giovedì 30 novembre 2023

IL SISTEMICO NELLA MEDICINA (HAMER)

 

Le 5 Leggi Biologiche di  Rike Geerd Hamer sono una delle poche  scienze realmente sistemiche, un po' come la scienza dell'inconscio di Freud, Jung, Lacan, un sistema ovviamente inconscio che, come dice un altro grande studioso della psicoanalisi, Ignacio Matte' Blanco, si coglie per insiemi infiniti   Tradizionalmente, i sistemi di conoscenze si ritengono elaborabili solo all’interno di una prospettiva filosofica, mentre la ricerca scientifica viene fatta solo in ambiti strettamente delimitati, dove le variabili sono tenute sotto il massimo controllo, mentre l’andamento o le caratteristiche dei fenomeni osservati, strettamente segregati dal resto dell’esperienza, vengono verificati mediante procedimenti statistici. Lo sviluppo delle scienze sistemiche ha mostrato come gli stessi procedimenti usati per isolare le variabili oggetto di studio costituiscono una interferenza, che modifica il fenomeno osservato e, soprattutto, isolandolo dal suo contesto, ne rende inaccessibile il significato, che è dato dalle sue connessioni con il campo di esperienza, nel quale tale fenomeno si osserva; inoltre, l’isolamento delle variabili rende impossibile scoprire qualcosa di veramente nuovo, che non sia già implicito nell’ipotesi iniziale. In sostanza lo sviluppo della sistemica, che ha dato il suo impulso soprattutto in fisica, nella comunicazione, in psicologia, sociologia, in biologia degli eco-sistemi, non ha avuto la benché minima influenza sulle modalità di ricerca, che restano quelle tradizionali. Il metodo usato da Hamer, per formulare e definire il suo sistema, consiste nell’osservare il fenomeno, studiato nella sua integrità, senza isolarlo, senza interferire con esso, senza perdere i nessi con quanto sta accadendo contemporaneamente a tutti gli altri livelli di realtà e di elaborazione dell’esperienza. Egli ha imparato dai processi che si svolgevano sotto i suoi occhi, ha ordinato e sistematizzato quello che andava imparando. I suoi colleghi medici, come altri scienziati, non hanno avuto accesso alla verifica di processi estesi, completi, perché sono partiti dall’assunto dogmatico, precostituito all’esperienza, che una parte dei fenomeni osservati non sono da conoscere, ma da reprimere, in quanto maligni, perversi. La medicina tecnologica e riduzionista è cresciuta sul costante impegno di eliminare, arrestare quei processi naturali, che abbiamo considerato maligni, astrattamente, separandoli da tutto il resto dell’esperienza e della vita delle persone, senza capire niente sulla loro origine e sulla loro funzione. Il progresso tecnologico non è stato accompagnato di pari passo da una evoluzione della conoscenza e della comprensione dei fenomeni naturali, così che la crescente raffinatezza dei mezzi di indagine ha avuto il solo risultato di alimentare la paura di questi fatti ed il potenziamento delle strategie repressive e distruttive. Hamer ha avuto modo di vivere un processo di malattia cogliendone l’esperienza per intero, con la capacità di rintracciare i nessi tra i fatti che definivano la malattia con tutto quello che in contemporanea accadeva nella vita.
Questi nessi, che Hamer ha colto nel pieno della propria esperienza di malattia e di vita, costituiscono le coordinate del suo sistema di conoscenze, quindi il suo sistema
non rappresenta soltanto, come lui afferma, lo strumento di un "capovolgimento diagnostico", ma è anche il risultato e lo strumento di un capovolgimento epistemologico, il fondamento di un’evoluzione della conoscenza, perché permette di integrare livello teorico e piano di esperienza, di creare un sistema teorico che sia anche, di per se stesso, un processo di realtà. Questo è il vero motivo, per cui il sistema di Hamer non è solo diagnostico ma anche terapeutico: perché esso è correttamente diagnostico sul piano dell’esperienza. e' in sostanza una diagnosi che e' nel contempo definizione e prassi . Per questo, già con l’atto di comprensione di quanto accade nella vita della persona, la diagnosi estesa, sistemica, è già anche terapia: perché lo stesso procedimento che porta alla chiarezza diagnostica è un’esperienza di relazione che cambia la vita. Si direbbe che Hamer sia riuscito a dare alla medicina un reale carattere scientifico (spiegare i fatti osservati) proprio perché, riconoscendo alle malattie ed ai processi organici la loro reale natura di fatti umani complessi, egli si è disposto a studiare la medicina per ciò che realmente essa è: una conoscenza dell'uomo sull’uomo e per l'uomo: una scienza umana. Nessuno scienziato si impegna in un simile acrobatico rovesciamento di prospettiva epistemologica, a meno che non vi sia costretto dalla vita. Il processo di elaborazione delle Leggi Biologiche è quindi “scienza che viene dall’esperienza”, per come i fili con i quali questa conoscenza è stata tessuta affondano nella storia del dr. Hamer, sono gli stessi fili dei quali è stata intessuta la sua vita. Per questo, nel porre le ipotesi, nell’istruire le verifiche, nel costruire, mattone su mattone, l’edificio della sua medicina, egli non si è distaccato, nemmeno per un attimo, dal piano dei fatti, della realtà concreta e della sua complessità: ciò che sta accadendo, esperienza e vissuto personale di questo accadere, con tutte le sensazioni, emozioni, pensieri, movimenti e contemporanei fatti organici, cerebrali e comportamentali. Ogni affermazione della Leggi Biologiche si radica nella concretezza dell’esperienza di vita e ad essa ritorna, fino ad essere un tutt’uno con la vita stessa. Questo spiega perché l’esperienza che si ha dell'articolarsi delle Leggi lavoro, a differenza di quanto accade in altre discipline scientifiche, attraversa le persone a tutti i livelli di esperienza e ci si trova in un sistema rigorosamente interconnesso da funzioni logiche, matematiche, puntualmente e direttamente sottoposte a verifica, che, al tempo stesso, riconduce al significato di ogni elemento, alle sue connessioni con la vita. Il Dr. Hamer sintetizza questa esperienza complessa del sistema dicendo che esso è fatto con “precisione tedesca ed eleganza italiana” ecco ! forse e' proprio da tale assunto che ha dato alla sua Teoria la denominazione di Nuova Medicina Germanica, dimenticandovi di includervi anche la aggiunta di Italiana, (questa osservazione un po' ironica la facciamo noi Italiani magari un po' piccati per quella denominazione così esclusiva e unilaterale, magari canticchiando il refrain di una canzoncina di altri tempi fa, che faceva "Camerata Richard benvenuto, posa il sacco si

scivola bada, c'e' il nemico al di la' della strada parla piano che gia' ti ha veduto...." Chi e' il nemico di oggi? beh e' facilmente individuabile: la medicina tradizionale, riduzionista e iatrogena, lo scientismo ipertrofico, anche il consumismo e il tecnologismo esasperati, il post progressismo e tutta una serie di entita' e soggetti: Big Pharma, la OMS, le Multisocieta' Finanziarie, Soros, Gates, Rotschild, Rockfeller, Schwab e tutto il loro stuolo di servi della politica e dell'informazione. Di contro le Leggi Biologiche che con una forte riserbo chiamiamo anche Nuova Medicina Germanica, per la sua intima, puntuale connessione con la vita concreta e con fatti reali, ogni concetto ed ogni affermazione risulta inscritto in un sistema logico-matematico,che è, al tempo stesso, parte di un racconto, di un romanzo, di una storia, di una sorta di “ispirazione poetica”, nella quale scienza, arte e storia coincidono. E' essenzialmente poetica l’operazione di vedere un processo di malattia come movimento di guarigione, perché è esattamente quanto ci permette di liberare, comprendere e far funzionare questa tanto bistratta entita' tra il fisico e lo psichico per ciò che, nella loro vera natura essa e' : una esperienza tra il conscio e l'inconscio che ci riconnette con la funzione di trasformazione, che è la forza che ha guidato l’evoluzione della specie e che anche oggi ci orienta nei nostri processi evolutivi.
Per quanto la NMG (uso sempre con riluttanza questa dicitura, ma lo faccio anche per semplicita' linguistica) è strettamente interconnessa alla vita ed all’esperienza, essa rappresenta molto più che una metodica scientifica applicata: è un’evoluzione vera e propria del modo di vedere il mondo e di vivere la vita. Come tale, essa getta le basi di un nuovo umanesimo, che affonda le radici nei più profondi abissi dell’origine della vita, nei programmi che hanno condotto l’antico verme d’acqua ad esprimersi nelle forme e nei processi vitali degli esseri viventi, che attualmente popolano la terra e che ancora consentono al verme che siamo di continuare a trasformarsi e ad evolvere.
Ryke Geerd Hamer, si trovava all’apice di una vita di successo professionale, come medico, ricercatore ed inventore di strumenti medici, in grado di garantire, solo con i proventi dei suoi brevetti, il benessere economico suo e della sua famiglia, quando accadde il fatto che cambiò improvvisamente la sua vita e liberò il movimento che avrebbe portato all’elaborazione di un nuovo modo rivoluzionario di vedere le malattie. Il 18 agosto 1978, alle tre del mattino, Dirk Hamer figlio del dr. Hamer, viene ferito da un colpo di fucile sparato dal principe Vittorio Emanuele di Savoia, durante un alterco con dei vicini, mentre dormiva in una barca ancorata nel porto dell’isola di Cavallo. Morì il 7 dicembre successivo dopo 19 interventi ed una terribile agonia. Due mesi dopo questo evento, il dr. Hamer scoprì di avere un tumore al testicolo destro. Durante la degenza in clinica comincio' a rendersi conto che il suo tumore aveva una stretta correlazione con il trauma della perdita del figlio.
Essendo un medico oncologo, quindi un addetto ai lavori, gia' nella sua degenza comincio' a commisurare la sua esperienza con altri pazienti affetti dal medesimo male, che avevano tutti, dico tutti senza neppure una sola eccezione, una similare esperienza di grosso trauma all'origine, diciamo come eziologia, della grave affezione Tornato al lavoro in un reparto di oncologia ginecologica, egli provvide a verificare la sua intuizione riguardante la connessione tra evento traumatico ed insorgenza del cancro. Con una serie di interviste sistematiche, rilevò con ancora maggiore precisione che tutte le pazienti ammalate di cancro delle ovaie hanno subito, poco prima di ammalarsi, un trauma di perdita, proprio come era accaduto a lui stesso con suo figlio. Da queste prime osservazioni, comincio' a ricavare un precisissimo, inequivocabile sistema di correlazioni tra cancro ed evento traumatico che lo genera. In memoria del trauma che era all’origine del suo cancro, Hamer chiamo' il trauma biologico che genera la malattia “Dirk Hamer Syndrome” o “DHS”, e “conflitto biologico” lo stato durevole di attivazione simpaticotonica, che si instaura in conseguenza del trauma.
In seguito alla pubblicazione di questa prima scoperta, il direttore della clinica oncologica impose ad Hamer di ritrattare le sue affermazioni sulla genesi del cancro oppure di prepararsi a lasciare la clinica.Sapendo che ben presto sarebbe stato costretto a lasciare la clinica, Hamer impegnò tutto il tempo che gli restava al lavoro, nella ricerca e nello studio dei dati a sostegno ed approfondimento della sua teoria, rafforzando la convinzione di una genesi traumatica del cancro. Nel suo lavoro di analisi dei dati, egli si accorse che ogni tipo di cancro sembra corrispondere ad un contenuto specifico del trauma che lo genera e della tensione conflittuale che lo accompagna, proprio “come se fosse la psiche stessa a determinare se e dove si vada a formare il cancro”. Inoltre, Hamer aveva notato che ogni tipo di cancro ha un tempo di latenza (il tempo che passa dalla DHS alle prime manifestazioni sintomatiche) specifico. Riesaminando ed ampliando la sua casistica, con particolare attenzione ai “carcinomi silenti”, Hamer si accorse del fatto che, in tutti i casi, nei quali i pazienti erano sopravvissuti, il conflitto attivato dal trauma era sempre risolto, mentre, i pazienti che erano . non avevano risolto il conflitto. Va sottolineato come nel corso di questa sua prometeica ricerca, Hamer abbia sempre avuto una stretta relazione con suo figlio Dirk, che ha continuato ad apparirgli in sogno, a sostenerlo, incoraggiarlo ed ispirarlo nel suo lavoro e nella pubblicazione delle sue scoperte. Per questo egli considera la NMG come l’eredità di suo figlio Dirk al mondo e si considera l’esecutore testamentario del figlio, nel dare forma a questa scienza e comunicarla al mondo. Dopo la scoperta del nesso tra soluzione del conflitto e decorso di guarigione, Hamer fece una relazione, nella quale presento' ai suoi colleghi della clinica le sue scoperte, avendone come risposta il suo immediato licenziamento. Nel corso della sua ricerca sull’origine psichica del cancro, Hamer cercò di spiegarsi come si realizzi la connessione tra psiche e organo: “Come fa il livello psichico ad agire su quello organico?”. Per rispondere a questa domanda, egli fece l’ipotesi che la comunicazione psiche-organo avvenga tramite il cervello.
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E’ strano..." osservo' in numerose occasioni "...che in questa epoca di computer, di programmazione, di cibernetica, non si sia mai presa in considerazione l'idea che via sia anche per noi esseri umani un programmatore centrale che governi tutto il nostro corpo, ovvero in relazione all’insorgenza ed al decorso delle malattie, non si sia mai presa in considerazione la funzione del cervello, ma si considerino queste come il risultato di alterazioni meccaniche, di agenti patogeni, di deterioramento, di aggressioni più o meno casuali" Secondo Hamer, il cervello rappresenta il computer del corpo, regola le attività degli organi, che sono “la macchina”, nei processi di malattia, esattamente come in ogni altro processo. Qualsiasi processo non è causato da un livello esterno, ma interno e accade simultaneamente in modo sincrono, su tutti e tre i livelli. Questo significa che le malattie non sono accidenti casuali che colpiscono il corpo, ma l’espressione di un ben definito programma, guidato dal computer “cervello”, collegato con tutto il resto degli organismi viventi e pertanto, connesso in modo sincronico anche col corpo e con l’attività psichica dello stesso organismo. Sulla base dei dati raccolti e delle sue elaborazioni, Hamer scrisse una tesi di abilitazione alla libera docenza, che, nell’ottobre 1981, presentò alla Università di Tuebingen, con l’intento di far istruire un procedimento di verifica delle sue scoperte, in modo che queste potessero essere messe a disposizione dell'umanita'. Nello stesso anno curò la prima edizione tedesca di questo testo“Kurzfassung der Neuen Medizin” (Riassunto della Nuova Medicina). La verifica sarà ripetutamente rifiutata dall’Università, anche davanti all’ingiunzione del tribunale, ed il testo della Tesi verrà più volte rielaborato. Quello che ne resta, dopo le successive rielaborazioni e le successive nuove edizioni, si trova oggi sotto il titolo “Il capovolgimento diagnostico”. Nonostante il clima minaccioso, che si andava sempre più aggravando, con le manifestazioni di ostilità che le pubblicazioni delle scoperte di Hamer riscuotevano nell’ambiente medico, egli continuo' le sue ricerche, concentrandosi specialmente sul sincronismo del decorso delle malattie sui tre livelli: psiche, cervello e organi. L’ipotesi che, dal momento della DHS, si attivi nel cervello un programma, che garantisce il decorso sincrono del processo sui tre livelli, indusse Hamer ad uno studio attento dei processi che, nel decorso delle malattie, si attivano a livello cerebrale. Osservando le TAC cerebrali, la sua attenzione venne attratta da certi segni caratteristici, simili a quei riverberi, che vengono considerati dai medici “artefatti”, cioè effetti dovuti ad un funzionamento difettoso della macchina. I medici erano così abituati a trascurare questi segni, che ritennero non avere alcun valore diagnostico. Di contro l’attenzione di Hamer, nell’esaminare le TAC cerebrali era resa più acuta dal suo intento di cercare, nel cervello, i segni dell’attività del programma responsabile del sincronismo tra livello psichico e livello organico, nel decorso di una malattia. Perciò egli andava notando che uno di questi segni, ritenuti artefatti, nella sua TAC cerebrale e nelle TAC delle pazienti che soffrivano di cancro delle ovaie, era sempre presente ed era sempre localizzato nell’area cerebrale che regola l’attività delle ovaie o dei testicoli. Dalla persistenza della localizzazione del segno, Hamer dedusse che, in effetti, si trattava del segno di una attività cerebrale, collegata con la concomitante malattia organica. Da queste osservazioni egli ricavò, nel 1983, la teoria dei “focolai di Hamer”, come egli chiamò le formazioni a cerchi concentrici, che segnalano l’attivazione di un’area cerebrale. Questi campi magnetici “a bersaglio” sono stati così battezzati dai colleghi di Hamer ai quali egli li aveva mostrati e che, per ridicolizzarlo, li chiamavano “quei buffi focolai di Hamer”.
L’individuazione dei focolai di Hamer rappresenta l’ultimo mattone della sua prima legge biologica, che egli chiamò “regola ferrea del cancro”. Dopo questa scoperta, la ricerca di Hamer diventò sempre piu' uno studio sistematico, con distribuzione dei dati su tre livelli, una registrazione di tutto ciò che accade nella esperienza psichica, comportamentale e relazionale dei pazienti. Dall’analisi di questi dati e' nato il sistema di correlazioni, che sta alla base della NMG, tra contenuto della DHS e del conflitto con la localizzazione del FH nel cervello e con la localizzazione e la forma del relativo programma organico. Il programma attivato dalla DHS decorre sui tre livelli in modo sincrono, cosa che permette di prevedere, conoscendo i fatti che accadono in uno di questi livelli, cosa sta accadendo negli altri due. La regola ferrea del cancro è il fondamento del sistema delle Leggi Biologiche: Nel 1983, Hamer comincio' a rendersi conto che quanto scoperto, sulla genesi del cancro e sul sincronismo del processo su tre livelli, non riguarda solo le malattie oncologiche, ma tutte le malattie, quindi comincio' ad usare per i processi patologici non cancerosi, il termine “equivalenti del cancro” o “oncoequivalenti”. Tutte queste scoperte vennero presentate, sempre nel 1983 in una trasmissione della televisione tedesca e ai primi dell'anno successivo vennero riassunte in un saggio dal titolo “Cancro, malattia dell’anima, corto circuito nel cervello, il computer del nostro organismo, la legge ferrea del cancro” edito dalla Casa Editrice “Amici di Dirk”, che nel frattempo aveva fondato. Il questa fase, Hamer vedeva ancora il cancro come il risultato di un disturbo del funzionamento del sistema psiche - cervello - organo, e quindi la catalogava come malattia causata da un trauma che aveva ingenerato un corto circuito nel cervello, ma già cominciava a rendersi conto che la cura di questa malattia consisteva in una collaborazione tra medico e paziente ed in una comprensione profonda, del primo verso il secondo, della sua vita e dei suoi vissuti, e quindi in un aiuto che consenta al paziente di riprendere in mano la sua vita, di riparare naturalmente le sue ferite. Sulla base di questa comprensione delle dinamiche terapeutiche, Hamer continuò ad aprire e far funzionare delle cliniche per i suoi pazienti, ispirate alla sua nuova intelligenza diagnostica e terapeutica, le “Case degli amici di Dirk”: rifugi per malati, per lo più già dimessi dagli ospedali con diagnosi terminali, di una concezione del tutto nuova e rivoluzionaria, fondati sulla collaborazione, sulla funzione terapeutica del gruppo, dell’aiuto reciproco, sulla puntuale conoscenza dei fatti e delle leggi biologiche da parte dei pazienti, che restano sempre a capo del processo terapeutico e dove, soprattutto, questi non si sentono confusi da cinquemila ipotesi, minacciati da continue analisi invasive, da interventi e terapie distruttive, dove si sentano a casa loro, al sicuro, con l’aiuto necessario ad affrontare processi biologici naturali e non necessariamente minacciosi. Nel corso di questa esperienza Hamer diventò ancora più sicuro del fatto che i processi biologici ed esistenziali che chiamiamo “malattie” sono aspetti naturali da seguire e conoscere e non nemici da combattere e che, nel processo terapeutico, il medico deve essere un alleato, un amico dei suoi pazienti e non un padrone: egli deve favorire e procurare tutte le condizioni che fanno sentire il paziente al sicuro, a casa sua, tra amici, circondato dai suoi cari, in un contesto, in cui possa mantenere o recuperare funzioni utili per se stesso e per il gruppo, si possa mantenere attivo, per quanto possibile, e collabori alla vita sociale della casa, in modo da riconciliarsi con tutti gli aspetti vitali dell’esistenza. Non solo la cassa mutua ha sempre rifiutato di sostenere economicamente queste iniziative, ma ogni nuova “casa degli amici di Dirk”, che Hamer tentò di far funzionare, venne sempre chiusa dalle autorità, con i motivi più disparati, compreso quello di irregolarità nella gestione del personale. Nel 1987, Hamer formulò la seconda, terza e quarta legge biologica. Nelle sue esperienze con i pazienti, egli aveva osservato che tipi diversi di cancro o malattie diverse avevano differenti tempi di latenza, dalla DHS alla fase sintomatica; inoltre aveva notato che, prima dell’insorgenza dei sintomi, c’era una fase di stress simpaticotonico, in cui si avevano lievi disturbi, le malattie cosiddette “fredde”, oppure nessun disturbo, mentre, nella fase sintomatica seguente, insorgevano le cosiddette “malattie calde”, con disturbi più marcati, forti, prolungati. Da queste osservazioni, Hamer arrivò a formulare la “legge del decorso bifasico delle malattie (seconda legge biologica). Questa legge afferma che il decorso del programma attivato dalla DHS si sviluppa in due fasi: una fase simpaticotonica di conflitto attivo (dal trauma alla soluzione del conflitto) ed una fase vagotonica di guarigione (dalla soluzione del conflitto al ristabilimento). Hamer aveva notato anche che certi tipi di cancro crescono nella prima fase del decorso o “fase di conflitto attivo”, che insorge subito dopo la DHS, mentre altri si sviluppano nella seconda fase o “fase di guarigione del conflitto”, dopo che il conflitto è stato risolto.
Questo spiegava la diversa latenza di tipi diversi di cancro.
Per indagare questo fenomeno, Hamer prese a studiare con la massima serieta' l' embriologia, che gli permisero di stabilire che i tessuti derivati dallo strato endodermico dell’embrione e dal mesoderma arcaico, ovvero quelli diretti dalla parte più antica del cervello (tronco cerebrale e cervelletto), presentano una proliferazione cellulare nella fase attiva del conflitto ed una demolizione in fase di guarigione, mentre i tessuti che derivano dal foglietto ectodermico e dal mesoderma recente, diretti dal cervello recente (corteccia e midollo cerebrale), manifestano necrosi o citostasi (arresto della riproduzione cellulare) in fase attiva e ricostruzione in fase di guarigione (terza legge biologica: sistema ontogenetico del cancro). A queste si aggiunge la quarta legge biologica, ovvero la legge che attribuisce una funzione biologica ai microbi (funghi, batteri, micobatteri e in prima battuta anche i virus che pero' nelle successive esplicazioni furono depennati in quanto non cotalogabili come organismi viventi),
i quali non solo non ci attaccano dall’esterno per distruggerci, come ipotizza la medicina tradizionale fondata sul mercimonio espresso dal binomio Pasteur/Rockfeller previo il famigerato Protocollo Flexner che associo' imperituramente la chimica dei derivati del petrolio con la farmacologia, ma sono nostri simbionti e svolgono un utile lavoro nel nostro organismo. La quarta legge stabiliva difatti che ogni tipo di microrganismi è specifico per ogni tipo di tessuto e che ha, in quel tessuto, una funzione specifica e sensata da un punto di vista biologico. I funghi ed i micobatteri demoliscono i tumori endodermici e del mesoderma antico, mentre i batteri sono ricostruttori dei tessuti mesodermici ed ectodermici. La proliferazione e la riduzione del numero dei microrganismi, come la loro funzione, viene regolata dal cervello a seconda del bisogno dell’organismo. Hamer chiamò questa quarta legge: il “sistema dei microbi ontogeneticamente condizionato”.
Dopo queste scoperte, Hamer cominciò a cambiare idea sul senso delle malattie ed a rendersi conto che queste sono SEMPRE dei processi biologicamente sensati. Vedere le malattie in funzione del tipo di tessuto e della sua derivazione embrionale è una chiave determinante, per arrivare a comprenderne il senso e la funzione. Con questa consapevolezza, da ora in poi, di fronte ad un processo di malattia, Hamer si chiederà sempre “a cosa serve?”, “quale funzione, quale senso biologico ha ?”. Nel 1987, Hamer pubblicò una raccolta delle sue ricerche, comprensiva delle acquisizioni più recenti, corredata da diverse esemplificazioni e resoconti di casi clinici, nonché da una prima sintesi schematica del sistema di correlazioni. Egli intitola questa prima raccolta “Vermaechtnis einer neuen Medizin“, “Testamento per una Nuova Medi
cina”.
Nel 1994 Hamer formulò per la prima volta la quinta legge biologica, detta "la quintessenza“ che rappresenta la legge della comprensione, dal punto di vista evolutivo, di qualsiasi malattia come parte di un Programma Speciale biologico e sensato della natura (SBS). Con la quinta legge, Hamer pone il suggello a tutta la sua teoria la sua precedente concezione generale delle malattie e si spinge su un terreno teorico affatto rivoluzionario, dove, oltre al capovolgimento diagnostico già operato dalle precedenti quattro leggi, opera anche un cambiamento epistemologico, un capovolgimento del senso delle malattie e del rapporto col proprio corpo, oltre che della relazione degli esseri umani col resto della natura, infatti, mentre nella prima fase del suo lavoro di ricerca, Hamer pensava ancora che la DHS, lo choc biologico, fosse un “corto circuito”, quindi una sorta di guasto del cervello, un fallimento dell’organismo, una degenerazione o aberrazione della natura da correggere o rimediare, ora, con la quinta legge, riconosce che anche quelle che chiamiamo “malattie” sono processi naturali funzionali e sensati, compresa la DHS. Le sue formulazioni scientifiche, il suo modo di impiegarle nella cura dei pazienti e delle vicende della sua vita, gli procurano l’avversione delle lobbies farmaceutiche e anche di potenti logge massoniche e sioniste e lo fecero oggetto di un’incessante persecuzione: privato dell’abilitazione all’esercizio della professione medica nel 1986, ha subito un primo arresto in Germania nel 1997, subendone altri due . sempre per l’accusa di esercizio illegale della professione. .

IL SISTEMA DELLA NUOVA MEDICINA.
Il sistema di correlazioni che costituisce la Nuova Medicina di Hamer si basa sulle citate cinque leggi biologiche, che descrivono i processi biologici così come li possiamo osservare in natura, se ne seguiamo lo sviluppo senza interferire.
Questi sono costituiti da programmi biologici sensati.
Un organismo vivente dispone di programmi normali, che regolano il funzionamento dei vari tessuti, organi e sistemi organici e provvedono all’auto-mantenimento .
Accanto a questi programmi normali, sono stati codificati nell’organismo anche dei programmi speciali, che entrano in funzione in condizioni di emergenza.
Il nostro organismo è un sistema vivente, esso funziona registrando, elaborando e ristrutturandosi in funzione di tutto ciò che accade. Ogni cosa che accade deve essere integrata. Quando ciò che accade è così improvviso, inaspettato o inconcepibile, le modalità normali di integrazione vengono disattivate e si attiva un programma speciale.
I programmi speciali sono procedure di codifica e di ristrutturazione della memoria biologica: essi sospendono l’organismo in presenza di un’esperienza improvvisa e nuova, costruiscono nuovi circuiti di memoria biologica sia negli organi che nelle cellule. In pratica, essi consentono una riprogrammazione della memoria biologica, del DNA, e inseriscono questa riprogrammazione in una memoria olografica, che si estende, per campi auto-simili, agli altri individui della stessa specie ed a tutta la materia vivente. Queste procedure sono coordinate, nel corpo, dall’encefalo e dal cervello della cellula, che comunicano, per risonanza, con tutto il processo vitale.
Quello che noi chiamiamo “malattie” non sono altro che frammenti di questi programmi biologici speciali, pezzetti di stringhe di informazioni, che attivano procedure. Questo significa che, quando ci ammaliamo stiamo imparando qualcosa di nuovo e stiamo inserendo le informazioni di questo processo nella memoria della specie. Altro che genetica!
Quando ci ammaliamo, quindi, abbiamo l’occasione di acquisire funzioni nuove, se non siamo troppo preoccupati di quelle che perdiamo. Come uno scultore, noi ci plasmiamo nel processo vitale, “per mettere e per levare”, cioè aggiungendo o togliendo qualcosa nel nostro corpo, che è la nostra copia unica della memoria dell’evoluzione della nostra specie.
I programmi biologici speciali e sensati della natura sono gli attrezzi con i quali la specie si è evoluta, producendo individui in forme sempre nuove e diverse e condensando l’esperienza di questa evoluzione nei corpi degli individui attuali. Questi attrezzi sono ancora oggi gli strumenti che usiamo per evolvere e trasformarci.
Ogni trauma attiva un programma SBS. Quale particolare programma viene attivato dipende dal contenuto del vissuto traumatico.
I programmi SBS sono stati codificati nell’organismo in momenti diversi della storia dell’evoluzione della specie e vengono richiamati nelle diverse fasi dello sviluppo embrionale. Quindi li troviamo oggi codificati nei tessuti, in funzione della derivazione embriologica di questi tessuti.
I tessuti derivati dallo strato o foglietto endodermico dell’embrione codificano i programmi SBS relativi alle funzioni di afferrare, inglobare, digerire il boccone e di espellere le sostanze di rifiuto, nonché alla funzione di vomitare il boccone cattivo o velenoso.
Questa funzione è estesa anche al boccone “aria” ed al “boccone suono- informazione acustica”.
Queste funzioni corrispondono al primo livello organizzativo dell’evoluzione della specie, il verme d’acqua e sono regolate da una parte del cervello più arcaico (paleo-encefalo), il tronco cerebrale.
Esse si attivano per traumi in cui non si riesce ad afferrare, ingoiare, digerire un boccone, sputarlo, vomitarlo; oppure non ci si può liberare di escrementi.
I tessuti derivati dal mesoderma arcaico (le “pelli”interne, di protezione), regolati dal cervelletto, contengono programmi SBS che sono stati codificati all’epoca della storia evolutiva corrispondente all’organismo dell’anfibio, e si attivano in risposta a conflitti di attacco fisico all’integrità del corpo.
I tessuti della struttura (ossa, muscoli, sistemi di trasporto, sangue, ecc), derivati dal mesoderma recente e coordinati dal midollo cerebrale, codificano programmi SBS dell’epoca dello sviluppo della vita terricola e rispondono a conflitti di svalutazione.
I tessuti di derivazione ectodermica, regolati dalla corteccia del neo-encefalo, codificano programmi SBS dell’epoca dello sviluppo dell’organizzazione sociale e rispondono a conflitti nell’ambito della relazione (sensibilità, movimento, vita affettiva, posizione gerarchica, ecc).
. Nella nostra forma attuale, corrispondente all’odierna fase evolutiva, stiamo integrando nuovi programmi SBS, mentre viviamo le nostre “malattie”.
Il livello dei fatti biologici costituisce anche la base di un linguaggio comune di tutta la materia vivente, dal momento che i programmi biologici si osservano, con le stesse caratteristiche e lo stesso senso, in ogni creatura vivente.

sabato 25 novembre 2023

COMPLOTTI NON DI BOTTEGAI

Ci sono rivolte, sommosse, rivoluzioni e rivolunzioncine di cui la matrice bottegaia e  massonica e’ meno evidente, ad esempio a proposito della rivolta del sette e mezzo a Palermo o di quella dei Fasci siciliani del 1894, anzi forse del tutto inesistente e alcune volte addirittura antitetica. Se ad esempio nel processo di unificazione dell’Italia, l'intromissione della Massoneria  e’ fin troppo palese,  non altrettanto puo’ essere  rimarcato per quello della Germania, dove una classe di potere egemonica ha poco o nulla a che spartire con la mentalita’ commerciale e bottegaia dell’Inghilterra e dei Paesi ad essa correlati - l’Italia tra le prime in Europa, ma anche gli Stati Uniti, specie quelli che si affermeranno dopo la vittoria della coalizione nordista – sono state dei banchi di prova in quel decennio sessanta  dell'influenza massonica . ma non la Germania  che ancora fa mostra di una sorta di retaggio guerriero, ovvero “l’eta’ dei guerrieri” alla Esiodo, così le folgoranti vittorie militari, il piglio della sua classe militare, la valenzia della nazione battistrada la Prussia, di cui lo stesso cancelliere Bismarck non disdegna di rivestire spesso fogge militari. Su tale falsariga e’ l’Impero austriaco che nel 1867 diviene  austro-Ungarico, anche se sotto tutela prussiana che l’ha battuta in guerra a Sadowa l’anno precedente . L’odio, la repulsione della Massoneria e della loro patria bottegaia (la celeberrima "Perfida Albione") per questi retaggi di spirito guerriero  nelle nazioni d’Europa centrale, che  a tratti e con accezioni assai spesso contrastanti,  si dilata anche all’Impero russo e’  feroce e attraversa tutto il XIX secolo con una vera e propria esplosione deflagrante nel 1914: in tale anno difatti la Massoneria non perdera’ occasione per operare un deciso salto di livello, non piu’ con una rivolta, neppure piu’ con una rivoluzione, ma con una guerra mondiale di proporzioni ed entita’ quali non si erano mai viste in tutta la storia dell’umanita’.

Ho gia' osservato come ritengo che la massoneria e' la vera sobillatrice dell’ordine costituito in quell’estate del 1914, la massoneria che si serve della piu’ bottegaia delle nazioni che
  e’ pronta a riversare tutta la sua influenza commerciale nei campi di battaglia, e trascina abilmente i suoi razzaffonati alleati sfruttando abilmente certe discrasie spesso e volentieri di vecchia data : uno spirito di revanche della cocente sconfitta di Sedan del 1870 per la Francia, la Russia puntando sulla sua eterna rivalita’ con gli imperi teutonico e aburgico,  e ultima, un po’ per il colletto, una Italietta di scarsa affidabilita’ sia per i suoi voltafaccia  sia visti i suoi non esaltanti precedenti militari (la sconfitta del ’66, la farsa della presa di Roma nel ‘70 e anche una debacle coloniale  addirittura in una battaglia campale contro gli abissini nel 1896 ). I Guerrieri teutonici si rivelano però ossi duri da spolpare e solo per una serie di disgraziate circostanze non colgono specie nei primi mesi di guerra quella folgorante vittoria che
 probabilmente avrebbe decretato il fallimento di tutta la bottega ed allora ecco ricorrere all’aiuto oltre oceano degli apprendisti nuovi capi bottega . Mai come in quel 1917, 
 dopo tre anni di logoranti battaglie e milioni di morti,  i Maestri Massoni debbono essersi compiaciuti della scelta dei loro antenati di favorire l’indipendenza degli Stati Uniti d’America,  una nuova entita’ staccata dalla madre patria, ma sempre unita da vincoli piu’ forti di quelli nazionali: sara’ infatti la scesa in campo degli americani a far pendere la bilancia dalla parte della Intesa di Inghilterra, Francia e Italia , anche se deprivata dell’alleato russo a causa di una rivoluzione. Rivoluzione di febbraio e soprattutto Rivoluzione di ottobre cosidetta bolscevica, per la quale non
mi sento di attribuirle una matrice massone, ma anzi questa volta organizzata 
 proprio dalla parte avversa, la parte riconducibile ai “Guerrieri” desiderosi con ogni mezzo di staccare dalla contesa pezzi della coalizione nemica. Sono d’accordo che la Massoneria soprattutto di etnia ebraica era contrarissima al potere dello Zar e da parecchi anni fomentava rivolte contro la Russia favorendo altresì altre nazioni contro di essa, come ad esempio con la guerra russo-giapponese, pero’ nel 1914 aveva per ragioni di stato e di opportunita’ strategica  dovuto accettarne l’alleanza nel conflitto. L’atavico odio della massoneria ovvero di quella borghesia sempre piu’ elitaria in senso mercantile e commerciale,  contro la concezione stessa dell’Impero che  vedeva in tale istituzione solo un ostacolo al suo spirito mercantile e commerciale legato al profitto, doveva per il momento scendere a patti e operare un distinguo, pero’ quando nel 1917 l’Alta Finanza Germanica su commissione dello Stato maggiore tedesco  comincio’ a finanziare la rivoluzione in seno alla Russia, molto probabilmente l’Alta Finanza Inglese ed ebrea si mantenne neutrale, dedicando la sua attivita’ a favorire il pronto intervento nel conflitto degli USA ovviamente dalla loro parte: è  una tesi questa non condivisa dall’autore dell’accennato libro” Rivelazioni non autorizzate” Marco Pizzuti, che anche per la Rivoluzione Bolscevica da’ gli stessi finanziatori e organizzatori, prendendo a sostegno il fatto che per la appena precedente rivoluzione di febbraio il suo protagonista  Alexander Kerensky fosse sia un ebreo che un massone .  Ma a mio parere un conto e’ la rivoluzione di Kerensky che aveva tratti socialdemocratici e quindi in linea con l’interesse commerciale ed economico dei Paesi dell’Intesa e soprattutto dell’alta finanza ebrea pilotata sempre dalla massoneria , un  conto e’ la rivoluzione  d’ottobre che da subito aveva fatto mostra di  quei caratteri di estremismo esasperato , che lasciava intendere chiaramente che mai piu’ una rivoluzione capitanata da un fanatico ideologo e demagogo come Lenin avrebbe continuato la guerra a fianco di Paesi capitalisti . E’ difatti cosa fin troppo nota che Lenin prigioniero dei tedeschi per le sue attivita’  sediziose in germania  non solo venne liberato, ma fu fatto viaggiare su un vagone blindato di un treno protetto da truppe tedesche con meta esclusiva la frontiera russa, proprio per sobillare con tutta la sua consumata abilita’ la rivoluzione e favorire un esito estremo che portasse alla defezione della Russia dalla guerra.
Un po’ la stessa musica per il secondo grande protagonista della rivoluzione d’ottobre Leone Trotsky, che viveva a New Jork in quanto espulso dalla germania e che la comunita’ Germanica d’America fece imbarcare segretamente per San Pietroburgo nel marzo 1917. Il mio parere e’ che se la massoneria di cui sembra che sia Lenin che Trotzsky facevano parte, 
 aveva investito su tali personaggi era piu’ una questione di anni passati, per intenderci ai tempi della guerra Russo Giapponese, dell’ammutinamento della corazzata Potemkin, ma in quel 1917 la palla di un simile complotto era passata alla’alta finanza germanica su commissione dello Stato Maggiore germanico   che diede avvio appunto alla operazione di favorire una rivoluzione con il movente specifico di   far defezionare dal novero dei nemici una componente di primissimo piano. Facciamo una ulteriore riflessione: le cose della vita, specie quando ci sono in gioco grandi interessi, non sono mai bianco e nero, ma hanno una varieta’ illimitata di grigi, così anche io penso che la massoneria, l’alta finanza internazionale quasi tutta di etnia ebraica , abbiano avuto parte in complotti di ogni genere soprattutto nel favorire quello spirito falsamente democratico, larvatamente buonista,  apparentemente propenso alla emancipazione delle masse, che specie ai giorni d’oggi e’ diventato dominante: ovvero  un po’ l’aggiornamento del “pecunia non olet” dell'Imperatore Vespasiano
 ovvero il denaro non puzza, questo significa che da qualunque parte vengano i profitti, saranno sempre ben accetti, il danaro non ha odore e non ha personalita’, piu’ aperta sara’ la societa’ e tollerante di tutte le posizioni, anche le piu’ estreme, 
 piu’ ampio sara’ il consumo e quindi il guadagno; ecco   quindi  la spiegazione del perche’ sia Massoneria che l’alta finanza e i notabili  ebrei, abbiano sempre caldeggiato emancipazione e le idee liberali e perseguito, o meglio fatto perseguire da pensatori prezzolati le piu’ avanzate e cosidette progressiste,  idee e movimenti di totale apertura ad ogni istanza come uno dei piu’ famosi ronzini di tale tendenza karl Popper  ha cercato di condensare nel suo ignobile saggio “La societa’ aperta e i suoi nemici” un testo che non a caso e’ divenuto una sorta di bibbia e di manuale d’uso delle lobbies internazionali di industrialismo e consumismo  esasperato in questi primi decenni del terzo millennio, grazie anche al suo allievo George Soros, che proprio grazie alla farsa di una presunta pandemia, all’inganno e alla manipolazione 
perpetrata con un impiego massiccio di danaro e la mobilitazione della quasi totalita’ dei mass media , è a tutt’oggi in primissimo piano nel tentativo di asservire in maniera totale l’umanita’ ai principi di un iper capitalismo che ha gettato ogni maschera e si è finalmente congiunto con la faccia fino a poco fa tenuta oscura della sua stessa medaglia, 
 quella del socialismo progressista,  giustappunto di una societa’ aperta  dove ogni diversita’ venga appianata in nome del feticcio del consumo globalizzato, ma pilotato da ristrettissime elites

ENTUSIASMO PER GLI DEI DELL'ETA' DELL'ORO

  La Techne' fu una  pratica di rappresentazione sempre piu’ raffinata - termine che nella accezione antica aveva pero’ un significato m...