Ho detto spesso che tutte le interpretazioni dei sogni ivi compresa quella di Freud basata sulla condensazione e spostamento di significato e significante e cioè gli assi del linguaggio, metafora e metonimia, sono solo dei pallidi riflessi di qualcosa di molto più vasto, per intenderci un po' come la torcia che fa luce per un ristrettissimo spazio in relazione alla infinita immensita' del buio che ci circonda e che va molto oltre la famosa siepe. Sogniamo e non sappiamo che sognando partecipiamo di un infinitesimale che ci trascende e che per intenderlo non bastano semplici calcolucci con numeri reali, ci vogliono proiezioni anche di negativi e quindi immaginari e poi coniugarli per addivenire al simbolico (Lacan parlava appunto di questi tre registri reale, immaginario, simbolico)...ricordiamoci però che il simbolico (cioè il ri-mettere insieme il tutto della rappresentazione) opera sempre simmetricamente, cioè come a rimbalzo reattivo, come Eco la ninfa che era innamorata di Narciso. Ecco direi che tutto questo fa venire in mente che forse Narciso non era solo uno innamorato di se stesso, ma uno che ha molto a che fare con la pulsione di morte di Al di là del principio del piacere di Freud? . Se Freud fosse stato coerente con la sua scoperta, la sua seconda topica alternativa alla Libido davvero quell'al di là del principio del piacere, allora avrebbe cambiato Edipo con Narciso identificando Eco con la funzione trascendente simbolica e simmetrica e ci avrebbe dato una quarta figura nella struttura della psiche, ovvero dopo un "io"e un "es" e un po' monco “Super io” in quanto rappresentato da tutte quelle imposizioni dettate da regole sociali, un tutto da scoprire "Super ES”. Un Super es come contrappunto e come conclusione di una quadripartizione e non una tripartizione della struttura psichica, che chiuderebbe il cerchio della rimozione che costruisce la pietra angolare di tutta l’impalcatura freudiana, collocabile nel famoso schema dell’iceberg non al di sotto o al di sopra della linea a specchio dell’acqua , ma proprio a filo tra la demarcazione tra conscio e inconscio, del tutto simile allo sguardo di Narciso che nel riflesso cerca se’ stesso e vi trova solo la morte, con testimone la presenza della ninfa Eco che da parte sua non puo’ far altro che ripetere all’infinito non solo la voce, ma anche l’intero dramma della presenza umana . Ribadisco la mia grande perplessita’ di come mai Freud ha lasciato a modello anzi a simbolo di tutto il suo sistema psichico un personaggio come Edipo che puo’ anche avere una sua ragione d’essere nella prima delle sue costruzioni quella della Libido, ma proprio nulla a che fare con la seconda fondata sulla pulsione di morte e non ha invece approfondito la figura di Narciso che sembra adattarsi a perfezione alle sue nuove considerazioni? Limite tra conscio e inconscio, proprio come nella linea del mare che puo’ essere liscia ma anche mossa e frastagliata tipo onda, ma che sempre porta alla fusione di essere col non-essere e quindi alla morte. Da tutto questo ragionamento se ne deduce un vero e proprio imprimatur alle nuove teorie psicoanalitiche di Freud : il riferimento a Narciso e non a Edipo innesca altresì quella figura del Super Es che probabilmente potrebbe chiudere il cerchio (ci sono sedie circolari no?) di una composita struttura quadri- e non tri- partitica della psiche umana con la sua identificazione "tout court" in una sola figura che tutto racchiude e in cui tutto culmina : la morte, quindi il Super Es. Il sogno che ancora Freud definiva come la "via Reale" per l'inconscio, di cui noi da tempo immemorabile facciamo riferimento alla sua interpretazione, nelle misure piu' composite ( al sogno del Faraone ad Artemidoro di Tarso, fino alla Smorfia Napoletana : 71= l'omme e' merda, 78 = 'a soccola, 40 = Cecilia suona e Margherita canta, e ovviamente alla piu' famosa delle interpretazione del nostro fin troppo stracitato Freud) e' tutto un fiorire di ipotesi, eppure nesssuno ha mai avanzato l'ipotesi che il sogno non sia una via, ma piuttosto una piazza, un punto di raccolta di tutto quello che le 4 figure della psiche, all'unisono ovvero Io, Es, Super Io e Super Es hanno da dirci sulla loro composizione - anche il sogno e' fatto come un iceberg quello che crediamo di ricordare ha in verita' tutto un sotteso che e' fatto di accenni e di non acquisito : se io sogno di essere un impiegato bancario, c'è una banca precisa con nome capitale e quant'altro ai quali faccio riferimento e che tuttavia non appaiono nel sogno, puo' darsi che la ragazza che si presenta con la sia veste immacolata e i capelli al vento, sia in realta' una vecchia fiamma e così via....c'è un sotteso del sogno del quale siamo destinati a non sapere niente, mai. C’è tuttavia un qualcosa in cui tutto questo mistero, questo non pervenire mai ad un costrutto logico, razionale, ecco diciamo a nutrimento della coscienza, puo’ essere utilizzato come utilita’ anche dalla coscienza, o meglio metterla fuori per abbandonarsi totalmente all’inconscio ovvero a quest’altra dimensione della nostra essenza, senza stare lì a chiedersi perche’ e per come, un qualcosa che e’ differente anche dal famoso sogno da svegli di Desoille : quando si e li’ e li’ per addormentarsi o ancor meglio quando non ci si riesce ad addormentare, tutti presi dalle incombenze del quotidiano e quindi pieno territorio della coscienza (bollette da pagare, appuntamenti importanti, scadenze, conti che no tornano, etc.) ebbene compenetrarsi dei meccanismi non della coscienza, ma dell’inconscio : il simbolismo, la fantasia, l’assurdo, insomma tutto il materiale di cui sono fatti i sogni, attenzione non i sogni come desiderio e neppure quelli che stanno nel cassetto, no! Sto parlando dei sogni come materiale onirico e che, con buona pace di Freud c’entrano proprio pochino col desiderio e c’entrano poco anche con la compensazione postulata da Jung. Intendo i sogni in se’, appunto come via regia per l’inconscio come linguaggio usato dall’inconscio e che non rientra nei nostri canoni linguistici e meno che mai segue le sue regole, i sogni come compresenza appunto dell’inconscio, sorta di cartina al tornasole, che ci dice che siamo nel suo dominio, nella sua giurisdizione e quindi non c’è alcuno spazio, ne’ tempo per la coscienza - in altre parole sto suggerendo un metodo per addormentarsi, diminuendo l’influsso della coscienza e abbandonarsi totalmente al diverso stato mentale , che non senza un tantino di arbitrio e’ stato denominato inconscio, un manuale per rendere piu’ facile questa sorta di trapasso, che ha, a ben vedere una certa incidenza sui disturbi fisici legati appunto alle difficoltà di passare dall’uno all’altro (vedi uso di sonniferi, calmanti, etc) Un manuale di accesso insomma che ha un solo segreto ; uniformarsi al meccanismo dello stato in cui si vuole passare, ovvero fare un po’ il verso ai meccanismi del sogno e quindi lasciarsi andare a costruzioni di pura fantasia, tanto piu’ assurdi, quanto meglio: immaginazione, simbolismo, non porre freno alla fantasia : Trump che ti chiama per collaborare con lui, un incontro con un Annunaki che ti spiega tutto sulla creazione degli esseri umani, vincere al Superenalotto, avere una avventuretta con la piu’ bella attrice del momento o anche del passato, tanto il tempo nel sogno non esiste e quindi ci possiamo spostare, chessò all’atmosfera di Sedotta e abbandonata con Stefania Sandrelli o alla Claudine Auger di Thunderball ove hai sosttuito la faccia di Sean Connery al James Bond dell’epoca . Fantasia, su fantasia e piu’ assurda e’ meglio e’, come per i trucchetti di rammemorazione per ricordare ogni cosa, che conoscevano gia’ gli antichi romani, ed ancora salire sul cocchio di Achille o percorrere la Via Sacra nel trionfo a fianco di Cesare. Nessun problema se avete paura di non essere in grado di supportare o alimentare la fantasia, non ne avrete il tempo, perche’ l’inconscio non ve lo concedera’ e avra’ messo quasi istantaneamente fuori gioco la coscienza per trasportarvi nel suo mondo incantato proprio perche’ ne avete stimolato o forse solo scimmiottato il suo funzionamento
il nome è ripreso da un vecchio locale di Praga Solidni Nejistota dei primi tempi dopo la liberazione dal comunismo
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