Quello che si rende necessario e' una ri-assunzione di tutta una ridda di conoscenze intese come ulteriori possibilità da integrare, che richiamano il più volte citato “integrale sui cammini” del fisico quantista Richard Feynman, fino a pervenire ad un giudizio diametralmente opposto a quello vigente su tutto il pensiero di una destra che sempre piu' risulta essere la depositaria di un vero sapere ed una sorta di garanzia contro le menzogne e la mercificazione che hanno contraddistinto la cultura di sinistra da Hegel ad oggi: non solo quel Julius Evola, che e' una sorta di stella che traccia il cammino , ma Guenon, Spengler, Drieu de La Rochelle, Ernest Junger, Mircea Eliade, Karl Schmitt, Ezra Pound, etc. : ovvero una rivalutazione incondizionata, della coralità medioevale come summa di esperienze e la “Cattedrale bianca” di Le Corbusier, come integrale privilegiato sui cammini della vera conoscenza e una parallela critica feroce del movimento dell’Umanesimo e poi Rinascimento, infine Barocco, fino alla sua stracca e oramai normata ripetizione del Neo-classicismo come “reductio” dedotto dall’adozione di un codice imprecisato. Reductio a cosa? Riduzione come involuzione, ben evidenziato dalla Teoria delle Quattro età del mondo (una idea come abbiamo detto non certo del solo Evola) che contrariamente alla storiografia moderna individuano non un antico e indefinito passato di bruta animalità, ma piuttosto una vera e propria età dell’oro, con tratti talmente fantastici da apparire mitica, passata a livelli sempre inferiori fino a quello finale di una età detta del ferro che produce solo mercanti e servi Ecco giustappunto il mondo moderno di Evola in primis, ma con il pieno contorno e sugello di tutti autori citati e anche molti altri non citati che concorrono in soggettiva a tale nuova e antica concezione/conoscenza:.tutta questa serie di articoli dei miei blog vanno intesi come intento di pervenire a nuove modalità di apprensione (dico non a caso apprensione e non apprendimento, in quanto da intendersi nel doppio significato semantico del termine) Ho fatto cenno di una convergenza che si applicherebbe a quella prima età dell’oro nella tesi del libro di Julian Jaynes “il crollo della mente bicamerale e l’origine della coscienza” potrebbe identificare quella prima fumosa indistinta consistenza di tratti decisamente mitici quasi fantastici, addirittura in una diversa modalità del funzionamento del cervello umano, quasi a somiglianza di un esperimento di doppia fenditura della fisica quantistica, ma anche a diversi principi come quello di Indeterminazione di Heisenberg e di Complementarietà di Bohr, dove per spiegare alcuni fenomeni apparentemente impossibili bisogna far ricorso ad una diversa modalità di intendere tali fenomeni (particella o flusso? Essere o divenire?): nella fattispecie della indicazione di Jaynes : non la coscienza intesa come derivato del linguaggio articolato e quindi vincolata da meccanismi metaforici, di rassomiglianza tra una cosa non conosciuta e una conosciuta che opera da referente, ma piuttosto quella mente bicamerale di cui possiamo ravvisare ben poco e sempre solo per indizi metonimici , di trasferimento e non di condensazione un po’ come l’inconscio scoperto da Freud e perseguito solo da un esiguo numero di continuatori (Lacan, Mattè Blanco) che opera per simmetria, saltando il significato per ricercare significanti. Ma a questo punto gioca un altro contingentissimo fattore : la pressione indotta dall’attuale momento storico (secondo decennio del terzo millennio) che vede il mondo avviarsi quasi (sottolineo quasi) improvvisamente, con i meccanismi di controllo e paura indotta da una supposta pandemia, verso la conclusione ultima di un processo metastorico, identificabile drammaticamente nell’ultimo passaggio delle età del mondo , quello dell’età del ferro per la cultura occidentale, quello del Kali Yuga per la cultura orientale, in cui i “mercanti” concentratisi in pochissimi individui, una sorta di oligarchia elitaria di stampo però solo mercantile, sta cercando di ridurre la stragrande della popolazione mondiale allo stato ultimo di “servi” ; un processo appunto a rileggere Evola e compagnia, di carattere sopra storico e indiziario con tutta una serie di riscontri, di cui il più macroscopico risulta appunto quello della repentina fine della coralità medievale e l’apparire improvviso di un Umanesimo, per molti versi misterioso e come indotto artificialmente e volontariamente da parte di una cricca identificabile nei mercanti, sulla scena del mondo. Sottolinea Evola che la prima forma di apparire di tale Umanesimo, al di là degli schemi arbitrariamente sottratti al mondo antico è quella dell’individualismo, un individualismo però di tecnica e di merce, non certo di spirito e di tradizione come quello che era stato tentato proprio in età degli eroi nel periodo medioevale, ricorrendo ad una grande idea sovra individuale come l’Impero da personaggi come Carlo Magno, Federico II , i Re teutonici , la coralità delle esperienze stigmatizzata dalla Cattedrale e tradotti in costrutto conoscitivo dall’Alighieri nella suaDivina Commedia. Non nego che a questo punto v'è anche da considerare la misteriosa figura di Fulcanelli (come è noto nessuno è mai riuscito a verificare la sua identità e in tal senso si sono fatte le illazioni piu' esasperate: di certo siamo in presenza in pieno XX secolo di un autore di libri di alchimia il cui pseudonimo utilizzato è formato dall'unione delle parole Vulcano ed Helio, due elementi che rimandano ai fuochi alchemici) e il cui libro più famoso "Il mistero delle cattedrali" pone giusto l'accento su tale manufatto visto come coagulo di tutte le istanze di cultura altra, a carattere mistico/esoterico che risale appunto al Medioevo e che informa come ulteriore "cammino" anche il cammino iniziatico dell'alchimia, un ulteriore apporto verso la comprensione di un periodo storico, o diciamo che stiamo cercando di di storicizzare, ovvero la coralità medioevale in rapporto con una nuova modalità di presenza al mondo, fondata non sulla coralità , ma su di un individualismo che l'Umanesimo pone come costruzione di un nuovo “centro”, del tutto illusorio e come pretesa prevaricatrice di un IO che ricerca costruzioni veloci e di adattamento tramite opere di facoltà intellettuali che si traducono in prassi tramite “riductio” e scelte meramente tecniche e di convenienza, in sintesi una qualcosa che non appartiene più all’Essere, ma al divenire .”Da qui” dice ancora Evola “un radicale irrealismo, una radicale inorganicità in tutto cio’ che è moderno : all’interno come all’esterno , nulla ha più a che fare con la vita , tutto diviene costruzione. Si apre con l’Umanesimo e verrà sempre più rafforzato con il Rinascimento, con il Barocco e anche con il neoclassicismo, che apparentemente ne chiude il ciclo, un processo che aprirà la via a tutti i parossismi, a tutte le smanie innovatrici che sostituiscono allo Spirito l’immagine di uno spirito, alla Storia l’immagine di una storia , assumendo di volta in volta gli aspetti di uno degli scibiliin cui viene frammentata l’esperienza umana. La formula che dà credito a tale processo è quella di identificare il reale nel razionale e il razionale nel reale, una illazione del tutto arbitraria equanto mai lontana dalla veritàche costituisce la quintessenza dell’irrealismo del filosofo più falso, più pretestuoso che aveva riconosciuto in un volgare impostore, un uomo meschino e portato ai più biechi compromessi, un mercante con la pistola, l’incarnazione dello Spirito della Storia. Con questo tipo di individualismo che si autotitola “idealismo critico” ogni consapevolezza di un mondo diverso, un mondo dove alberga lo spirito del passato, della tradizione financo di un sopramondo, va perduta e resta ben intesa solo la visione materiale delle cose; tutto il mondo viene visto come esteriorità e come fenomeno, la realtà, una volta che per statuto è definita razionale, diviene sinonimo di materialità e la cosidetta scienza si appropria di tale concezione occupandosi solo di cose fisiche che alla fin fine si esauriscono in una costruzione che non è piu’ sintesi di intuizione , ma solo sforzo di facoltà materiali, sicche’ all’avvento di questo razionalismo che Hegel identificherà tout court come reale, fa seguito lo scientismo che segna fatalmente l’avvento della tecnica e della macchina che diviene il vero paradigma dell’età moderna : mercanti e tecnocrati preparano il passaggio alla triste età dei Servi. Ecco, in ultima analisi la grande paura personale che va prendendo sempre più piede in questa angosciosa epoca del terzo millennio, dopo 18 mesi di questa farsa che contro ogni raziocinio, contro ogni logica, contro ogni barlume di intelligenza e senso critico, sta affermandosi pel mondo intero: paura che la profezia delle Quattro Ere di Esiodo, dei cicli dello Yuga indiani, e di tutte le antiche culture, approfondita da grandi veri pensatori e non da ronzini della conoscenza tipo Hegel , Marx, Popper, si stia effettivamente realizzando sotto i nostri occhi. E’ un nefando procedere che come abbiamo avuto modo di constatare non parte da oggi e neppure dall’inizio di questo terribile millennio, parte da molto, molto più lontano : da Pasteur e i suoi microbi assassini e il patrocinio di Rockfeller ai farmaci e ai vaccini ? = più lontano! parafrasando il giochetto dell’infanzia : acqua, acqua; parte dall’idiota formula Hegeliana “ciò che è reale è razionale” e viceversa o magari da quello “spirito della storia” incarnato da un mediocre generale e gonfiato da mass media ante litteram? = acqua; parte dalla Rivoluzione francese e dai supposti propositi di eguaglianza? = ancora acqua; dallo scientismo e dal meccanicismo della Rivoluzione Industriale ? = fuochino . Oh cavolo! siamo al fuochino, ma il fuoco???, l’epicentro della crisi dove sta? Ancora più indietro… eh si sembra proprio che ci avviciniamo, ma dobbiamo retrocedere ancora , un secolo, due , tre, addirittura quattro e ci ritroviamo alle soglie di quel capovolgimento radicale di impostazione epocale segnato appunto dalla sopracitata fine della coralità medioevale a favore di un movimento definito Umanesimo fondato su di un atto arbitrario di scelta di un discutibilissimo codice (quello di un passato estraniato da ogni realtà e privo di qualsivoglia verifica come l’ordine cosidetto classico ) da adottare con urgenza e anche indifferenza ai vari aspetti di una realtà in rapido cambiamento . Torniamo così alla tesi di Manfredi Tafuri del Classicismo come risultato di uno spopolamento dovuto ad un fattore contingente esterno di grande impatto come la grande peste di metà del Trecento. Una tesi che fino a poco fa condividevo appieno anche io: ma attenzione!!! se vogliamo scottarci le dita nelle fiamme, per approfondire ancora un tantino e subito dopo ritrarle e trarre nuove considerazioni, dobbiamo ancora andare un tantino indietro . Proprio sicuri che tutto sia stato dovuto ad un fattore casuale ma anche naturale, sia pure con tutta una ridda di spiegazioni/interpretazioni (carestia, guerre, spopolamento delle campagne, inurbamento delle città, collasso del sistema igienico sanitario ) degli anni precedenti l’esplodere del morbo come una pestilenza? Fino a ieri, prima di questo ripresentarsi, dopo settecento anni, di una condizione molto similare, in effetti si: certo solo gli imbecilli o i collusi e servi delle lobbies medico/farmaceutiche hanno creduto e credono ancora ai pidocchi, alle pulci, ai topi, o anche ai pipistrelli o alle scimmie come causa del morbo . Claude Bernard ai primi dell’ottocento era stato chiaro e lapidario “il microbo è niente, il terreno è tutto, ma più della intelligenza e del sapere potè il danaro (non a caso siamo sempre nell’era del dominio dei mercanti) e così si trovano sempre sedicenti studiosi più accomodanti, di cui l’esempio più calzante, che li riassume tutti è proprio Louis Pasteur, per sconfessare ogni raziocinio, ogni ricerca sensata e imporre il diktat, quello che i finanziatori dei farmaci, dei vaccini, i vari Rockfeller, Rotschild, Carnegie, per arrivare anche ai nostri giorni con altri loro adepti Gates, Soros, Fauci, hanno bisogno per perseguire il loro mercimonio : un microbo colpevole. Ieri il batterio, il fungo, il micobatterio, il vibrone, dopo un po’ addirittura un qualcosa che non si può vedere, ma solo ipotizzare ed eleborare in vitro con scansioni computerizzate: il virus. Oggi però che siamo dentro alle fiamme, siamo altro che “al fuoco, al fuoco” qualche domandina viene da farsela : la rassomiglianza tra la società di metà del trecento e quella di oggi è piuttosto inquietante: due periodi di passaggio di epoche, per dirla con Evola , dall’eta’ degli eroi, che nel periodo medioevale avevano tentato di far ritorno se non proprio all’età dell’oro, perlomeno a quella dei guerrieri cioè l’eta’ d’argento, ovvero il Sacro Romano Impero, il ricorso alla sacralità, allo Spirito, alla tradizione, contro la mercificazione dell’età dei mercanti con il loro umanesimo mercantilista, quel falso individualismo e il prevalere di una mentalità bottegaia, il tutto avallato da opportuni strumenti tecnici come la prospettiva, al passaggio che tali mercanti, rappresentanti dell’età del bronzo, divenuti pochissimi (monopolio del capitalismo) cercano di imporre alla totalità della popolazione e quindi realizzando l’ultima delle ere quella del ferro ovvero “dei servi” Allora la mia domandina e’ la seguente : se oggi è quanto mai palese che il pretesto di un inesistente virus, con relativa diffusione di immotivata paura è utilizzato come una sorta di cavallo di Troia per far traghettare l’umanità allo stato di servi, non potrebbe essere che già settecento anni fa, gli antenati di quei pochissimi magnati tipo Rotschild, Rockfeller, che magari si chiamavano Medici, Chigi, ma che oggi come ieri tiravano le fila delle cose del mondo, abbiano pensato che potevano sfruttare aloro favore, una affezione che stava cominciando a diffondersi nelle città inurbate fino al collasso per causa di una precedente carestia che aveva spopolato le campagne? Attenzione la cronologia della epidemia del 1348 dice che solo la seconda ondata del morbo fu estremamente letale, non quella iniziale detta peste bubbonica che consisteva in pustole che si formavano sul corpo a somiglianza di una psoriasi e di una lebbra (tipiche affezioni dermatologiche dovute ad una stretta comunanza di corpi in ambienti ristetti e scarse condizioni igieniche ). I morti quelli veri, tra l’altro , secondo me, gonfiati in modo abnorme, si cominciarono ad avere solo quando la affezione dal derma cominciò a passare ai polmoni, alle vie aeree: questa e solo questa è “la peste nera” che provocò tante vittime: un qualcosa che somiglia tanto ad una polmonite curata tra l’altro malissimo, nel XIV secolo come d’altronde oggi nel XXI (un’altra considerazione i numeri sono sempre esageratissimi, chi dice venti milioni di morti, chi quaranta, ma più che ai numeri, sempre a somiglianza tra lo ieri e l’oggi e tutti i periodi intermedi con altre epidemie, (quella di Roma del 1528 a seguito del famoso Sacco dei Lanzichenecchi, quella del 1630 dopo la Guerra dei 30 anni, quella della cosidetta “spagnola” dopo la prima guerra mondiale) c’è sempre la curiosa tendenza all’iperbole ovvero a metafore non direttamente collegate ad un referente di riscontro, ma ad una esagerazione di carattere emozionale, spesso e volentieri solo verbale, e non corredata di alcun dato preciso, in grado di colpire veementemente l’opinione pubblica specie quella meno informata e più ignorante, quindi più impressionabile “ il mondo si è dimezzato” “la tal città si è ridotta di oltre la metà” “muoiono come cavallette””ci sono stati più morti in un anno, che tra tutti i reparti combattenti di ogni nazione belligerante nei 5 anni dell’intero conflitto (quest’ultima a proposito della Grande Guerra del 1914-18) “ Orbene vai a spiegare alle masse spaventate dalla diffusione del terrore mediatico di tipo sanitario che quando si fanno questo tipo di associazioni è sempre perché non si dispone di dati certi (o non se ne vuole disporre) , in relazione poi all’ultima iperbole che avanzerebbe pretese di tipo statistico ebbene basta soffermarsi un tantino su tali indici di riferimento per scoprire la magagna = ogni nazione belligerante avrà impiegato in reparti combattenti una media del 3%, massimo 4% della sua popolazione , moltiplica tale percentuale per gli anni di guerra, e il dato confrontalo con la mortalità di un solo anno, ma dell’intera popolazione di una data nazione , per di più provata da anni di guerra e quindi di disagio, malnutrizione, paura, preoccupazione, indigenza,etc. Ho fatto più volte cenno in questo e nei precedenti scritti su questo tema, al ricorso a parallelismi con il calcolo infinitesimale con limiti, derivate e integrali ottenuti anche con numeri immaginari (proiezioni di numeri negativi) ed anche a vari effetti e principi della fisica quantistica tipo entenglement, doppia fenditura, indeterminazione, complementarietà, relatività e soprattutto ad uno speciale “integrale” elaborato dal fisico Richard Feynman detto “integrale sui cammini” che definisce tutte le possibilità di percorso di una data particella o flusso, fatti passare per una doppia fenditura: ebbene nella riesamina delle vicissitudini di una pandemia, siamo grosso modo nella stessa situazione : può essere questo, ma può anche essere quello.L’integrale sui cammini che si può evincere in un calcolo a ritroso nel 1348, come in uno di oggi, riguarda la possibilità che tutto l’amba aradam sotteso ad una certa emergenza, strombazzata fino all’esasperazione, sia sotto sotto, un espediente con cui una classe dominante di pochi vuole accelerare un cambiamento indirizzandolo verso i propri interessi che sottendono nuove finalità. Non a caso la classe che sovraintende ai suddetti eventi, sia quella del 1348, per statuto quella denominata dei “mercanti” in settecento anni ovviamente evolutasi, da banchieri bottegai che tuttavia prestavano soldi a Re, Principi, Signoria, alle moderne lobbies industriali di oligopolio capitalista, digitali e ipertecnologiche a prevalenza di stampo medico/sanitario, in quanto più facilitate a servirsi della paura come metodo di convincimento da diffondere con i capitali oramai quasi inesauribili del loro mercimonio. Detto in parole povere, io credo che tutte le epidemie della storia, siano state in realtà sempre e solo un espediente delle classi dominanti per portare il mondo sui binari del loro interesse: l’umanesimo, il codice classico ieri, la “reductio” della norma e della tecnologia nei secoli successivi ed infine oggi la digitalizzazione della intera umanità, laddove l’invenzione di un morbo e di un contagio generalizzato, poggiante solo su iperboli indefinite, è finalizzato ad un “great reset” corrisponde in tutto e per tutto all'ultimo passaggio delle età del mondo, quello non più assimilabile ad un metallo puro, ma ad una lega come il ferro che non ha più alcun riferimento alla natura delle cose, ma solo ad un espediente di commistione dove ai pochi che tirano le fila (e che le hanno tirate diciamo perlomeno da settecento anni) si sottopongono le sterminate masse di una umanità informe oramai equiparata allo stato di “servi”
il nome è ripreso da un vecchio locale di Praga Solidni Nejistota dei primi tempi dopo la liberazione dal comunismo
sabato 29 giugno 2024
sabato 15 giugno 2024
I MICROZIMI DI BECHAMP
Di solito quando si pensa alla teoria dei germi si pone l'alternanza tra Bernard e Pasteur, il primo assertore della assoluta estraneita' dei microbi ai processi della malattia con la sua notissima formula “IL TERRENO È TUTTO, IL MICROBO È NULLA” il secondo fautore invece della nocivita' dei microbi da lui appunto denominati germi che tanto doveva incontrare il favore degli industriali del petrolio come Rockfeller che attendevano appunto una teoria a loro uso e consumo che gli consentisse di utilizzare la chimica derivata dal petrolio nella produzione di farmaci e vaccini, però ecco non dovremmo dimenticare Antoine Bechamp un altro grande scienziato del calibro di Bernard che fu particolarmente saccheggiato in molte sue ricerche e scoperte proprio dal cialtrone Pasteur sempre alla ricerca di un qualcosa che gli permettesse di arricchirsi. Ebbene Bechamp i dimostrò quanto fosse sbagliata la teoria dei germi del suo pseudo collega, il quale pero' avendo permesso l'incremento esponenziale dei profitti della Case Farmaceutiche e' l'unico che sia ancora seguito e osannato nella medicina cosidetta tradizonale . Ancora oggi La “scienza” medica e la biologia sono state tenute all’oscuro delle teorie di Béchamp per preservare gli interessi delle Big Pharma e la formula di Bernard ignorata sistematicamente; gia' difatti con la sua formula Bernard riteneva la teoria dei germi sostanzialmente errata, Béchamp non si limito' a formulare un enunciato, ma forni' precisi ragguagli sulla costituzione e funzione dei cosidetti germi osservando che i batteri non sono la causa, ma il risultato della patologia, poiche' provengono dai tessuti stessi . La sua venne detta TEORIA PLEOMORFICA ovvero della patologia cellulare in quanto individuava degli enzimi immortali normalmente presenti nella materia e quindi nei tessuti che chiamo' microzimi, i quali hanno la capacità di dare la vita o la morte, a seconda del terreno cellulare. Il microzima è un elemento che precede la vita cellulare, ed è alla base della vita essendo l'elemento tramite il quale si formano cellule, tessuti, organi, quindi i microzimi sono sia costruttori che distruttori delle cellule . È l’attività distruttiva del microzima a scatenare la malattia. Béchamp spiegò che se il corpo è in salute i microzimi funzionano in modo armonico, mentre in caso di malattia diventano patologici, causano cambiamenti nell’organismo, disorganizzazione dei tessuti e infine distruzione delle cellule. . I microbi, tutti i microbi, batteri, funghi, micobatteri, non pero' i virus della cui esistenza nessuno ha mai avuto la prova, sono trasformazioni di microzimi. La verita' e' che la medicina tradizionale ha seguito le orme di Abrahm Flexner, personaggio che non aveva nemmeno la laurea in medicina e che sposò ciecamente la teoria dei germi. Flexner si occupava di sistemi educativi e additò la pratica dei medici afro-americani, i quali non attenendosi alla teoria dei germi costituivano una minaccia per i bianchi; promosse quindi l’aderenza alla Teoria dei germi e tramite il suo "Flexner Report" del 1910, pubblicazione nella quale esaminava lo stato in cui versava la scuola americana e spiegava quale formazione avrebbero dovuto ricevere i dottori in medicina, ovvero sposare appieno una medicina chimica artificiale, di stretta derivazione dal petrolio così come l'ispiratore e finanziatore di tale protocollo, l'industriale appunto del petrolio, David Rockfeller, andava perseguendo per i suoi affari Prima di Flexner negli Stati Uniti i dottori erano liberi di scegliere quale teoria medica seguire prima di ottenere l’abilitazione, da Flexner in poi per diventare “medico” occorreva studiare e aderire alla “teoria dei germi”. Il MICROBIOMA “è quell’insieme di batteri, funghi e parassiti che si trovano in particolare nell’intestino, nella bocca, sulla pelle e nell’apparato genitale”, tale microbioma, con cui le cellule umane vivono in simbiosi, svolge funzioni cruciali per il corpo, dal metabolismo all’attività sull’asse intestino-cervello, dalla protezione diretta contro organismi patogeni alla regolazione del sistema immunitario. Béchamp dimostrò che l’aria è piena di organismi microscopici in grado di fermentare qualsiasi corpo o mezzo sul quale approdino, spiegò anche che la trasformazione chimica viene svolta da un fermento solubile prodotto dall’organismo, e che tale fermento è analogo ai succhi gastrici dello stomaco, per cui identificò la fermentazione con il processo digestivo. La conclusione più importante alla quale arrivò è che c’è un elemento micro-anatomico vitale e indipendente nelle cellule e nei fluidi di tutti gli organismi, che è per l’appunto il “microzima” o “piccolo fermento / fermentazione”. Gli diede il nome “microzima” perché ai suoi tempi il processo della fermentazione non era ancora compreso. Quindi i microzimi spesso diventano forme che definiamo “batteri”, e questi ultimi possono regredire tornando ad essere dei microzimi; anche i germi atmosferici sono microzimi , o meglio delle particolari evoluzioni che sono stati espulsi dall’organismo vegetale o animale che abitavano, a causa della morte di tale organismo (quindi morte di una pianta, di un animale o di una persona). Béchamp scoprì che i microzimi sopravvivono alla decomposizione dell'organismo che li ospitava e ne attuano la decomposizione, giustappunto trasformandosi in germi . Gli studi di Béchamp vennero ripresi e ampliati dal biologo e microscopista americano Raymond Rife e dal
Raymond Rife e il suo microscopio |
giovedì 6 giugno 2024
LO SPIRITO BOTTEGAIO E IL MARE
La colpa tutta la colpa dell'attuale degrado del mondo e' di quello spirito anglosassone, bottegaio per eccellenza che condensatosi in prassi politica nel XVI secolo con la Regina Elisabetta e una nazione l'Inghilterra, ha cominciato ad egemonizzare il mare e una volta costruito un vero e proprio impero marittimo e cioe’ fondato sull’elemento fluido, mobile per eccellenza, senza confini e senza quasi limite se non quello della sua assoluta predominanza, secondo la lucidissima analisi del piu' grande filosofo geo fisico dell'umanita' Carl Schmitt in saggi tipo "Terra e mare" e " il Nomos della terra" e si si e' spasmodicamente adoperata per espandere questo dominio a tutto il contesto continentale europeo. Diciamo che in tale azione non si sia servita di mezzi diretti, tipici di tutte le compagini nazionali europee del calibro di Francia, Prussia, Austria, Russia, ma piuttosto abbia adoperato l’arma della diplomazia con peculiarita’ pero’ di pronunciata spregiudicatezza, quando non addirittura di vero e proprio raggiro e inganni di diversa portata sempre al fine di seminare zizzania tra gli Stati continentali e indurli a farsi guerra tra loro. Diceva l’Imperatore Vespasiano in epoca ancora non tacciata di spirito bottegaia “pecunia non olet” ebbene l’Inghilterra ha aggiornato tale frase con l’accezione di scambio, anzi di valore di scambio del denaro per incrementare commerci, quindi concepire il mondo intero come un grande mercato, raggiungendolo in ogni angolo, in ogni piu’ nascosto anfratto grazie al potenziale di movimento del libero scambio marittimo. Attenzione, pero’ tale liberta’ del valore di scambio, su questo l’Inghilterra e’ sempre stata ben determinata, non si applica con equita’ su tutti gli Stati, ma in forza del dominio del mare e di una tecnologia sempre piu’ concepita a proprio favore, cosa che diverra’ preminente a seguito della cosidetta Rivoluzione Industriale fenomeno originariamente di chiara marca anglosassone, finisce per riguardare solo un Paese e cioe’ se stessa. V’e’ di piu’ : per operare al meglio con tale prassi e rimanere ancora piu’ nascosta, lo Stato, il potere reale, ma anche il governo, i diversi potentati che operano sempre sul lato economico, che si compiacciono di definirsi democratici non operano sempre direttamente, ma utilizzano il meccanismo delle sette, rifacendosi, per convenienza e utilitarismo ancora piu’ mascherati, ad un antico passato molto poco verificato, e cioe’ al leggendario tempio di Salomone e alla confraternita della libera muratoria - cioe’ le persone abilitate all’esercizio della professione di architetto (archè – techne’ = tecnica del principio) nella impersonificazione del mitico Hiram appunto il costruttore del tempio, ucciso da alcuni suoi allievi per carpigli il segreto del fare edificatorio. Il nome di “setta”si tramuta in quello di “Loggia” e la Massoneria (anche il nome e tutta la simbologia ad essa correlata richiamano la Libera Muratoria di Hiram e del tempio di Salomone ) diviene di fatto una sorta di braccio operativo dello Stato che assume sempre maggiore rilevanza fino a incanalre lei la direttivita’ della politica e della stessa Casa Regnante, sempre piu’ subordinate al potere economico e al principio del libero mercato, pero’ a senso univoco. Tramite la Massoneria, lo spirito marittimo dell’Inghilterra si fa sempre piu’ subdolo e tende a seminare zizzania tra gli stati continentali unicamente per conseguire vantaggi economici che alla fin fine vanno a coincidere con i propositi di dominio di tutta l’area europea. Come diceva Raleigh “chi domina il mare, domina il commercio del mondo e a chi domina il commercio del mondo, appartengono tutti i tesori del mondo e il mondo stesso” ecco questa potremmo definire la massima a mo’ di imperativo categorico della bottegaia Inghilterra e del suo braccio operativo: la Massoneria. Nell’ambito di quel seminare zizzania e provocare sempre piu’ scontri tra i popoli continentali, di certo grande piacere dovettero provare i nostri bottegai e loggisti con le guerre fratricide tra Austria e Prussia e l’emergere di nuovi effimeri campioni di quell’ancora non appannato del tutto carisma del prode guerriero come e’ il caso di Federico II di Prussia uno degli ultimi epigoni a essere qualificato dell’epigono di “grande”, ma ci sono altri ambiti che possono essere interpretati secondo canoni alquanto diversi da quelli ufficiali come quello ad esempio del “cui prodest” di una rivoluzione, ovvero un sovvertimento violento e improvviso di un certo “Statu quo “ la risposta e’ presto data : sempre a loro: bottegai e loggisti, gente che oramai antepone a tutto l’interesse economico, il denaro, il commercio, il mercato e ne ha fatto dei veri e propri parametri di misurazione della rilevanza della potenza di una intera civilta’ nel mondo. Cosi’ anche la cosidetta rivoluzione delle colonie americane di poco antecedente a quella in territorio europeo in Francia, denota quasi uno spirito di contro assicurazione che garantisca una entita’ territoriale ma con spirito non terricolo bensi’ talassico per scegliersi sempre una base operativa in grado di mantenere quella supremazia non territoriale, non militare, ma marittima e quindi continuare ad esercitare il potere commerciale. Non e’ quindi un caso che tutti i principali protagonisti della rivoluzione americana, sia dalla parte dei ribelli che da parte del governo inglese fossero dei conclamati massoni a cominciare da Washington ed anche dal famoso Marchese Lafayette, generale sia dell’esercito dei ribelli americani che successivamente della Francia rivoluzionaria. E lo stesso vale per tutti indiscriminatamente i protagonisti della rivoluzione in Francia: Lafayette, Marat, Danton, Robespierre. Saint Just, Barrat, Carnot, tutti framassoni a prescindere dalle idee politiche di destra o sinistra secondo la pseudo differenza che deve proprio al periodo della Rivoluzione la ben nota differenziazione nominalistica. Viene quindi da chiedersi, stante questa pronunciata presenza massone (anche la celeberrima presa della Bastiglia difatti fu guidata da drappelli guidati da noti massoni) se l’Inghilterra non ci abbia messo lo zampino sia nella sua preparazione che nella sua realizzazione, ovviamente l’Inghilterra tramite il suo braccio operativo della Massoneria che, proprio in virtu’ di questi due eventi che fanno seguito alla Rivoluzione Industriale, piu’ che un braccio abbia assunto il ruolo della mente. Si obiettera’ “ma come?” l’inghilterra nemica irriducibile di Napoleone, che addirittura sta dietro la rivoluzione francese? Suvvia….” Attenzione signori perche’ anche il Generale Napoleone Buonaparte fu originariamente affiliato alla Massoneria, anche per compiacere il suo piu’ indefesso padrino ovvero quel Paul Barras, che lo aveva favorito agli inizi della carriera a Tolone promuovendolo da capitano a Generale e quale membro piu’ influente del Direttorio non solo nominato qualche anno dopo comandante dell’armata d’italia, ma gonfiate in maniera abnorme le sue battaglie, era stato il vero creatore del mito del nuovo genio militare. Solo che Napoleone una volta raggiunte le inusitate e insperate vette della sua, diciamo un po’ fortuna, un po’ opportunismo, indubbiamente una certa scaltrezza, come aveva prontamente scaricato Barras, così aveva preso le distanze dalla massoneria e quindi anche dagli inglesi che anzi erano divenuti i suoi peggiori nemici. E’ successo spesso nella storia, che personaggi partiti da un certo contesto, lo abbiano poi abbandonato ed anzi si siano rivelati i piu’ strenui avversari di tale loro contesto: così ad esempio il principe Eugenio di Savoia che aveva chiesto un incarico da Generale a Luigi XIV e non avendolo ottenuto era divenuto il suo grande nemico, prendendosi anche la soddisfazione di sconfiggerne spesso i suoi eserciti , così Benito Mussolini che partito da socialista massimalista e barricadiero era divenuto il Duce del fascismo e quindi il persecutore di tutta la sinistra, così perfino John Fitzgerald Kennedy dal pieno appoggio della mafia anche per la sua elezione, si era talmente emancipato da tale influenza, che per impedirne ulteriori ritorsioni la grande mafia statunitense (Carlos Marcello, Santo Trafficante, Sam Giancana, etc.) si era vista costretta a ucciderlo. La massoneria, e dietro di essa l’intero Paese dell’Inghilterra sempre piu’ asservito in ogni sua manifestazione al dio denaro, al commercio, al mercato e quindi all’elemento mare, entrambi sempre dietro ai disordini, alle sommosse, ad ogni piu’ piccolo turbamento dello “statu quo” di ogni singolo paese dell’europa continentale: Austria, nei suoi diversi domini, ma anche nel cuore della sua capitale, Regno delle Due Sicilie, financo nell’insignificante Regno di Sardegna, stimolando con tanto di generosi finanziamenti da parte di uno della piu’ potente famiglia massone i Rotschild, a intervenire a favore degli insorti di Milano e dichiarare guerra all’Austria. Lo si sara’ capito, siamo nel turbolento 1848, le feste per i bottegai cominciano in Sicilia nel gennaio e continuano per tutto l’anno a Milano, a Brescia, a Praga, a Budapest e come si e’ detto, nella stessa capitale dell’Impero Asburgico Vienna, con strascichi anche nell’anno successivo. Strascichi che per fortuna sono stati tutti ricomposti e le rivolte tutte sedate. Sembra una sconfitta per le forze di mare ovvero i bottegai e i loro garzoni, pero’ sono riuscite nel colpo piu’ grosso e piu’ saturo di implicazioni : l’ allontanamento del principe di Metternich, il garante di trenta e piu’ anni di pace e di tutta terricola, senza bisogno di andare a ricercare astrusi mercati e un commercio che in verita’ alimenta piu’ che altro se stesso. E’ vero che il grande statista era alquanto invecchiato (75 anni) ma la sua perdita, si fara’ inesorabilmente sentire di li’ a poco, quando contando sulla pochezza dei successori di Metternich e sulla giovane eta’ e quindi inesperienza del nuovo imperatore Franz Joseph (diciott’anni al momento dell’ascesa al trono nel dicembre 1848), ancora una volta Inghilterra e Massoneria erano riuscite a seminare zizzania tra i Paesieuropei convincendo il borioso nipote di Napoleone, Luigi Napoleone autonominatosi anche lui imperatore, a impegnarsi in guerra contro Turchia e Russia per il possesso della Crimea e finendo anche per coinvolgere l’altrettanto velleitario Regno di Sardegna tramite il proprio Capo del Governo il Conte Camillo Benso di Cavour ovviamente fra massone anche lui e particolarmente asservito alla casa Rotschild, con la promessa di favorirne le ambizioni di sottrarre all'Austria il possesso dei territori dell'alta Italia Lombardia e Veneto. La accennata inesperienza del giovane Imperatore austriaco, tra l’altro, proprio nel periodo piu’ acuto del conflitto per la Crimea, infiammato dalla passione di un romantico amore (per la famosa Sissi), e la assoluta incapacita’ dei governanti imperiali, portera’ anche l’Austria dalla parte di Inghilterra, Francia e Piemonte finendo per mettersi contro l’altro grande impero di terra del continente difatti lo Zar di Russia infuriato per il mancato appoggio dell’Austria, che lui non aveva mancato di dare nel ’49 contro i ribelli Ungheresi, passera’ inesorabilmente dalla parte delle potenze succubi dell’Inghilterra e questo non solo non aiutando l’Austria contro Francia e Piemonte nella successiva guerra del ’59, ma mantenendo tale antistorica posizione ancora nel 1914 nella apocalisse della Grande Guerra. Come si vede la bottegaia Inghilterra e la sua emanazione piu' informante la Massoneria, sono state la zizzania d'Europa e con un'ottica un tantino piu' allungata la disgrazia dell'intero pianeta che si e' trovato irretito in una spirale di violenza e mercimonio che ancora oggi ne costituiscono come una ragnatela. .
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