Piu che con la malattia ebbi a che fare con l'idea di malattia nell'ottobre del 1959 - una tubercolosi nosologicamente non accreditata, ma fortemente e drammaticamente vissuta in una manciata di crucialissimi mesi, fino ad una improvvisa sparizione dei sintomi ansiogeni nell'estate del 1960 in un contesto molto accattivante (lo scenario svizzero tra il lacustre e il montano di Interlaken, e la presenza con intervento di un coltissimo e riveritissimo vecchio professore di Zurigo occasionale ospite dell'albergo dove anche io mi ero ritrovato). In sostanza una piccola "Montagna incantata" doveva disvelare l'idea di malattia che e' in sostanza la paura che si presenta in una accezione mascherata e in qualche maniera, simbolica : paura di malattia e malattia di paura fanno irruzione nella nostra vita quando un certo vissuto assume una rilevanza preponderante e in genere non si sa come risolverlo, come gestirlo, come affrontalo... diciamo quindi che siamo messi all'angolo ed ecco che il disagio, l'insoddisfazione e ...si ...la paura, si convertono in malattia, si attiva cioè un programma biologico speciale, così lo ha denominato Rick Geerd Hamer (SBS) - L'abbreviazione SBS deriva dal tedesco “Sinnvolles Biologisches Sonder programm” (programma speciale biologico significativo). - che in sostanza si traduce in una conversione di tutto il nostro essere atto a metterci nelle migliori condizioni per farci superare il nostro problema o conflitto. In che modo questo Programma Biologico Speciale (SBS) ci mette nelle condizioni per superare il nostro disagio, conflitto, trauma o problema vitale? Semplicemente cambiando o alterando la struttura dei nostri organi e tessuti, potenziando il nostro corpo, migliorando o adeguando alla nuova situazione la funzione dei nostri organi e tessuti. La malattia quindi è un programma che si attiva per permetterci di superare - alterando o potenziando i tessuti del nostro corpo - un ostacolo o un problema della nostra vita che noi non sappiamo come affrontare o risolvere, verso il quale non troviamo soluzioni, vie d'uscita, ecc. si evince pertanto che per la Natura la malattia è un BENE, una cosa altamente positiva, una cosa utile alla nostra sopravvivenza. Chiamare quindi la malattia "mala" è un non senso dal punto di vista della Natura, è un travisare i messaggi della Natura, la quale ha escogitato la malattia soltanto per adattarsi al meglio alle pressione dell'ambiente e del contesto nel quale siamo immersi . Lo stesso si puo' dire della paura, i cui meccanismi sono anch'essi per ingenerare uno stato di all'erta , atto a proteggerci dai continui pericoli cui la nostra vita si trova a che fare. Diciamo che come un pò tutto nella vita e' una questione di gradualita' : una certa dose di paura, una certa dose di messa all'erta del nostro corpo per fronteggiare una emergenza vanno bene, di piu' cominciano a diventare un problema e allora si parla di patologia. In verita' la differenziazione tra psiche, cervello e corpo è del tutto arbitraria, perche' sono una cosa sola, e questo non e' stato Hamer a dirlo per primo, prima di lui lo hanno detto moltissime persone : medici (pochini per la verita' Ippocrate, Jung, Groddeck, Reich) tanti tantissimi letterati, filosofi, artisti e anche parecchio tempo fa ) Dante Alighieri, Shakespeare, Cervantes, Melville, Poe, Nietzsche, Schopenauer, Lacan, Evola, Heidegger). Vediamo di stabilire con ordine e sistematicita' come Hamer ha individuato i criteri di svolgimento di una canonica malattia o come giustamente l'ha denominato lui e noi cercheremo di seguirne le indicazioni : Ogni malattia che converra' denominareProgramma Speciale Biologico Significativo (SBS) ha origine da una DHS (Sindrome di Dirk Hamer, che giustappunto Hamer diede tale nome dal trauma dell'uccisione di suo figlio da parte del principe Vittorio Emanuele di Savoia nell'agosto del 1978, eziologico in merito alle scoperte avvenute successivamente ), che è uno shock conflittuale inaspettato, molto acuto e isolante che si verifica contemporaneamente nella psiche, nel cervello, e sull'organo corrispondente Il contenuto del conflitto determina quale organo del corpo sarà colpito e da quale area del cervello sarà controllato il SBS (Programma Biologico Speciale Significativo). Ogni SBS funziona in modo sincrono a livello della psiche, del cervello e dell'organo.Nell'ottica della teoria Hameriana supportata da 5 Leggi Biologiche una DHS è un evento emotivamente angosciante che non potevamo prevedere e per il quale non eravamo preparati.Da un punto di vista biologico e' un "evento “inaspettato” il che significa che l'individuo e' stato colto impreparato da un evento e che la situazione potrebbe essere dannosa per colui che è stato colto alla sprovvista., e quindi al fine di sostenere l'organismo durante la crisi imprevista, originata dal conflitto, viene immediatamente attivato un Programma Speciale Biologico Significativo in stand-by proprio per quel conflitto. Il significato di questo significativo programma biologico della Natura è quello di migliorare la funzione dell'organo in modo che l'individuo si venga a trovare in una posizione migliore per gestire ed eventualmente risolvere il conflitto. Poiché la DHS si verifica contemporaneamente nella psiche, nel cervello e sull'organo corrispondente, nella teoria di Hamer non si parla di conflitti psicologici o di stress, ma di specifici e circostanziati conflitti biologici, che hanno giustappunto nel corpo anzi nell'ofrgano del corpo lo schermo riflettente l'essenza del conflitto così avremo che gli organi del canale alimentare si riferiscono a “conflitti del boccone” (non poter prendere, deglutire, digerire o eliminare un boccone), l'utero e la prostata ai conflitti di procreazione, la pelle ai conflitti di separazione, le ossa ai conflitti di adattamento, i polmoni a conflitti correlati ad un eccesso di paura (che non a caso spezza il fiato) Anche gli animali subiscono conflitti biologici in termini reali, ad esempio, quando vengono attaccati da un avversario, quando perdono il nido o il territorio, o quando vengono separati da un compagno o da una prole. È proprio questa esperienza di conflitto biologico che ci connette con tutta la vita naturale dell'intero pianeta. Va notato che gli esseri umani essendo animali in grado di elaborare pensieri simbolici, sono gli unici in grado di vivere i conflitti biologici anche in senso figurato. Per noi, un conflitto di attacco può essere provocato da un'osservazione offensiva, un conflitto di perdita territoriale con una mossa indesiderata, un conflitto di fame attraverso la perdita di reddito, un conflitto sessuale quando il nostro partner si "accoppia" con qualcun altro, un conflitto di svalutazione a causa di abusi o un conflitto di paura della morte per lo shock di una diagnosi di cancro. È l'"organo", per così dire, che riconosce intrinsecamente i pericoli. Proprio nel caso di una DHS, la psiche associa all'evento uno specifico tema di conflitto biologico come “rabbia nel territorio”, “preoccupazioni nel nido”, “abbandono dal branco”, “separazione dal compagno”, “perdita di un figlio”, e così via. Questa associazione avviene in una frazione di secondo e interamente a livello subliminale, pertanto, è la lettura inconscia e la valutazione soggettiva della situazione conflittuale che determina quale Programma Speciale Biologico sarà attivato. Tuttavia, il modo esatto in cui la mente subconscia ha percepito il particolare conflitto viene rivelato solo quando sorgono i sintomi fisici. Il fatto che una persona abbia mal di gola, raffreddore, diarrea, sviluppi una condizione della pelle o un certo cancro dipende quindi da come è stato vissuto il conflitto quando si è verificato la DHS. Va da sé che le nostre esperienze passate, i nostri condizionamenti sociali e culturali, i nostri valori, le nostre credenze, le nostre conoscenze, le nostre aspettative, le nostre vulnerabilità, le nostre paure e altri fattori contribuiscono notevolmente alla percezione di una situazione conflittuale. Gli aspetti psicologici possono indubbiamente creare una predisposizione per un conflitto biologico.Tuttavia, indipendentemente da una DHS, non sono in grado di attivare un Programma Speciale Biologico, perché, come altre specie, noi umani rispondiamo a un disagio imprevisto biologicamente piuttosto che intellettualmente o a livello esclusivamente psicologico. Quando si verifica la DHS, il conflitto viene registrato su tutti e tre i livelli contemporaneamente. Al momento della DHS, lo shock conflittuale colpisce un'area specifica e predeterminata del cervello. Su una TAC cerebrale (tomografia computerizzata cerebrale) l'impatto è visibile come un insieme di anelli concentrici affilati o come un semicerchio, a seconda della posizione: una tale configurazione ad anello è chiamato FOCOLAIO DI HAMER o HH (dal tedesco: Hamerscher H ERD).Il termine fu originariamente coniato dagli oppositori del Dr. Hamer, che chiamarono beffardamente queste strutture "Focolai di Hamer". La posizione di tale focolaio è determinata sia dalla natura che dall'intensita' del conflitto.Prima che Hamer scoprisse queste strutture ad anello nel cervello, i radiologi le ignoravano come artefatti creati da un problema tecnico nella macchina, ma nel 1989, Siemens, un produttore di apparecchiature per tomografia computerizzata, ha certificato che questi anelli bersaglio non possono essere artefatti, perché anche quando la tomografia viene ripetuta e presa da diverse angolazioni, la stessa configurazione appare sempre nella stessa posizione. Inoltre, nel corso di un SBS il Focolaio di Hamer cambia da una configurazione ad anello appuntito (fase conflittuale attiva) a una struttura ad anello edematosa (in fase riparatrice ).Un'analisi approfondita della scansione cerebrale consente di trarre conclusioni affidabili sulla natura della DHS, sull'intensità del conflitto, quale organo è interessato, se l'SBS è in fase di conflitto attivo o in fase di guarigione e quali sintomi di guarigione ci si devono aspettare una volta che il conflitto è stato risolto. I Focolai di Hamer (potremmo anche chiamarli “marcatori di conflitto”) sono la prova esatta che la psiche comunica con tutti gli organi del corpo attraverso il cervello come la stazione di controllo da cui vengono coordinati i Programmi Speciali Biologici Significativi. Nel tronco cerebrale, i centri di controllo degli organi del canale intestinale e dei suoi discendenti sono disposti in un ordine a forma di anello, a partire dall'emisfero destro con i relè cerebrali della bocca e della faringe, alveoli polmonari, esofago, stomaco, parenchima epatico, pancreas ghiandola, duodeno, intestino tenue, proseguendo in senso antiorario con i relè cerebrali dell'appendice, cieco, colon, retto e vescica sul lato sinistro del tronco cerebrale.Il cervelletto, a fianco del tronco cerebrale, controlla le “pelli” (pelle corium, pleura, peritoneo, pericardio) che proteggono il corpo e gli organi vitali oltre che le ghiandole mammarie.Nel midollo cerebrale, i relè cerebrali del cranio, delle braccia, delle spalle, delle vertebre (colonna vertebrale), del bacino, dell'anca, delle ginocchia e dei piedi sono disposti ordinatamente dalla testa ai piedi.La corteccia cerebrale è divisa in: corteccia sensoriale premotoria (frontale: dotti tiroidei, dotti faringei)corteccia motoria (muscoli striati; muscoli laringei, muscoli bronchiali)corteccia sensoriale (pelle, laringe, bronchi)corteccia post-sensoriale (periosteo, arterie coronarie, vene coronariche, cervice uterina, mucosa superficiale del retto, stomaco (piccola curvatura), dotti biliari, colecisti, dotti pancreatici, pelvi renale, ureteri, vescica e uretra) corteccia visiva (retina, corpo vitreo)Questa interazione significativa tra la psiche, il cervello e il corpo esiste da milioni di anni. Originariamente, questi programmi di sopravvivenza biologica erano diretti dal "cervello d'organo" (le piante possiedono ancora un tale cervello d'organo, soffrono conflitti biologici, ad esempio, attraverso l'esposizione alle piogge acide). Con la crescente complessità delle forme di vita, tuttavia, si è sviluppato un "cervello capo" (il controllore principale) da cui ogni Programma Speciale Biologico è coordinato.Il trasferimento dal "cervello dell'organo" al "cervello della testa" spiega perché, in linea con il ragionamento evolutivo, i centri di controllo nel cervello sono disposti nello stesso ordine degli organi del corpo. Le cellule del corpo umano sono quasi il "cervello primordiale" con i nuclei cellulari come i microcomputer controllati dal cervello principale come stazione domestica di supervisione. Il cervello principale e il "cervello" cellulare sono collegati a livello neurale. Con l'impatto del conflitto nel relè cerebrale correlato, la DHS viene immediatamente comunicata all'organo corrispondente e viene messo in moto il Programma Speciale Biologico. Nell'applicazione pratica della teoria è della massima importanza accertare la manualità biologica di una persona, perché la manualità determina se il conflitto impatta sul lato destro o sinistro del cervello e se un sintomo (eruzione cutanea, debolezza muscolare, dolore reumatico, cancro al seno) si verifica sul lato destro o sinistro del corpo, tenendo conto della correlazione dal cervello all'organo (la relazione cervello-organo è sempre inequivocabile) . La manualità biologica è stabilita al momento della prima divisione cellulare dopo il concepimento, questo è il motivo per cui con gemelli identici uno è biologicamente destrimane e uno è mancino. Inoltre, i lati destro e sinistro del corpo vengono assegnati a madre / figlio o al partner (vedi conflitto di preoccupazione per il nido, i conflitti di separazione, i conflitti di udito, i conflitti d'attacco, i conflitti di auto-svalutazione).Un partner include il coniuge, i fratelli, i parenti, i colleghi, i partner commerciali, i vicini, i compagni di scuola, gli amici o i nemici di una persona. Per un uomo suo figlio è associato al suo lato materno/figlio quando sta crescendo il bambino o quando i sentimenti del padre sono molto forti, altrimenti il bambino è considerato un partner. Per un bambino, suo padre è il primo "compagno". Allo stesso modo, la madre può essere percepita come partner quando il bambino è cresciuto con i nonni o quando il rapporto madre-figlio si è deteriorato. Se un adulto si prende cura di un padre malato come un bambino, molto probabilmente il padre è associato al lato madre/figlio. Un animale domestico può essere percepito come un bambino o come un amico (compagno). Un conflitto evocato da un partner, ad esempio un conflitto di separazione, è legato alla madre se la mente subconscia stabilisce una connessione con la madre. Ciò che alla fine conta è con chi è associato il conflitto al momento della DHS (confrontare con conflitti localizzati). Una persona destrimane risponde a un conflitto con la madre o il bambino con la parte sinistra del corpo e a un conflitto con un partner con la parte destra. Con i mancini è invertito.
il nome è ripreso da un vecchio locale di Praga Solidni Nejistota dei primi tempi dopo la liberazione dal comunismo
domenica 21 maggio 2023
lunedì 1 maggio 2023
UNA ORIGINE DELL'INCONSCIO
Una origine dell’inconscio!? proprio in parallelo e in concomitanza con l’origine della coscienza! nessuno, nè Freud e neppure Jaynes lo ha preso in considerazione, eppure pensiamoci un pò sopra: se la comparsa dell’analogo-io, ovvero una evoluzione della specializzazione delle commissure cerebrali dell’emisfero sinistro ha consentito all’uomo di porre se’ stesso in relazione agli eventi, narratizzare cioè la sua presenza senza bisogno di attendere la voce che gli dicesse come comportarsi e sbrogliarsela da solo, non era certo plausibile che tutta la corrispondente parte dell’emisfero destro, quella che fino a poco prima era deputata appunto alle voci allucinatorie selezionate previa la somma delle esperienze e una ottimizzazione dei comportamenti più adattivi alla bisogna, si ritirasse così, in un mutismo senza alcuna funzione; la prima parte dell’istanza contenuta in quella originario archetipo/cambiamento, l’apparizione stessa della vita in un ambiente inanimato e totalmente indifferente, era stata assolta grazie proprio a quella stretta collaborazione tra linguaggio articolato fondato sulla condensazione di un significato ovvero la metafora, e in correlazione di un linguaggio allucinatorio prescrittivo, fondato invece sul continuo trascinamento di prescrizioni, quindi sulla metonimia, con compositi meccanismi di innesto proprio sul contesto di tale ambiente da piegare all’ adattamento, ma ricordiamo che l’anelito contenuto dall’apparire della vita non era limitato al semplice mantenimento di uno status quo: questo una volta raggiunta una evoluzione che consentisse all’uomo di camminare con le proprie gambe, ora lasciava aperta tutta la seconda istanza, quella dell’anelito al ritorno da dove era venuta, cioè il “de-sidera”. Che cosa è il desiderio? il fior fiore dei maggiori pensatori di ogni tempo hanno sempre cercato di dare una riposta a tale quesito, la più plausibile l’ha data lui il solito Freud e anche nominalmente è al di là del piacere contestuale, che lui stesso in una precedente formulazione teorica aveva elevato a principio. Però a rigore, se per la coscienza possiamo parlare di una origine caratterizzata da quel particolare analogo che non si appunta più su cose esterne all’individuo, ma dentro di sè e ne narratizza il suo essere in situazione, per quella parte che ne forniva voci allucinatorie e prescrittive, si tratta non di una condensazione dall’esterno all’interno, ma bensì pur sempre di un trascinamento di significato, che dopo aver esaurito tutte le sue possibilità di cooperazione con la parte della mente deputata all’adattamento all’ambiente, ora torna indietro, come la sonda del Voyager nel film Star Treck, alla ricerca di dov’è venuta e cioè quel “de-sidera” che informa il desiderio. Possiamo quindi ragionevolmente sostenere che più di una origine si tratta di un anelito di ritorno, un recupero, una coazione a ripetere, che assume tutte le forme che il linguaggio articolato, il nominare le cose, non è assolutamente in grado di coprire, quindi diciamo che è una ristrutturazione, un restauro, proprio come un antico monumento, le cui parti nel corso del tempo si sono piegate ad accogliere altre funzioni, perdendo quella sua precipua ( un antico tempio adibito ad abitazione, l’oro della cupola del Pantheon per il baldacchino di San Pietro, etc) di quella parte che per lungo tempo si è piegata ad altre funzioni, ora con il procedere ed anche l’esaurirsi della sua funzione di aiuto, fa ritorno alla sua specifica essenza: occuparsi del desiderio, senza gli orpelli dell’adattamento all’ambiente più o meno ostile. Ma il desiderio non è un qualcosa che la coscienza può spassionatamente contemplare, per essere veramente de-siderio non deve avere gli imbrigliamenti della necessità, non può soggiacere nè alla logica della coscienza, nè agli stessi meccanismi del parlato, i suoi strumenti sono imprevedibili, fuori di ogni schema e hanno come referente tutto l’organico mente/corpo dell’unità biologica uomo; il desiderio sfugge ad ogni catalogazione, non si piega ad alcuna necessità, è del tutto casuale ed è sempre di difficile comprensione per la parte cosciente del cervello allocata nell’emisfero sinistro, essendo completamente allocata nella parte destra, e alla quale, come è stato fatto cenno, è stata data, non troppo tempo fa, la denominazione di incoscio, è , riflettiamoci un po’, molto molto simile a quell’Eta’ dell’oro, dove non vi è neppure un chiaro distinguo tra uomini e dei, e su tale rapporto ci si può mettere di tutto: la fantasia, la necessità, lo stress, il desiderio. Un tempo primordiale era un tutt’uno e non era dato distinguere neppure se alla voce allucinatoria e prescrittiva corrispondesse una immagine, ma ora che l’uomo è pervenuto alla coscienza, e alla suddivisione ben marcata di un diverso funzionamento degli emisferi cerebrali, l’inconscio non è tutto desiderio, così come il desiderio non è tutto inconscio, ma solo una metà, la metà che trova luogo in un solo emisfero cerebrale, quello destro, e che rappresenta la parte di essenza contenuta all’atto del turbamento vita, (la cometa, il frammento di spirale, l’energia primordiale) la parte di “nostos”, di ritorno, ma non quella di mantenimento, di permanenza nel proprio stato. De-siderare è quindi un volere a metà e precisamente quella metà di impulso insita nell’atto dell’apparire della vita in un contesto di preesistente inanimato, e in quanto metà si era giustappunto allocata solo in una metà del cervello, l’organo che in una incalzante evoluzione aveva avviato una sempre maggiore padronanza del pianeta ospitante: una volta che quella parte sinistra deputata al linguaggio articolato e quindi ai suoi precipui strumenti: la metaforizzazione di tutti i significati con costruzione di analoghi fino a quell’analogo io che non era più rivolto all’esterno, ma all’interno di sè e quindi non aveva più bisogno del supporto della parte destra operante invece per trascinamento di significante e quindi per metonimia, assistiamo sia alla origine della coscienza sulla base del linguaggio, ma assistiamo anche, se non ad una origine perlomeno ad una ristrutturazione su base restaurativa dell’istanza di ritorno da dove quell’energia derivava...non solo il linguaggio articolato, ma tutta una serie di strumenti/messaggio impregnati di emozionalità proprio come erano le voci allucinatorie quando entrambi gli emisferi cerebrali erano in cooperazione : in altre parole, oramai libero da orpelli, l’emisfero destro poteva sviluppare autonomamente la propria specifica vocazione, non il mantenimento, ma il ritorno e lo faceva non solo con le voci, ma con tutta la serie di strumenti che erano alternativi proprio al linguaggio articolato ed in una maniera del tutto sradicata da necessità contingenti, ma in una apparente casualità, che soggiaceva solo a quell’istanza di desiderio in senso lato cui la coscienza solo con grande difficoltà e facendo leva non sui suoi strumenti prettamente logici, poteva genericamente e fumosamente pervenire.E’ la strada dei sogni, delle fantasie, delle intuizioni, dei mancati e di ciò che è rimosso, di tutto quello cioè che la coscienza ha trascurato, negletto, quasi ignorato e che trova sempre nuove modalità d’espressione, perlopiù relegate dalla coscienza a stranezze, a scarti del suo fluire. Tutto ciò va a confluire non in una conoscenza, ma in una emozione desiderante, quale si rivela ad una analisi dettagliata la prima di quelle Età del mondo che stiamo sottoponendo a verifica, passando in rassegna, tutti gli strumenti della ragione, della speculazione intellettiva anche dettata da istanze di modernità (quali possiamo ascrivere la psicoanalisi, la fisica quantistica, lo sviluppo di avanzatissime tecnologie), ma anche della tradizione e delle più antiche credenze che si ripresentano in uno dei nostri famosi integrali sui cammini In altre parole : l'origine dell'inconscio trova il suo spazio/tempo nella Età dell'Oro, quella a cui l'umanità da tempi immemorabili tende a ritornare. Abbiamo parlato di inconscio e di coscienza, di origine e di percorso, di mito dell'eterno ritorno e di Età dell'oro, rimarcando in questa sorta di multi integrale sui cammini, l'interesse emozionale che possiamo anche denominare "desiderio" il desiderio da sempre sotteso a tali argomenti, che ha caratterizzato l'anelito di una umanità alla ricerca di quel Paradiso perduto che non ha mai potuto ritrovare, ma solo postulare. Ricerca impossibile forse perchè non si è mai avuta la elasticità mentale, la spregiudicatezza di tentare un nuovo cammino, non uno stato con le sue parti e particelle e neppure un flusso necessariamente in avanti (la discutibile evoluzione), ma forse entrambi come in quel principio di indeterminazione di Heisenberg o in quell'equazione d'onda e il suo collasso di Schrodinger, come il famoso esperimento sulla "doppia fenditura" e la celeberrima Teoria della relatività di Einstein, sia "ristretta" che "generale" . Freud, Jaynes, la nutrita schiera dei fisici quantistici, e vari mistici, studiosi, profeti, ci accompagnano in questo cammino la cui localizzazione iniziale o anche finale , a sugello del principio archetipico dell'Uroboros, accetta sia le suggestioni di Cantor e dei suoi insiemi ed anche quelle di chi chi a tali insiemi ha dato l'essenza di "infiniti" individuando il meccanismo simmetrico ma di trascinamento dell'inconscio (Mattè Blanco = l'inconscio come insiemi infiniti). Ecco quindi che abbiamo fatto ritorno a quell'età dell'oro postulata dalla tradizione, di cui azzardiamo l'ipotesi che gli dei , sottesi a tale età, potrebbero ancora abitare lì, funzione auditiva vestigiale non spaziale ma neppure temporale (le voci), che da forse troppo tempo non ci parlano più: come giustamente osservava Lacan "l'inconscio non parla più, si limita a dire sempre la stessa cosa: ripete! " e perchè non parla piu'? semplice ....perchè non è più capito: la coscienza , l'analogo-io non sono atte a comprenderlo, per capire bisogna cambiare punto di riferimento ed un buon inizio potrebbe essere quello di ripercorrere tutto il cammino (l'integrale di Feynman, ricordate!? che contempla anche la possibilità di arrivare alla Galassia di Andromeda e fare ritorno)
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