sabato 21 giugno 2025

GLI DEI DENTRO DI NOI

 

Siamo abituati a marcare la storia con personaggi e eventi , ma sarebbe il caso di concentrarsi  forse di piu'  su modalita' di rappresentazione piu’ raffinata che che gli antichi chiamavano  “techne’”,  un termine che nella sua originaria  antica aveva pero’ un significato molto piu’ profondo e composito della mera tecnica affermatasi in eta’ dei mercanti, soprattutto con la rivoluzione industriale  (meta’ XVIII secolo). Diciamo che la techne’ antica era  un concentrato di abilita’ e ispirazione, che magari noi in epoca piu’ recente siamo stati abituati a chiamare “arte”,  attenzione anche anch’essa frutto della coscienza  che  in molte delle sue manifestazioni abbisogna dello specifico della scrittura che e’ uno dei piu’ appariscenti strumenti di rappresentazione di specifici aspetti del mondo  - l’epica, i generi teatrali, la poesia - un insieme  che  utilizza  anche  quello spazio lasciato vuoto dal venir meno delle voci allucinatorie degli dei, la parte destra del cervello, dove tali voci avevano sede, ma dove avevano luogo  anche determinati meccanismi neuronali  tra cui avevamo fatto cenno dello stress, dell’emergenza di una situazione particolare e possiamo aggiungere anche di una sempre piu’ sviluppata intuizione, che sara’ proprio quella che dara’ adito all’insorgere della disposizione artistica. Ovviamente il nostro riferimento e' sempre il per saggio/bibbia di Julian Jaynes "il crollo della mente bicamerale e l'oriigine della coscienza " 
da cui abbiamo la asserzione  che nell'organizzazione della mente bicamerale non c’era bisogno di espressione artistica, perche’ l’intuizione era tutta al servizio del recepimento delle voci degli dei, ma quando questi dei non ci sono piu’ , ecco che rimane  uno spazio vuoto da occupare con qualcosa. Un qualcosa  che magari richiama quelle voci, cerca  di farne il verso, si sforza di utilizzarne l’impianto di suggestione, di convincimento, di fascinazione e trascina con un vigore inusitato  tutta l’essenza stessa della disposizione umana. C’e’ una parola che e’ stata impiegata per descrivere tale stato, una parola in greco antico che piu’ che ad  uno stato somiglia ad un fluire di passione, un sentimento di cui alcuni piu’ che altri sembrano esserne come soggiogati ed e' entusiasmo, ovvero
 "ἐνθουσιασμός"   da ἐνen («in») con theós (θεός, dio) e ousía (οὐσία, essenza), “ il cui significato letterale e’ “avere un dio dentro”. Tutti in determinate occasioni eccezionali partecipano di questo entusiasmo, di avere questo dio dentro di se’,  ma alcuni individui ne sono piu’ investititi:  sono coloro che sono stati additati come  profeti, sibille, sciamani, stregoni, auguri e in ultima istanza come poeti, musicisti, in una parola che dovrebbe risassumere tutta questa disposizione : “artisti”  persone che in qualche modo stabiliscono una sorta di ponte tra il mondo concreto, pratico e purtroppo anche doloroso della vita cosidetta normale, ordinaria per l’individuo umano e il mondo invece della suggestione, dell’intuizione, dell’estasi proprio del riferimento a quelle antiche voci attribuite agli dei e che noi abbiamo ipotizzato potessero essere delle misteriose entita’ che in un periodo imprecisato della vita del nostro pianeta, abbiano avuto a che fare con i nostri antenati umani e li abbiano incanalati verso una specializzazione che non ha alcun riscontro tra le altre specie degli animali viventi su questo pianeta. La mia ipotesi, diversa da quella dei vari Biglino, Sitkin e non contemplata neppure  dallo stesso Jaynes che e’ lo studioso che ha scoperto l’escamotage della mente bicamerale , e’  che tali entita’ non fossero corporee, ma diciamo cosi’ solamente energetiche e avessero percio’ bisogno di trovare una corporeizzazione per mettere in atto determinate loro necessita’ (ovviamente a noi del tutto sconosciute) : da qui l’ottimo escamotage di un doppio cervello per avere assolti i compiti assegnati ai prescelti animali indigeni, uno metaforico operante per condensazione di significati, l’altro metonimico che invece funzionava per trascinamento di significanti, si da avere degli esecutori molto capaci, dotati anche di loro autonomia, ma sempre rigidamente sotto controllo.
Ecco come funzionava l’eta’ dell’oro : delle entita’ sempre presenti ma  che non si vedevano, pero’ si sentivano tramite  voci allucinatorie innescate dal bisogno e dalle necessita’ sia dell’interagire con l’ambiente, sia di assolvere ai compiti assegnati;  una padronanza crescente del mondo circostante sempre pero’ regolata da queste entita’ che non commettevano errori, ma indicavano sempre la cosa migliore da farsi; una temporalita’ dilatatissima, oltre l’esperienza e presenza di ogni singolo individuo umano, ma che non riguardava le entita’  che mai nessuno aveva visto, ma che  tutti avevano udito e alla quali non era neppure concepibile non “ob-audire”; la risultanza di tutte queste componenti era un mondo estremamente regolare, ordinato,  il cui unico elemento di novita’ era il presentarsi di  una situazione non ancora contemplata dall’abitudine e dalla ripetizione, che in breve veniva assorbita e trasmessa dalle entita’ ai loro attraverso la metonimia secondo asse portante del linguaggio che in sostanza assolveva perfettamente alla funzione di un codice di trasmissione, duplice trasmissione come abbiamo avuto modo di osservare. Gli individui morivano, questo tutte le comunita’ umane se ne rendevano conto, con tutta probabilita’ avevano una vita molto simile a quella attuale, forse piu’ breve per via del fatto che le entita’ contavano su di una efficienza e su capacita’ costanti e affidabili e quindi non erano molto propense a consentire uno stracco eccessivo della persona per effetto della vecchiezza, quindi vite piu’ brevi, ma sempre contrassegnate da assoluta prestanza e nessun decadimento di qualsivoglia capacita’, ma le voci e le sensazioni innescate dalle voci, quelle non morivano, erano eterne, immortali come appunto gli dei la cui presenza era costantemente avvertita da qualsiasi soggetto umano, presenza che veniva avvertita non solo attraverso la propria formazione neuronale, ma anche ricordata attraverso quello che abbiamo esposto in merito all’arte : statue, idoli, spesso e volentieri con tratti distintivi che accentuavano il loro potere allucinatorio, quasi ipnotico : globi oculari enormemente dilatati che ancora oggi sembrano osservarci  dal loro  oramai misterioso silenzio, colori vivaci di antichi templi capaci di innescare improvvise sensazioni, maestosita’ di monumenti e forme particolari, tutte con scopi di rammemorazione o soggezione e non solo elementi esterni, ma anche musiche cadenzate, nenie, cantilene, e tutta una serie di elementi che servivano per aumentare quel potere di suggestione ed anche di soggezione  che rimaneva l’elemento base del rapporto tra entita’ e umani, ma che noi oggi possiamo solo supporre, ma assolutamente non comprendere. In proposito sulla identita’ di tali entita’ io avanzo l’ipotesi che non di viaggiatori  intergalattici dovette trattarsi, ma piuttosto di entita’ energetiche per molti versi assai simili alle stringhe della famosa teoria della fisica quantistica che negli ultimi sessant’anni, per la precisazione dalla loro prima formulazione da parte del fisico Italiano Gabriele Veneziano nel 1968, hanno infiammato il dibattito scientifico anche andando a confluire nella teoria dei multiuniversi formulata da 10 anni prima da Hugh Everett III e approfondita da eminenti studiosi negli anni successivi in particolare dal famosissimo Stephen Hakwing, che ne ha
proposto una variante assai suggestiva,rifacendosi all’integrale sui cammi

ni di Feynmann e ipotizzandone una serie pressocche' infinita di percorsi si da produrre una inflazione  cosmologica, laddove quello che e’ successo per il big bang non farebbe che riproporsi continuamente con espansioni continue e sempre in corso, anche in questo preciso momento.  Questo perché gli effetti quantistici all’origine dell’inflazione, invece di arrestarsi, non farebbero altro che propagarsi all’infinito, innescando a cascata un’inarrestabile ramificazione di processi inflattivi in nuove regioni dell’universo e  dando così origine a una struttura  che per alcuni va equiparata ad un frattale senza fine, per altri a bolle  nella quale ciascuna “bolla” finirebbe per rappresentare un universo a sé e quindi per altri come per Hawking e suoi illustri colleghi tipo  Hertog, Greene, il ricorso alle stringhe,  evolutesi in anni piu’ recenti in superstringhe che in quanto fonti energetiche  potrebbero essere aggregate a membrane 3 D (o più) immerse in uno spazio molto più ampio (iperspazio) laddove ogni  membrana è un universo distintoUn vero e proprio multiuniverso, dunque, nel quale il nostro particolare universo non sarebbe altro che una bolla, una stringa, una super stringa, una membrana, nella quale, essendo l’inflazione già terminata, si sono potute formare stelle, galassie, pianeti,  esseri come noi ed  anche come quelle famose entita’ che per supersimmetria in un periodo imprecisato potrebbero anche  essersi incontrate tra loro. La straordinarieta’ della teoria di Hawking, cui per dovere va menzionato l’apporto collaborativo del collega Hertog che ha firmato assieme a lui  l’articolo dove tale teoria e’ stata proposta, sta in una sorta di limite che si cerca di porre  all’infinita’ di  questa misteriosa struttura, arrivando così a isolare un insieme circoscritto di universi possibili e alle possibilita’ di interconnessione tra di essi. Secondo la  teoria delle stringhe e super stringhe le ipotesi di natura corpuscolare e ondulatoria della materia non sono alternative. A livello microscopico, la materia appare composta da particelle, in realtà aggregati di cariche energetiche. Ad una dimensione di analisi crescente, queste particelle si presentano composte da energia. Il costituente primo della materia sono stringhe  di energia che vibrano ad una determinata frequenza o lunghezza d'onda caratteristica, e che si aggregano a formare particelle. Gli infiniti universi paralleli potrebbero coesistere nello stesso continuum di dimensioni, vibrando a frequenze differenti. Il numero di dimensioni necessarie è indipendente dal numero di universi, ed è quello richiesto per definire una stringa (al momento 11 dimensioni). Questi universi potrebbero estendersi da un minimo di 4 a tutte le dimensioni in cui è definibile una stringa. Se occupano 4 dimensioni, queste sono il continuo spazio-temporale: nel nostro spazio-tempo, coesisterebbero un numero infinito o meno di universi paralleli di stringhe, che vibrano entro un range di lunghezze d'onda/frequenze caratteristico per ogni universo. Coesistendo nelle stesse nostre 4 dimensioni, tali universi sarebbero soggetti a leggi con significato fisico analogo a quelle del nostro universo. La novità di questa teoria è che gli infiniti universi non vivono in dimensioni parallele  e non necessitano di postulare l’esistenza di piu’ di 4 dimensioni di spazio-tempo, ciò che consente di definire una pluralità di universi indipendenti non è un gruppo di 4 o più dimensioni per ogni universo, ma l'intervallo di lunghezze d'onda caratteristico. L'intervallo teorico di frequenze/lunghezze d'onda per le vibrazioni di una stringa determina anche il numero finito/infinito di universi paralleli definibili. Questi sono calcoli complessi e diciamolo pure di addetti ai Super-Lavori: piu’ terra terra, sia pure con ambizioni spazio/cosmiche, noi torniamo alle nostre supposizioni di interazioni tra umani e entita’ in una accezione che strizza l’occhio a tali ipotesi, non dunque viaggiatori dello spazio con astronavi, tute e caschi, ma semplicemente stringhe di energia vibranti in un range di lunghezza d’onda caratteristico, che per una serie di ragioni del tutto incommensurabili alla nostra mente anche quella odierna, si e’ trovato in supersimmetria con la dimensione di un altro universo indipendente, proprio in virtu’ della sua  simmetria, comunicante. Entita’ di diverse dimensioni si sono trovati in un rapporto e da questo rapporto ne e’  promanato un periodo di lunghezza indefinita, che le piu’ antiche civilita’ hanno denominato “eta’ dell’oro” o “eta’ degli dei”   

mercoledì 18 giugno 2025

MENZOGNE DI IERI E DI OGGI

 

Se dovessimo costruire un inizio di verita’ nella storia, dovremmo far piazza pulita di non meno del 99% di quello che in questi ultimi sette secoli abbiamo appreso e  partire non a caso dal 1347/48 ovvero da quella pandemia denominata peste bubbonica e poi peste nera fino a  pervenire alla attuale pandemia con tutta probabilita’ ancora piu’ falsa e inventata di quella antica, in quanto veicolata con maggiore efficacia dai mezzi di   comunicazione piu’ evoluti. Menzogna ieri, come menzogna oggi  e un percorso preferenziato nel corso dei secoli che richiama una sorta di integrale sui cammini , del tipo di quelli ideato da Richard Feynman, laddove quella che dovrebbe essere opportunita’ di scelta  si  e’ sempre sposata alla menzogna, alla macchinazione, all’inganno e soprattutto al perseguire l’interesse di pochi (ricchi bottegai) a scapito dei molti (poveri e gente comune non coinvolta in meccanismi di mercato): vale, come esemplificazione di massima, la  lapidaria osservazione di un famoso scrittore Alessandro Manzoni a proposito della descrizione di  uno dei tanti regurgiti (quello della peste degli anni trenta del ‘600 nell'Italia
settentrionale) di questo ricorso alla pandemia e alla conseguente  paura di massa, come garanti di diffusione di straordinaria efficacia:  “Cabala ordita per far bottega del pubblico spavento”  - “far bottega” eccolo il principio informatore di ogni azione di ogni pensiero della nuova classe sociale che si e’ cominciata ad affermare giustappunto grazie ad una mobilitazione della paura, quella dei Mercanti o bottegai, che hanno deciso di uniformare il contesto sociale ad una enorme bottega, dove si muovono loro come padroni e manovratori di ogni manifestazione, grazie anche al servile ausilio di garzoni o servi, ricompensati con briciole di potere e di pecunia (politici, intellettuali, poliziotti e soldati, comunicatori prezzolati, etc). Oggi quindi che ancora non abbiamo attraversato del tutto la terribile penombra (per la verita' tenebre oscurissime) dell'ultima pandemia ascritta ad un improbabilissimo virus denominato covid 19, proprio se vogliamo ricostruire o meglio costruire ex novo un nuovo, diverso, piu' corretto sapere, improntato alla verita' e non alla menzogna e alla manipolazione, dobbiamo disporci con animo sereno, ma nel contempo attento, rispetto a tutta la narrazione della storia così come ci e' stata propinata.  
Cominciamo magari con uno degli eventi piu’ dirompenti del racconto storico : una rivoluzione. Rivoluzione e’  un termini usato per parecchi eventi, molto spesso con diverse accezioni, qualche volta a sproposito, ma si intende in genere un sovvertimento di principi ed anche di modi di essere : c’è stata una rivoluzione industriale, una rivoluzione scientifica, una rivoluzione sociale, una rivoluzione politica, insomma un po’ chi piu’ ne ha piu’ ne metta; c’e’ stato anche chi ha, su questo  tema della rivoluzione vi ha  costruito una sorta di paradigma piu’ o meno ineluttabile come Thomas Kuhn con il suo saggio  “la struttura delle rivoluzioni scientifiche”del 1962, che al di la’delle patetiche 

critiche  di un ronzino del pensiero come  Popper, resta a tutt’oggi l’analisi piu’ dettagliata e piu’ precisa della rivoluzione, limitata pero al cambiamento anche di opinione in campo scientifico: nell’accezione del presente articolo intendiamo dedicarci al concetto piu’ rappresentativo della rivoluzione con tanto di movimento di opinione e anche di masse, non scevro di episodi di violenza e di vero e proprio terrore : Indubbiamente la rivoluzione diciamo così canonica per questo tipo di immaginario collettivo e’ quella francese  
Anzitutto siamo proprio  sicuri che la Rivoluzione Francese fu un moto spontaneo di rivolta,  partito da un popolo vessato da leggi ingiuste e da un potere corrotto, inefficace e del tutto indifferente delle afflizioni provocate sulla stragrande maggioranza della popolazione ???? O piuttosto non fu un qualcosa provocato a bella posta proprio da quel ristretto gruppo di potere  che anelava a raggiungere obiettivi più consoni alla sua posizione che da quattrocento anni andava consolidandosi come emergente ? stiamo parlando dell’avvento dell’eta’ dei Mercanti, così come postulata da Esiodo nel suo “Le Opere e i giorni” ma anche prospettata nei suoi esiti piu’ esiziali per l’umanita’, dalla cultura indu’ con l’ ulteriore avvento di una eta’ ancora piu’ buia  : il Kali Yuga,  che Esiodo definiva  "l'eta' dei servi”.  Ho detto che questi Mercanti io li chiamo soprattutto “bottegai” nel senso che l’instaurarsi di una cultura ove a dominare e’ il denaro con tutti i suoi meccanismi di scambio univoco e con le leggi che assegnano valore e appartenenza sono solo quelle di un enorme sconfinato mercato, non c’è piu’ posto per altri valori, quali la tradizione, il sapere, financo un certo tipo di comportamento e di trasmettibilita’ (la Cattedrale e la Cavalleria)  che un tempo venivano invece scambiati. I depositari di questo tipo di potere vanno anche identificati con un progressivo affermarsi di una classe media che potremmo anche cominciare a denominare borghesia, che e’ andata formandosi proprio con il passaggio dall’eta’ dei guerrieri a quella dei mercanti,  laddove l’elemento di distinguo  e di unico valore e’ diventato il denaro e il suo scambio, quindi la societa’ e’ andata sempre piu somigliando ad una bottega.
Come in ogni bottega che si rispetti c’è il padrone assoluto, quello che fa i commerci, compra vende e soprattutto guadagna ed uno stuolo di garzoni o servitori di diverso lignaggio: quelli che, per cosi’ dire hanno fatto carriera ed allora partecipano sia pure in modalita’ ridotta ai proventi della compravendita e quindi ne traggono relativi vantaggi e benefici (la classe dei politici, dei tecnici cosidetti esperti, dei comunicatori
  e specie coi tempi odierni praticamente la totalita’ degli addetti ai mass media, ovvero giornali, televisioni, social) ,e quelli invece mantenuti ad uno stato meramente esecutivo, di manovalanza (poliziotti, soldati ed anche la classe dei medici e degli addetti sanitari ). C’è da dire che questa suddivisione non e’ cosi’ precisa come indicato, spesso e volentieri una data categoria sociale sconfina nell’altra: anche se sempre nel libro paga delle elites commerciali v’e’ una grossa differenza tra un politico di livello governativo centrale ed uno di livello locale(per intenderci diverso un parlamentare, un ministro,  da un sottosegretario in qualche comune  di provincia così come differente e’ un Generale dell’esercito o della polizia da un semplice agente). Comunque sia, non al di sotto, ma di certo meno che mai al di sopra, di  questa suddivisione sociale, si colloca la gran massa della gente comune, che non si identifica coi padroni, ma non si identifica neppure nei garzoni;  e’ la gente che lavora, studia, discute, ma anche consuma, compra, ma solo marginalmente vende -  e’ la gente che cerca dei valori alternativi alla mera pecunia, la gente che studia,  fa cultura, ricerca, si informa, ma è anche la gente che persegue esclusivamente il proprio tornaconto, che se ne frega, che non vuole essere coinvolta, e che si limita a vivere e a consumare  - ecco la parola magica per le elites, per i bottegai e quindi anche per i garzoni  : consumare!!! questo e’ quello che conta in una eta’ contrassegnata dal termine di “mercanti”  gente che consuma e che apparentemente non sembra partecipare del mercimonio in atto nel mondo moderno da quasi sette secoli – paradossalmente e’ proprio questa gente che come detto costituisce la stragrande maggioranza della popolazione mondiale - che e’ oggetto dello spasmodico contendere delle classi dominanti, e’ questa la gente verso cui sono sempre state indirizzate le grandi macchinazioni, tutti i falsi, tutte le montature, di cui il cammino della recente (si fa per dire) storia e’ costellato: così nel 1348, così nei regurgiti di gonfiatissime e pilotate pandemie nel corso dei secoli, ma così anche con le guerre, gli assedi, i colpi di stato, le alternanze di potere e soprattutto…..le rivoluzioni. Prima di andare a approfondire la piu’ famosa delle rivoluzioni, quella francese, cerchiamo di chiarire chi sono queste elites, questi mercanti o bottegai, che da così lungo periodo perseguono nel tentativo di dominare la gran massa delle popolazioni di tutto il mondo, instaurando quindi una sorta di dittatura del denaro che possa fungere da principio informatore della socialita’.
Si e’ parlato molto degli ebrei come massimi rappresentanti di tale spirito commerciale e, trovandone anche la giustificazione a livello storico : estromessi da tempo immemorabile dalla effettiva conduzione di un proprio territorio o stato, essi sono andati vagando per i diversi stati nazionali spesso e volentieri osteggiati, discriminati soprattutto nell’esercizio del potere pubblico e quindi costretti a dedicarsi al commercio, all’usura, e a tutto quello che attiene il commercio.
  Subito dopo gli ebrei e’ stata messa in ballo proprio come entita’ sovranazionale,  lo spirito delle cosidette Societa’ segrete, i Rosacroce, i Templari, gli Illuminati di Baviera, ma soprattutto la Massoneria, che rappresenta un condensato di tale spirito incentrato sul denaro, sul commercio, e sulla distinzione sociale solo sulla base del censo …molti massoni furono ebrei, ma non necessariamente, in realta’ vi furono insigni massoni anche tra i gentili, però la massoneria piu’ influente e’ sempre stata quella inglese. Come mai ? Semplice, definita da Napoleone Bonaparte la nazione bottegaia, l’Inghilterra e’ stata sempre una antesignana nel preferenziare meccanismi di compravendita nei suoi affari nazionali e internazionali  fino a concedere con facilita’ dignita’sociale, prebende e titoli nobiliari proprio sulla base del riscontro economico, senza andare per il sottile in merito al come tale riscontro fosse stato ottenuto.
(vedi
  il titolo di Sir concesso dalla Regina Elisabetta al pirata Francis Drake, che ha avuto innumeri  esempi, fino ai nostri giorni ), quindi ovvio che una borghesia così solleticata dal potere politico, abbia fatto da battistrada in merito ad associazione che aveva come suo interesse precipuo quello di dilatare la sua influenza economica facendo appunto leva a fattori di censo. Nella prima delle pandemie considerata quella del 1348 ne’ ebrei ne’ inglesi hanno una rilevanza particolare, anzi per lo piu’ e’ l’area mediterranea coi suoi mercanti, banchieri  emergenti, tipo i Bardi, i Peruzzi, i Datini,  Chigi, i Medici, a dominare, per passare il testimone  nel secolo successivo a Mercanti tipo tedesco, anseatico, e dopo l’apertura del canale americano,  prima a spagnoli e Portoghesi, successivamente a mercanti olandesi, delle Fiandre e un po’ tutta l’europa centrale per vedere quindi nel corso del XVIII secolo l’affermarsi delle prime grandi compagnie commerciali  inglesi strettamente legate al potere reale, e di cui probabilmente quella dei Rotschild /che ha tra l’altro diversificazioni extra insulari, e’ una che ha maggiormente colpito l’immaginario collettivo

sabato 14 giugno 2025

14 giugno rapportato col 9 giugno

 

Oggi 14 giugno ricorre il 96° anniversario della nascita di mio padre nato a Napoli appunto il 14 giugno 1929. Per la verita’ fino a che io  ero ragazzino si festeggiava sempre il 12 perche’ così aveva sempre asserito mia nonna Lucia dicendo anzi che lui non era nato proprio a Napoli, ma a Licola dove mio nonno era funzionario dell’Opera Nazionale per i Combattenti (O.N.C.) impegnato nelle grandi bonifiche del Lago Patria , ma su quest’ultimo particolare si era volentieri lasciato perdere, invece il fatto del 14 e non 12 giugno,  era saltato fuori
quando mio padre nel 1960 aveva avuto bisogno di un documento e da li’ il certificato anagrafico aveva sentenziato : nascita a Napoli il 14 giugno nomi assegnategli Lucio, Nicola, Giovanni. Ora il rapporto con mio padre e' stato piuttosto buono anche se contraddistinto da feroci divergenze politiche specialmente negli anni dal 1962 al 1965 quando ero un militante dell'estrema destra e lui invece un convinto socialista di Nenni, ma con sempre, fino alla fine della sua vita,  fortissime simpatie per il comunismo. Comunismo col Rolex d'accordo,
LUCIO E MARIO NARDULLI IN VARI ANNI
1953 E 60 (B.N)   1964 E 69  (COLORE)
che e' proprio l'orologio che mi e' stato trasmnesso in sua eredita' e che ancora porto al polso, ma d'altronde era tipico del comunista di allora e probabilmente anche di oggi, e mio padre non solo il Rolex ostentava come distinguo dalla massa:  non andava in cinema che non fossero di prima visione, niente alberghi con meno di tre stelle, camicie firmate e polsini con gemelli, gusti piuttosto raffinati e amicizie non da meno : tutti di sinistra senza dubbio e qualcuno anche famoso come Gillo Pontecorvo o il pittore Renato Guttuso ed ancora un principe di antico lignaggio, tutti rigorosamente comunisti. Con il declinare del mio coinvolgimento per la politica nella seconda meta' degli anni sessanta, in quanto deluso dal MSI e per niente d'accordo con le idee alquanto estreme di Franco
Freda specie nel suo famoso saggio del '69 "Disintegrazione del sistema" , ma nel contempo per nulla convinto dal movimento del '68 e mai effettuato quel passaggio a sinistra che all'epoca contraddistinse molti miei amici e conoscenti e ovviamente anche mio padre che ando' accentuando il suo "comunismo con Rolex".  Nel 1967 si era infiammato per la figura di quella specie di  guerrigliero fellone di Che Guevara finalmente ucciso dalle forze governative di non mi ricordo quale paese e si piccava di farsi chiamare "che Lucio" con mia grande ilarita' e un certo fastidio, di poi si era letteralmente innamorato della ancora piu' squallida figura di Enrico Berlinguer nuovo Segretario del PCI;  pero' ripeto io ero oramai del tutto indifferente alla politica , ci avevo provato ad andare a votare nel 1972 che mi ero illuso che il MSI di
FOTO DEL 1965 DA MAZZA IL FOTOGRAFO
PIU' CARO DI ROMA 
Almirante potesse davvero fare un bel balzo, ma dopo il relativissimo successo mi ero ancora piu' disilluso e tornato nella mia indifferenza  che mai piu' sarei tornato alle urne. Questo aveva fatto si che tutto sommato i litigi, le controversie con mio padre non ebbero piu' luogo e si restava ancorati in argomenti piu' generali, tipo la mia passione per la storia dell'arte, la architettura di poi la  filosofia, la psicoanalisi, tutti argomenti ai quali, lui che non aveva neppure conseguito il diploma di ragioniere mentre io andavo collezionando i trenta all'universita' e andavo facendomi la fama di persona estremamente colta,  era estremamente sensibile e affascinato. Penso che la sua domanda ricorrente fosse sempre quella "come mai mio figlio che e' tanto colto, intelligente, sveglio, capace, non e' di sinistra ma anche se non piu' fascista , rimane sempre un convinto qualunquista?" A proposito della sua passione per Berlinguer che condivideva con la sua seconda moglie Anna Zingaretti comunista sfegatata iscritta al Partito e con un nipote  che frequentava la scuola di  partito di Frattocchie e sarebbe diventato segretario ddel PD, un giorno si incrocio' Berlinguer in persona che abitava nella stessa sua via  Giovanni  Arrivabene a Vigna Clara  (QUARTIERE PERFETTO PER I COMUNISTI COL ROLEX) e i due corsero a stringergli la mano  con devozione : "perche' ti sei defilato e non hai stretto la mano a Berlinguer?" mi chiese Anna "perche' e' un personaggio che disprezzo abbonato al fallimento e poi come giustamente rimarca Noschese...e' un menagramo, guardalo bene, mi 
ricorda il Gen. Mambretti della prima  guer-
 mondiale il comandante del disastro dell'Ortigara, quello che quando arrivava al Comando di Cadorna a Udine, il Trincerone del Dorta , ovvero il caffe' frequentato appunto dagli ufficiali dello Stato Maggiore, che come intonava il ritornello sul tema della cartolina di Cadorna alla regina, detti nel gergo di trincea "bomba c'e'" : "da Cividale a Udine ci stanno gli imboscato portan gambali lucidi, capelli impomatatati ...din don da e al fronte non ci van "  si mettevano freneticamente le mani nelle tasche dei pantaloni nella spasmodica ricerca di toccare qualcosa che facesse da equivalente al ferro.
Ecco uno dei punti di sicuro contatto con mio padre negli anni: il fatto di essere il figlio di mio nonno e quindi un testimone  di numerosi sentito dire e quant'altro della persona per me piu' importante e vero modello di vita, laddove anche se  di sinistra  e quindi anche antimilitarista non si era mai potuto esimere da quel rapporto e quindi il sistema padre figlio gli si rifletteva in una speciale simmetria, un po' diciamolo alla Matte' Blanco ovvero con trasposizione di classe in un inconscio come insiemi infiniti, così mi regalava la foto che teneva nel

portafoglio di mio nonno con il cappello con la penna bianca a Lubiana nel 1942  così come mia nonna Lucia mi aveva passato il distintivo da mutilato della guerra 15-18. Comunque sia  i contraasti le occasioni di conflitto ce ne erano stati parecchi negli anni, ma sempre come attutiti, da una parte dalla sua tutto sommato forte adesione ai motivi del consumismo piu' raffinato e dall'altra dalla mia indifferenza verso le cose della politica....probabilmente uno degli ultimi motivi di contrasto fu oramai nel nuovo millennio la mia feroce avversione verso l'Unione Europea  che strideva con la sua spassionata adesione e quella di sua moglie Anna. Il mio ritorno all'interesse per la politica  ri -innescato  dalla farsa pandemica  del 2020 e dalla constatazione che bisognava reagire a quello che  ti propinano senno' ecco ti fanno vivere nella realta' le distopie di un Orwell, di un Huxley, di un Dick, di un Matheson e' avvenuto  quasi vent'anni dopo la sua morte (Ott.2001), eppure mi sono spesso  chiesto come avrebbe preso le malefatte anche e sopratutto della sinistra, del PD erede del PCI, il vedere chessò il banchiere ipercapitalista e ultraliberista Mario Draghi con la manina protettrice sulla spalla del sindacalista Landini o magari delle semplici offese al buon senso come la museruola, il green pass, la vaccinazione obbligatoria;  in fin dei conti mio padre era si di sinistra ma era anche una persona sveglia in gamba, intelligente e di certo non pecorona, come avrebbe preso tutte quelle assurdita' , tutti quegli insulti alla ragione e anche alla dignita' umana ? 

 

martedì 3 giugno 2025

L'ONDA E L'ES , O MAGARI IL SUPER ES

 

A proposito della funzione d'onda : io ritengo che essa potrebbe anche avere un compito  inusitato : nel suo collasso comporre diverse realta'  in contemporanea, talmente tante da andare in qualcuna di queste realta' andare a pizzicare quel qualcosa che Freud ha chiamato inconscio, ma anche Groddecchianamente ES, e non solo in qualche supplemento di possibilita' , un po' alla integrale di Feynman anche andare a delineare un ulteriore qualcosa di misterioso che il sottoscritto ha denominato "SUPER ES". Vogliamo cominciare a districarci tra questa ridda di possibilita' Per farlo ci sara' bisogno di alcune premesse, diciamo così, metodologiche.  La Funzione d’onda è un numero complesso, ovvero caratterizzato da una parte reale e da una parte immaginaria con la peculiarità quest’ultima di essere restituita alla sua parte reale previa moltiplicazione per il suo coniugato ovvero il numero negativo cambiato di segno, che però perde la sua implicazione razionale, assorbendo anche l’irrazionale e quindi andando a comprendere il simbolico che come hanno osservato parecchi filosofi e psicoanalisti (Freud, Lacan, ma con più precisa formulazione Mattè Blanco) è la modalità di funzionamento dell’inconscio o Es, come forse più correttamente dovremmo denominarlo, alla Groddeck . Va notato difatti che questo allargamento al simbolico dei numeri complessi consente di interpretare le funzioni d’onda al massimo come le intendeva Heisenberg ovvero “tendenze” a trovare il sistema di riferimento in una certa posizione ad un dato istante; ma ecco che sorge subito il problema che tali funzioni d’onda in quanto esperienze senzienti non possono essere valutate perchè le tendenze così riflesse nella coniugazione di un negativo con un positivo sono equiparate al reale, ma un reale che accoglie nella sua accezione non più solo il razionale ma anche l’irrazionale, per cui con buona pace di Hegel, la realtà partecipa, deve partecipare, di quell’irrazionale che va comporre il simbolico.

Dobbiamo a questo punto pervenire all’ipotesi davvero geniale cui è pervenuto Hakwing : la funzione d’onda di un grande oggetto come un pianeta e persino dell’intero universo può essere paragonata alla funzione d’onda o tendenza riflessa di un qualcosa di abbastanza familiare : un gruppo in una città; ecco dato che siamo in questo periodo in cui ciò tende ad avvenire frequentemente stante la situazione distopica che impone a gente ancora dotata di intelletto e ragione di radunarsi per protestare e manifestare il proprio dissenso a tutte le imposizioni liberticide e di terrorismo mediatico sanitario di una sorta di individui che fanno leva sulle più ancestrali paure dell’umanità – terrore della malattia, senso di conformismo e uniformità di massa, dipendenza dai cosidetti media che oramai stravolgono impunemente qualsiasi informazione – Il gruppo che andiamo a prendere in esame è giustappunto quello, molto determinato e molto attuale, di tali persone che, potremmo anche immaginare che  tendono a radunarsi in un dato punto della città a forte impatto emozionale, ecco ad esempio a Roma Piazza del Popolo, piazza della Bocca della Verità, a Parigi Place de la Concorde, a Vienna la
Hofburg, a Londra Trafalgar Square, per diffondere con maggiore forza le loro intenzioni ….la funzione d’onda è questa tendenza a trovarsi in un dato punto in un dato tempo, analogamente la funzione d’onda per un insieme di pianeti è la tendenza a raggrupparsi in una certa zona dell’Universo che potrebbe avere anche essa una determinata caratteristica di opportunità: la descrizione della tendenza a trovarsi in un certo posto e in un certo istante è appunto la funzione d’onda che altro non è che la tendenza di una certa circostanza a verificarsi , quando viene coniugata con la riflessione del segno cambiato (quindi una simmetria) che ci dice dove è più probabile trovare le proprietà consensuali di un oggetto, di una persona, di un elettrone, di una particella, di un pianeta, di una folla, e alla fin fine dell’intero universo. Ecco è proprio su questo ultimo passaggio che Stephen Hawking ha compiuto il suo vero “balzo” intellettuale,  ha sostituendo l’entità più piccola – la particella o anche il flusso con quella più vasta:  l’Universo intero. Invece di pensare ad una particella o ad un flusso la cui funzione si estende ovunque , ha pensato ad un Universo dove la funzione d’onda è dappertutto. Il ragionamento si presta quindi a dilatarsi ulteriormente andando a comprendere non più un solo Universo , ma una pluralità di Universi, tutti con un loro inizio e quindi una loro origine; se a questo punto ci disponiamo, facendo leva su di una buona dose di fantasia e quindi di quel connubio tra razionale, irrazionale, ed anche scorrendo i ben noti registri del  reale, dell'immaginario e del simbolico, ecco che possiamo pervenire ad un racconto di volta in volta diverso, dove tutti i cammini che si possono scegliere portano ognuno ad un integrale  ben calcolato sotto un aspetto davvero infinitesimale, perche' coniugandosi con il possibile, l'infinito diventa davvero una sorta di possibilita' di racconti sempre cangianti .  Lo abbiamo fatto con lo spazio , immaginando persone che si radunano in un dato posto per manifestare contro certe imposizioni, possiamo farlo anche con il racconto della storia immaginando di cambiare alcuni eventi base si da percorrere differenti cammini e quindi comporre diversi integrali, per una sorta di simmetria tra tutti i cammini molto simile a quella dei multiuniversi delle ipotesi di Hawking e degli altri fisici che si sono occupati di tale eventualita' . A livello microscopico, la materia appare composta da particelle, come abbiamo visto con l’esperimento della Doppia Fenditura diventano onde
che in realtà risultano aggregati di cariche energetiche. Ad una dimensione di analisi crescente, queste particelle si presentano composte da energia e quindi il costituente primo della materia si può ipotizzare come  stringhe di energia  che vibrano ad una determinata frequenza o lunghezza d’onda caratteristica. Gli infiniti universi paralleli potrebbero coesistere nello stesso continuum di dimensioni, vibrando a frequenze differenti. Il numero di dimensioni necessarie è indipendente dal numero di universi, ed è quello richiesto per definire una stringa (al momento 11 dimensioni). Questi universi potrebbero estendersi da un minimo di 4 a tutte le dimensioni in cui è definibile una stringa. Se occupano 4 dimensioni, queste sono il continuo spazio-temporale: nel nostro spazio-tempo, coesisterebbero un numero infinito o meno di universi paralleli di stringhe, che vibrano entro un range di lunghezze d'onda/frequenze caratteristico per ogni universo. Coesistendo nelle stesse nostre 4 dimensioni, tali universi sarebbero soggetti a leggi con significato fisico analogo a quelle del nostro universo. La novità di questa teoria è che gli infiniti universi non vivono in 
, e non necessita di postulare l'esistenza di più di 4 
dimensioni di spazio-tempo. Ciò che consente di definire una pluralità di universi indipendenti non è un gruppo di 4 o più dimensioni per ogni universo, ma l'intervallo di lunghezze d'onda caratteristico. L'intervallo teorico di frequenze/lunghezze d'onda per le vibrazioni di una stringa determina anche il numero finito/infinito di universi paralleli definibili - ovviamente sulla base di questi studi più o meno fantastici ma con un sostrato di plausibilità dovuto alla lusinga di calcoli matematici  trasferiti nella categoria  dell’immaginario/simbolico dovuto alla coniugazione di numeri complessi ecco  che ciascuno di noi può immettere nel calcolo infinitesimale serissimo ed accreditato da quel pop o di scienziati e filosofi,  le proprie fantasie che sono della stessa materia dei sogni ovvero quell’equivalente di materia oscura che  compone il simbolico e quindi il funzionamento dell’inconscio o ES, suscettibile anche questi di appropriarsi dell’epiteto di Super (se lo ha fatto anche l'Agip con la sua benzina Cortemaggiore???)
Le indicazioni di simili esperienze sono molteplici e costellano tutta la storia della letteratura e della creazione artistica: dalla poesia  alla prosa, alla pittura, alla scultura, all’architettura e  con forse maggiore frequenza  nell’ultima delle arti la settima ovvero il cinema. Quanti film abbiamo visto con la trama del cambiamento alternativo, del salto di stato: Frank Capra, Ernest Lubitsh, Billy Wilder, Ingmar Bergman, Louis Bunuel? Uno degli ultimi che si è impresso nell’immaginario con una certa forza anche per il particolare fascino della protagonista  Gaynor Paltrow, è “Slinding doors”, dove un quotidiano banalissimo evento
 determina  due  differenti destini della stessa persona che viaggiano appunto su due universi  paralleli, ma  su contesti di cui uno è alternativo all’altro proprio in virtù di quell’evento banale.  Quanti eventi più o meno banali abbiamo riconsiderato nella nostra vita “ah se non avessi fatto questo, ma invece quello? Oppure il canonico “non ti avessi mai incontrato! La mia vita sarebbe stata tutt’altra cosa!” Abbiamo detto che le fantasie, così come tutti i processi creativi artistici e letterari sono della stessa materia dei sogni e in passato abbiamo ipotizzato che un sogno da svegli guidato alla maniera di Desoille, magari riveduto e corretto, potrebbe essere equiparato al collasso dell’equazione d’onda  così come supposto da Schrodinger  e portare ad un nuovo integrale sui cammini di Feynman, quindi pervenire a qualche cosa di inusitato che merita ovviamente l’epiteto di “Super”  proprio in considerazione di un inconscio (Es) che  si nutre del simbolico dei sogni, con  la simmetria 
che guida il suo funzionamento, laddove tutto diviene super, anche  le stringhe che si compongono di quell’energia vibrante che potrebbe dare origine al tutto. 

GLI DEI DENTRO DI NOI

  Siamo abituati a marcare la storia con personaggi e eventi , ma sarebbe il caso di concentrarsi  forse di piu'  su modalita'  di r...