con il piu' vecchio amico Nino Martin e con il piu grande Paolo Letizia |
il nome è ripreso da un vecchio locale di Praga Solidni Nejistota dei primi tempi dopo la liberazione dal comunismo
mercoledì 25 dicembre 2024
REGALO DI NATALE 2024
Il vero regalo di natale, che una volta tanto invece
di augurarcelo, ci e’ stato donato, e’ la persona di Elon Musk. A me per la
verita’ pur essendo un multimiliardario della
specie dei Bill Gates, George Soros e i vari antesignani storici, Roschild, Rockfeller, Carnegie, Morgan, etc. aveva cominciato a fare simpatia fin
dai tempi della farsa pandemica del covid, dove fin dall’inizio aveva paragonato gli aspetti della nuova supposta
malattia a quelli di un comune raffreddore
affermando senza mezze misure che
“il panico da coronavirus e’ stupido” e
rifacendo il verso alla famosa frase di Eleonore Roosveelt che “la paura della
paura” e’ la cosa peggiore che possa capitare ad una persona e soprattutto ad
una comunita’. Finalmente qualcuno che ragiona in maniera diversa dai veri
Soros, Gates, BIG Pharma, OMS e stuolo di servi ammaestrati tipo politici e
gente dei Media e della comunicazione” mi ero detto. Simpatica poi la sua
asserzione che i bambini fossero immuni
dalla malattia, e degno di nota il fatto che avesse promosso articoli che dati
alla mano dimostravano che i casi di Covid 19 erano enormemente gonfiati, per
non dire completamente inventati dalle
lobbies farmaceutiche e fraudolantemente diffusi dai governi complici e collusi
con il mercimonio sui vaccini. Insomma in tutto e per tutto un insperato alleato
nella mia convinzione che tutta quella
cagnara sulla nuova pestilenza fosse nient’altro che una ignobile farsa
imbastita da quella sorta di elite’ sempre presente nella storia del mondo che
non era affatto una fantasia distopica alla Orwell e alla Huxley o per
riferirci ad uno specifico popolare per tutti, un qualcosa simile al dr.No della fantomatica societa’ Spectre dei film con James Bond. Il distinguo
tra fantasia distopica e realta’ si andava paurosamente assottigliando nel
corso di quel primo anno di epidemia, vieppiu’ accentuato con l’introduzione
dei vaccini che avevano visto le misure, cosidette di sicurezza, accentuarsi e
farsi anzi sempre piu’ odiose e vessatrici in quanto obbligatoria e coercitiva
per le persone al di sopra dei cinquant’anni o che lavoravano presso istituzioni pubbliche tali
misure andavano assumendo un aspetto parossistico fortemente inibenti di
liberta’, dove specie in Italia, il
Paese che piu’ di ogni altro andava distinguendosi nella repressione di ogni
liberta’ civile, addirittura imponendo con il suo governo Draghi (2021) la vaccinazione obbligatoria per le persone
oltre i 50 anni ed una
sorta di passpartout sanitario definito “green pass”, per accedere a servizi e
anche a spazi collettivi in una atmosfera
da vera caccia alle streghe, in merito a chi non voleva sottoporsi all’iniqua
vaccinazione che tra l’altro aveva
subito manifestato rilevanti effetti iatrogeni. Caccia alle streghe e atmosfera
alla Grande fratello andavano mescolandosi in quella seconda parte del 2021
tant’è che avevo maturato e messo in atto la risoluzione di abbandonare un
Paese tanto repressivo per chi non avesse perso del tutto il lume della
ragione e rifiutasse di vedersi
riprecipitare ai tempi delle agghiaccianti epidemie dei secoli precedenti tra
monatti, untori, e colonne infami.La vedevo davvero brutta e tra pagine dei
Promessi Sposi che mi facevano tuttavia sempre ritornare alla mente la boutade
di Manzoni “manifesta impostura, cabala ordita per far bottega del pubblico spavento” pensavo davvero,
sospirando di sollievo per essere
sfuggito sull’aereo che mi portava a Tenerife dove le misure repressive erano di
molto meno coercitive e non ti sentivi piu’ come il protagonista di I am legend di Matheson,
magari nella trasposizione cinematografica con Vincent Price l’ultimo uomo “pensante” della terra, che
oramai qiuelle terribili elites che io chiamavo “bottegai” ce l’avevano fatta a
mettere il mondo in riga, docile sotto il loro dominio : globalismo, ipocrita
buonismo, ipocrita tolleranza, nessuna piu’ differenza ne’ di status, ne’ di genere,
insomma quel mondo fluido alla Societa’ Aperta di Popper, non a caso maestro di
Soros, senza più limiti, senza piu’ confini, senza tradizione e quindi anche
senza piu’ storia quasi a interazione delle baggianate di un Hegel fino ad un
Fukayama. Per ora ce lo aveva fatta a sfuggire ma chi poteva dirmi se la
Spagna, le isole Canarie o
chissa’ quale altro anfratto del mondo sarebbe stato
immune da quella frenesia globalista, scientista e di dittatura sanitaria? Debbo
dare atto ad un mio caro amico Paolo Letizia che aveva cercato di rassicurarmi “No!
Non ci riusciranno! E sai perche’ ? perche non si metteranno d’accordo!” “su
cosa non si metteranno d’accordo?” avevo provato ad obiettare “su come
spartirsi il mondo! Il mondo difatti, malgrado tutto non e’ fatto solo di una
bottega, e neppure solo di un mercato, per grande che sia, ci sono tantissime botteghe e molti
mercati, non e’ detto che quello che vada bene all’uno vada bene all'altro ecco quindi a distanza di non troppo tempo venire fuori, incarnarsi, il senso di quelle affermazioni: Elon Musk, uno che non era d’accordo coi vari Soros, Schwab, Gates e nella fattispecie statunitense non era d’accordo con quelli che avevano portato un vegliardo rimbambito alla Presidenza del Paese e difatti ha fatto una plateale scelta di campo quella di schierarsi dalla parte di Donald Trump,l’antitesi netta, sia pure nella sua accezione un po’ Trimalcionesca, alla CapitanAmerica, di tutte le istanze globaliste e contro l'umanita'.Trump il presidente che era stato spodestato con i brogli, gli inganni, le votazioni truccate per corrispondenza, proprio nel primo anno di pandemia in quanto irriducibile al sistema globalista e quindi antiteticoa quel “Great Reset” che le elites globaliste per bocca di Klaus Schwab presidente del circolo di Davos il sedicente Word Economic Forum, avevano in mente di riservare alla popolazione del mondo intero .Diciamo che con tutta probalilita' Musk e Trump hanno rotto le uova nel paniere dei bottegai di oggigiorno che qualcuno continua a chiamare "elite'"
sabato 21 dicembre 2024
IL MARE COME COSCIENZA
OGGI PIU' CHE MAI penso che sia il caso di riprendere con discernimento quella antica dicotomia individuata settant’anni fa da Carl Schmit un filosofo e giurista tedesco, tenuto alquanto in penombra dalla cultura occidentale del dopoguerra per essere stato un fiancheggiatore del Regime nazista. Lo stimolo e' suggerito anche da un saggio di uno dei pensatori che stimo di piu’ : Alain De Benoist che ha scritto in collaborazione con Julien Freund, un altro pensatore non allineato alla grande menzogna liberalista, un libro su tale tematica che viene riletta giustappunto approfondendo quella dicotomia di Schmitt, partendo dal saggio titolato “Terra-Mare” in cui tutta la storia del mondo, nella particolare accezione della conflittualita’ storica era interpretata nella prospettiva di una opposizione fondamentale tra nazioni di terra e nazioni di mare - sottotitolato “una considerazione sulla storia del mondo raccontata a mia figlia Anna” il saggio riassume in atermini estremamente accattivanti e semplici l’evoluzione geo-storico-giuridica a partire dalla scoperta dell’America, quindi la fine del XV secolo con gia’ in corso tutta la serie di sconvolgimenti epocali - viaggi, nuovi continenti, invenzioni, commerci, diversi stili artistici, modalita’ differenti di guerre e assedi, financo pandemie ricorrenti, dopo quella famosissima del 1348, che induce alla domanda “cui prodest” (ieri come oggi)- che rimandano ad una ulteriore analisi, quella delle eta’ del mondo di Esiodo da cui siamo indotti alla considerazione che ci troviamo in piena eta’ dei mercanti o del bronzo, subentrata a quella dell’eta’ dei guerrieri, ovvero l’eta’ dell’argento. L'originalità dell'opera risiede nell'individuazione, da parte dell'autore, della dicotomia Terra-Mare come motore della storia umana ed e’ ovviamente questa la tematica che interessa ai due piu’ recenti pensatori che hanno tanto ispirato anche me: difatti nel loro breve ed intenso saggio, scritto a quattro mani, affiora l’importanza di tale dicotomia non tenuti in sufficiente considerazione dai metodi degli storici, anche quelli piu’ raffinati tipo Oswald Spengler o Arnold Toynbee, ma forse in qualche modo contemplati dai soliti pensatori piu’ fuori del sistema e ostracizzati tipi Guenon, Evola, Mircea Eliade. In questo mio nuovo articolo pero’ riprendo il saggio di Schmitt, ma mi piace commisurarlo non solo al molto piu’ antico sistema ripartito delle “eta’ del mondo” di Esiodo, comune anche a tutte le altre antiche civilta’, ma anche alla mia Bibbia personale di possibile e alternativa interpretazione della storia del mondo, che e’ il saggio di Julian Jaynes “il crollo della mente bicamerale e l’origine della coscienza” (lo so, lo so… i pochi che per avventura si siano avvicinati ai miei scritti, indubbiamente lo diranno a gran voce “ah Ma’…. e mo’ hai rotto co’ sto’ Jaynes e la sua mente bicamerale” Eppure vedete se applichiamo la bipartizione del cervello, con quella sua parte sinistra preposta al linguaggio articolato tramite condensazione metaforica del significato di una cosa (il famoso confronto per similarita’ “ cosa e’ questo ? - bhe e’ come …quello”), ed un’altra parte strutturata per trasferimento metonimico di un significante (“come devo fare per interagire con…? ) così come ti viene impartito da una voce allucinatoria che rappresenta il condensato di tutte (o quasi) le situazioni in cui un individuo viene a contatto, ci veniamo a trovare in una situazione ottimale di organizzazione cerebro/comportamentale, che con tutta probabilita’ ha funzionato per migliaia d’anni e che nella sua indistinzione e fumosita’, la tradizione popolare, una volta pervenuta alla coscienza e quindi ad un Io analogale sulla base del linguaggio, ha denominato “eta’ dell’oro “ una eta’ nella quale potevano proiettarsi e anche condensarsi (non dimentichiamo la funzione eminentemente metaforica e quindi di condensazione di significati della coscienza) tutti i miti, tutte le leggende, tutte le storie, e anche tutte le esagerazioni, che la nuova funzione poteva ritrovare nel suo percorso. Comincia quindi il racconto, un qualcosa del tutto escluso nella organizzazione della mente bicamerale, che aveva un impianto estremamente pragmatico di adattarsi all’ambiente, un racconto a volte stupendo che si colora dei tratti dell’epica, della lirica, della poesia e di tutte le condensazioni metaforiche della coscienza. Ovviamente non si puo’ piu’ ricorrere alla metafora aurea per designare il nuovo periodo e neppure far riferimento agli dei, che restano un qualcosa di molto indistinto, tutt’al piu’ raffigurabile in una altra forma di rappresentazione, quella della parola scritta in primis, ma anche quella pittorica/visiva, ovvero statue, idoli, totem, templi, quella musical/emozionale tipo poesia, anche teatrale. E’ indubbio pero’ che c'e' un calo di livelloanche nella presunzione della nuova organizzazione cerebrale e si designa il metallo subito meno nobile. l’argento, per caratterizzare la nuova era e si indica nella classe “dei guerrieri “ la nuova categoria di protagonisti nella scena del mondo. Sembrerebbe così leggendo racconti, ascoltando musiche e quant’altro che si sia trattato tutto sommato di un passaggio indolore da una era all’altra, per alcuni versi addirittura propizio…ma … ecco c’e’ un ma grosso come una montagna: il passaggio dalla mente bicamerale alla coscienza non ha solo un carattere di minore valore quale si addice alla differenza tra oro e argento, ha anche un risvolto di estremo sviluppo della crudelta’ umana, che difatti esordisce sul teatro del mondo con guerre, eccidi, massacri, stupri, violenze di ogni genere e si serve di strumenti atti a tale pratica sempre piu’ sofisticati che segnano appunto lo sviluppo delle armi e quindi la dizione di “eta’ dei guerrieri” per questo periodo di esordio della coscienza e quindi della storia che su di essa e solo su di essa puo’ essere raccontata Il subentrare dopo due millenni e mezzo di un’altra classe che sara’ caratterizzata da un metallo ancora meno prezioso, il bronzo e da attivita’ sempre improntate a sopraffazione , violenza , crudelta’, perseguite solo con maggiore ipocrisia, e’ detta Eta’ dei mercanti ed e’ innescata da una, per buona parte, inventata o comunque gonfiata in maniera abnorme , pandemia, che in breve porto’ alla obsolescenza di tutti i valori fino allora perseguiti dal mondo medioevale e nelle sue alterne vicissitudini dalla cosidetta eta’ dell’argento o dei guerrieri. Quello che bene o male fino a quell’evento era considerato rispondente ai valori della civilta’ , la tradizione, il senso di un Impero. che salvaguardasse o si rifacesse a tali valori, come ad esempio il Sacro Romano Impero di Carlo Magno e l’estremo tentativo di un suo recupero e riproposizione da parte di Federico II di Svevia, ed ancora la Cavalleria , una opera come la Divina Commedia di Dante Alighieri, lo stile Gotico delle Cattedrali con il loro bagaglio di conoscenze e esperienze da trasmettersi per coralita’, sono soppiantate dai commerci, del valore di scambio , del denaro, quindi dall’avvento di quella che in una parola io definisco, non lo nego con un tantino di disprezzo “l’eta’ dei bottegai e dei garzoni” e che rispecchiano in toto (ecco che prende corpo l’ipotesi di Schmitt) l’ascesa delle potenze di mare di cui la prima piu’ compiuta espressione e’ l’Inghilterra, soprattutto a principiare dalla Regina Elisabetta detta la Grande, con le forti spinte espansioniste e la formazione di un tutt’altro tipo di impero, del tipo marittimo/coloniale, sino a passare in tempi piu’ recenti il testimone (diciamo dopo la seconda guerra mondiale) agli Stati Uniti che ne hanno preso il posto. Riassumendo possiamo dire che si e' andati da un peggiore ad un molto piu' peggiore (lo so! non si dice, ma mi sia concesso il massimo della riprovazione su tali passaggi epocali), comunque sia rispetto all'eta' dell'oro che e' l'equivalente all'organizzazione bicamerale, si e' prodotta una frattura che probabilmente non ha rimedio. Jaynes, tra gli altri possibili motivi di frattura - sprofondamento isola di Santorino, invasione dei Dori - probabile riscontro storico di Atlantide e della sua scomparsa- individuava nell'elemento mare la principale causa del crollo della mente bicamerale e l'origine della coscienza. Il mare e un popolo di navigatori tipo i Fenici, che costretti in un elemento poco atto a comportamenti catechizzati, pian piano a fronte di sempre nuovi problemi abbiano trovato sempre meno voci allucinatorie rispondenti alla bisogna e quindi siano stati per cosi' dire, costretti fare ricorso all'elemento metaforico e non metonimico, applicando la condensazione al proprio stesso io e mettendolo in diretta relazione con il contesto e il comportamento da scegliersi, ecco la principale motivazione della crisi e quindi crollo della mente bicamerale e la necessita' di trovare un sostituto per mettersi in situazione con il contesto e quindi interagire autonomamente : Ebbene si questo sostituto e' LA COSCIENZA
mercoledì 4 dicembre 2024
SPENGLER E FAUST (IL SIMBOLICO DELLA DECADENZA)
Decadenza secondo Spengler significa perdita del significato simbolico della techne’ greca, che non si traduce meramente tecnica, ma significava anche abilita’, perizia, un qualcosa che si avvicina molto piu’ al concetto di arte e solo in seconda istanza alla tecnica, un qualcosa che soltanto la maestria dell’artista riesce a nascondere la decadenza del suo simbolismo. Il sapere tecnico-scientifico, che ha reciso la sua appartenenza alla sfera artistica, si è allontanato dalla dimora originaria dell’arte (arche'-techne’) che è il sentimento faustiano dell’immortalità dell’anima nella sua unione con le potenze del cosmo: la fisica euro-occidentale ha raggiunto il limite delle sue possibilità interne e ha cambiato il sentimento faustiano della natura in conoscenza concettuale e le figure di una fede originaria nelle forme meccaniche di una scienza esatta. La borghesia della civilta’, di stampo anglosassone e bottegaio, ha finito per dipendere dal destino della macchina e mai come oggi il microcosmo si è sentito superiore al macrocosmo. Per questa tracotanza, l’uomo faustiano è divenuto schiavo della sua creazione e tutta la terra gli viene offerta in olocausto sotto forma di energia; il primo segno, il più evidente, della degenerazione della sua antica realtà è la separazione tra natura e arte, la convinzione che la forza che sprigiona energia spirituale sia una pallida cosa di fronte alla forza della tecnica. Così, se la tecnica è divenuta pura forma del dominio, l’arte è futile decorativismo, Ma non si può eludere la vita e la sua potenza meta-morfica: si può tradirla, come è stata tradita l’anima di Faust, separata con forza dalla sua vera organicità originaria. Ecco che a questo punto siamo costretti a ri-assumere Spengler e la sua fede nella civiltà occidentale considerando l’assunto che lo lo spirito faustiano non abbia esaurito la sua energia vitale, ma avere ancora la forza di spezzare la dittatura del denaro e della sua arma politica, la democrazia e quindi sapersi liberare dal dominio della tecnica e dalle sue opposte ma concordi ideologie: il progresso infinito e il nichilismo come destino della nostra cultura. Allora, al crepuscolo dell’epoca scientista e dell’economia di conquista, il pensiero occidentale potrà ritornare nella sua patria spirituale che è l’anima di Faust, un ’anima tellurica non talassica , secondo le argomentazioni di Carl Schmitt, nata nella terra del gotico e delle nebbie in cui dimorano gli ultimi dèi che si sono opposti al Dio cristiano. Si e’ presa una grossa cantonata quando si e’ ritenuto che gente come Mussolini, come Hitler potessero rappresentare una inversione di tale processo e della sua estrema volgarizzazione il bolscevismo di Lenin e di Stalin. Destra contro Sinistra, ma in verita’ si e’ trattato di una accettazione della regola del gioco consistente in unico nuovo dio : il denaro e nella sua diffusione col commercio in un enorme infame mercato concepito a bella posta da quello spirito bottegaio diffusosi a partire dalla Grande Pandemia di peste del 1348 che ha portato alla destrutturazione della tradizione rappresentato dall ‘ordine gotico rappresentato simbolicamente dalle Cattedrali e custodito nella summa delle esperienze dell’intera collettivita’. Alcuni pensatori moderni non banali e non iscritti ai dettami della sinistra , Gottfried Benn, Ernst Jùnger, Heidegger, Schmitt, Spengler o - fuori dalla Germania - Pound, Céline, Drieu De La Rochelle, Evola, Eliade, Cioran e addirittura contemporanei De Benoist e Dugin hanno creduto, talvolta anche solo per poco, che fascismo, nazismo e una Destra ben strutturata potessero difendere la civiltà occidentale, rinnovando la visione simbolica del mondo appiattita dal sentimento diffuso della decadenza e del tramonto; ma come detto si trattava di una grossa cantonata perche’ fascismo e nazismo si appiattivano a loro volta con il marxismo e il comunismo, accettandone la comune origine bottegaia che ,con la solita ipocrisia, il potere emergente dei mercanti denominava Liberalismo. Nessuna politica democratica, nata dalle macerie delle guerre, è riuscita non a risolvere, ma soltanto a pensare questo problema. Ciò che invece è accaduto ha costruito la certezza che chiunque avesse cercato di riannodare i fili spezzati tra le mani di Jùnger, di Benn, di Spengler, avrebbe portato con sé i segni della colpa di appartenere ad un ’idea di cultura e di politica che aveva condotto ad un qualcosa di ancora peggiore di una guerra : l’olocausto di una intera genia di persone, così come e’ stato sapientemente, ma forse non troppo correttamente, raccontato dalle potenze cosidette democratiche vincitrici su quelle cosidette reazionarie. E stata così perseguita un’altra enorme cantonata e cioè che l’unica cultura degna di rispetto fosse quella impegnata nella denuncia e nella critica ad oltranza della cultura della tradizione, cercando di negare il significato mitico di ogni cosa del mondo e di annullare il valore simbolico dell’esistenza, così come Spengler rifacendosi a Goethe e al suo Faust ha cercato di spiegare.
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