell’Italia, l'intromissione della Massoneria e’ fin troppo palese, non altrettanto puo’ essere rimarcato per quello della Germania, dove una classe di potere egemonica ha poco o nulla a che spartire con la mentalita’ commerciale e bottegaia dell’Inghilterra e dei Paesi ad essa correlati. L’Italia unificata e' purtroppo stata tra le prime in Europa a legare i suoi interessi al potere commerciale di stampo anglosassone e quindi massonico, in quanto al mondo intero il ruolo antesignano di raccoglitore di tale spirito bottegaio spetta senza dubbio agli Stati Uniti, ma non la Germania che specie nella seconda meta' del XIX secolo ancora faceva mostra di una sorta di retaggio guerriero, ovvero “l’eta’ dei guerrieri” alla Esiodo, così le folgoranti vittorie militari, il piglio della sua classe militare, la valenzia della nazione battistrada la Prussia, di cui lo stesso cancelliere Bismarck non disdegnava di rivestire spesso fogge militari. Su tale falsariga e’ l’Impero austriaco che nel 1867 diviene austro-Ungarico, anche se sotto tutela prussiana che l’ha battuta in guerra a Sadowa l’anno precedente . L’odio, la repulsione della Massoneria e della loro patria bottegaia per questi retaggi di spirito guerriero nelle nazioni d’Europa centrale, che a tratti e con accezioni assai spesso contrastanti, si dilata anche all’Impero russo e’ feroce e attraversa tutto il XIX secolo con una vera e propria esplosione deflagrante nel 1914: in tale anno difatti la Massoneria non perdera’ occasione per operare un deciso salto di livello, non piu’ con una rivolta, neppure piu’ con una rivoluzione, ma con una guerra mondiale di proporzioni ed entita’ quali non si erano mai viste in tutta la storia dell’umanita’.Diciamo che e’ la massoneria la vera sobillatrice dell’ordine costituito in quell’estate del 1914, la massoneria che si serve della piu’ bottegaia delle nazioni e che e’ pronta a riversare tutta la sua influenza commerciale nei campi di battaglia, e trascina abilmente i suoi razzaffonati alleati sfruttando abilmente certe discrasie spesso e volentieri di vecchia data : uno spirito di revanche della cocente sconfitta di Sedan del 1870 per la Francia, la Russia puntando sulla sua eterna rivalita’ con gli imperi teutonico e aburgico, e ultima, un po’ per il colletto, una Italietta di scarsa affidabilita’ sia per i suoi voltafaccia sia visti i suoi non esaltanti precedenti militari (la sconfitta del ’66, la farsa della presa di Roma nel ‘70 e anche una debacle coloniale addirittura in una battaglia campale contro gli abissini nel 1896 ). I Guerrieri teutonici si rivelano però ossi duri da spolpare e solo per una serie di disgraziate circostanze non colgono specie nei primi mesi di guerra quella folgorante vittoria che probabilmente avrebbe decretato il fallimento di tutta la bottega ed allora ecco ricorrere all’aiuto oltre oceano degli apprendisti nuovi capi bottega . Mai come in quel 1917, dopo tre anni di logoranti battaglie e milioni di morti, i Maestri Massoni debbono essersi compiaciuti della scelta dei loro antenati di favorire l’indipendenza degli Stati Uniti d’America, una nuova entita’ staccata dalla madre patria, ma sempre unita da vincoli piu’ forti di quelli nazionali: sara’ infatti la scesa in campo degli americani a far pendere la bilancia dalla parte della Intesa di Inghilterra, Francia e Italia , anche se deprivata dell’alleato russo a causa di una rivoluzione. Rivoluzione di febbraio e soprattutto Rivoluzione di ottobre cosidetta bolscevica, per la quale non mi sento di attribuirle una matrice massone, ma anzi questa volta organizzata proprio dalla parte avversa, la parte riconducibile ai “Guerrieri” desiderosi con ogni mezzo di staccare dalla contesa pezzi della coalizione nemica. Sono d’accordo che la Massoneria soprattutto di etnia ebraica era contrarissima al potere dello Zar e da parecchi anni fomentava rivolte contro la Russia favorendo altresì altre nazioni contro di essa, come ad esempio con la guerra russo-giapponese, pero’ nel 1914 aveva per ragioni di stato e di opportunita’ strategica dovuto accettarne l’alleanza nel conflitto. L’atavico odio della massoneria ovvero di quella borghesia sempre piu’ elitaria in senso mercantile e commerciale, contro la concezione stessa dell’Impero che vedeva in tale istituzione solo un ostacolo al suo spirito mercantile e commerciale legato al profitto, doveva per il momento scendere a patti e operare un distinguo, pero’ quando nel 1917 l’Alta Finanza Germanica su commissione dello Stato maggiore tedesco comincio’ a finanziare la rivoluzione in seno alla Russia, molto probabilmente l’Alta Finanza Inglese ed ebrea si mantenne neutrale, dedicando la sua attivita’ a favorire il pronto intervento nel conflitto degli USA ovviamente dalla loro parte: è una tesi questa non condivisa dall’autore del libro” Rivelazioni non autorizzate”, Marco Pizzuti, che anche per la Rivoluzione Bolscevica da’ gli stessi finanziatori e organizzatori, prendendo a sostegno il fatto che per la appena precedente rivoluzione di febbraio il suo protagonista Alexander Kerensky fosse sia un ebreo che un massone. A mio parere un conto e’ la rivoluzione di Kerensky che aveva tratti socialdemocratici e quindi in linea con l’interesse commerciale ed economico dei Paesi dell’Intesa e soprattutto dell’alta finanza ebrea pilotata sempre dalla massoneria, un conto e’ la rivoluzione d’ottobre che da subito aveva fatto mostra di quei caratteri di estremismo esasperato, che lasciava intendere chiaramente che mai piu’ una rivoluzione capitanata da un fanatico ideologo e demagogo come Lenin avrebbe continuato la guerra a fianco di Paesi capitalisti . E’ difatti cosa fin troppo nota che Lenin prigioniero dei tedeschi per le sue attivita’ sediziose in germania non solo venne liberato, ma fu fatto viaggiare su un vagone blindato di un treno protetto da truppe tedesche con meta esclusiva la frontiera russa, proprio per sobillare con tutta la sua consumata abilita’ la rivoluzione e favorire un esito estremo che portasse alla defezione della Russia dalla guerra.Un po’ la stessa musica per il secondo grande protagonista della rivoluzione d’ottobre Leone Trotsky, che viveva a New Jork in quanto espulso dalla germania e che la comunita’ Germanica d’America fece imbarcare segretamente per San Pietroburgo nel marzo 1917. Il mio parere e’ che se la massoneria di cui sembra che sia Lenin che Trotzsky facevano parte, aveva investito su tali personaggi era piu’ una questione di anni passati, per intenderci ai tempi della guerra Russo Giapponese, dell’ammutinamento della corazzata Potemkin, ma in quel 1917 la palla di un simile complotto era passata all’alta finanza germanica su commissione dello Stato Maggiore germanico, che diede avvio appunto alla operazione di favorire una rivoluzione con il movente specifico di far defezionare dal novero dei nemici una componente di primissimo piano. Facciamo una ulteriore riflessione: le cose della vita, specie quando ci sono in gioco grandi interessi, non sono mai bianco e nero, ma hanno una varieta’ illimitata di grigi, così anche io penso che la massoneria, l’alta finanza internazionale quasi tutta di etnia ebraica , abbiano avuto parte in complotti di ogni genere soprattutto nel favorire quello spirito falsamente democratico, larvatamente buonista, apparentemente propenso alla emancipazione delle masse, che specie ai giorni d’oggi e’ diventato dominante: ovvero un po’ l’aggiornamento del “pecunia non olet” dell'Imperatore Vespasiano ovvero il denaro non puzza, questo significa che da qualunque parte vengano i profitti, saranno sempre ben accetti, il danaro non ha odore e non ha personalita’, piu’ aperta sara’ la societa’ e tollerante di tutte le posizioni, anche le piu’ estreme, piu’ ampio sara’ il consumo e quindi il guadagno; ecco quindi la spiegazione del perche’ sia Massoneria che l’alta finanza e i notabili ebrei, abbiano sempre caldeggiato emancipazione e le idee liberali e perseguito, o meglio fatto perseguire da pensatori prezzolati le piu’ avanzate e cosidette progressiste, idee e movimenti di totale apertura ad ogni istanza come uno dei piu’ famosi ronzini di tale tendenza karl Popper ha cercato di condensare nel suo ignobile saggio “La societa’ aperta e i suoi nemici” un testo che non a caso e’ divenuto una sorta di bibbia e di manuale d’uso delle lobbies internazionali di industrialismo e consumismo esasperato in questi primi decenni del terzo millennio, grazie anche al suo allievo George Soros, che proprio grazie alla farsa di una presunta pandemia, all’inganno e alla manipolazione perpetrata con un impiego massiccio di danaro e la mobilitazione della quasi totalita’ dei mass media, è a tutt’oggi in primissimo piano nel tentativo di asservire in maniera totale l’umanita’ ai principi di un iper capitalismo che ha gettato ogni maschera e si è finalmente congiunto con la faccia fino a poco fa tenuta oscura della sua stessa medaglia, quella del socialismo progressista, giustappunto di una societa’ aperta dove ogni diversita’ venga appianata in nome del feticcio del consumo globalizzato, ma pilotato da ristrettissime elites
il nome è ripreso da un vecchio locale di Praga Solidni Nejistota dei primi tempi dopo la liberazione dal comunismo
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