lunedì 24 maggio 2021

REDDE RATIONEM....REDDE MIHI LEGIONES MEAS

 


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L RITORNO DI TRUMP, LA PUNIZIONE DI BIDEN , O MEGLIO PIU' DI LUI POVERACCIO, CHE STOLIDO COM'E' NEPPURE CAPISCE QUELLA CHE STA AVVENENDO, DI LOSCHI FIGURI COME SOROS, GATES, SCHWAB, FAUCI, ROCKFELLER, ROTSCHILD E ANCHE I NOSTRI CONTE, DI MAIO, DRAGHI, COLAO E LA PLETORA DI COSIDETTI ESPERTI ED ANCHE INTELLETTUALOIDI O ARTISTOIDI,CHE HANNO FIANCHEGGIATO, FAVORITO, SOSTENUTO L'ATTUALE DISTOPIA , PIU' OVVIAMENTE TUTTI I VOLENTEROSII CARNEFICI DI LIBERTA' DELLA SINISTRA COL LORO BUONISMO CON LA LORO MELENSA IPOCRISIA .... MA TE LO IMMAGINI???? DA QUANTO TEMPO NON E' PIU' DI MODA LA VERITA' ???? IO DIREI DA 2000 ANNI ! , SI 2000 NON 200, DAI TEMPI DI AUGUSTO CHE ERA UNO CHE COMINCIO' A MANIPOLARE L'OPINIONE PUBBLICA PRENDENDO ESEMPIO DAL DISCORSO DI MARC'ANTONIO SUL CADAVERE DI CESARE....
Bene. Riprendo quindi alcuni spunti più metodologici su tutta la questione truffa elettorale dal blog La cruna dell’ago di Cesare Sacchetti  per comprendere quello che sta accadendo negli Stati Uniti relativamente alle elezioni dello scorso anno: come avverte l’autore occorre andare a scovare le cronache dei media americani non allineati al regime dei cosiddetti organi mainstream, quanto infatti sta avendo luogo in queste settimane è qualcosa che non ha precedenti negli Stati Uniti. Stanno emergendo sempre di più le prove di una massiccia e vasta frode elettorale perpetrata in modo particolare negli Stati chiave americani da sempre decisivi per le sorti delle elezioni. Erano già state presentate lo scorso novembre e dicembre diverse prove di un enorme broglio ma quasi tutte le corti federali e la stessa Suprema corte USA si sono rifiutate persino di prenderle in considerazione.
La differenza principale tra allora e adesso è che si stanno finalmente facendo le verifiche del caso sulle schede elettorali. Quasi nessuno in Italia, e probabilmente nel mondo se si leggono i media ufficiali, ha la più pallida idea di dove sia Maricopa e di cosa stia succedendo in questa cittadina dell’Arizona. È qui che si è messo in moto un meccanismo che potrebbe cambiare la storia degli Stati Uniti e quella del mondo intero.
Lo scorso 31 marzo il Senato dell’Arizona ha infatti deciso di affidare l’appalto per un riconteggio e una revisione delle schede elettorali nella contea di Maricopa, che è la quarta per grandezza negli Stati Uniti, alla società Cyber-Ninja specializzata in perizie informatiche. La reazione del sistema è stata di puro panico. I democratici hanno cercato immediatamente di bloccare il riconteggio cercando di fare ricorso davanti ad un giudice locale che ha però chiesto ai ricorrenti di depositare un milione di dollari come cauzione. I democratici si sono rifiutati e il riconteggio è andato avanti.
Per comprendere quanto sia seria la perizia sulle schede elettorali in corso in Alabama, è certamente utile leggere la cronaca del quotidiano americano “The Gateway Pundit” che ha descritto come il riconteggio e la verifica dell’autenticità delle schede sia estremamente seria e accurata.
Le schede vengono passate sotto una luce ultravioletta per verificare la presenza di una filigrana speciale che ne attesta la autenticità o meno. Quando questo blog lo scorso novembre parlò di questa tecnologia, molti, anche tra i sostenitori di Trump, gridarono alla “notizia falsa” senza nemmeno sapere che è già da qualche tempo che esiste questo metodo di verifica delle schede, menzionato persino sul sito della CYSA, l’agenzia per la sicurezza informatica degli USA.
Ora sta accadendo veramente, sotto gli occhi di tutti. E il sistema non riportando quanto accade a Maricopa si sta semplicemente comportando come uno struzzo che mette la testa sotto la sabbia, nella vana speranza che ignorare quanto accade in superficie possa cambiare in qualche modo le cose.
Per usare la terminologia cara al regime mondialista contro il regime stesso, si potrebbe dire che queste persone soffrano di sindrome “negazionista”.
Nel frattempo, il conteggio procede e sono già emerse notevoli illegalità. Sono state trovate migliaia di schede duplicate che sono dei doppioni che sostituiscono le schede originali qualora queste si rivelino inutilizzabili o danneggiate.
Per poter essere valida la scheda duplicata deve avere lo stesso codice a sei cifre della scheda originale, altrimenti la scheda duplicata si deve considerare a tutti gli effetti “fantasma” o più semplicemente falsa.
Maricopa, ad ogni modo, ha messo in moto l’effetto domino. Non appena è iniziato il riconteggio in questo Stato, dall’altra parte degli Stati Uniti, in Michigan, sul lato orientale, un coraggioso avvocato locale Matthew DePerno che assiste un cliente che ha fatto ricorso contro la frode sta presentando massicce prove del broglio.
La situazione non è molto differente da quella dell’Arizona. Ci sono migliaia di schede illegali fantasma inserite nello scrutinio finale e queste schede casualmente hanno determinato la “vittoria” del candidato dei democratici Joe Biden. In particolar modo, è emerso come i voti siano stati spostati tutti in un determinato momento e nella stessa quantità e questa circostanza da sola denota l’impossibilità della mano umana nello spostamento dei voti che sono stati assegnati a Biden attraverso un algoritmo.
Biden quindi non è il legittimo presidente degli Stati Uniti e quanto sta accadendo ora nei vari stati americani sta confermando quanto era emerso già a novembre. In America, c’è stata una massiccia operazione perpetrata sia all’interno degli Stati Uniti sia fuori dai suoi confini nazionali che ha portato alla instaurazione eversiva di un presidente impostore.
Il golpe contro Trump ha avuto due versanti: uno domestico, l’altro internazionale Il broglio ha avuto infatti due applicazioni. La prima è stata quella interna che si è appena vista nella quale sono state create dal nulla migliaia di schede false per spostare l’asse della bilancia verso Joe Biden.
A questo punto però prima di proseguire, è utile ritornare un istante alla notte del 3 novembre. Probabilmente molti lettori ricordano quanto accaduto in quel momento quando tutti gli scrutatori smisero di contare simultaneamente negli Stati chiave. Il sistema si rese conto di una semplice eventualità. Trump stava vincendo ugualmente nonostante ovunque negli Stati stessero spuntando migliaia di scheda false per riportare in vantaggio Biden. Non era sufficiente. Occorreva un broglio ancora più vasto. È a questo punto che entra in gioco il lato internazionale del golpe. Occorre ricordare che nei vari Stati americani il server che ha gestito il conteggio elettronico è di proprietà della società canadese Dominion. Dominion è una società legata profondamente agli uomini più vicini al partito democratico, quali lo speculatore finanziario George Soros e la fondazione dei coniugi Clinton. È accaduto qualcosa senza precedenti in questa elezione. Questa società ha gestito tutto il processo di gestione elettorale sostituendosi ai rappresentati elettorali dei vari Stati che non hanno mai avuto accesso persino alle password dei modem.
Le elezioni sono state quindi sotto certi aspetti privatizzate. Il broglio però per poter avere definitivamente successo aveva bisogno non solo di creare delle schede false per Biden, ma doveva spostare una massiccia quantità di voti da Biden a Trump. Qui entra in gioco l’Italia, che avrebbe avuto un ruolo semplicemente decisivo nel consentire la riuscita dell’operazione. In sintesi, secondo fonti vicine all’Italiagate, il governo Conte avrebbe autorizzato il broglio attraverso la partecipazione della società Leonardo, partecipata dal ministero dell’Economia con il 30% delle azioni. Lo spostamento dei voti sarebbe stato coordinato nell’ambasciata USA di via Veneto a Roma dal generale Graziano e da un altro uomo del dipartimento di Stato USA, tale Stephan Serafini. A gestire l’operazione tecnica dello spostamento di voti sarebbe stato invece un hacker professionista, Arturo D’Elia, che vanta un esteso curriculum di collaborazioni come specialista informatico per la NATO e per la procura di Napoli. Come Trump ha evitato una guerra civile e ingannato il sistema Ora quello che molti legittimamente si stanno chiedendo è perché, se Trump era perfettamente informato di quanto era accaduto, non è intervenuto in prima battuta per dichiarare una sorta di stato emergenziale e dichiarare le elezioni come illegali in quanto frutto di una estesa operazione sovversiva perpetrata contro il presidente degli Stati Uniti. In altre parole, perché il famoso Kraken, la metafora del mostro mitologico menzionata spesso dall’avvocato vicino a Trump, Sidney Powell, non è stato rilasciato immediatamente. A questo punto, si provi a immaginare cosa avrebbe portato una dichiarazione ufficiale di Trump di indizione della legge marziale negli Stati Uniti o piuttosto della legge contro le insurrezioni. Sotto il profilo strettamente costituzionale, Trump aveva tutto il diritto di ricorrere a simili misure poiché era in corso un vero e proprio attentato alla sovranità degli Stati Uniti volto a rovesciare il legittimo comandante in capo tramite un golpe.
Sotto il profilo pratico però, tali decisioni avrebbero portato ad una nuova guerra civile ancora più devastante e sanguinosa di quella che occorsa nel 1860 sotto la presidenza Lincoln. Gli Stati a guida democratica, quali la California e New York, avrebbero invocato la secessione e l’ONU, l’istituzione vicina alla famiglia Rockefeller che nell’idea del mondialismo sarà la base del futuro governo mondiale, avrebbe condannato l’atto di Trump e spinto per un intervento militare delle potenze straniere contro il presidente.
Sarebbe stata una situazione esplosiva, senza precedenti. Il capolavoro di Trump invece è stato fare ciò che era necessario fare senza però arrivare mai allo scontro frontale con la cabala mondialista. Trump avrebbe fatto sua la massima di Sun Tzu che raccomandava qualora il nemico sia troppo forte in un determinato momento della guerra, di evaderlo e di ricorrere invece all’inganno, sopra il quale è fondata tutta l’arte della guerra.
E l’inganno nei confronti del sistema sembra essere riuscito perfettamente.
A Washington, si è instaurata una amministrazione fantoccio che appare completamente priva dei poteri assegnati al comandante in capo.
Ad oggi, Joe Biden, il fantoccio che avrebbe dovuto trascinare gli Stati Uniti verso il Grande Reset e verso uno scontro armato contro la Russia, l’altra grande nemesi del mondialismo, ha completamente fallito gli obbiettivi che avrebbe dovuto raggiungere. Le tensioni con la Russia non solo non si stanno alzando, ma piuttosto stanno diminuendo. Al di là dei roboanti insulti di Biden rivolti a Putin, il presidente (?) USA non ha fatto nessun atto sostanziale che danneggi veramente la Russia. È stato negato il sostegno militare all’Ucraina che da settimane sta cercando di provocare apertamente la Russia, e al tempo stesso è emerso come Biden sia apparentemente intenzionato a togliere le sanzioni sulla costruzione del gasdotto russo Nord Stream 2 in quella che di fatto sarebbe una enorme apertura per normalizzare i rapporti con Mosca.
Ci si chiede a questo punto chi sia veramente a comandare Joe Biden e chi abbia davvero la guida degli Stati Uniti.
La mossa di Trump, o meglio il capolavoro, secondo diverse fonti vicine al presidente, potrebbe essere stata questa:  firmare l’atto contro le insurrezioni prima della sua uscita di scena temporanea della Casa Bianca e consegnare il potere temporaneamente ai militari che non riconoscono l’attuale presidente.
Tutto questo senza fare alcun annuncio ufficiale.
Trump in questo modo avrebbe depotenziato l’amministrazione Biden riducendola al ruolo di una presidenza fantoccio, priva di effettiva legittimità e controllata da poteri, quali quelli delle forze armate americane, che sono ancora fedeli a Trump.
Questa situazione ricorda molto da vicino una profezia, che in queste settimane sta spopolando tra i sostenitori di Trump, fatta da Kim Clement, un cantante e pastore sudafricano che predisse l’avvento di Trump alla Casa Bianca anni prima della sua candidatura. La profezia in questione riguarda una sorta di diarchia che in un certo momento della storia avrebbe governato gli Stati Uniti. Per diarchia si intende due presidenti che governano nello stesso momento storico e nello stesso Paese. Una situazione che sembra coincidere perfettamente con quanto sta accadendo ora in America, con Trump, possibile comandante in capo occulto, e Joe Biden, presidente virtuale che non sembra essere effettivamente in carica. Questa diarchia è comunque destinata a finire in un determinato momento e Clement incredibilmente nelle sue profezie parla proprio del ruolo dell’Italia nel mettere fine a questa situazione.
Il pastore sudafricano si riferiva forse all’Italiagate e al ruolo di questo scandalo nel far venire alla luce il golpe internazionale contro Trump?
È certamente difficile dirlo, ma quanto accaduto fino ad ora sarebbe stata solo una ritirata strategica di Trump. Ora viene la seconda parte del piano.
Trump sta preparando il terreno per nuove elezioni prima del 2024
Per poter avere elezioni regolari, è necessario rimuovere prima una delle cause primarie che hanno consentito il broglio su vasta scala nei vari Stati, ovvero le leggi elettorali che hanno consentito di conteggiare schede illegali e di far votare elettori che non ne avevano diritto, quali gli immigrati clandestini.
In quasi metà degli Stati americani, le regole sono state già cambiate in questo senso. Trump sta quindi abilmente preparando il terreno di una nuova elezione che si terrà con ogni probabilità prima del 2024 e lo sta facendo riducendo consistentemente la probabilità di brogli elettorali.
Lo stesso presidente nella sua ultima intervista rilasciata a Chanel Rion, giornalista di One America News, lo ha detto chiaramente. “Qualcosa deve essere fatto prima del 2022”, mentre in una precedente intervista rilasciata a Joe Pagliarulo, ha detto che Biden di fatto non potrà continuare a governare perché i riconteggi dimostreranno inevitabilmente che ha perso.
Le apparizioni di Trump e le sue dichiarazioni contro la frode elettorale del 2020 stanno aumentando esponenzialmente di pari passo con l’emergere dei brogli nei vari Stati. Gli uomini vicini al presidente hanno allo stesso tempo fatto sapere che i suoi oceanici raduni riprenderanno a giugno e che il suo social sarà invece pronto per il 4 luglio.
Tutte queste mosse di Trump fanno presagire la preparazione di una campagna elettorale che si terrà ben prima del 2024.
Mike Lindell, l’imprenditore di My Pillow, ha parlato di un possibile ritorno del Presidente già ad agosto.
È difficile dire se Trump sarà di nuovo presidente per quel mese, ma si può certamente arrivare alla conclusione che Trump si sta già muovendo per tornare in una data che precederà non di poco le presidenziali del 2024.
L’accuratezza della tempistica è ardua, se non impossibile, perché ci si trova in una situazione senza precedenti.
Si è di fatto in un territorio inesplorato e tutto è possibile nel mezzo di questa battaglia tra i figli della luce e quelli delle tenebre.
I Rothschild hanno capito la strategia di Trump e sono pronti a tutto
Nel lato delle tenebre, si sono al tempo stesso accorti immediatamente dell’efficacia della strategia di Trump ed è intervenuta a questo riguardo direttamente la famiglia Rothschild.
Questo evento già di per sé è estremamente raro. La famiglia Rothschild dall’inizio della sua dinastia che risale alla fine del’700 ama agire nell’ombra.
I Rothschild hanno costruito il loro immenso impero finanziario nel corso dei secoli seguendo una regola ferrea. Finanziare i due lati impegnati in battaglia per poi poter controllare entrambi.
Sembra avvicinarsi il redde rationem, un po’ quindi alla maniera di Augusto  che fin dall’inizio di questo articolo  è il referente di questa metafora del ritorno, prima con quel suo muoversi con abilità nella situazione di passaggio della Roma dalla Repubblica al Principato  e ora con quel verbo “reddere” che informò il suo  famoso grido di dolore per la disastrosa sconfitta della foresta di Teuteburgo dove il generale Varo  si fece attirare perdendo ben tre Legioni  “ Vare, Vare, redde mihi legiones meas”. I Rotschild e non solo loro, ma un po’ tutti i loschi figuri citati all’inizio del presente articolo sembrano essere a pronti a tutto pur di realizzare il loro infame “great Reset”  e tutto il loro globalismo di “Società Aperta” come   
espressamente ratificato nell’omonimo libro di quel sedicente filosofo che risponde al nome di Karl Popper sta cercando di realizzare in ispecie con la messa in pratica proprio di un allievo di Popper  George Soros, mentre noi, che ancora Popper ci definiva nel suo infame  libro “i nemici” (difatti il titolo completo è “la società aperta e i suoi nemici “ci appelliamo ad un uomo  come Trump che possa incanalare una re-azione a tutto questo globalismo aperto ad ogni sconcezza ma blindato in merito alla Libertà, si da avviare una decisa reazione contro tutti i sinistri nemici della Libertà, della Tradizione, dell’Umanità.

martedì 18 maggio 2021

FOGLIETTI EMBRIONALI E MICROBI

 

Gli embriologi suddividono lo sviluppo embrionale secondo i tre cosiddetti foglietti embrionali: l’endoderma, il mesoderma e l’ectoderma, che si formano già all’inizio dello sviluppo dell’embrione e dai quali derivano tutti gli organi ed ogni cellula del corpo. La medicina ufficiale non si era mai interessata in modo particolare a questi cosiddetti foglietti embrionali. Nessuno aveva intuito la loro importanza. Questa è la causa del perché nessuno era riuscito ad applicare un sistema alle cause del cancro, e non solo del cancro, ma di tutte le affezioni che ci colpiscono nel nostro essere "in relazione" con un mondo che ci impegna.  la 3^ legge di Hamer cioè "il sistema ontogenetico dei tumori e degli oncoequivalenti", classifica tutte le malattie secondo l’appartenenza ai foglietti embrionali, classificandole secondo la loro storia evolutiva o secondo i criteri dei vari foglietti embrionali. Si può costatare che le malattie che appartengono allo stesso foglietto embrionale presentano anche altre caratteristiche e particolarità comuni. Ad ognuno di questi foglietti embrionali appartiene una specifica zona del cervello, a causa dalla storia evolutiva, una particolare istologia, specifici microbi imparentati al foglietto embrionale e oltre a questo anche ogni cosiddetta malattia, meglio nominata programma speciale biologico sensato della natura (SBS), secondo un senso biologico comprensibile alla luce dei parametri della storia evolutiva. Le cellule o gli organi che si sono evoluti dal foglietto embrionale interno hanno i relè, cioè i punti di comando dai quali vengono diretti, nella parte più antica del cervello. Anche lì troviamo una locazione sistematica che inizia dorsalmente a destra con le malattie della bocca, della cavità naso-laringea e prosegue in senso antiorario seguendo il tratto digerente per finire con il sigma e la vescica. Dal punto di vista istologico, in queste zone, tutti i carcinomi sono adenocarcinomi senza eccezioni. Gli organi appartenenti a questo foglietto embrionale fanno in caso di cancro aumento cellulare con tumori compatti di tipo adenoidale, come per esempio nel fegato, nell’intestino, e nel polmone (a focolai rotondi).Tutte le cellule o gli organi che si sono sviluppati dal foglietto embrionale esterno hanno i loro relè nella corteccia cerebrale, la parte più giovane del nostro cervello. Tutti loro fanno in caso di cancro diminuzione di cellule sotto forma di ulcere o diminuzione funzionale al livello organico, come per esempio nel diabete o nella paralisi.Nel foglietto embrionale medio differenziamo tra un gruppo più antico ed uno più giovane. Le cellule o gli organi appartenenti al gruppo più antico del foglietto embrionale medio, hanno i loro relè nel cervelletto, cioè appartengono al cervello antico e creano anche loro in caso di cancro tumori compatti di tipo adenoidale nella fase di conflitto attivo, per esempio nel seno, nei melanomi, nei mesoteliomi del pericardio, della pleura, e del peritoneo. Le cellule o gli organi appartenenti al gruppo più giovane del foglietto embrionale medio, hanno i loro relè nella sostanza bianca cerebrale e fanno, in caso di cancro, nella fase di conflitto attivo, necrosi o buchi nei tessuti, cioè diminuzione di cellule, per esempio nell’osso, nella milza, nel rene o nell’ovaio.La 4° legge di Hamer cioè "il sistema ontogenetico dei microbi", classifica i microbi secondo la loro appartenenza ai tre foglietti embrionali, in quanto ogni gruppo di organi correlato ad un dato foglietto embrionale si associa anche a microbi specifici per lo stesso foglietto embrionale. Insieme alla programmazione dei nostri organi da parte del nostro computer cervello sono stati programmati anche i nostri fedeli lavoratori specializzati: i microbi. Questo comporta che i microbi più antichi: funghi e batteri fungiformi (micobatteri), sono responsabili per l’endoderma, ed in parte per il mesoderma del cervelletto, e in ogni caso solo per gli organi governati dal cervello antico, quelli più recenti, cioè i batteri, sono responsabili per il mesoderma e per tutti gli organi da esso formati, e che i microbi più giovani, cioè i virus, che in senso stretto non sono veri microbi, e quindi non veri e propri esseri viventi, sono responsabili esclusivamente per l’ectoderma o per gli organi governati dalla corteccia cerebrale. Attenzione però perchè questa era la primitiva formulazione di Hamer, con il tempo andò riconsiderando la questione dei virus mettendone in dubbio l'esistenza. Difatti va notato che nessuno, neppure con il più sofisticato microscopio elettronico è mai riuscito a distinguere un virus nel suo specifico campo d'azione (cioè il terreno) ma sempre e solo in vitro dove quelle che  facciamo passare per virus sono in realtà immagini computerizzate con nessuna corrispondenza con la realtà.

Fatta questa precisazione che pone invero delle inquietanti similitudini  tra  la teoria dei virus e la teoria delle stringhe della fisica quantistica , passiamo per buona la tesi che nel contesto organico corporeo (il terreno)  ogni gruppo di microbi elabora solo un determinato gruppo di organi, che appartengono allo stesso foglietto embrionale, cioè si sono evoluti da esso. Forma un eccezione la "zona limitrofa" degli organi governati dal cervelletto mesodermale, che vengono elaborati sia (prevalentemente) dalle micosi e dai micobatteri ma anche (meno di frequente) dai batteri, che normalmente sono responsabili per gli organi governati dalla sostanza bianca cerebrale. Il momento, da quando possono attivarsi i microbi, non dipende da fattori esterni, come si era supposto finora, ma viene comandato esclusivamente dal nostro computer cervello. 

La 2° legge di Hamer, "la bifasicità di tutte le malattie in caso di soluzione del conflitto", dice che tutti i microbi, senza eccezioni, lavorano esclusivamente nella seconda fase, cioè nella fase di guarigione (fase pcl), iniziando con la soluzione del conflitto e terminando alla fine della fase pcl. La fase di guarigione è molto differente nei tre foglietti embrionali. Con l’inizio della fase pcl gli organi governati dal cervello antico demoliscono i loro tumori con l’aiuto dei microbi specializzati, mentre sempre dall’inizio della fase pcl, i buchi e le ulcere degli organi governati dal neoencefalo vengono riempiti con l’aiuto di microbi  comportando edemi. Tutti i microbi sono più o meno specializzati, non solo per quanto riguarda gli organi che devono riparare, ma anche riguardo al loro modo di lavorare.Più si avanti nell’evoluzione filogenetica, più si sono evoluti e complicati i programmi del nostro cervello. Siamo arrivati dai programmi più antichi, arcaici del tronco encefalico, attraverso i già più complicati contenuti dei conflitti del cervelletto, passando per i programmi già abbastanza complicati della sostanza bianca cerebrale, fino ai contenuti dei conflitti corticali, che vengono governati dalla nostra corteccia cerebrale.Il famoso schok biologico (La DHS) comprende non solo lo schok conflittuale acuto e drammatico, che ci ha colto "sul piede sbagliato", ma nello stesso istante tutto è già programmato. In caso di una DHS, si forma un focolaio di Hamer (HH), una cosiddetta configurazione a bersaglio cerebrale, le zone organiche corrispondenti a questo HH reagiscono con un processo pertinente al foglietto embrionale cui appartengono: o con aumento di cellule o con diminuzione di cellule, buchi o ulcere (tumori scavati nella pelle o nella mucosa) o con un disturbo funzionale, nel caso dei cosiddetti oncoequivalenti. Tutto ciò che non è cancro è oncoequivalente, simile al cancro, e vengono così considerate tutte le cosiddette "malattie" della medicina, in quanto la nostra parola "malattia" mostra sempre solo o una fase di conflitto attivo o una fase di conflitto risolto. Dal cervelletto in poi diventa importante la lateralità per stabilire su quale lato del cervello il paziente lavora. Perciò vale per tutti i relè del cervelletto e dell’intero neoencefalo che la correlazione dal cervello all’organo è crociata. Nel tronco encefalico la lateralità non ha importanza.Ogni SBS contiene un senso biologico comprensibile alla luce dell’evoluzione che dipende pure dall’appartenenza al foglietto embrionale. Questo è molto importante se non addirittura una colonna portante per la comprensione dell’intera teoria di Hamer. La soluzione dell’enigma del "perchè ci ammaliamo" stà nel prendere in considerazione l’appartenenza ai foglietti embrionali e la localizzazione specifica dei relè cerebrali per ogni organo. Così troviamo un vero e proprio ordine per tutti i cancri e gli oncoequivalenti, che erano ogni volta solo una singola fase del processo, e troviamo anche i sintomi e la correlazione con la fase complementare. Diciamo, che si potrebbe finalmente comprendere che la causa del processo di una malattia, che agisce all'unisono su tutti i livelli (psiche, cervello, organo) e possiamo costatare che, non tanto la natura, quanto la vita organica, ha sviluppato un sistema/processo, proprio per conservare se stessa nel suo relazionarsi con un mondo/natura che non sembra prenderci nella debita considerazione .Conviene, quindi prestare una particolare attenzione a questa nostra specificità di essere viventi in relazione ad un mondo che ci ignora e non ci conosce e dare la debita importanza appunto ai nostri foglietti embrionali, perchè, comincio proprio a pensare che alla fin fine, si trova lì la chiave di comprensione per i processi e le leggi biologiche del nostro organismo, come anche per la comprensione delle correlazioni biologiche necessarie tra l’organismo umano ed il mondo che ci ospita, ribadisco, non conoscendoci. Facciamo insomma in modo, perlomeno di conoscerci noi!

sabato 1 maggio 2021

UN SUNTINO SUGLI SPAZI DI CALABI-YAU E LE SUPERSTRINGHE


PER MIA PRATICITA' MI RIPORTO SU UN BLOG CORRELATO A LENARDULLIER NOZIONI SULLE  DIMENSIONI COMPATTATE   E I MODELLI SPAZIALI TIPO CALABI-YAU


Dimensioni extra in teoria delle stringhe

Una caratteristica interessante della teoria delle stringhe è che essa predice il numero di dimensioni che l'Universo dovrebbe avere. Né la teoria dell'elettromagnetismo di Maxwell né la teoria della relatività di Einstein dicono nulla sull'argomento: entrambe le teorie richiedono che i fisici inseriscano "a mano" il numero delle dimensioni.

Invece, la teoria delle stringhe consente di calcolare il numero di dimensioni dello spazio-tempo dai suoi principi base. Tecnicamente, questo accade perché il principio di invarianza di Lorentz può essere soddisfatto solo in un certo numero di dimensioni. Più o meno questo equivale a dire che se misuriamo la distanza fra due punti e poi ruotiamo il nostro osservatore di un certo angolo e misuriamo di nuovo, la distanza osservata rimane la stessa solo se l'universo ha un ben preciso numero di dimensioni.

Il solo problema è che quando si esegue questo calcolo, il numero di dimensioni dell'universo non è quattro, come ci si potrebbe attendere (tre assi spaziali e uno temporale), bensì ventisei. Più precisamente, le teorie bosoniche implicano 26 dimensioni, mentre le superstringhe e le teorie-M risultano richiedere 10 o 11 dimensioni. Nelle teorie di stringa bosonica, le 26 dimensioni risultano dall'equazione di Polyakov

Una rappresentazione tridimensionale di uno spazio di Calabi-Yau.

Comunque, questi modelli sembrano in contraddizione con i fenomeni osservati. I fisici di solito risolvono questo problema in uno di due modi. Il primo consiste nel compattare le dimensioni extra; cioè, si suppone che le 6 o 7 dimensioni extra producano effetti fisici su un raggio così piccolo da non poter essere rilevate nelle nostre osservazioni. Senza aggiungere i flussi, riusciamo ad ottenere la risoluzione del modello a 6 dimensioni con gli spazi di Calabi-Yau. In 7 dimensioni, essi sono chiamati varietà G2 e in 8 varietà Spin(7). In sostanza, queste dimensioni extra sono matematicamente compattate facendole ripiegare su sé stesse.

Una analogia molto usata è di considerare lo spazio multidimensionale come un tubo di gomma. Se lo guardiamo da una certa distanza sembra avere una sola dimensione, la lunghezza. Questo corrisponde alle quattro dimensioni macroscopiche cui siamo abituati normalmente. Se però ci avviciniamo, scopriamo che ha anche una seconda dimensione, la circonferenza. Questa dimensione, visibile solo da vicino, è come le dimensioni extra degli spazi di Calabi-Yau, visibili solo a distanze estremamente piccole, quindi non facilmente.

(Ovviamente, un normale tubo per il giardino esiste nelle tre dimensioni spaziali, ma per consentire l'analogia si trascura il suo spessore e si considera solo il moto sulla superficie del tubo. Un punto sulla superficie del tubo può essere individuato con due numeri, la distanza da una delle estremità e una distanza sulla circonferenza, proprio come un punto sulla superficie terrestre può essere individuato univocamente dalla latitudine e dalla longitudine. In entrambi i casi, diciamo che l'oggetto ha due dimensioni spaziali. I tubi da giardino hanno un interno, una regione che richiede una dimensione extra; però, a differenza dei tubi, uno spazio di Calabi-Yau non ha un interno).

Un'altra possibilità è che noi siamo bloccati in un sottospazio a "3+1" dimensioni dell'intero universo, ove il 3+1 ci ricorda che il tempo è una dimensione di tipo diverso dallo spazio. Siccome questa idea implica oggetti matematici chiamati D-brane, essa è nota come teoria mondo-brana.

In entrambi i casi la gravità, agendo nelle dimensioni nascoste, produce altre forze non gravitazionali, come l'elettromagnetismo. In linea di principio, quindi, è possibile dedurre la natura di queste dimensioni extra imponendo la congruenza con il modello standard, ma questa non è ancora una possibilità pratica.

Una varietà di Calabi-Yau o spazio di Calabi-Yau è una varietà differenziabile a variabili complesse, con uno spinore armonico non nullo. L'applicazione principale delle varietà di Calabi-Yau è la fisica teorica, dove un modello della teoria delle stringhe postula che la geometria dell'universo sia nella forma  dove M è una varietà quadridimensionale (lo spaziotempo) e V una varietà di Calabi-Yau compatta a 3 dimensioni complesse (6 dimensioni reali).Calabi-Yau, varietà di o spazio di Calabi-Yau, in analisi e nelle applicazioni della matematica alla fisica, particolare varietà topologica differenziabile a variabile complessa con importanti applicazioni in fisica teorica e, in particolare, in teoria delle stringhe. In tale teoria si pone l’ipotesi che un modello geometrico dell’universo consista in uno spazio a dieci dimensioni della forma M × V, dove M è una varietà quadridimensionale (includendo le dimensioni spaziale e temporale) e V è uno spazio di Calabi-Yau compatto a sei dimensioni.

La teoria delle stringhe sostiene che le extradimensioni sono arrotolate in figure a forma di spazi di Calabi-Yau associate ad ogni punto dello spazio-tempo. Gli scienziati hanno previsto decine di migliaia di possibili spazi di Calabi-Yau ammissibili dalla teoria delle stringhe.

Dimensioni raggomitolate e spazio-tempo lacerato

Le dimensioni extra sono compattificate in gomitoli dimensionali, presenti in ogni punto dello spaziotempo dell'ordine della lunghezza di Planck(10-33cm), impossibili quindi da rilevare sperimentalmente. Nell'ambito della teoria delle stringhe svolgerebbero un ruolo importante, in quanto la forma dei gomitoli determinerebbe diverse leggi presenti in natura. Dall'analisi dei fenomeni che avvengono nel nostro universo si è quindi cercato di stabilire quale sarebbe potuta esser la forma reale degli spazi di compattificazione. Tale titolo è stato conferito agli spazi di Calabi-Yau, spazi a 6 dimensioni provenienti dalla matematica.


Ciò tuttavia non rappresenta una meta, ma appena l'inizio di una lunga corsa

Uno dei possibili spazi di Calabi-Yau

 

Esistono infatti innumerevoli spazi di Calabi-Yau e le conoscenze in merito sono ancora troppo esigue per stabilire quale tra questi

 La ricerca nel campo coinvolge inoltre numerosi procedimenti matematici:gli spazi di Calabi-Yau potrebbero infatti evolversi, unire estremi, lacerarsi, proprio come un pezzo di stoffa

Certamente risulta assai arduo immaginare fori nella trama dello spazio tempo! Come non accorgersene? Il nostro universo sarebbe quindi pieno di buche in cui potremmo cadere...per ritrovarci chissà in quale dimensione?

In realtà noi non avvertiamo gli effetti di tali trasformazioni in quanto  le regioni in cui avviene lo strappo sarebbero isolate dal resto dello spazio tempo, come da una campana di vetro.


A svolger tale ruolo è il foglio d'universo di una stringa, che avvolgendo il foro impedirebbe allo strappo di propagarsi.

 


BibliografiA


ENTUSIASMO PER GLI DEI DELL'ETA' DELL'ORO

  La Techne' fu una  pratica di rappresentazione sempre piu’ raffinata - termine che nella accezione antica aveva pero’ un significato m...