mercoledì 25 dicembre 2024

REGALO DI NATALE 2024

Il vero regalo di natale, che una volta tanto invece di augurarcelo, ci e’ stato donato, e’ la persona di Elon Musk. A me per la verita’ pur essendo un multimiliardario della  specie dei Bill Gates, George Soros e i vari antesignani storici, Roschild, Rockfeller, Carnegie, Morgan, etc. aveva cominciato a fare simpatia fin dai tempi della farsa pandemica del covid,  dove fin dall’inizio  aveva paragonato gli aspetti della nuova supposta malattia a quelli di un comune raffreddore  affermando senza mezze misure  che “il panico da coronavirus e’ stupido”  e rifacendo il verso alla famosa frase di Eleonore Roosveelt che “la paura della paura” e’ la cosa peggiore che possa capitare ad una persona e soprattutto ad una comunita’. Finalmente qualcuno che ragiona in maniera diversa dai veri Soros, Gates, BIG Pharma, OMS e stuolo di servi ammaestrati tipo politici e gente dei Media e della comunicazione” mi ero detto. Simpatica poi la sua asserzione  che i bambini fossero immuni dalla malattia, e degno di nota il fatto che avesse promosso articoli che dati alla mano dimostravano che i casi di Covid 19 erano enormemente gonfiati, per non dire completamente inventati dalle lobbies farmaceutiche e fraudolantemente diffusi dai governi complici e collusi con il mercimonio sui vaccini. Insomma in tutto e per tutto un insperato alleato nella mia convinzione  che tutta quella cagnara sulla nuova pestilenza fosse nient’altro che una ignobile farsa imbastita da quella sorta di elite’ sempre presente nella storia del mondo che non era affatto una fantasia distopica alla Orwell e alla Huxley o per riferirci ad uno specifico popolare per tutti, un qualcosa simile al  dr.No della
fantomatica societa’
  Spectre dei film con James Bond. Il distinguo tra fantasia distopica e realta’ si andava paurosamente assottigliando nel corso di quel primo anno di epidemia, vieppiu’ accentuato con l’introduzione dei vaccini che avevano visto le misure, cosidette di sicurezza, accentuarsi e farsi anzi sempre piu’ odiose e  vessatrici in quanto obbligatoria e coercitiva per le persone al di sopra dei cinquant’anni  o che lavoravano presso istituzioni pubbliche tali misure andavano assumendo un aspetto parossistico fortemente inibenti di liberta’, dove specie in Italia,  il Paese che piu’ di ogni altro andava distinguendosi nella repressione di ogni liberta’ civile, addirittura imponendo con il suo governo Draghi (2021)  la vaccinazione obbligatoria per le persone oltre i 50 anni ed una sorta di passpartout sanitario definito “green pass”, per accedere a servizi e anche a spazi collettivi  in una atmosfera da vera caccia alle streghe, in merito a chi non voleva sottoporsi all’iniqua vaccinazione che  tra l’altro aveva subito manifestato rilevanti effetti iatrogeni. Caccia alle streghe e atmosfera alla Grande fratello andavano mescolandosi in quella seconda parte del 2021 tant’è che avevo maturato e messo in atto la risoluzione di abbandonare un Paese tanto repressivo per chi non avesse perso del tutto il lume della ragione  e rifiutasse di vedersi riprecipitare ai tempi delle agghiaccianti epidemie dei secoli precedenti tra monatti, untori, e colonne infami.
La vedevo davvero brutta e tra pagine dei Promessi Sposi che mi facevano tuttavia sempre ritornare alla mente la boutade di Manzoni “manifesta impostura, cabala ordita per far bottega del pubblico spavento” pensavo davvero,
 sospirando di sollievo per essere sfuggito sull’aereo che mi portava a Tenerife dove le misure repressive erano di molto meno coercitive e non ti sentivi piu’ come  il protagonista di I am legend di Matheson, magari nella trasposizione cinematografica con Vincent Price  l’ultimo uomo “pensante” della terra, che oramai qiuelle terribili elites che io chiamavo “bottegai” ce l’avevano fatta a mettere il mondo in riga, docile sotto il loro dominio : globalismo, ipocrita buonismo, ipocrita tolleranza, nessuna piu’ differenza ne’ di status, ne’ di genere, insomma quel mondo fluido alla Societa’ Aperta di Popper, non a caso maestro di Soros, senza più limiti, senza piu’ confini, senza tradizione e quindi anche senza piu’ storia quasi a interazione delle baggianate di un Hegel fino ad un Fukayama. Per ora ce lo aveva fatta a sfuggire ma chi poteva dirmi se la Spagna, le isole Canarie o
con il piu' vecchio amico Nino Martin e
con il piu grande Paolo Letizia 

chissa’ quale altro anfratto del mondo sarebbe stato immune da quella frenesia globalista, scientista e di dittatura sanitaria? Debbo dare atto ad un mio caro amico Paolo Letizia che aveva cercato di rassicurarmi “No! Non ci riusciranno! E sai perche’ ? perche non si metteranno d’accordo!” “su cosa non si metteranno d’accordo?” avevo provato ad obiettare “su come spartirsi il mondo! Il mondo difatti, malgrado tutto non e’ fatto solo di una bottega, e neppure solo di un mercato, per grande che sia, ci sono tantissime botteghe e molti mercati, non e’ detto che quello che vada bene all’uno vada bene  all'altro 
ecco quindi a distanza di non troppo tempo venire fuori, incarnarsi,  il senso di quelle affermazioni: Elon Musk, uno che non era d’accordo coi vari Soros, Schwab, Gates e nella fattispecie statunitense non era d’accordo con quelli che avevano portato un vegliardo rimbambito alla Presidenza del Paese  e difatti ha fatto una plateale scelta di campo quella di schierarsi dalla parte di Donald Trump,l’antitesi netta,  sia pure nella sua accezione un po’ Trimalcionesca, alla CapitanAmerica, di  tutte le istanze globaliste e contro l'umanita'.Trump il presidente che era stato spodestato con i brogli, gli inganni, le votazioni truccate per corrispondenza,  proprio nel primo anno di pandemia in quanto irriducibile al sistema globalista e quindi antiteticoa quel “Great Reset” che  le elites globaliste per bocca di Klaus Schwab presidente del circolo di Davos il sedicente Word Economic Forum, avevano in mente di riservare alla popolazione del mondo intero .
Diciamo che con tutta probalilita' Musk e Trump hanno rotto le uova nel paniere dei bottegai di oggigiorno che qualcuno continua a chiamare "elite'"

 

sabato 21 dicembre 2024

IL MARE COME COSCIENZA

 

OGGI PIU' CHE MAI penso  che sia il caso di riprendere con discernimento  quella antica dicotomia individuata settant’anni fa da Carl Schmit un filosofo e giurista tedesco, tenuto alquanto in penombra dalla cultura occidentale del dopoguerra per essere stato un fiancheggiatore del Regime nazista. Lo stimolo e' suggerito anche da un saggio di uno dei pensatori che stimo di piu’ :  Alain De Benoist che ha scritto in collaborazione con Julien Freund, un altro pensatore non allineato alla grande menzogna liberalista,  un libro su  tale tematica  che viene riletta  giustappunto approfondendo   quella dicotomia  di Schmitt,  partendo dal saggio titolato “Terra-Mare” in cui tutta la storia del
mondo, nella particolare  
accezione della conflittualita’ storica  era interpretata nella prospettiva di una opposizione fondamentale tra nazioni di terra e nazioni di mare - sottotitolato  “una considerazione sulla storia del mondo raccontata a mia figlia Anna” il saggio riassume  in atermini estremamente accattivanti e semplici  l’evoluzione geo-storico-giuridica  a partire dalla scoperta dell’America, quindi la fine del XV secolo con gia’ in corso tutta la serie di sconvolgimenti epocali - viaggi, nuovi continenti, invenzioni, commerci, diversi stili artistici, modalita’ differenti di guerre e assedi, financo  pandemie ricorrenti, dopo quella famosissima del 1348, che induce alla domanda “cui prodest” (ieri come oggi)-  che rimandano ad una ulteriore analisi,  quella delle eta’ del mondo di Esiodo da cui siamo indotti  alla considerazione che ci troviamo in piena eta’ dei mercanti o del bronzo, subentrata a quella dell’eta’ dei guerrieri, ovvero l’eta’ dell’argento. L'originalità dell'opera risiede nell'individuazione, da parte dell'autore, della dicotomia Terra-Mare come motore della storia umana ed e’ ovviamente questa la tematica che interessa ai due piu’ recenti pensatori che hanno tanto ispirato anche me: difatti nel loro  breve ed intenso saggio, scritto a quattro mani, affiora l’importanza di tale dicotomia   non tenuti in sufficiente considerazione dai metodi degli storici, anche quelli piu’ raffinati tipo  Oswald Spengler o  Arnold Toynbee, ma forse in qualche modo contemplati dai soliti pensatori piu’ fuori del sistema e ostracizzati  tipi Guenon, Evola, Mircea Eliade. In  questo mio nuovo articolo pero’ riprendo il saggio di Schmitt, ma mi piace commisurarlo non solo al molto piu’ antico sistema ripartito delle “eta’ del mondo” di Esiodo, comune anche a tutte le altre antiche civilta’,  ma anche alla mia Bibbia personale di possibile e alternativa interpretazione della storia del mondo, che e’ il saggio di Julian Jaynes “il crollo della mente bicamerale e l’origine della coscienza” (lo so, lo so… i pochi che per avventura si siano avvicinati ai miei scritti,  indubbiamente lo diranno a gran voce  “ah Ma’…. e mo’ hai rotto co’ sto’ Jaynes e la sua mente bicamerale”  Eppure vedete se applichiamo la bipartizione del cervello, con quella sua parte sinistra  preposta al linguaggio articolato tramite condensazione metaforica del significato di una cosa (il famoso confronto per similarita’ “ cosa e’ questo ? -  bhe e’ come …quello”), ed un’altra parte strutturata per trasferimento metonimico di un  significante (“come devo fare  per interagire con…? ) così  come ti viene impartito da una voce allucinatoria che rappresenta il condensato di tutte (o quasi) le situazioni in cui un individuo viene a contatto, ci veniamo a trovare in una situazione ottimale di organizzazione cerebro/comportamentale,  che con tutta probabilita’ ha funzionato per migliaia d’anni e che nella sua indistinzione e fumosita’, la tradizione popolare, una volta pervenuta alla coscienza e quindi ad un Io analogale  sulla base del linguaggio, ha denominato “eta’ dell’oro “ una eta’ nella quale potevano proiettarsi e anche  condensarsi (non dimentichiamo la funzione eminentemente metaforica e quindi di condensazione di significati della coscienza) tutti i miti, tutte le leggende, tutte  le storie, e anche tutte le esagerazioni, che la nuova funzione poteva ritrovare nel suo  percorso. Comincia quindi il racconto, un qualcosa del tutto escluso nella organizzazione della mente bicamerale, che aveva un impianto estremamente pragmatico di adattarsi all’ambiente, un racconto a volte stupendo che si colora dei tratti dell’epica, della lirica, della  poesia e di tutte le condensazioni metaforiche della coscienza. Ovviamente non si puo’ piu’ ricorrere alla metafora aurea per designare  il nuovo periodo e neppure far riferimento agli dei, che restano un qualcosa di molto indistinto, tutt’al piu’ raffigurabile in una altra forma di rappresentazione, quella della parola scritta in primis, ma anche  quella pittorica/visiva, ovvero  statue, idoli, totem, templi, quella musical/emozionale  tipo poesia, anche teatrale. E’ indubbio pero’ che c'e' un calo di livello

anche nella presunzione della nuova organizzazione cerebrale e si designa il metallo subito meno nobile. l’argento, per caratterizzare la nuova era  e si indica nella classe “dei guerrieri “  la nuova categoria di protagonisti nella scena del mondo. Sembrerebbe così leggendo racconti, ascoltando musiche e quant’altro che si sia trattato tutto sommato di un passaggio indolore da una era all’altra, per alcuni versi addirittura propizio…ma … ecco c’e’ un ma grosso come una montagna: il passaggio dalla mente bicamerale alla coscienza non ha solo un carattere di minore valore  quale si addice alla differenza tra oro e argento, ha anche un risvolto di estremo sviluppo della crudelta’ umana, che difatti esordisce sul teatro del mondo con guerre, eccidi, massacri, stupri, violenze di ogni genere e si serve di strumenti atti a tale pratica sempre piu’ sofisticati che segnano appunto lo sviluppo delle armi e quindi la dizione di “eta’ dei guerrieri”   per questo periodo di esordio della coscienza e quindi della storia che su di essa e solo su di essa puo’ essere raccontata    Il subentrare dopo due millenni e mezzo di un’altra classe che sara’ caratterizzata da un metallo ancora meno prezioso,  il bronzo e da attivita’ sempre improntate a sopraffazione , violenza , crudelta’,  perseguite solo con maggiore ipocrisia, e’ detta Eta’ dei mercanti ed e’ innescata da una, per buona parte,  inventata o comunque gonfiata in maniera abnorme , pandemia, che in breve  porto’ alla obsolescenza di tutti i valori fino allora perseguiti dal mondo medioevale e nelle sue alterne vicissitudini dalla cosidetta eta’ dell’argento o dei guerrieri.  Quello che bene o male fino a quell’evento era considerato rispondente ai valori della  civilta’ , la tradizione, il senso di un Impero. che salvaguardasse o si rifacesse a tali valori, come ad  esempio il Sacro Romano Impero di Carlo Magno e l’estremo tentativo di un suo recupero e  riproposizione da parte di Federico II di Svevia,  ed ancora la Cavalleria ,  una opera come la Divina Commedia di Dante Alighieri,  lo stile Gotico  delle  Cattedrali con il loro bagaglio di conoscenze e esperienze  da trasmettersi per coralita’,  sono soppiantate  dai  commerci, del valore di scambio , del denaro,  quindi dall’avvento di quella  che in una parola io definisco, non lo nego con un tantino di disprezzo “l’eta’ dei bottegai e dei garzoni”  e che rispecchiano in toto (ecco che prende corpo l’ipotesi di Schmitt)  l’ascesa delle potenze di mare di cui la prima piu’ compiuta espressione e’ l’Inghilterra, soprattutto a principiare dalla Regina Elisabetta detta la Grande, con le forti spinte espansioniste e la formazione di un tutt’altro tipo di  impero, del tipo marittimo/coloniale, sino a passare in  tempi piu’ recenti  il testimone (diciamo dopo la seconda guerra mondiale) agli Stati Uniti che ne hanno preso il posto. Riassumendo possiamo dire che si e' andati da un peggiore ad un molto piu'  peggiore (lo so! non si dice, ma mi sia concesso il massimo della riprovazione su tali passaggi epocali), comunque sia rispetto all'eta' dell'oro che e' l'equivalente all'organizzazione bicamerale, si e'  prodotta una frattura che probabilmente non ha rimedio. Jaynes, tra gli altri  possibili motivi di frattura  - sprofondamento isola di Santorino, invasione dei Dori - probabile riscontro storico di Atlantide e della sua scomparsa- individuava nell'elemento mare la  principale  causa del crollo della mente bicamerale e l'origine della 
coscienza. Il mare  e un popolo di navigatori tipo i Fenici,  che costretti in un elemento poco atto a comportamenti catechizzati, pian piano a fronte di sempre nuovi problemi abbiano trovato sempre meno voci allucinatorie  rispondenti alla bisogna e quindi siano stati per cosi' dire, costretti  fare ricorso all'elemento metaforico e non metonimico, applicando la condensazione al proprio stesso io e mettendolo in diretta relazione con il contesto e il comportamento da scegliersi, ecco la principale motivazione della crisi e quindi crollo della mente bicamerale e la necessita' di trovare un sostituto per mettersi in situazione con il contesto  e quindi interagire autonomamente   : Ebbene si questo sostituto e' LA COSCIENZA

mercoledì 4 dicembre 2024

SPENGLER E FAUST (IL SIMBOLICO DELLA DECADENZA)

 

Decadenza  secondo Spengler significa perdita del significato simbolico della techne’ greca, che non si traduce meramente tecnica, ma significava anche  abilita’, perizia, un qualcosa che si avvicina molto piu’ al concetto di arte e solo in seconda istanza alla tecnica, un qualcosa  che soltanto la maestria dell’artista riesce a nascondere la decadenza del suo simbolismo. Il sapere tecnico-scientifico, che ha reciso la sua appartenenza alla sfera  artistica, si è allontanato dalla dimora originaria dell’arte (arche'-techne’) che è il sentimento faustiano dell’immortalità dell’anima nella sua unione con le potenze del cosmo:  la fisica euro-occidentale ha raggiunto il limite delle sue possibilità interne e ha cambiato il sentimento faustiano della natura in conoscenza concettuale e le figure di una fede originaria nelle forme meccaniche di una scienza esatta. La borghesia della civilta’, di stampo anglosassone e bottegaio,  ha finito per dipendere dal destino della macchina e mai come oggi il microcosmo si è sentito superiore al macrocosmo.
Per questa tracotanza, l’uomo faustiano è divenuto schiavo della sua creazione e tutta la terra gli viene offerta in olocausto sotto forma di energia; il primo segno, il più evidente, della degenerazione
della sua antica realtà è la separazione tra natura e arte, la convinzione che la forza che sprigiona energia spirituale sia una pallida cosa di fronte alla forza della tecnica. Così, se la tecnica è divenuta pura forma del dominio, l’arte è futile decorativismo,  Ma non si può eludere la vita e la sua potenza meta-morfica: si può tradirla, come è stata tradita l’anima di Faust, separata con forza dalla sua vera organicità originaria. Ecco che a questo punto siamo costretti a ri-assumere Spengler e la sua  fede nella civiltà occidentale considerando l’assunto  che lo lo spirito faustiano non abbia esaurito la sua energia vitale, ma avere ancora  la forza di spezzare la dittatura del denaro e della sua arma politica, la democrazia e quindi sapersi liberare dal dominio della tecnica e dalle sue opposte ma concordi ideologie: il progresso infinito e il nichilismo come destino della nostra cultura. Allora, al crepuscolo dell’epoca scientista e dell’economia di conquista, il pensiero occidentale potrà ritornare nella sua patria spirituale che è l’anima di Faust, un ’anima tellurica non talassica , secondo le argomentazioni di Carl Schmitt, nata nella terra del gotico e delle nebbie in cui dimorano gli ultimi dèi che si sono opposti al Dio cristiano.  Si e’ presa una grossa cantonata quando si e’ ritenuto che  gente come Mussolini, come Hitler potessero rappresentare una inversione di tale processo e della sua estrema volgarizzazione il bolscevismo di Lenin e di Stalin.  Destra contro Sinistra, ma in verita’ si e’ trattato di una accettazione della regola del gioco consistente in unico nuovo dio : il denaro e nella sua diffusione col commercio in un
enorme infame mercato  concepito a bella posta da quello spirito bottegaio diffusosi a partire dalla Grande Pandemia di peste 
del 1348 che ha portato alla destrutturazione della tradizione rappresentato dall ‘ordine gotico rappresentato simbolicamente dalle Cattedrali e custodito nella summa delle esperienze dell’intera collettivita’. Alcuni pensatori moderni non banali e non iscritti ai dettami della sinistra , Gottfried Benn, Ernst Jùnger, Heidegger, Schmitt, Spengler o - fuori dalla Germania - Pound, Céline, Drieu De La Rochelle, Evola, Eliade, Cioran e addirittura contemporanei De Benoist e Dugin  hanno creduto, talvolta anche solo per poco, che fascismo, nazismo e una Destra ben strutturata  potessero difendere la civiltà occidentale, rinnovando la visione simbolica del mondo appiattita dal sentimento diffuso della decadenza e del tramonto; ma come detto si trattava di una grossa cantonata perche’ fascismo e nazismo si appiattivano a loro volta con il marxismo e il comunismo, accettandone  la comune origine bottegaia  che ,con la solita ipocrisia, il potere emergente dei mercanti denominava Liberalismo. Nessuna politica democratica, nata dalle macerie delle guerre, è riuscita non a risolvere, ma soltanto a pensare questo problema. Ciò che invece è accaduto ha costruito la certezza che chiunque avesse cercato di riannodare i fili spezzati tra le mani di Jùnger, di Benn, di Spengler,  avrebbe portato con sé i segni della colpa di appartenere ad un ’idea di cultura e di politica che aveva condotto ad un qualcosa di ancora peggiore di una guerra : l’olocausto di una intera genia di persone, così come e’ stato sapientemente, ma forse non troppo correttamente,  raccontato dalle potenze cosidette democratiche vincitrici su quelle cosidette reazionarie.  E stata così perseguita un’altra enorme cantonata e cioè che l’unica cultura degna di rispetto fosse quella impegnata nella denuncia e nella critica ad oltranza della cultura della tradizione, cercando di negare il significato mitico di ogni cosa del mondo e di annullare il valore simbolico dell’esistenza, così come Spengler rifacendosi a Goethe e al suo Faust ha cercato di spiegare.

 

ENTUSIASMO PER GLI DEI DELL'ETA' DELL'ORO

  La Techne' fu una  pratica di rappresentazione sempre piu’ raffinata - termine che nella accezione antica aveva pero’ un significato m...