giovedì 31 marzo 2022

UN TUTTO STRINGATO E SIMMETRICO

 

Non è da oggi che giro attorno al concetto di simmetria adattandolo al funzionamento simbolico dell'Es , in verità dal 1983, quando impattai con la teoria di Ignacio Mattè Blanco e il suo inconscio come insiemi infiniti, che è stata una di quelle poche teorie che mi hanno davvero cambiato la vita(dalla pulsione di morte di Freud, all'Individuazione di Carl Gustav Jung, ai Seminari di Lacan, all'Origine della coscienza di Julian Jaynes, alla pragmatica comunicazionale della Scuola di Palo Alto, alla terapia non direttiva di Milton Erickson, fino all'ultima piece rappresentata dalle Leggi Biologiche di Hamer, e a tutta la revisione dell'impianto statistico/casualistico della cosidetta medicina ufficiale) La simmetria come osserva Mattè Blanco è strettamente interrelata al funzionamento dei meccanismi dell'inconscio (ES), da cui se ne evince che tutta la logica aristotelica e i suoi principi (Identità, non contraddizione e terzo escluso) se ne vanno a farsi benedire e emerge una nuova modalità di funzionamento, propongo quindi di trattare di SIMMETRIA Nel 1962 lo storico e filosofo della scienza Thomas Kuhn pubblicò il saggio " La struttura delle rivoluzioni scientifiche", in cui sosteneva che ogni rivoluzione scientifica è caratterizzata da un momento di crisi, dal quale sorge una nuova visione scientifica, ovvero un nuovo paradigma, secondo la terminologia di Kuhn. È curioso come proprio negli anni della pubblicazione del saggio di Kuhn, stava nascendo in fisica un nuovo paradigma, frutto di un'autentica rivoluzione scientifica. Mi riferisco alla comprensione del ruolo chiave che giocano le simmetrie nelle leggi fondamentali della natura e, in particolare, ai diversi modi in cui le simmetrie possono manifestarsi. Il premio Nobel per la fisica assegnato quest'anno a Francois Englert e Peter Higgs celebra appunto la scoperta di un particolare modo in cui una simmetria può essere presente nelle leggi fisiche che descrivono certi tipi di forze, pur non essendo per nulla evidente nelle proprietà delle particelle che risentono di queste forze. Questo fenomeno avviene quando lo stato di minima energia, cioè quello che i fisici chiamano vuoto, non gode del medesimo grado di simmetria delle leggi fisiche. In questo caso, la simmetria si manifesta in modo più complesso dal punto di vista matematico, più recondito dal punto di vista fisico, ma altrettanto efficace nel determinare la struttura delle leggi fisiche. In gergo tecnico, si dice che siamo di fronte a una rottura spontanea di simmetria. All'inizio degli anni sessanta si pensava che la rottura spontanea di simmetria implicasse per forza l'esistenza di particolari particelle di spin zero e massa nulla, di cui però non vi era traccia in natura. Per complicare le cose, i fisici di allora si erano convinti che le particelle capaci di trasmettere forze, nel contesto delle cosiddette teorie di gauge, fossero necessariamente di massa nulla. Entrambi i risultati rappresentavano seri ostacoli alla possibilità di utilizzare la simmetria per descrivere le forze nucleari e subnucleari. I successivi studi di Schwinger, Anderson, Brout, Englert, Higgs, Guralnik, Hagen e Kibble mostrarono che i due problemi si annullavano a vicenda. In una teoria di gauge in cui il vuoto non rispetta le stesse simmetrie delle leggi fisiche (cioè in presenza di rottura spontanea di simmetria) non esistono le problematiche particelle di massa nulla, e i mediatori delle forze sono particelle massicce. I due problemi avevano trovato una soluzione comune.

Questo risultato aprì nuove opportunità per l'utilizzo delle simmetrie in fisica, che sono state utilizzate prima da Weinberg e poi da un'intera generazione di fisici per svelare i segreti dei principi della natura e affermare il paradigma delle simmetrie (per usare un linguaggio alla Kuhn). Infatti, oggi sappiamo che tutte le forze in natura - la gravità, l'elettromagnetismo e le altre interazioni che agiscono a livello nucleare e subnucleare - sono espressioni di un unico principio che poggia sul concetto di simmetria. Inoltre, la simmetria della forza nucleare debole è realizzata con rottura spontanea, ovvero non è rispettata dallo stato di vuoto, proprio nel modo concepito dai vincitori del premio Nobel per la fisica di quest'anno. Speculazioni teoriche più recenti sostengono che il fenomeno della rottura spontanea di simmetria sia molto più vasto. Anziché coinvolgere solo la forza debole, il vuoto potrebbe nascondere nelle sue pieghe simmetrie molto maggiori, forse legate a una completa unificazione di tutte le forze in natura. La scoperta del bosone di Higgs è stata un coronamento del paradigma delle simmetrie, ovvero della concezione che le simmetrie governano le proprietà delle forze fondamentali. Va sottolineato però che, nonostante un nuovo elemento fosse necessario per il completamento della teoria della forza debole, l'esistenza di una particella con spin zero, quale il bosone di Higgs, non è una necessaria conseguenza della rottura spontanea di simmetria in una teoria di gauge. Per esempio, la superconduttività è un esatto analogo del fenomeno presente nella forza debole, pur senza coinvolgere alcuna particella con spin nullo. La conferma che il completamento della teoria della forza debole è realizzato da un semplice bosone di Higgs rappresenta un successo del paradigma delle simmetrie ma, al tempo stesso, ne apre una falla. Infatti, spingendo all'estremo il paradigma delle simmetrie, i fisici teorici si attendevano che nuovi fenomeni e nuove particelle dovessero accompagnare il bosone di Higgs. Le ricerche attuali non hanno, per il momento, messo in evidenza i fenomeni aspettati, anche se la questione è ancora sotto indagine sperimentale : Il premio Nobel per la fisica a Englert e Higgs è un riconoscimento alle prime fasi di una rivoluzione scientifica che ci ha fatto comprendere un profondo principio della natura: il paradigma delle simmetrie. Secondo Kuhn, a una rivoluzione scientifica segue un fase di lento progresso che poi sfocia improvvisamente nell'affermarsi di un nuovo paradigma. Forse oggi siamo di fronte ai primi indizi che favoriranno l'emergere di un nuovo, e ancora sconosciuto, paradigma. 
E se questo vale per la fisica dove di certo ha una sua pregnanza la confluenza nella ricerca della la Teoria delle stringhe (1968) e poi delle Super Stringhe con la misteriosa M-Theory (1995) c'è anche il riaccostamento alla equazione d'onda di Schrodinger dove si cerca di mettere al servizio del famoso collasso dell'equazione quella famosa funzione PSI e l'ancor più famoso gatto dello stesso Schrodinger col suo "vivo o morto" che potrebbe anche essere una sorta di disvelamento dell'asterisco posto sulla lapide del fisico, che potrebbe anche intendersi come l'uso incondizionato sia di numeri immaginari "i" (proiezioni di numeri negativi), sia di loro coniugati dove non ci sarebbe più traccia di immaginario, e si tornerebbe si ad un reale, ma di certo non razionale come voleva Hegel, anzi decisamente irrazionale

venerdì 25 marzo 2022

CONIUGARE IL FUTURO ANTERIORE

 

Non posso di fare a meno di pensare a quel giorno in casa di Evola e con quel po po di invitati se invece di parlare di Horbiger e di altri personaggi piò o meno accreditati come campioni di esoterismo, maghi, alchimisti e quant'altro avessi invece condotto il discorso giustappunto sulla fisica quantistica, lo spin e questi altri tipo di misteri, senza apparenti implicazioni esoteriche,  secondo gli studi di De Broglie, Dirac, fino magari passare dalle particelle più conosciute  ovvero protoni elettroni e neutroni al flusso dell'equazione d'onda e il suo collasso, con Schrodinger. Tutti sarebbero rimasti di stucco, ma di certo non Evola che probabilmente mi avrebbe senz'altro ribattuto, magari incanalandomi la conoscenza verso lidi più improbi, ma forse più promettenti. Quelle famose proiezioni di numeri negativi, che sull'esempio del calcolo infinitesimale  consentono lo spostamento al registro dell'immaginario e magari previo quell'inversione di segno portare al registro del simbolico, avrebbero potuto dar luogo a quelle inversioni programmatiche dove determinante risulta il prefisso "anti" cosi l'antiprotone, l'antineutrone, il positrone, che magari potevano applicarsi anche ai calcoli di quella famosa equazione d'onda, dove non parliamo più di stati e particelle , ma piuttosto di flussi. In effetti siamo nell'ottica di quei numeri quantici di stranezza, che in quanto indice ne ho fatto cenno nel precedente articolo: che ne dite se lo psi(maiuscolo Ψ - minuscolo ψdel coefficiente d'onda di Schrodinger lo applicassimo appunto ad un flusso o magari a qualcosa di più complesso di una particella sia essa neutrone, protone o elettrone, ecco magari una stringa tipo quella che il giovane Gabriele Veneziano cominciò ad avanzare 5 anni dopo nel 1968? Mi sono anche sorpreso di trovare nel libro di Pauwles e Bergier un accenno, anzi parecchio più di un accenno, all'esperimento della Doppia Fenditura che a questo punto possiamo fare sia con particelle che con onde con il quale ci siamo misurati piu' volte.

Loro lo portano in termini quanto mai didascalici "prendete un foglio di carta, fateci due tagli a breve distanza e passateci un oggetto abbastanza piccolo per passare attraverso una fenditura, tipo un elettrone, ma ecco che la prima sfida al senso comune è quella che tale oggetto, passa contemporaneamente per entrambi le fenditure.  producendo effetti del tutto dissimili che se una delle fenditure viene chiusa :
Einstein si servì di tale esempio nel 1927 al convegno Solvay di Bruxelles nel 1927 per confutare la famosa "interpretazione di Copenahghen" di Bohr e Heisenberg, trovando di poi dalla sua personaggi come De Broglie, Dirac, Schrodinger  e ci aggiungo io, il Feynman de "L'integrale sui cammini" (1948)  e tutte le formulazioni della teoria delle stringhe (1960)  e superstringhe ( anni settanta e ottanta) nonchè M Theory (1995) . Da quell'esperimentyo sono derivate  diverse dottrine  in particolare la meccanica ondulatoria. Siamo in una accezione più che scientifica nevvero? eppure stiamo utilizzando uno dei testi più misterici che sia stato scritto negli ultimi 70 anni e a questo punto i nomi dei fisici sopracitati andranno comparati e spesso e volentieri confusi, assimilati con quelli di Gurdjef, Flammarion, Fulcanelli, Guenon e molti altri citati da Pauwles e Bergier nel loro eccezionale saggio. "Se potessi  ripercorrere la mia vita " dice uno dei due autori "non sceglierei certo di essere scrittore  e passare i miei giorni in una società ritardata...mi farei fisico teorico per vivere nel cuore ardente del romanzesco vero. il nuovo mondo della fisica smentisce formalmente ed anche strutturalmente le concezioni della disperazione e della mediocrità...una conoscenza reale, oggettiva dell'evento, che coinvolge cultura e socialità, ed anche etica e comportamento, ci insegna che vi è un certo indirizzo della storia umana, che va alla ricerca di un reale accrescimento dell'essenza umana, non però affidandosi ad una esecuzione di tipo meccanico, tipo il progressismo della nostra epoca ma piuttosto alle ragioni più profonde di una tradizione: come più di un grande pensatore ha osservato (Jung, Lacan, Mattè Blanco, Guenon, Evola) e il libro di Pauwels e Bergier ribadisce; occorre  che il tempo venga coniugato al futuro, ma non un futuro semplice, bensì composto, composto di modalità passate che possano essere riprese in virtù del loro potenziale "a - venire" : il "sarà stato del futuro anteriore " Il futuro semplice, quello dello stracco e disumano "progresso" si è fin troppo toccato con mano che esso non ha prodotto che fame, terrore, miseria, disordine, guerra e distruzione, e in ultima analisi, parlando di questo secondo ventennio del terzo millennio, anche quella diffusa e generale distopia fondata su menzogne e paura,
che solo qualche fantasioso scrittore  poteva immaginare: Diciamo che forse un giorno una delle peculiarità della coniugazione al futuro anteriore, quel "sarà" che viene "ri-assunto" nel suo stato, ma anche nel suo flusso, riuscirà a squarciare il mistero delle particelle, delle onde o delle stringhe che regolano il nostro essere . 



ENTUSIASMO PER GLI DEI DELL'ETA' DELL'ORO

  La Techne' fu una  pratica di rappresentazione sempre piu’ raffinata - termine che nella accezione antica aveva pero’ un significato m...