Come spesso sono solito fare , prendo spunto dall'articolo di qualche amico o comunque una persona che stimo, per farci qualche aggiuntina , nella fattispecie e' l'amica Simona Cella esperta delle 5 Leggi Biologiche di Hamer che parla della correlazione tra cuore ed agmidala nella composizione dellla piu' infame delle emozioni : La paura La paura è quell’emozione che si attiva di fronte ad un pericolo reale… è una emozione di stato di “all’erta” L’all’erta ci fa alzare il naso per annusare l’aria e sentire cosa si stia preparando: ci fa cogliere tantissimi dati sensoriali in frazioni di secondo per agire all’istante. Il livello che riguarda la sopravvivenza biologica viene gestita dall’Amigdala, centro del sistema limbico: è uno dei processori principali del nostro “sistema operativo”. Se l’Amigdala fosse libera di rispondere ad un pericolo in modo istintivo e spontaneo, svolgerebbe perfettamente bene la sua funzione biologica: salvare vite. Come mai allora la maggior parte delle volte reagiamo allo stimolo della paura in modo convulso e disordinato? Pensa a cosa ti accade quando hai paura: all’improvviso sei nel buio, cieco e svuotato da ogni forza, vorresti sparire, saltare in un’altra realtà, chiudere la porta sulla tua vita e buttar via la chiave.… Sei una preda tremante. Ogni risorsa cognitiva e capacità decisionale sembra definitivamente spenta. Cosa è successo che non rende più abile l’Amigdala a svolgere bene il suo lavoro? Cosa fa sì che diventi preda della paura mentre a tutti gli effetti, l’Amigdala dovrebbe permetterti di reagire proprio per non essere una preda? Solitudine, malattia, inadeguatezza, futuro, perdita, separazione, abbandono, isolamento… tutto oggi è permeato di paura. Per molti esplosa in questo momento così folle -ma coltivata negli anni- che sembra non finire più.Bruciata ogni certezza, ogni speranza, caduto ogni velo, emerge una realtà così agghiacciante che l’idea dell’esistenza di un virus diventa per molti un’ancora di salvezza. Ti stanno “chiedendo” di sacrificare tutto in nome di una “nuova normalità” che di normale non ha nulla. Per sentirti libero di rimanere schiavo, devi rinunciare a tutto ciò in cui credi, al lavoro, agli affetti, a progetti e sogni. La paura s’insinua spingendo molti a violare il loro stesso corpo pur sapendo quanto sia alto il prezzo da pagare… La paura accompagna costantemente anche i più centrati in “modalità aereo”: invisibile e costante, come una melma spalmata sull’asfalto, sta rallentando ogni possibile passo evolutivo. Non basta agire con coraggio, occorre agire con cor-aggio o l’amigdala non è più in grado di salvare vite…COSA FARE? Ridare all’Amigdala dignità e posizione, de-ipnotizzarla in modo che possa ritrovare la sua statura.ora proprio ieri leggevo un libro sull’inconscio rimosso che giustappunto sarebbe sede dell’agmidala, e’ là proprio là che risiede una memoria mai cancellata dall’inconscio ma assolutamente impenetrabile alla coscienza che ci fa provare quelle emozioni primordiali senza averne la benché minima idea del perchè l’Amigdala e il Cuore sono i due processatori più importanti del nostro sistema.
L’Amigdala si
occupa della nostra sopravvivenza
biologica. La funzione del Cuore, è gestire scelte a favore della qualità della nostra vita. Il Cuore è il primo organo che si
forma a livello fetale con già in essere 40.000 neuroni e una fittissima rete
di neurotrasmettitori, cioè informazioni, che mette a nostro servizio. E’
elettromagnetico perciò quantico, così come lo è l’amigdala, che funge un po’ da
“doppia fenditura” nel passaggio delle particelle o flussi .Amigdala e Cuore sono strettamente
connessi poiché anche se il Cuore è il processore primario, quando siamo in
pericolo di vita o supponiamo di esserlo, cede il comando all’Amigdala: Circuiti
neurologici che ci portano le informazioni dal Cuore si “ritirano” per non
interferire. Immagina il cuore che
fa un passo indietro e lascia pieno campo d’azione all’Amigdala: se stai cadendo dalle scale è sensato che il tuo corpo si attivi
all’istante per salvarti la vita.
Ma il Cuore, pur facendo quel passo indietro, c’è sempre. E’ lui che ferma la tua fuga per
trascinare in salvo il tuo compagno ferito o il bambino smarrito.
Gesti che ultimamente sono sempre più rari…Non so se hai anche tu la stessa percezione ma
sembra che la gente non sia più
in contatto con il suo cuore né sia più in grado di
distinguere e di fare scelte che siano a favore della vita.
“Forse morirò o resterò ferito
grave, ma se non mi pungo e perdo il lavoro, chi penserà ai miei figli?” … Nessun senso
bio-logico in questo pensiero e nessuna connessione col cuore…
Ci hanno tenuto per anni in
costante allarme, in un clima di eterno
terrore, ben studiato a tavolino, nella paura di tutto: malattia, povertà,
clima, cibo, inquinamento, relazione, il diverso, terrorismo, crollo economico,
problemi di sopravvivenza…Osserva quanti temi
ti hanno e ti stanno attraversando trattenendoti dal vivere.
Siamo stati separati mettendoci in
competizione l’un con l’altro, per farci sentire soli.
Ci hanno tolto autonomia: tutto è stato convertito in imprese multinazionali.
L’abilità di costruire e di produrre cibo, la gestione della nostra salute e
del sociale, la formazione delle generazioni future.
Ogni aspetto della nostra vita è
stato delegato a qualcosa fuori da noi, impenetrabile, ricattatorio, che ci ha
tolto ogni possibilità di scelta. Come ti fa sentire questa riflessione? PREDA!
Esattamente l’effetto voluto e ottenuto grazie ad un allarme reiterato
giorno dopo giorno: il
cuore costantemente un passo indietro, lascia le redini all’amigdala. Effetto? Il Cuore restando
continuamente un passo indietro, ha perso molti dei circuiti di connessione con
l’Amigdala che si sono spenti, bruciati.L’amigdala sovreccitata, non è più in grado
di distinguere il pericolo vero dal falso, va in panico e
congelamento anche quando non sarebbe necessario. Non riesce più a
salvaguardare la vita.
CHE FARE?
La soluzione richiede lavoro e presenza ma non è complicata come
sembrerebbe date le premesse. Occorre ridare ai due
processori la loro posizione. Riconoscerli nelle loro
piene funzioni.
Immagina la tua Amigdala,
che si sente finalmente vista e riconosciuta da te, che può dire a voce
alta: “non sono qui per farti scappare o aggredire, il mio
compito è di salvaguardare la vita!”
Immagina quanto grande e forte e pura è nel ritrovare la sua
posizione.
Immagina il Cuore che
si rende conto dell’inganno e che si riconnette all’Amigdala aiutandola a
distinguere il vero dal falso: può restare in
co-presenza, pronto ad intervenire per scelte sensate che siano nel flusso
della vita.
E infine immagina che anche la Mente si unisca a loro e che, incontrandoli nella loro corretta
posizione, ritrovi anch’essa la sua statura: non più servitrice di due padroni incoerenti
e assenti, ritrova lucidità.
Non deve più farsi carico di
scelte che non le competono e che non ha la la forza di sostenere.
Entrambi i processori, Cuore e Amigdala, emettono ora flussi di informazioni tra loro
coerenti
poichè direzionati entrambi verso
lo stesso obiettivo: salvaguardare e
rendere benefica la vita. Così finalmente la Mente può organizzare e coordinare mappe d’azione
funzionali, tornando ad essere
uno strumento utile. Ritroviamo la via verso ciò che siamo e ciò che vogliamo che sia e questo
mondo così folle ritroverà anch’esso la sua via verso la vita.
E sta già accadendo nelle
piazze, nel porto di Trieste, nelle modalità scelte, nelle parole dette:
L’aria che si respira è una
resistenza dove Amigdala e Cuore e Mente si stanno tenendo per mano e,
nonostante tutte le allucinanti aggressioni, nessuna delle tre retrocede di un
passo. Cuore ed agmidala lo accennava
Simona, sono due sistemi che impongono
dei salti, salti quantici che il ricorso
programmato alla paura e alla menzogna hanno depotenziato. Innanzi tutto
dobbiamo riprendere l’abitudine a riaffermare
i processi di interferenza con il nostro ambiente, rimetterci alle prese con
fenditure e doppie fenditure e cercare di passare , passare stabilendo sempre
nuovi cammini, proprio come suggerisce Richard Feynman nel suo famoso “integrale”,
ricordando che se c’è il cammino che si rifà inconsciamente a quell’inconscio
rimosso che è sempre gestito dall’agmidala, il cuore che è
un sistema più complesso e variegato e’ pur sempre in grado di… se non
riconoscerlo, perlomeno ipotizzarlo “far
finta che….” Ecco dovremmo cominciare a ipotizzare di non aver piu’ paura, di
non lasciarci soggiogare dalla paura che è un’altra di quelle emozioni che l’agmidala
gestisce (purtroppo come tutto ciò che governa l’inconscio sia rimosso che non
rimosso, porta indifferentemente al bene che al male: lo vedi allora l’importanza
di un integrale come quello sui cammini di Feynman :se uno dei cammini non esce dalla stanza di casa mia, un altro può percorrere