sabato 30 novembre 2024

STRINGHE DAPPERTUTTO E COME TUTTO !?

 

Quale e' la piu' solida delle insicurezze? c'è bisogno di sottolinearlo? :  credere che possa esistere una teoria del tutto . Per una simile onnicomprensiva teoria, a mio parere ci vuole una trasformazione, si ma non dell'ex-sistere, ma dell'in-sistere, e siccome io propendo per le stringhe non le immagino lunghe e filanti, ma che si avvolgono sempre attorno a qualche cosa, un po' a elica, un po' a spirale, oppure al piede e polpaccio di una ragazza più bella i cui sandali servono a farla rimanere "terra terra”. Ma torniamo a questa “Teoria del Tutto” sorta di pietra filosofale dei fisici  teoretici, soprattutto Quantistici, fin da quella prima famosa cena a Bruxelles, organizzata dalla Solvay nel 1927  con i più grandi fisici dell’epoca, Lorentz, Einstein, Bohr, De Broglie, Marie Curie, Bragg, Born, assenti però  quelli che informeranno il dibattito più acceso: Dirac,Heisenberg, Pauli, Schrodinger ed anche il nostro Fermi, che però, nel contrasto tra le due prime "star"  della riunione:  Bohr e  Einstein  costituirà l’atto di nascita della Fisica Quantistica. A prevalere in quell’occasione e’ la teoria di  Bohr, già emersa e sancita  dalla sua scuola di Copenaghen, ovvero la  ratifica che il Principio di Complementarità (Bohr stesso) è alla base  del Principio di Indeterminazione (Heisenberg, suo allievo) e che tali due principi sono gli unici che  possono chiarire il dualismo tra materia e luce, per il semplice fattoche non esiste una realtà avulsa dall’osservatore,  quindi tutte le 

Leggi Fisiche, in special modo una Teoria del Tutto, dovrà per forza di cose avere una natura probabilistica, cosa che per Einstein era fumo negli occhi e difatti aveva ribattuto con la celeberrima frase “Dio non gioca a dadi”   In merito però a riassumere tutto, relativita’ e quantistica, Bohr e Einstein, di acqua sotto i ponti ne dovrà ancora passare e ne passa tutt’ora;  è da poco scomparso uno dei più  spasmodici ricercatori di tale Toria del Tutto : Stephan Hackwing che però  sembra che verso la fine  avesse rinunciato del tutto, dopo una riesamina spassionata dei teoremi di incompletezza di Godel (Il teorema di Gödel implica che la matematica pura è inesauribile - non importa quanti problemi vengono risolti, ci saranno sempre altri problemi che non possono essere risolti con le regole esistenti. A causa di questo teorema, anche la fisica è inesauribile, difatti  le leggi della fisica sono un insieme finito di regole e includono quelle della matematica, quindi il teorema di Gödel si applica anche a loro. Si ma è un pò come il celeberrimo effetto della Doppia Fenditura ...se cambi punto di osservazione, se esci dallo schema, cambiano sia i riferimenti sia le conclusioni. Come ho detto all’esordio di questo articolo, io sono particolarmente affezionato alla Teoria delle stringhe e penso proprio che sia proprio tale teoria, con le revisioni che nel corso di una cinquantina d’anni sono state effettuate sul suo corpo teorico, possa ambire ad  essere accreditata come la più papabile per assolvere a spiegazione o magari interpretazione del Tutto.  La teoria delle stringhe prese le mosse da un articolo che un ricercatore del CERN di Ginevra Gabriele Veneziano scrisse per spiegare il comportamento degli adroni (Un adrone (dalgreco hadrós:"forte") è una particella subatomica composta da quark e antiquark legati da forza nucleare forte. La famiglia degli adroni è suddivisa in due sottogruppi:barioni, formati da un numero dispari di quark, come il protone e il neutrone; . I mesoni, formati da una coppia quark-antiquark, come il pione e il kaone.

Durante gli esperimenti condotti con gli acceleratori di particelle, i fisici avevano osservato che lo spin di un adrone non è mai maggiore di un certo multiplo della radice della sua energia. Nessun semplice modello adronico, ad esempio quello che li considera composti da una serie di particelle più piccole legate da un qualche tipo di forza, spiega tali relazioni. Nel 1968 in quell’articolo che abbiamo fatto cenno, Veneziano, intuì che una vecchia formula matematica denominata funzione beta di Eulero, ideata 200 anni prima dal matematico svizzero Leonhard Euler, forniva informazioni importanti sull'interazione forte, senza però spiegare la correlazione. Nel 1970 si tentò una spiegazione, rappresentando la forza nucleare attraverso stringhe vibranti ad una sola dimensione; era però un'ipotesi che contraddiceva le esperienze. La comunità scientifica perse quindi interesse per la teoria e il Modello standard, con le sue particelle e i suoi campi, rimase dominante. Quattro anni dopo altri fisici studiarono i modelli con caratteristiche da messaggero della vibrazione di stringa e trovarono che le loro proprietà combaciavano esattamente con le particelle mediatrici della forza gravitazionale: i gravitoni. Schwarz e Scherk, gli scopritori, argomentarono che la teoria delle stringhe non aveva avuto successo perché i fisici ne avevano frainteso gli scopi. Questo condusse allo sviluppo della teoria di stringa bosonica, che è ancora la versione solitamente insegnata. Con lo sviluppo della cromodinamica quantistica, il bisogno originario di una teoria degli adroni fu diretto verso una teoria dei quark. La teoria di stringa bosonica è formulata in termini di azione di Poljakov, una quantità matematica usata per prevedere come le stringhe si muovano nello spazio-tempo. Applicando le idee della meccanica quantistica all'azione di Poljakov — procedura nota come quantizzazione — si nota che ogni stringa può vibrare in molti modi diversi, e che ogni stato di vibrazione rappresenta un tipo diverso di particella. La massa di cui è dotata la particella e i vari modi in cui può interagire sono determinati dai modi in cui la stringa vibra — essenzialmente, dalla "nota" che la stringa produce vibrando. La scala delle note, ad ognuna delle quali corrisponde una particella, è denominata spettro energetico della teoria. Questi primi modelli includevano sia stringhe aperte, con due punti terminali definiti, che stringhe chiuse, con gli estremi congiunti a formare un anello, o loop. I due tipi di stringa si comportano in maniera leggermente diversa, producendo due spettri. Non tutte le moderne teorie delle stringhe usano entrambi i tipi. Alcune comprendono solo tipologie chiuse: ultimamente infatti i teorici hanno abbandonato l'idea di stringa aperta, impostando i loro studi sulla tipologia di stringa ad anello.Ad ogni modo anche la teoria bosonica ha problemi. Fondamentalmente ha una peculiare instabilità, portando al decadimento dello spazio-tempo. In più, come il nome suggerisce, lo spettro di particelle contiene solo bosoni, particelle con spin intero come il fotone. I bosoni sono un ingrediente indispensabile nell'universo, ma non gli unici costituenti. Gli studi su come una teoria delle stringhe debba includere i fermioni nel suo spettro conducono alla supersimmetria, una relazione matematica tra bosoni e fermioni che è ora un settore di studio indipendente. Le teorie delle stringhe che includono vibrazioni fermioniche sono conosciute come teorie delle superstringhe; ne sono stati descritti parecchi tipi. Tra il 1984 e il 1986 i fisici compresero che la teoria delle stringhe avrebbe potuto descrivere tutte le particelle elementari e le loro interazioni, e considerarono la teoria delle stringhe come l'idea più promettente per arrivare a unificare la fisica. Questa prima rivoluzione delle superstringhe era iniziata nel 1984 con la scoperta dell'annullamento dell'anomalia nella teoria delle stringhe di tipo I da parte di Green e Schwarz. Si arrivò quindi a formulare ben 5 teorie delle stringhe, che cercavano appunto di spiegare la totalità delle regole che dirimono sulle dinamiche dell’universo. Poi arrivò nel 1995 il genio matematico di Ed Witten che alla Conferenza dei fisici teorici organizzata dalla University of Southern California decise di rendere quel particolare raduno a suo modo… memorabile. Come racconta lui stesso in numerose interviste successive, Witten ricercava qualcosa che “facesse la differenza” per la fisica quantistica in quello specifico momento storico. Si concentrò dunque sulle cinque teorie delle stringhe esistenti e decise di….eliminarne qualcuna. Fu così che, in una atmostera galvanizzata, il genio matematico di Baltimora stupì i fisici teorici colà convenuti proponendo alla loro attenzione una diversa, quanto spettacolare, prospettiva di osservazione delle teorie delle stringhe. Di fatto Ed Witten riuscì a dissipare i dubbi e le perplessità dei presenti e fu così che quel giorno tenne a battesimo la cosiddetta M-Teoria o
M-Theory. In realtà Ed Witten fece molto di più! Con l’unificazione delle cinque teorie già note, infatti, la stessa teoria delle stringhe, da un punto di vista strettamente tecnico, cessava di esistere in quanto tale e diventava semplicemente M-Theory. Una M-theory che non ha mai saputo chiarire il ruolo della M nel nome (alcuni speculano che tale consonante sia in realtà la W di Witten rovesciata, altri ritengono che voglia dire mistero, magia, matrix, madre, mostro, finanche madness, ovvero follia!), ma che in compenso ha risposto a molte delle altre domande fondamentali che gli string-theorists di lunga data si ponevano in quei giorni. Cos’è dunque la M-Theory? La M-Theory è semplicemente una diversa prospettiva di approccio alla teoria delle stringhe. Nello specifico matematico (della matematica formidabile utilizzata!), le equazioni di Witten hanno dimostrato che le cinque teorie delle stringhe esistenti erano in realtà solo cinque modi differenti di guardare alla stessa… faccenda. Insomma, per certi versi Witten ha validato i lavori dei teorici che lo avevano preceduto e ha dato nuova dignità e nuova energia alla speculazione fisica di cui si erano sempre occupati. Naturalmente la M-Theory portava seco anche delle conseguenze “tecniche” importanti e ben precise che giustificavano il cambiamento della prospettiva di visione proposto. Fino a quel momento, infatti, la multidimensionalità supportata dalle diverse teorie delle stringhe indicava in numero di 10 le dimensioni fisiche esistenti: una temporale, tre spaziali e 6 dimensioni extra piuttosto piccole e invisibili ai nostri sensi.
La M-Theory, invece, per poter “funzionare” al meglio necessitava di utilizzare 11 dimensioni: il genio di Witten ha quindi messo in campo una nuova dimensione extra mai considerata prima. C’è da chidersi però, ma se il nostro cervello non riesce neppure a visualizzarle da dove provengono queste dimensioni-altre? Ovviamente sono figlie della matematica utilizzata perché la logica di fondo racconta che le “stringhe” hanno bisogno di più di tre dimensioni spaziali per muoversi, per vibrare. Inutile spiegare che più dimensioni ci sono più libertà-di-movimento avranno le stringhe, più cose potranno… fare. Per esempio, la M-Theory dice che se collocata dentro questo straordinario contesto ad 11 dimensioni una stringa può accrescersi, allargarsi, fino a diventare una sorta di membrana, un cosiddetto brane che può ingrandirsi al punto da racchiudere in sé un intero universo. Le implicazioni di un simile ragionamento sono eccezionali, perché è dalla stessa cogitazione che deriva l’idea del multiverso, o detto più semplicemente di uno spazio multidimensionale esterno che contiene al suo interno infiniti universi ciascuno regolato da leggi fisiche proprie. Collegata a questo discorso è anche la nuova soluzione che offre la M-Theory ad un problema antico, ovvero quello della “debolezza” della forza di gravità rispetto alle altre forze conosciute in fisica. Detto in breve la motivazione fondamentale di questa debolezza sarebbe dovuta alla particolare forma-chiusa (simile per esempio ad un elastico di gomma), di alcune stringhe, chiamate gravitoni, le quali sono responsabili per la gravità e in quanto stringhe non aperte e non fissate alla membrana tridimensionale (come accade per le altre stringhe teorizzate dalla M-Theory), possono “sconfinare” negli altri universi del multiverso, proprio come le onde acustiche muovono da un qualsiasi campo dove avviene un qualsiasi scontro tra due o più oggetti fisici. Ne deriva che la gravità non sarebbe forza più-debole ma sarebbe forza uguale alle altre, semplicemente tale forza si presenta a noi, alla nostra realtà contingente, “diluita” nelle sue possibilità. Portando agli estremi una simile teorizzazione la gravità diventa infine una sorta di passepartout cosmico verso gli altri universi che non potremmo mai visitare…. Scienza? Fantascienza? M per madness e per follia? 
Di sicuro vi è che questi ragionamenti trovano formidabile conforto nella fenomenale logica interna di cui fa vanto l’unico strumento che ad oggi si è dimostrato valido quando si è tentato di comprendere come funziona il nostro mondo. Ovvero, dell’unico strumento che ad oggi si può considerare a buon diritto il linguaggio dell’universo: la matematica. Ecco spiegato perchè al momento considero la Teoria delle Superstringhe/M-teoria la principale teoria del tutto

martedì 12 novembre 2024

DAL SINTOMO AL SIMBOLO (MALATTIA E FOGLIETTI EMBRIONALI)

 

E' di primaria importanza  catalogare la malattia  sintomo per sintomo  secondo l'accezione simbolica che al processo della malattia da' Hamer  e quindi partire dai  foglietti embrionali. Anche su questa faccenda dei foglietti embrionali e il loro ruolo nella specificita' delle varie affezioni che colpiscono il corpo, l'opera di Hamer è ineccepibile:   gli embriologi tradizionali hanno suddiviso  lo sviluppo embrionale secondo i tre cosiddetti foglietti embrionali: l’endoderma, il mesoderma e l’ectoderma, dai quali derivano tutti gli organi ed ogni cellula del corpo. Per la precisione  la medicina ufficiale non si era mai interessata in modo particolare a questi foglietti embrionali,  nessuno ne aveva intuito la loro importanza e difatti anche nelle universita' ai corsi di medicina l'embriologia e' una materia complementare. Questa è la causa del perché nessuno era riuscito ad applicare un sistema alle cause del cancro, e non solo del cancro, ma di tutte le affezioni che ci colpiscono nel nostro essere in relazione con un mondo che ci impegna.

La 3^ legge di Hamer cioè "il sistema ontogenetico dei tumori e degli oncoequivalenti", classifica tutte le malattie secondo l’appartenenza ai foglietti embrionali, classificandole secondo la loro storia evolutiva o secondo i criteri dei vari foglietti embrionali. Si può costatare che le malattie che appartengono allo stesso foglietto embrionale presentano anche altre caratteristiche e particolarità comuni. Ad ognuno di questi foglietti embrionali appartiene una specifica zona del cervello, a causa dalla storia evolutiva, una particolare istologia, specifici microbi imparentati al foglietto embrionale e oltre a questo anche ogni cosiddetta malattia, meglio nominata programma speciale biologico sensato della natura (SBS), secondo un senso biologico comprensibile alla luce dei parametri della storia evolutiva.Le cellule o gli organi che si sono evoluti dal foglietto embrionale interno hanno i relè, cioè i punti di comando dai quali vengono diretti, nella parte più antica del cervello. Anche lì troviamo una locazione sistematica che inizia dorsalmente a destra con le malattie della bocca, della cavità naso-laringea e prosegue in senso antiorario seguendo il tratto digerente per finire con il sigma e la vescica. Dal punto di vista istologico, in queste zone, tutti i carcinomi sono adenocarcinomi senza eccezioni. Gli organi appartenenti a questo foglietto embrionale fanno in caso di cancro aumento cellulare con tumori compatti di tipo adenoidale, come per esempio nel fegato, nell’intestino, e nel polmone (a focolai rotondi).Tutte le cellule o gli organi che si sono sviluppati dal foglietto embrionale esterno hanno i loro relè nella corteccia cerebrale, la parte più giovane del nostro cervello. Tutti loro fanno in caso di cancro diminuzione di cellule sotto forma di ulcere o diminuzione funzionale al livello organico, come per esempio nel diabete o nella paralisi. Nel foglietto embrionale medio differenziamo tra un gruppo più antico ed uno più giovane. Le cellule o gli organi appartenenti al gruppo più antico del foglietto embrionale medio, hanno i loro relè nel cervelletto, cioè appartengono al cervello antico e creano anche loro in caso di cancro tumori compatti di tipo adenoidale nella fase di conflitto attivo, per esempio nel seno, nei melanomi, nei mesoteliomi del pericardio, della pleura, e del peritoneo.Le cellule o gli organi appartenenti al gruppo più giovane del foglietto embrionale medio, hanno i loro relè nella
sostanza bianca cerebrale e fanno, in caso di cancro, nella fase di conflitto attivo, necrosi o buchi nei tessuti, cioè diminuzione di cellule, per esempio nell’osso, nella milza, nel rene o nell’ovaio.La 4° legge di Hamer cioè "il sistema ontogenetico dei microbi", classifica i microbi secondo la loro appartenenza ai tre foglietti embrionali, in quanto ogni gruppo di organi correlato ad un dato foglietto embrionale si associa anche a microbi specifici per lo stesso foglietto embrionale. Insieme alla programmazione dei nostri organi da parte del nostro computer cervello sono stati programmati anche i nostri fedeli lavoratori specializzati: i microbi.
Questo comporta che i microbi più antichi: funghi e  micobatteri sono responsabili per l’endoderma, ed in parte per il

mesoderma del cervelletto, e in ogni caso solo per gli organi governati dal cervello antico, quelli più recenti, cioè i batteri, sono responsabili per il mesoderma e per tutti gli organi da esso formati, e che i microbi più giovani, cioè i virus, che in senso stretto non sono veri microbi, e quindi non veri e propri esseri viventi, sono responsabili esclusivamente per l’ectoderma o per gli organi governati dalla corteccia cerebrale.Essere "responsabile" vuol dire in questo contesto che ogni gruppo di microbi elabora solo un determinato gruppo di organi, che appartengono allo stesso foglietto embrionale, cioè si sono evoluti da esso. Forma un eccezione la "zona limitrofa" degli organi governati dal cervelletto mesodermale, che vengono elaborati sia (prevalentemente) dalle micosi e dai micobatteri ma anche (meno di frequente) dai batteri, che normalmente sono responsabili per gli organi governati dalla sostanza bianca cerebrale. Il momento, da quando possono attivarsi i microbi, non dipende da fattori esterni, come si era supposto finora, ma viene comandato esclusivamente dal nostro computer cervello. La 2° legge di Hamer, "la bifasicità di tutte le malattie in caso di soluzione del conflitto", dice che tutti i microbi, senza eccezioni, lavorano esclusivamente nella seconda fase, cioè nella fase di guarigione (fase pcl), iniziando con la soluzione del conflitto e terminando alla fine della fase pcl. La fase di guarigione è molto differente nei tre foglietti embrionali. Con l’inizio della fase pcl gli organi governati dal cervello antico demoliscono i loro tumori con l’aiuto dei microbi specializzati, mentre sempre dall’inizio della fase pcl, i buchi e le ulcere degli organi governati dal neoencefalo vengono riempiti con l’aiuto di virus e batteri comportando edemi. Tutti i microbi sono più o meno specializzati, non solo per quanto riguarda gli organi che devono riparare, ma anche riguardo al lor modo di lavorare Più si avanti nell’evoluzione filogenetica, più si sono evoluti e complicati i programmi del nostro cervello. Siamo arrivati dai programmi più antichi, arcaici del tronco encefalico, attraverso i già più complicati contenuti dei conflitti del cervelletto, passando per i programmi già abbastanza complicati della sostanza bianca cerebrale, fino ai contenuti dei conflitti corticali, che vengono governati dalla nostra corteccia cerebrale. Il famoso schok biologico (La DHS) comprende non solo lo schok conflittuale acuto e drammatico, che ci ha colto "sul piede sbagliato", ma nello stesso istante tutto è già programmato. In caso di una DHS, si forma un focolaio di Hamer (HH), una cosiddetta configurazione a bersaglio cerebrale, le zone organiche corrispondenti a questo HH reagiscono con un processo pertinente al foglietto embrionale cui appartengono: o con aumento di cellule o con diminuzione di cellule, buchi o ulcere (tumori scavati nella pelle o nella mucosa) o con un disturbo funzionale, nel caso dei cosiddetti oncoequivalenti. Tutto ciò che non è cancro è oncoequivalente, simile al cancro, e vengono così considerate tutte le cosiddette "malattie" della medicina, in quanto la nostra parola "malattia" mostra sempre solo o una fase di conflitto attivo o una fase di conflitto risolto. Anche dalla locazione degli HH possiamo riconoscere con esattezza di che tipo di contenuto biologico di conflitto si deve trattare. Dal cervelletto in poi diventa importante la lateralità per stabilire su quale lato del cervello il paziente lavora. Perciò vale per tutti i relè del cervelletto e dell’intero neoencefalo che la correlazione dal cervello all’organo è crociata. Nel tronco encefalico la lateralità non ha importanza. Ogni SBS contiene un senso biologico comprensibile alla luce dell’evoluzione che dipende pure dall’appartenenza al foglietto embrionale. Questo è molto importante se non addirittura una colonna portante per la comprensione dell’intera teoria di Hamer.  La soluzione dell’enigma del "perchè ci ammaliamo" stà nel prendere in considerazione l’appartenenza ai foglietti embrionali e la 
localizzazione specifica dei relè cerebrali per ogni organo. Così troviamo un vero e proprio ordine per tutti i cancri e gli oncoequivalenti, che erano ogni volta solo una singola fase del processo, e troviamo anche i sintomi e la correlazione con la fase complementare. Diciamo, che si potrebbe finalmente comprendere che la causa del processo di una malattia, che agisce all'unisono su tutti i livelli (psiche, cervello, organo) e possiamo costatare che, non tanto la natura, quanto la vita organica, ha sviluppato un sistema/processo, proprio per conservare se stessa nel suo relazionarsi con un mondo/natura che non sembra prenderci nella debita considerazione: Conviene, quindi prestare una particolare attenzione a questa nostra specificità di essere viventi in relazione ad un mondo che ci ignora e non ci conosce e dare la debita importanza appunto ai nostri foglietti embrionali, perchè, comincio proprio a pensare che alla fin fine, si trova lì la chiave di comprensione per i processi e le leggi biologiche del nostro organismo, come anche per la comprensione delle correlazioni biologiche necessarie tra l’organismo umano ed il mondo che ci ospita, ribadisco, non conoscendoci. Facciamo insomma in modo, perlomeno di conoscerci noi!

domenica 3 novembre 2024

ANNUNAKI e ETA' DELL'ORO

 

Ma tu ci credi a queste teorie alla Zacharia Stichin, anche alla Biglino dove si afferma che  l’origine dell’uomo va ricercata in un intervento genetico su di ominidi non ancora umani  da parte di esseri extraterrestri provenienti dal pianeta sconosciuto Nibiru, che arrivarono sulla Terra circa 500.000 anni fa per estrarre oro?  esseri che  Sitchin chiama Anunnaki e Biglino Elohim (non rilevanti le differenze)che abbisognavano di creare degli esseri moderatamente evoluti onde lavorare  nell’estrazione di quell’oro che  serviva loro. Moderatamente evoluti significava grosso modo quell’homo sapiens , ma non ancora in possesso di una coscienza che lo avrebbe messo in condizione di  una consapevolezza di se’, e di essere in situazione col suo ambiente, diciamo degli esseri  che possono benissimo rientrare nella
dizione di quella “mente bicamerale”  ipotesi formulata dallo psichiatra Julian Jaynes una cinquantina di anni fa , (per l’esattezza 48, ovvero 1976) quando appunto usci’ il suo libro “il crollo della mente bicamerale e l’origine della coscienza”. Secondo Sitchin, gli Anunnaki progettarono  geneticamente l'homo sapiens per creare umani  che lavorassero come loro schiavi, e in questo stato li lasciarono per decine, forse centinaia di migliaia di anni, finche’ loro gli ideatori e padroni furono costretti a lasciare la Terra, si ipotizza  quando i ghiacciai antartici si sciolsero, causando quel grande diluvio di cui e’ testimone l’arca di Noe’ che distrusse tutte le loro basi.  C’è una ulteriore complicazione e l’entrata di nuovi protagonisti in questa narrazione :  i cosidetti Nephilim, menzionati anche dalla Bibbia, che sarebbero stati una sorte di giganti, un po’ a meta’ tra angeli e demoni   che si presero la briga di continuare l’addestramento di schiavi umani, affinandone le capacita’ e  insegnando loro alcune grandi  tecniche tipo l’agricoltura e la pastorizia, ma qui le cose non tornano difatti  secondo Sitchin, gli Anunnaki avevano  costruito le piramidi e tutte le
altre strutture monumentali provenienti da tutto il mondo che gli antichi teorici astronauti ritengono così impossibili da costruire senza tecnologie altamente avanzate e avevano lasciato alle spalle l’homo sapiens ma non ancora provvisto di coscienza in quanto ancora legato ad uno stato di totale dipendenza dai suoi ideatori che ancora riuscivano a parlare alle loro menti tramite allucinazioni indotte da stress comportamentale (non sapere cosa fare in relazione a problematica del trovarsi in ambienti ostili o a fronte di situazioni inusitate : insomma lo scenario di Jaynes ). Quindi non si capisce bene la funzione di questi Nephilim, a meno che di volergli dare il connotato dei primi umani arrivati ad un affinamento del linguaggio metaforico della condensazione e quindi i primi rappresentanti di una struttura mentale differente, fondata sulla coscienza di se, quell’analogo–io di cui parla Jaynes. Questo potrebbe anche essere quell’apocalittico passaggio dall’eta’ dell’oro, ovvero del dominio degli dei, di durata indefinita, certamente multi millenaria, all’eta’ dell’argento o dei guerrieri, che ha invece una durata alquanto circoscrivile individuabile con l’acquisizione di una coscienza articolata sul linguaggio e ad esso successiva, un passaggio che avevo trattato in numerosi miei articoli.  In sostanza possiamo comunque sostenere che con Zacharia Stikin ed anche con gli altri sostenitori di teorie alternative al determinismo evolutivo di Darwin ed anche a quello di Lamarque   
siamo in presenza della  cosiddetta archeologia misteriosa o pseudoarcheologia, dove prende corpo una sorta di  "teoria degli antichi astronauti" come spiegazione dell'origine dell'uomo, ovvero extra terrestri  provenienti da un ipotetico pianeta del sistema solare presente nella mitologia babilonese chiamato Nibiru nei testi Sumeri, e Marduk in quelli babilonesi, e il cui periodo di rivoluzione è di circa 3600 anni, il che e’ abbastanza coincidente con le prime manifestazioni di una coscienza analogale fondata sul linguaggio articolato previ i meccanismi della metafora (condensazione ) e della metonimia (spostamento).  Va notato che sempre Sitchin non si perita di lanciarsi in vere e proprie ipotesi cosmologiche  afferma infatti  anche che in corrispondenza della fascia principale degli asteroidi del sistema solare, si sarebbe trovato anticamente un pianeta chei
Sumeri chiamavano 
Tiāmat (nome della principale divinità femminile del mare)  e che  dalla collisione tra questo pianeta e il pianeta Nibiru  (un evento di cui sarebbe prova una narrazione  in forma epica nel poema sumero-babilonese Enūma eliš,) sarebbe nata la Terra (in sumero, "Ki"), poi spinta nella sua attuale orbita da una successiva perturbazione gravitazionale di Nibiru e dall'attuale fascia degli asteroidi. Quindi non solo l’origine dell’uomo, ma anche l’origine del nostro pianeta e un po’ di tutto il sistema solare e’ alla base di questa fantasiosa teoria di Zacharia Stichin (molto meno ardito Mauro Biglino che si limita a dare una revisione non priva di interesse e originalita’ sulle tesi bibliche) . Insomma oltre alle credenze sugli extra terrestri come manipolatori ma anche creatori dell’uomo come lo conosciamo oggi le teorie di Stichin  ci portano a dover ritenere che la Terra e’ stata originata da un impatto tra due pianeti sconosciuti del sistema solare Tiamat e Nibiru (sconosciuti a noi, ma non alle antiche culture sumere e babilonesi) Tiamat sarebbe
stato dapprima colpito da una delle 7 lune di Nibiru, spezzandosi in due. Una di queste due porzioni sarebbe poi diventata la Terra con la sua 
Luna, e sarebbe stata spinta nell'attuale posizione da un altro impatto con una luna di Nibiru. In seguito l'altra metà, colpita da Nibiru stesso, avrebbe dato vita alla fascia degli asteroidi. I restanti detriti dell'impatto avrebbero dato origine alle comete. Nibiru sopravvisse ma danneggiato dall'ultima collisione, e con cinque lune. La collisione tra Tiamat e Nibiru avrebbe difatti influenzato, secondo Sitchin, anche la disposizione delle terre emerse. La presenza di un grande oceano che occupa metà del globo terrestre (l'Oceano Pacifico) sarebbe, secondo lui (tenendo poco conto del fenomeno della deriva dei continenti), spiegata dal fatto che l'acqua del pianeta Tiamat, si sarebbe concentrata in massima parte nella voragine dovuta alla collisione con la seconda luna di Nibiru. Alcuni scienziati hanno ipotizzato che l'abbondanza di acqua sia dovuta ad eventi esterni d'impatto, ma non ad un pianeta bensì alle comete; questa ipotesi è stata sostenuta dal fisico Fred Hoyle, padre della prima formulazione moderna della teoriadella nucleosintesi stellare, e uno dei più critici del 
Big Bang e della sintesi moderna dell'evoluzione, nonché uno dei primi sostenitori della teoria della panspermia, secondo cui le molecole della vita sarebbero giunte dallo spazio; Hoyle è ricordato anche esplicitamente nei libri di Sitchin, ma ovviamente questa origine extraterrestre della vita e dell'acqua è totalmente diversa dalla teoria paleoastronautica e dalla teoria di Nibiru. Secondo Sitchin, su Nibiru abitava una razza tecnologicamente avanzata di extraterrestri, presa a modello della manipolazione genetica sugli umanoidi della terra ed erano appunto gli Annunaki  (anche il dio biblico  fece l’uomo a sua immagine e somiglianza)  che scesero quindi sulla terra dopo  la collisione del loro pianeta con l’altro pianeta  per cercare  minerali e soprattutto oro, materiali   dei quali necessitavano per ricostituire la loro atmosfera  danneggiata e quindi ebbero bisogno di schiavi docili da adoperare come mano d’opera, da cui la creazioni di  Gli Anunnaki avrebbero creato geneticamente l'Homo Sapiens incrociando la loro razza con l'Homo erectus, tramite l'ingegneria genetica, con lo scopo di avere della manodopera. Sotto la guida degli Annunaki, gli uomini avrebbero fondato la civiltà nella famosa Mezzaluna fertile, ed anche in altri luoghi sotto la guida di  una casta di regnanti ibridi umano-alieno che avrebbero fatto da intermediari tra Extraterrestri e  gli schiavi. È interessante notare che per i Sumeri, il re non era un dio incarnato come per gli Egizi ma un mediatore tra uomini e dei, quindi, per una questione iconografica veniva rappresentato con attributi quali il gigantismo, come i nephilim della Bibbia. Dopo le teorie pseudo scientifiche e filogenetiche anche quelle decisamente fantascientifiche il nostro  Sitchin  non sembra proprio avere limiti  e sempre in un periodo compreso con il crollo della mente bicamerale e i primordi
di una coscienza , si parla  del 2024 a.C. in cui sarebbe scoppiata una 
guerra nucleare tra diverse fazioni Anunnaki (in particolare tra i fratelli Enki ed Enlil, e vi ritroviamo un qualcosa di similare nel poema indiano del Mahabaratta, quindi in una altra Regione del pianeta ) laddove  anche  la ricaduta radioattiva (delle bombe esplose sarebbe il "vento malvagio" che avrebbe distrutto non soltanto la città di Ur secondo quanto sarebbe raccontato nel Lamento di Ur, ma avrebbe avuto ripercussioni su quasi tutto il mondo conosciuto  causando moltissime vittime per avvelenamento da radiazioni e la fuga di molti Anunnaki. Oltre al Mahabaratta molte altre storie bibliche trovano  conferma in queste vicende come la distruzione di Sodoma e Gomorra e persino nelle ipotesi di crollo della mente bicamerale come allentamento del potere degli Annunaki sul cervello umano (fine del sistema delle allucinazioni auditive per innescare comportamenti di adattamento all’ambiente e messa in atto di una coscienza analogale  come abbiamo accennato un altro punto focale della teoria di Sitchin è il ruolo attribuito alle maggiori opere megalitiche sparse per il globo e a opere come la Grande Piramide, la Sfinge  di Giza che sarebbero state costruite dagli Anunnaki con varie funzioni, prevalentemente astronomiche, astrologiche e calendariali. Ci sono anche  siti, Machu Pichu e Bad-tibira, che
sarebbero stati centri di lavorazione dei metalli dato che anche le civilta'
mesoamericana e sudamericana sono derivate da quella sumera e accadica, e che le due divinità principali messicane e peruviane Quetzalcoatl e Viracocha (descritto dai miti amerindi come alto, di pelle chiara e con una lunga barba bionda o bianca, quindi caratteristiche europoidi) fossero due Anunnaki (Ningishzida e Ishkur) trasferitisi con alcuni Sumeri e Africani nel nuovo continente per sfruttare i giacimenti presenti, come quelli della valle dell'Urubamba.

ENTUSIASMO PER GLI DEI DELL'ETA' DELL'ORO

  La Techne' fu una  pratica di rappresentazione sempre piu’ raffinata - termine che nella accezione antica aveva pero’ un significato m...