venerdì 29 luglio 2022

IL DISAGIO DELLE DISTOPIE

 

Quante cose sono cambiate nei nostri cervelli a seguito di questi oltre due anni di distopia!?  Non parlo di cose esterne, abitudini, comportamenti, convinzioni…. no! Parlo proprio di processi neuronali, sinapsi che si sono dovute sostituire con drammatica urgenza, e che hanno profondamente modificato cultura e conoscenza stesse, prese sia nei particolari che sulle generali  e che sono state sottoposte  ad un vero e proprio processo di revisione con tanto di ribaltamento. Una "res ex-tensa", per dirla alla Kant,  che ha fortemente e irreversibilmente condizionato una "res in-tensa", fino a produrre, di fatto e di pensiero, una nuova entita’ di ragione(-amento).   La prima a passare a questa sorta di vaglio indotto e’ stata la cosidetta scienza, in particolare la medicina di cui si e’ toccato con mano l’inconsistenza e la sostanziale presupponenza e arbitrierita’ vieppiu’ aggravata dall’essere usata come strumento di paura e di controllo sociale da parte di una minoranza elitaria che si serve di un unico valore quello dello scambio commerciale fra mercati che ha come suo referente il danaro; un qualcosa che l’aveva ben definito Manzoni descrivendo una precedente epidemia  quella del 1630 per lo scenario del suo famoso romanzo “I Promessi Sposi” : Cabala ordita per far bottega del pubblico spavento”  Mentalità bottegaia dunque per capire matrice e movente di quanto il sociale umano va assimilando nel suo presunto evolversi, che corrisponde piuttosto ad un continuo inesorabile passaggio dal bene al male, dal perfetto, o quasi, ben precisato da tutte le antiche storie della tradizione delle civilta’ del mondo (nelle nostre contrade occidentali il Mito delle Quattro Età  oro, argento, bronzo, ferro, in un costante deterioramento del vissuto, cui corrispondono i quattro Yuga della  cultura indiana),

Comunque sia non una evoluzione, ma una involuzione, un declino, una continua perdita di valori; si va da quella Eta' dell'Oro rappresentata dagli Dei , a quella dell'Argento dei Guerrieri, al Bronzo dei Mercanti, che io preferisco chiamare "Bottegai" e che sarebbe quella corrispondente  alla Pandemia del 1348 e nella quale ci troviamo ancora sia pure  
in un ulteriore declino  che caratterizza la Eta' del ferro che non e’ piu’ neppure un metallo puro, ma una lega , una mistura che informa la socialita’dei Servi, ovvero la quintessenza della decadenza e dell’abominio; i suoi prodromi sono la rivoluzione industriale di 
meta' del XVIII secolo e tutte le relative emanazioni dovute al sempre maggiore  tecnicismo e alla concentrazione dell'unico valore  dominante nel pianeta  : il danaro e la sua diffusione come valore di scambio, nelle mani di pochi oligarchi che come si sta dimostrando oggi, secondo decennio del terzo millennio, sono quanto mai intenzionati  a fare di questi due fattori (strapotere economico e finanziario piu' virtuale che reale e esasperato tecnicismo a livello informatico/digitale) gli elementi su cui fondare il loro dominio sull'intero pianeta, che quindi sprofonderebbe dal bronzo al ferro, da mercanti evolutisi in magnati,  ma sempre piu' concentrati e ridotti di numero, ad una pletora di stragrande maggioranza ubbidiente ai loro voleri, appunto in stato di servitu'. Per la verità c'è un terzo fattore da considerare, che non ha la caratteristiche di estrema modernita' dei due precedenti, ma anzi e' da riferirsi ad un qualcosa di quanto mai antico, atavico addirittura, correlato alla specificita' umana : la Paura. E' proprio attraverso la paura che tutte le classe dominanti di ogni epoca hanno fatto leva per tener soggiogate le masse, sempre i medesimi meccanismi  accentuatisi con il passaggio dai Guerrieri ai Mercanti, ovvero dall'eta' dell'argento a quella del bronzo, come si dimostra dall'estrema virulenza con la quale e' stato perseguito il trapasso dalla coralita' medioevale, rappresentato dalla somma esperienziale delle Cattedrali, all'individualismo  sfrenato della riproduzione dei codici, tipo quello pochissimo verificato dei classici antichi, tramite il tecnicismo della prospettiva, che inaugura sostanzialmente quella riproducibilita' delle esperienze che diverra' 
 assoluta  e permeante di ogni aspetto del sociale nel XX secolo.
Come giustamente osserva Walter Benjamin nel suo "l'opera d'arte nell'epoca della sua riproducibilita' tecnica". La paura piu' assoluta e' stata sempre quella che riguarda la propria fisicita', che la minaccia, che la corrode, e cosa c'e' piu' della malattia che ha tali caratteristiche ? La malattia distrugge a
l salute e porta con facilita' alla morte, dunque e' sempre stata la maggiore fonte di frattura della sicurezza umana, ovvio quindi che le classi di potere abbiano sempre fatto incetta di tale fattore, magari moltiplicandolo a dismisura, diffondendola dappertutto, anche come semplice flatus vocis, non piu' semplice malattia, ma epidemia  e addirittura pandemia , ovvero che riguarda tutto e tutti. Così gia' ai tempi della peste di Atene del 480 a,v. ovvero ancora in eta dei guerrieri e dell'argento laddove Tucidide rimarcava che non era la pestilenza ad uccidere gli ateniesi, ma la paura, paura opportunamente diffusa  dai suoi nemici. Così, come fatto cenno, in quella del 1348 sfruttando i disagi e la miseria di continui stati di guerra e anche quella di una grande carestia degli anni precedenti che aveva spopolato le campagne e fatto inurbare le citta' fino al collasso, favorendo infezioni per sporcizia e comunanza (la celeberrima peste bubbonica non mortale pero', in quanto interessante solo affezioni dermatologiche dovute appunto a carenze igieniche e sovrappopolazione in contesti limitati) , in verita' la peste passata alla storia come falcidia di intere citta' e popolazioni, fu quella aerea, cioe' riguardante i polmoni e l'apparato respiratorio,che e' spiccicata a quella spacciata, 
  ai giorni nostri come covid - e questo come fa notare l'unico vero medico apparso dopo Ippocrate, Rick Geerd Hamer:  perche' le affezioni polmonari e bronchiali sono in stretta dipendenza di uno stato di paura.Così a Roma nel famoso Sacco del 1527 operato dai Lanzichenecchi, dopo uno stato di grande disagio e indigenza - fase  attiva simpaticotonica  dell'affezione secondo le Leggi di Hamer- puntuale la fase  vagotonica di riparazione o passiva, ovvero la malattia in tutta la sua virulenza per riparare appunto un grande stato di paura. 
Lo stesso dicasi per tutte le altre epidemie e pandemie, sempre a monte uno stato di estremo disagio, miseria, guerra, assedi, cattivita' e quindi paura messa subdolamente in atto da chi persegue determinati scopi di dominio. Ieri come oggi, sempre il medesimo meccanismo

martedì 19 luglio 2022

UNA FUNZIONE D'ONDA DELL'UNIVERSO? con tanto di collasso

  Sul flusso di tutte le riflessioni fatte negli ultimi articoli dei miei vari Blog, comincia ad essere legittimo  ipotizzare che l’intero Universo possa obbedire alle leggi che il gruppetto di geni dei primi trent’anni del XX secolo era andato formulando, soprattutto Einstein, De Broglie, Dirac e infine lui Erwin Schrodinger  che sanci l’equazione d’onda e il suo collasso, ovvero una unica, ma reiterata  funzione d’onda con tanto di collasso, per l’intero Universo.  Avete sentito bene l’intero Universo e cioè Galassie, nebulose, pianeti, stelle, comete, asteroidi, buchi neri, materia oscura, tutto coinvolto in una unica equazione d’onda che non collassa una sola volta, ma infinite volte dando ogni volta origine ad un inizio, che quindi coinvolge anche noi, infinitesimi abitanti di un minuscolo pianeta, equiparati all’intero universo o ad una particella o giustappunto ad un flusso caratterizzato da onde.

Lo abbiamo detto la funzione d’onda è un numero complesso, ovvero caratterizzato da una parte reale e da una parte immaginaria con la peculiarità quest’ultima di essere restituita alla sua parte reale previa moltiplicazione per il suo coniugato ovvero il numero negativo cambiato di segno, che però perde la sua implicazione razionale, assorbendo anche l’irrazionale e quindi andando a comprendere il simbolico che come hanno osservato parecchi filosofi e psicoanalisti (Freud, Lacan, ma con più precisa formulazione Mattè Blanco) è la modalità di funzionamento dell’inconscio o Es, come forse più correttamente dovremmo denominarlo (alla Groddeck) .
Va notato difatti che questo allargamento al simbolico dei numeri complessi consente di interpretare le funzioni d’onda al massimo come le intendeva Heisenberg ovvero “tendenze”
 a trovare il sistema  di riferimento in una certa posizione ad un dato istante;  ma ecco che sorge subito il problema che tali funzioni d’onda  in quanto esperienze senzienti non possono essere  valutate perchè le tendenze così riflesse nella coniugazione di un negativo con un positivo sono equiparate al reale, ma un reale che accoglie nella sua accezione non più solo il razionale ma anche l’irrazionale, per cui con buona pace di Hegel, la realtà partecipa, deve partecipare, di quell’irrazionale che va comporre il simbolico. Torniamo quindi all’ipotesi davvero geniale cui è pervenuto Hakwing e di cui abbiamo già fatto cenno nel precedente articolo su questo stesso Blog: la funzione d’onda  di un grande oggetto come un pianeta e persino dell’intero universo può essere paragonata  alla funzione d’onda o tendenza riflessa di un qualcosa di abbastanza familiare : un gruppo in una città; ecco dato che siamo in questo periodo in cui ciò tende ad avvenire frequentemente stante la situazione distopica che impone a gente ancora dotata di intelletto e ragione di radunarsi per protestare e manifestare il proprio dissenso a tutte le imposizioni liberticide e di terrorismo mediatico sanitario di una sorta di individui che fanno leva sulle più ancestrali paure dell’umanità – terrore della malattia, senso di conformismo e uniformità di massa, dipendenza dai cosidetti media che oramai stravolgono impunemente qualsiasi informazione – Il gruppo che andiamo a prendere in esame è giustappunto quello, molto determinato e molto attuale, di tali persone che tendono a radunarsi in un dato punto della città a forte impatto emozionale, ecco ad esempio a Roma Piazza del Popolo, piazza della Bocca della Verità, a Parigi Place de la Concorde, a Vienna la Hofburg, a Londra Trafalgar Square….la funzione d’onda è questa tendenza a trovarsi in un dato punto in un dato tempo, analogamente la funzione d’onda per un insieme  di pianeti  è la tendenza a raggrupparsi in una certa zona dell’Universo  che potrebbe avere anche essa una determinata caratteristica di opportunità: la descrizione della tendenza a trovarsi in un certo posto e in un certo istante è appunto la funzione d’onda che altro non è che la tendenza di una certa circostanza a verificarsi , quando viene coniugata con la riflessione del segno cambiato (quindi una simmetria)  che ci dice  dove è più probabile trovare  le proprietà consensuali di un oggetto, di una persona, di un elettrone, di una particella, di un pianeta, di una folla, e alla fin fine dell’intero universo. Ecco è proprio su questo ultimo passaggio  che Stephen Hawking ha  compiuto  il suo vero “balzo” intellettuale : sostituendo l’entità più piccola – la particella o anche il flusso  con quella più vasta l’Universo intero. Invece di pensare  ad una particella  o ad un flusso la cui funzione si estende  ovunque , ha pensato ad un Universo dove la funzione d’onda è dappertutto.
Il ragionamento si presta quindi a dilatarsi ulteriormente
  andando a comprendere non più un solo Universo , ma una pluralità di Universi, tutti con un loro inizio e quindi una loro origine. E’ questa la premessa logica e necessaria per intendere l’ipotesi del principio degli Universi paralleli che in Hawking affianca quella di Everett e De Witt, stabilendovi però una differenza : nella concezione di Everett e De Witt  gli universi paralleli sono indipendenti e non hanno nessun collegamento tra di loro,  in Hakwing che si trova ad applicare le equazioni di Einstein della Relatività generale, gli universi paralleli sono localizzati nella discontinuità di tali equazioni e hanno quindi interconnessioni tra di loro attraverso condotti spazio-temporali che, d’accordo nessuno è mai riuscito finora a trovare, ma come diceva l’ultimo film di Sean Connery su James Bond : “mai dire mai”; va sottolineato inoltre che concordando con Hakwing, ma anche con tutti i fisici quantistici specie  quelli della teoria del flusso e quindi dell’onda (Einstein, De Broglie, Dirac, Feynman e appunto Hawkings)  più di quelli particellari (Bohr, Heisenberg, Pauli) l’Universo  sembra dotato di una tendenza ad esistere per se stesso ed è una tendenza che non si verifica una sola volta , ma molteplici, anzi infinite, presupponendo  qualcosa o qualcuno che ha cominciato a osservarlo coniugando la sua funzione d’onda , ovvero riflettendo la sua essenza senziente, trasformando  la sua tendenza in realta’ non solo reale, ma soprattutto simbolica. Come alcuni dei suoi abitanti, cioè noi essere umani dotati di intelletto e non tutti, ma solo alcuni, del tipo dei personaggi sopracitati, cui qualcun altro potremmo anche aggiungere e non solo fisici quantistici, ma poeti, artisti, filosofi, romanzieri, sciamani, l’Universo è curioso, ovvero è un Universo  senziente, sognante  e capace di riflettere su se stesso: più si espande e più si autoriflette. Proprio come noi  quando ci svegliamo la mattina, chiedendoci chi siamo, cosa facciamo, cosa vogliamo, dove andiamo  e la curiosità ci costringe a guardarci allo specchio , dove ci riflettiamo  e considerando la nostra immagine riflessa acquistiamo la nostra personalità, la nostra essenza. Analogamente  il nostro universo  è il suo stesso osservatore , il suo riflettente, il suo auto creatore. Tutte le antiche mitologie le credenze primigenie hanno questo principio:  il dio Awanawilona dei nativi americani Zuni ha concepito se stesso attraverso il pensiero e si è dato forma di nebulosa, il dio  indù  Purusha si è pensato e diviso in maschio e femmina, i greci immaginavano le parti dell’universo riflettersi in un uovo cosmico diviso in due, anche i Navajo delle americhe pensavano ad una divisione tra cielo e terra che crea il mondo. Ogni mito cosmologico è caratterizzato da una simmetria di opposti e da una diagramma simile a quella dell’equazione d’onda con una parte reale, una parte immaginaria  ossia “a+ib” ed una parte coniugata “a-ib” che fa accedere al simbolico e quindi ad una realtà composita che riflette sia l’essere che il non essere

ENTUSIASMO PER GLI DEI DELL'ETA' DELL'ORO

  La Techne' fu una  pratica di rappresentazione sempre piu’ raffinata - termine che nella accezione antica aveva pero’ un significato m...