Sai che c'è ? che si potra' anche avere ragione in questo tipo di ragionamento, pero' così ci si toglie qualsiasi speranza che ci sia un barlume di possibilita' di trovare in questo mondo bottegaio e falso una qualsivoglia via d'uscita: ecco perche' forse alle volta cerchiamo di illuderci che qualche cosa, qualcuno, sia vero, in buona fede, un effettivo nemico di questa congerie di putridume che e' questo mondo post moderno fondato sul denaro, sul mercato e su di un unico valore che e' il valore di scambio. Io lo ammetto ho cercato e forse cerco di illudermi che qualcuno ci sia, ho cercato di credere a dei campioni piu' o meno improvvisati che pero' hanno finito per lo piu' per deludermi : il primo era stato Vittorio Sgarbi (quando lo vidi portare via a braccia dall'aula, lo paragonai a Leonida) poi Paragone che perlomeno diceva di andare via dalla UE e difatti alle elezioni votai per lui e il suo ITALEXIT, non per la Meloni che gia' aveva bello che iniziato il suo percorso di "aggiustamento", e in particolare per la ex poliziotta, tra l'altro alquanto avvenente.
Quindi mi sono entusiasmato per Enrico Montesano, per il filosofo Agamben per il cantante Enrico Ruggeri, e non lo nego mi sono sbracciato per Trump e ora per Putin, magari imbellito dal pensiero di Dugin e i riferimenti a De Benoist e anche a Evola, Guenon , Junger, Mircea Eliade, Pound, Schmitt, si in particolare Schmitt e il suo saggio Terra Mare che metteva a fuoco la perniciosa e deleteria prassi del mondo anglosassone e ora statunitense . Insomma assume una necessaria esigenza individuare un vero "Cavalcare la tigre" di Evoliana memoria, crearci una tradizione senza tradizione, sopratutto senza campioni, senza eroi, ma qualche paladino bisognera' pur trovarlo, magari , ecco, non famoso, non celebrato, ritrovato dal piu' profondo di noi stessi, un po' quella "VIS VIVA" di Leibniz che la poneva alla base del calcolo infinitesimale e che magari possiamo ritrovare in un episodio particolare di rivolta contro il sistema, neppure troppo ragionato, ma così d'acchitto, su un impulso di liberta', di desiderio di essere e anche divenire "altro". Gli e' che penso che tutti abbiano bisogno ogni tanto di qualche iniezione di rassicurazione, magari un semplice gesto, come quello epico di ribellione e fuga afronte delle brutali repressioni dello Stato come la corsa sulla spiaggia del giovane inseguito dallo sgherro del sistema Questo Blog si chiama "Una Solida insicurezza" ed era il nome, indubbiamente provocatorio un locale di Praga (Solidni Nejistota) venuto fuori nei primi anni di ritorno alla liberta' di un Paese ex comunista (sia pure in una accezione di accomandita con i falsi valori del consumismo e del buonismo sinistrorso): mi piace richiamare questa denominazione che rimanda all'insicurezza come l'unica certezza solida di questo nuovo millennio - non a caso coi primi del 2000 al locale hanno cambiato nome ed e' divenuto Solidni Jistota (una solida sicurezza),.
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