TORNIAMO ALLO SPECIFICO DI QUESTO BLOG : LE ESPERIENZE/CONOSCENZE RACCORDATE...A,DA,CON,QUANDO,COME,PERCHE....IN PRAGA: BHE C'E' COSA TANTO PRAGHESE COME IL PONTE CARLO (KARLUV MOST) DI CUI PARLA L'ARTICOLO , CUI MI PERITO DI FARE QUALCHE PRECISAZIONE : Tutto vero sui tuorli di uova utilizzati per rendere più coesiva la malta che doveva tener serrati i blocchi di pietra , ma l'articolo omette un particolare gustoso: di tutti i paesi che ottemperarono alla richiesta/editto dell'Imperatore Carlo IV, di inviare appunto grandi carichi di uova, il paese di Velvary, ancor oggi additato ad un le uova le mando' sode. Il ponte Carlo è uno storico ponte in pietra sulla Moldava, situato nella città di Praga, e collega la Città Vecchia al quartiere di Malá Strana. Misura 515 metri di lunghezza e 20 metri di larghezza Il ponte è una delle più grandi attrazioni turistiche della città, ed è molto frequentato dagli artisti di strada, dai musicisti e dai venditori di "souvenir" durante tutto l'anno. La sua costruzione, iniziata nel 1357, fu appunto commissionata da Carlo IV, allora Re di Boemia e Imperatore del Sacro Romano Impero, all'architetto Petr Parléř, famoso anche per aver costruito la Cattedrale di San Vito ed il Castello di Praga. Fu terminato nel 1402. A modello venne preso il ponte di pietra (Steinerne Brücke) di Ratisbona. Venne edificato per sostituire il Ponte di Giuditta (che fu il primo ponte in pietra ad essere costruito sul fiume nel 1170 e che prende il nome dalla regina Giuditta di Turingia), spazzato via da una piena della Moldava nel 1342. Il momento della fondazione del nuovo Ponte venne stabilito dai principali astrologi dell’epoca: il 9 luglio 1357 alle ore 5,31 (135797531), un triangolo magico di numeri che doveva preservare nei secoli il Ponte.
Secondo una leggenda, si dice che all'atto di costruire il ponte, all'impasto della malta vennero aggiunti dei tuorli d'uovo, al fine di renderne più solida la struttura. Carlo IV chiese a tutti i villaggi del regno di contribuire alla costruzione. Le due estremità del ponte furono fortificate attraverso la costruzione di due torri, e la protezione del ponte fu affidata all'ordine dei Crocigeri della Stella Rossa. In origine il ponte era chiamato semplicemente "ponte di pietra" (Kamenný most) o "ponte di Praga"(Pražský most), assumendo la denominazione attuale solo nel 1870.
Nel 1432 tre pilastri vennero danneggiati da una piena. Nel 1464, su ordine di Giorgio di Poděbrady, venne costruita (presumibilmente sulle vestigia di una torre romanica) una torre di fortificazione, la Staroměstská Věž, all'ingresso occidentale del ponte. Durante la Guerra dei trent'anni il ponte fu teatro di cruente battaglie, allorché le truppe svedesi assediavano la città dalla sponda occidentale della Moldava. Ponte Carlo pare essere legato a doppio filo ai Vodink, i folletti che secondo gli abitanti del luogo vivrebbero nelle acque della Moldava. Si racconta che trascinino le persone cadute nel fiume nelle loro grandi pentole per “conservarle”, ma c’è un fatto – curioso e crudele – di cui si dice siano stati protagonisti. Arrabbiato col proprietario di un carretto per aver sporcato le acque del fiume, un Vodink avrebbe atteso l’uomo in prossimità del ponte, mentre i cavalli si abbeveravano, per trascinarlo nella Moldava e imprigionare per sempre la sua anima nella sua pentola. Se di giorno il Ponte Carlo è tutto un brulicare di vita, di notte sembra che le statue si animino, si muovano, parlino, e si dice che tali statue, realizzate con la pietra scura della Boemia, a somiglianza con quelle di Ponte Sant'Angelo a Roma, non avevano soddisfatto l'Imperatore, sicchè si era provveduto ad ornarle e ravvivarle con qualche suppellettile d'oro: una spada, una croce, una corona, una tiara, sicchè proprio da tale usanza che era stata estesa a tutti i monumenti cittadini, derivi derivi l'epiteto di Zlata Praha ovvero Praga la città d'oro.Dal luccichio appunto color oro che tali ornamenti diffondano nell'atmosfera in contrasto con lo scuro della pietra locale. Una ulteriore leggenda , dic che quando sull’isola di Kampa (più che isola, una penisoletta formata dal canale detto della Certovka ossia del Diavolo, con il grande corso della Vtlava) nasce un bambino, tutte le statue con le loro suppellettili assumino un unico splendore dorato, per festeggiarlo e promettergli protezione.
Nel 1432 tre pilastri vennero danneggiati da una piena. Nel 1464, su ordine di Giorgio di Poděbrady, venne costruita (presumibilmente sulle vestigia di una torre romanica) una torre di fortificazione, la Staroměstská Věž, all'ingresso occidentale del ponte. Durante la Guerra dei trent'anni il ponte fu teatro di cruente battaglie, allorché le truppe svedesi assediavano la città dalla sponda occidentale della Moldava. Ponte Carlo pare essere legato a doppio filo ai Vodink, i folletti che secondo gli abitanti del luogo vivrebbero nelle acque della Moldava. Si racconta che trascinino le persone cadute nel fiume nelle loro grandi pentole per “conservarle”, ma c’è un fatto – curioso e crudele – di cui si dice siano stati protagonisti. Arrabbiato col proprietario di un carretto per aver sporcato le acque del fiume, un Vodink avrebbe atteso l’uomo in prossimità del ponte, mentre i cavalli si abbeveravano, per trascinarlo nella Moldava e imprigionare per sempre la sua anima nella sua pentola. Se di giorno il Ponte Carlo è tutto un brulicare di vita, di notte sembra che le statue si animino, si muovano, parlino, e si dice che tali statue, realizzate con la pietra scura della Boemia, a somiglianza con quelle di Ponte Sant'Angelo a Roma, non avevano soddisfatto l'Imperatore, sicchè si era provveduto ad ornarle e ravvivarle con qualche suppellettile d'oro: una spada, una croce, una corona, una tiara, sicchè proprio da tale usanza che era stata estesa a tutti i monumenti cittadini, derivi derivi l'epiteto di Zlata Praha ovvero Praga la città d'oro.Dal luccichio appunto color oro che tali ornamenti diffondano nell'atmosfera in contrasto con lo scuro della pietra locale. Una ulteriore leggenda , dic che quando sull’isola di Kampa (più che isola, una penisoletta formata dal canale detto della Certovka ossia del Diavolo, con il grande corso della Vtlava) nasce un bambino, tutte le statue con le loro suppellettili assumino un unico splendore dorato, per festeggiarlo e promettergli protezione.
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